CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 ottobre 2016
707.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis Allegato I e Annesso).

PARERE APPROVATO

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminati, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 con l'annesso e gli allegati;
   rilevato che nella relazione del Ministero della difesa sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali, allegata alla Nota di aggiornamento, si auspica un intervento incrementativo delle quote assegnate all'amministrazione della Difesa, al fine di porre in essere un parziale riequilibrio delle compressioni di bilancio subite dal Dicastero;
   rilevato, altresì, che la relazione del Ministero dello sviluppo economico sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali pone a sua volta in evidenza il mancato rifinanziamento della legge n. 237 del 1993, concernente misure agevolative per le imprese produttrici di materiali di armamento che realizzano programmi di razionalizzazione, ristrutturazione e riconversione produttiva, e che il Ministero stesso ritiene opportuno un rifinanziamento della norma almeno per l'anno 2016, al fine di soddisfare le istanze pervenute nel corrente esercizio,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 80

ALLEGATO 2

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis Allegato I e Annesso).

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA DEL GRUPPO DEL MOVIMENTO 5 STELLE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016, con relativi Allegato I e Annesso,
   considerato che:
    la Nota evidenzia il sostanziale fallimento delle politiche economiche attuate dal Governo Renzi rimodulando gli indici di finanza pubblica, a causa di un ritmo insoddisfacente della ripresa, nonostante nell'area euro si continua a beneficiare di condizioni monetarie e finanziarie molto accomodanti;
    il deficit, previsto nella misura del 2,3 per cento nel DEF 2016, si attesta al 2,4 per cento, per scendere al 2 per cento nel 2017;
    il DEF 2016 aveva già corretto il deficit per il 2017 a –1,8 per cento rispetto a –0,8 per cento della Nota al DEF 2015;
    con la presente Nota, in seguito alla mancata crescita del PIL nel 2016, nella misura prevista nel DEF 2016, si registra un ulteriore peggioramento per il prossimo anno pari allo 0,2 per cento;
    alla luce del quadro sopra descritto, si ritiene che il Governo con la presente Nota adotti proiezioni troppo ottimistiche per la crescita del PIL nel 2017, valutata nell'1 per cento, rispetto all'1,4 per cento previsto nel DEF 2016, all'1,3 nel 2018 e all'1,2 per cento nel 2019, ossia 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni del DEF 2016;
    il tendenziale di crescita del PIL sarebbe di 0,6 punti percentuali, ma con le misure di sostegno che il Governo intende adottare, si ritiene di poter avere una crescita programmatica dell'1 per cento;
    l'Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha valutato il documento ed espresso un esito non positivo del processo di validazione del quadro programmatico 2017 e, in particolare, delle stime di crescita del PIL per il prossimo anno, sia in termini reali che nominali: stime, che appaiono contrassegnate da un eccesso di ottimismo. Le valutazioni effettuate dal panel UPB, del quale fanno parte – oltre a UPB – CER, Prometeia e REF ricerche, portano inoltre a ipotizzare rilevanti scostamenti in eccesso della crescita reale e nominale anche per il 2018;
    le dichiarazioni rese dal Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, in audizione presso le Commissioni Bilancio, secondo cui il Governo ha scelto di non conformarsi alle valutazioni dell'Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) come previsto dall'articolo 18, comma 3, della legge n. 243 del 2012, sostenendo che l'UPB e anche gli altri previsori non hanno, ad oggi, tutte le informazioni necessarie per poter valutare gli impatti macroeconomici delle misure che saranno comprese nella prossima legge di bilancio, appaiono molto gravi sotto il profilo del corretto funzionamento dell'istituzioni e segnatamente del ruolo di controllo ed indirizzo politico che la Costituzione assegna al Parlamento;Pag. 81
    la nota di aggiornamento del DEF 2016, nelle parti di competenza della IV Commissione Difesa, richiamando i dettami del Libro bianco e della legge n. 244 del 2012, evita di mettere in evidenza la crescente contraddizione tra i due testi, con previsioni e tabelle di marcia di attuazione della riforma della Difesa che non stanno avvenendo nella realtà. Manca totalmente una visione tesa a ridimensionare sul serio le spese militari a partire dalla totale assenza di ogni taglio nei sistemi d'arma più costosi (come gli F35) e a contrastare e prevenire i fenomeni di corruzione nei grandi programmi di ammodernamento dei sistemi d'arma (a cominciare dalla cosiddetta legge navale), nonché alle gare di appalto oggetto di diverse inchieste giudiziarie che stanno coinvolgendo una parte dei vertici delle Forze armate;
    la Nota dà conto del decreto-legge n. 67 del 2016, recante la proroga delle missioni internazionali relative all'anno 2016, che viene citato tra i principali provvedimenti di finanza pubblica adottati nei mesi successivi alla presentazione del DEF 2016. In tale contesto normativo, la Nota evidenzia in buona parte il coinvolgimento italiano nello scenario afghano (che dura con risultati negativi da ormai 14 anni) e tace le implicazioni del nuovo fronte di conflitto e di tensione aperto con la nuova missione in Libia;
    anche in considerazione delle crescenti minacce terroristiche, il Governo ha sì varato un pacchetto di provvedimenti in materia di sicurezza volti a rafforzare le infrastrutture materiali e immateriali a disposizione delle Forze armate, ma questi appaiano ancora oggi, rispetto alla minaccia, insufficienti;
    in particolare, nella Tabella del cronoprogramma delle riforme, viene dato conto della avvenuta realizzazione del Piano nazionale Difesa e sicurezza (cyber security, sistemi d'arma, di polizia) di cui alla legge di stabilità per l'anno 2016 (legge n. 208 del 2015), ma si ignora se tale piano stia realmente producendo risultati;
    la Nota dà poi conto dell'adozione del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, che ha previsto l'assorbimento del personale del Corpo forestale dello Stato e delle relative funzioni in via principale nell'Arma dei carabinieri, assorbimento che rischia di avere pesanti conseguenze negative nella lotta ai crimini ambientali nonché segnalare un processo di militarizzazione dei corpi di polizia civile che contrasta con la tendenza opposta che si sta osservando nell'Unione europea,

  esprime

PARERE CONTRARIO