CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 ottobre 2016
703.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 e allegati. Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso.

PROPOSTA DI PARERE

  La VIII Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis Allegato I e Annesso);
   considerato che:
    non è stata attuata la delega al Governo per l'adozione di uno o più decreti legislativi per l'introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA) nei tempi previsti dall'articolo 70 della legge n. 221 del 2015 (nota come collegato ambientale), in quanto scaduti il 2 agosto 2016;
    la Nota di aggiornamento prevede un rafforzamento generale degli incentivi fiscali per il settore privato già previsti da precedenti disposizioni normative, nell'ambito dei quali rientrano le detrazioni fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica, che hanno consentito di attivate quote importanti di investimenti negli ultimi anni;
    andrebbero rese stabili e strutturali le predette detrazioni, includendovi ed estendendo in maniera permanente anche il consolidamento statico ed antisismico degli edifici, anche alla luce di quanto accaduto a seguito dei recenti eventi sismici, dando così seguito ai diversi atti di indirizzo approvati dalla Commissione e alle indicazioni che la stessa Commissione ha dato in tal senso in occasione dell'esame di diversi provvedimenti;
    per quanto riguarda le politiche in materia di ambiente, la Nota di aggiornamento prevede, come già prospettato nel DEF 2016, che è in fase di definizione un provvedimento legislativo (c.d. Green Act), contenente misure in materia di fiscalità ambientale, economia circolare, energie rinnovabili e mobilità, da adottare entro il 2017;
    andrebbe pertanto attentamente valutata la necessità che le misure previste nel Green Act trovino più opportunamente collocazione nell'ambito della prossima legge di bilancio, al fine di garantirne un'attuazione già a partire dal prossimo anno, stante che l'adozione di un autonomo disegno di legge nel 2017 rischierebbe, dati i tempi tecnici di esame da parte delle due Camere, di non portare a una definitiva approvazione nella legislatura in corso;
    il Parlamento europeo ha recentemente ratificato l'Accordo di Parigi sul clima raggiunto all'ONU nel dicembre 2015 e anche l'Italia si appresta a dare esecuzione a tale ratifica;
    andrebbe attentamente valutata la necessità di prevedere azioni e misure volte a dare attuazione agli obiettivi fissati dal richiamato Accordo di Parigi;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) siano rese stabili le agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione ed efficienza energetica (cd. ecobonus), includendo in maniera permanente in tali interventi anche il consolidamento antisismico degli edifici ed estendendole alle imprese;
   2) si preveda l'inserimento in un apposito capitolo della prossima legge di Pag. 87bilancio delle misure volte al completamento dell'azione per la sostenibilità ambientale, che il Governo intende invece presentare con il cosiddetto Green Act da approvare entro il 2017;
   3) si prevedano azioni volte ad attuare gli obiettivi fissati dall'Accordo collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015.
  e con la seguente osservazione:
   a) valuti il Governo l'opportunità di attuare la delega per l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali nei tempi previsti dal cronoprogramma delle riforme, contenuto nella Nota, ossia entro il 2017, o anticipando l'attuazione entro tempi plausibili.

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ALLEGATO 2

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 e allegati. (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso).

