CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 ottobre 2016
707.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016. (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   esaminata per le parti di competenza la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis), accompagnata dalle «Relazioni sulle spese di investimento e relative leggi pluriennali» (Allegato I), nonché dalla «Relazione al Parlamento ai sensi della legge n. 243 del 2012, articolo 6, comma 5 (Annesso);
   rammentato che l'Ufficio parlamentare di bilancio, con nota del 29 settembre 2016, ha esaminato le previsioni tendenziali del MEF per gli anni 2016 e 2017, sottolineando la presenza di fattori di rischio negativo relativamente alle previsioni tendenziali per gli anni successivi al primo biennio di previsione e che sempre l'UPB, con nota del 3 ottobre 2016, ha trasmesso al MEF rilievi critici sul quadro programmatico 2017, contenuto nella Nota, tra cui la divergenza della dinamica della domanda interna rispetto alle stime dello stesso Ufficio;
   acquisiti, conseguentemente, gli elementi forniti dal Ministro dell'Economia e delle Finanze presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, in occasione dell'audizione svolta in data odierna, da cui è emerso che la più recente stima del Fondo Monetario Internazionale attribuisce all'Italia una crescita dello 0,9 per cento nel 2017, con uno scarto di un decimo di punto percentuale rispetto alle previsioni del Governo italiano;
   preso atto, in termini generali, delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso che, nel raffronto con il DEF di aprile, registrano l'indebolimento della congiuntura europea ed internazionale, oltre che della domanda interna, e la conseguente necessaria revisione della crescita del PIL per il 2016 dall'1,2 per cento allo 0,8 per cento, in relazione agli andamenti congiunturali della prima parte dell'anno;
   osservato che nel nuovo quadro programmatico si evidenzia una crescita del PIL per il 2017 all'1 per cento, superiore di 0,4 punti rispetto all'andamento indicato nel quadro tendenziale della Nota (0,6 per cento), ma comunque inferiore al PIL programmatico previsto dal DEF, dove l'obiettivo di crescita era fissato per il 2017 all'1,5 per cento;
   sottolineata l'incidenza del quadro macroeconomico internazionale, segnato da una revisione al ribasso del commercio internazionale, per il 2016 e per il 2017, da cui deve derivare un impegno specifico sui processi di internazionalizzazione del nostro sistema produttivo, anche grazie al Piano straordinario per il made in Italy e al Piano nazionale anticontraffazione, nonché anche in relazione alla nuova configurazione, assunta dal maggio scorso, dal Fondo per la crescita sostenibile, che può ora contribuire ai finanziamenti dei programmi d'inserimento sui mercati extra-UE ed alla patrimonializzazione delle piccole e medie imprese esportatrici;
   ritenuta pienamente condivisibile la visione di politica economica sottesa alla Nota, orientata a favorire una ripresa degli investimenti come condizione essenziale Pag. 72per sostenere sia la crescita potenziale nel medio periodo, sia la domanda nel breve termine, approccio che trova ampio consenso nelle sedi delle istituzioni finanziarie internazionali e della governance globale, ove si ribadisce che la politica monetaria, la politica di bilancio e le riforme strutturali devono intervenire contemporaneamente ed in modo da sostenersi reciprocamente;
   ritenuta, altresì, condivisibile la proposta del Governo di affrontare alcune grandi criticità, come i processi di messa in sicurezza del territorio e la gestione dell'emergenza migratoria, con misure eccezionali che possano contare su risorse aggiuntive e, quindi, anche su interventi in deficit spending, al di fuori dei parametri fissati a livello europeo;
   considerato anche che la Nota offre un'analisi preliminare degli effetti della Brexit, tracciando una serie di scenari previsionali sul sistema di relazioni tra Unione europea e Regno Unito da cui dipenderanno gli effetti di carattere commerciale, finanziario e politico, per l'economia italiana. Se, in generale, gli effetti di medio periodo potranno consistere in una riduzione dei flussi di commercio di beni e servizi, nel lungo periodo tali effetti saranno più dinamici e potranno comportare spinte protezionistiche da parte di diversi Stati membri, connesse alla perdita di consenso sui benefici dell'integrazione europea, che il voto dei cittadini britannici ha evidenziato;
   osservato, altresì, che la Nota contiene un richiamo al decreto-legge n. 67 del 2016, recante la proroga delle missioni internazionali relative all'anno 2016, evidenziando che sono state avviate iniziative di sostegno ai processi di ricostruzione e di stabilizzazione ed è stato disposto uno specifico contributo a sostegno delle forze di sicurezza afghane;
   apprezzato che la Nota, in ragione dei segnali di ripresa ancora non pienamente consolidati, prevede ulteriori auspicabili misure di supporto al sistema economico attraverso una combinazione d'interventi sul lato della domanda e dell'offerta aggregate, utilizzando pienamente i margini di flessibilità previsti dall'ordinamento europeo e affermando la necessità di affrontare con misure straordinarie la messa in sicurezza del territorio nazionale e la gestione dei flussi migratori;
   sottolineato l'impatto che sulle coperture della manovra avranno interventi di recupero dell'evasione fiscale, preannunciati quest'oggi dal Ministro Padoan, in coerenza con l'impegno del Governo italiano, soprattutto nella presente legislatura, per la sigla di accordi internazionali bilaterali, finalizzati allo scambio di informazioni in materia fiscale, con effetti positivi sulla voluntary disclosure e in adeguamento agli standard dell'OCSE sulla fuoriuscita di taluni Paesi dalle black list;
   osservato infine che la Farnesina contribuisce, anche grazie alla sua rete di Uffici all'estero, alla crescita economica e della sicurezza del Paese, per cui è da preservarne la funzionalità in termini di adeguate dotazioni di risorse umane e finanziarie, essenziali per la promozione del Paese all'estero,

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PARERE FAVOREVOLE