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  La VIII Commissione,
   esaminata per le parti di competenza la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis), premesso che:
   la Nota di aggiornamento rimodula gli indici di finanza pubblica, a causa di un ritmo insoddisfacente della ripresa; secondo il Governo il rallentamento dell'economia è imputabile al peggioramento delle prospettive di crescita del prodotto a livello internazionale e alla modesta crescita del commercio mondiale, che a loro volta hanno determinato una alta propensione al risparmio ed una insufficiente propensione all'investimento;
   il Governo sostiene di aver perseguito «il delicato equilibrio tra sostegno alla crescita e consolidamento delle finanze pubbliche, al fine di non scaricare sulle generazioni successive il peso del debito elevato accumulato negli anni passati», mentre in effetti il bonus fiscale è stato finanziato in buona parte con l'aumento del deficit, con conseguente innalzamento debito pubblico;
   il deficit, previsto nella misura del 2,3 per cento nel DEF 2016, si attesta al 2,4 per cento, per scendere al 2 per cento nel 2017; giova sottolineare che il DEF 2016 aveva già corretto il deficit per il 2017 a -1,8 per cento rispetto a -0,8 per cento della Nota al DEF 2015; con la Nota in esame, in seguito alla mancata crescita del PIL nel 2016, nella misura prevista nel DEF 2016, si registra un ulteriore peggioramento pari allo 0,2 per cento per il prossimo anno;
   secondo le previsioni della BCE dell'8 settembre scorso, il PIL dell'area euro crescerà dell'1,7 per cento per il 2016 e dell'1,6 nel 2017 e 2018;
   secondo i rilievi della Banca d'Italia, la battuta di arresto della crescita in Italia nel secondo trimestre è collegata alla stagnazione della domanda interna;
   alla luce del quadro sopra descritto, si ritiene che il Governo con la presente Nota adotti proiezioni troppo ottimistiche per la crescita del PIL nel 2017, valutata nell'1 per cento, rispetto all'1,4 previsto nel DEF 2016, nell'1,3 nel 2018 e nell'1,2 per cento nel 2019, ossia 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni del DEF 2016;
   il tendenziale di crescita del PIL sarebbe di 0,6 punti percentuali, ma con le misure di sostegno in programma, il Governo è convinto di poter mantenere la crescita programmata sul valore dell'1 per cento;
   l'Ufficio Parlamentare di Bilancio ha valutato il documento ed espresso un esito non positivo del processo di validazione del quadro programmatico 2017 e, in particolare, delle stime di crescita del PIL per il prossimo anno, sia in termini reali che nominali; secondo l'Ufficio, infatti, le stime appaiono contrassegnate da un eccesso di ottimismo; le valutazioni effettuate dal panel UPB portano ad ipotizzare rilevanti scostamenti in eccesso della crescita reale e nominale anche per il 2018;
   si esprimono forti dubbi sulla possibilità che l'Unione europea accolga la richiesta del Governo di utilizzare ulteriori Pag. 89margini di flessibilità nell'ordine di uno 0,4 per cento del PIL per il prossimo anno, giustificato dalla lenta crescita a livello internazionale, dal problema dell'immigrazione di massa, dagli impegni finanziari connessi alla ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi sismici del 24 agosto, nonché per la realizzazione del programma di messa in sicurezza degli edifici, progetto «Casa Italia», che avrebbe dovuto essere già attivato molti anni fa, quando negli ultimi anni gli stanziamenti e gli investimenti per ridurre i rischi idro-geologici hanno subito tagli e ridimensionamenti, nonostante l'esigenza di riduzione del rischio idrogeologico sia da tempo considerata una priorità;
   il debito pubblico peggiora di 0,4 punti nel 2016 rispetto alle previsioni del DEF 2016, e si attesta al 126,6 per cento rispetto al 123,8 per cento secondo la previsione di aprile;
   per quanto attiene alle competenze della Commissione VIII:

    vanno stigmatizzate le ragioni evidenziate dall'Esecutivo in base alle quali si è proceduto alla soppressione e alla riorganizzazione del Corpo forestale e l'assorbimento di esso nell'Arma dei carabinieri; infatti tale accorpamento, diversamente da quanto sostenuto dall'Esecutivo, è destinato a ridurre l'efficienza e la presenza sul territorio di forze di polizia ambientale altamente specializzate; il rischio concreto è che venga compromessa l'azione di presidio del territorio svolto dal CFS, nonché le efficaci attività di polizia giudiziaria da esso svolte a partire dalla «terra dei fuochi» a fronte di risparmi di spesa non sufficientemente chiari;

    in ordine alla semplificazione della SCIA, il Governo sostiene che il decreto legislativo di prossima emanazione sia strumento idoneo per superare le criticità emerse dalla concreta applicazione dell'istituto; a dire il vero, preoccupano diverse previsioni contenute nello schema di decreto legislativo in corso di approvazione, laddove si consente ad un soggetto proprietario o che abbia altrimenti in disponibilità un sito, di esonerarsi unilateralmente, seppur a determinate condizioni, dal ruolo di responsabile della contaminazione, e dunque dagli obblighi di bonifica e ripristino ambientale di un sito contaminato;

    il Governo ha, inoltre, evidenziato i propri interventi per rimuovere gli ostacoli alla concorrenza ad oggi contenuti nel disegno di legge annuale sulla concorrenza; va preliminarmente segnalata la lentezza con cui l'Esecutivo sta portando avanti questo provvedimento – che è attualmente in seconda lettura presso il Senato e sarà necessaria almeno una terza lettura – dopo oltre un anno dalla sua presentazione; l'approvazione di tale provvedimento appare infatti auspicabile almeno nella parte in cui si operano delle novelle alle disposizioni del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 tese a garantire una maggiore concorrenza nella gestione degli imballaggi, escludendo il monopolio di fatto del CONAI; come noto, dopo aver estromesso un primo pacchetto di norme per garantire la concorrenza nel mercato degli imballaggi, ad oggi, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato permangono situazioni caratterizzate da conflitto di interesse e mancanza di concorrenza, con notevole disagio per i comuni in relazione ai maggiori oneri da essi sopportati per la raccolta differenziata dei rifiuti;

    nel documento in esame è altresì annunciata la prossima pubblicazione del DPCM che individua la capacità complessiva di trattamento di rifiuti urbani e assimilati degli impianti di incenerimento in esercizio e degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani da realizzare per coprire il fabbisogno residuo; si tratta, ad avviso degli scriventi, dell'ennesima pubblicità ad interventi non solo emergenziali e lesivi dei principi comunitari in tema di rifiuti a partire dall'osservanza della gerarchia nel trattamento dei rifiuti, al principio di prossimità e autosufficienza; come Pag. 90noto, il provvedimento in oggetto lungi dal rappresentare una mera ricognizione, ha immediatamente dato per acquisita la necessità di ulteriore impiantistica senza considerare gli obiettivi di riciclo effettivo di materia;
    in tema di green economy il documento rinnova la volontà da parte dell'Esecutivo di procedere sulla via dell'economia circolare a partire dalla predisposizione e dell'aggiornamento entro il 2016 della strategia nazionale di sviluppo sostenibile; a tale riguardo appare censurabile che il Governo, nell'ambito di una propria programmazione, non si sia dotato di una autonoma strategia per la bioeconomia dopo che la Commissione europea, nel 2012, attraverso una propria strategia per indirizzare l'economia europea verso un più ampio e sostenibile uso delle risorse rinnovabili, ha stabilito un piano d'azione per realizzare un'economia post-petrolio, fondata sull'utilizzo di fonti rinnovabili ed in grado di generare nuovi posti di lavoro altamente qualificati;
    nel documento, inoltre, si fa riferimento al Piano Nazionale della Cronicità che disciplina le modalità di assistenza e tutela dei pazienti affetti da malattie croniche, al fine di favorire il buon funzionamento delle reti assistenziali e la continuità assistenziale, grazie a una forte integrazione tra l'assistenza primaria, centrata sul medico di medicina generale e le cure specialistiche; a tale proposito andrebbe valutata l'opportunità di creare appositi sezioni del piano dedicate alle patologie connesse all'inquinamento delle matrici naturali a seguito di attività antropica, come tristemente evidenziato dai dati sanitari recentemente diffusi in merito alla situazione epidemiologica nelle aree in prossimità dello stabilimento siderurgico ILVA di Taranto;
    nella parte conclusiva della Nota di aggiornamento si fa riferimento ai dati relativi allo stock di decreti attuativi ereditati dal 2014, ora in riduzione, nonché al trend positivo in tema di auto-applicatività dei provvedimenti di legge; a tale riguardo, non può essere trascurata la circostanza che appare ancora alto il tasso dei decreti attuativi non emanati a partire dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, così come in relazione al nuovo decreto sugli appalti; il numero di tali decreti non ancora emanati resta a avviso degli scriventi eccessivamente penalizzante per l'efficacia dei provvedimenti, restando preclusa la possibilità di valutarne l'effettiva adeguatezza;
    la nota riafferma, apprezzabilmente, il superamento del piano infrastrutture strategiche della Legge Obiettivo e il contestuale riferimento al Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e individua risorse importanti – 12,6 miliardi di euro approvati con delibera CIPE – per interventi finalizzati prevalentemente alla cosiddetta «cura del ferro», attraverso finanziamento del Contratto di Programma RFI, interventi su ferrovie regionali, messa in sicurezza delle ferrovie concesse, sistema di reti metropolitane, ma appare discrasica rispetto alle recenti affermazioni del Presidente del Consiglio sulla realizzabilità del Ponte sullo Stretto di Messina, il cui impegno finanziario assorbirebbe da un terzo alla metà delle risorse individuate con la delibera CIPE;
    la nota si limita a citare il terribile evento sismico che ha colpito il centro Italia la notte del 24 agosto come fattore determinante la variazione in negativo del quadro macroeconomico, ma non indica gli strumenti e le risorse con i quali il Governo intende affrontare sia l'emergenza, sia l'opera di prevenzione e messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio, troppo spesso annunciata, ma la cui effettiva realizzazione appare ancora molto lontana;
    il cronoprogramma indica in stato di avanzamento la proposta di legge sulla riforma della governance dei Parchi, la cui approvazione nella stesura attuale comporterebbe un pericoloso arretramento del sistema di tutele delle aree protette;

  si ribadisce, coerentemente con quanto affermato in occasione dell'esame della Pag. 91nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2015, che, ad oggi, mancano, iniziative legislative adeguate in settori importanti quali: il dissesto idrogeologico, l'abusivismo edilizio, che affliggono il territorio a cui, non vi è ancora una valida risposta del legislatore; l'avvio di una politica di internalizzazione dei costi ambientali e tassazione dei beni e delle attività inquinanti tale da scoraggiarne in via preventiva l'utilizzo a vantaggio di tecniche gestionali meno impattanti;

  nonostante alcuni timidi passi in avanti sull'argomento, il fondo per la mobilità sostenibile nelle aree urbane (legge n. 296 del 2006 articolo 1, comma 1121) necessario al finanziamento di accordi di programma per l'acquisto di veicoli a basso impatto ambientale appare, ad oggi, ancora insufficiente;
  esprime

PARERE CONTRARIO

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ALLEGATO 3

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 e allegati. (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis Allegato I e Annesso);
   considerato che:
    non è stata attuata la delega al Governo per l'adozione di uno o più decreti legislativi per l'introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA) nei tempi previsti dall'articolo 70 della legge n. 221 del 2015 (nota come collegato ambientale), in quanto scaduti il 2 agosto 2016;
    la Nota di aggiornamento prevede un rafforzamento generale degli incentivi fiscali per il settore privato già previsti da precedenti disposizioni normative, nell'ambito dei quali rientrano le detrazioni fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica, che hanno consentito di attivate quote importanti di investimenti negli ultimi anni;
    andrebbero rese stabili e strutturali le predette detrazioni, includendovi ed estendendo in maniera permanente anche il consolidamento statico ed antisismico degli edifici, anche alla luce di quanto accaduto a seguito dei recenti eventi sismici, dando così seguito ai diversi atti di indirizzo approvati dalla Commissione e alle indicazioni che la stessa Commissione ha dato in tal senso in occasione dell'esame di diversi provvedimenti;
    per quanto riguarda le politiche in materia di ambiente, la Nota di aggiornamento prevede, come già prospettato nel DEF 2016, che è in fase di definizione un provvedimento legislativo (c.d. Green Act), contenente misure in materia di fiscalità ambientale, economia circolare, energie rinnovabili e mobilità, da adottare entro il 2017;
    andrebbe pertanto attentamente valutata la necessità che le misure previste nel Green Act trovino più opportunamente collocazione nell'ambito della prossima legge di bilancio, al fine di garantirne un'attuazione già a partire dal prossimo anno, stante che l'adozione di un autonomo disegno di legge nel 2017 rischierebbe, dati i tempi tecnici di esame da parte delle due Camere, di non portare a una definitiva approvazione nella legislatura in corso;
    il Parlamento europeo ha recentemente ratificato l'Accordo di Parigi sul clima raggiunto all'ONU nel dicembre 2015 e anche l'Italia si appresta a dare esecuzione a tale ratifica;
    andrebbe attentamente valutata la necessità di prevedere azioni e misure volte a dare attuazione agli obiettivi fissati dal richiamato Accordo di Parigi;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   4) siano rese stabili le agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione ed efficienza energetica (cd. ecobonus), includendo in maniera permanente in tali interventi anche il consolidamento antisismico degli edifici ed estendendole alle imprese; Pag. 93
   5) si preveda l'inserimento in un apposito capitolo della prossima legge di bilancio delle misure volte al completamento dell'azione per la sostenibilità ambientale, che il Governo intende invece presentare con il cosiddetto Green Act da approvare entro il 2017;
   6) si prevedano azioni volte ad attuare gli obiettivi fissati dall'Accordo collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015.
  e con la seguente osservazione:
   b) valuti il Governo l'opportunità di attuare la delega per l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali nei tempi previsti dal cronoprogramma delle riforme, contenuto nella Nota, ossia entro il 2017, o anticipando l'attuazione entro tempi plausibili, nonché di adottare in tempi rapidi i provvedimenti in attuazione della legge n. 221 del 2015.