CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 settembre 2016
698.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04714 Sibilia: Riserva di capacità di trasporto di energia elettrica a favore dello Stato Città del Vaticano e della Repubblica di San Marino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come premessa generale è necessario sottolineare che il riconoscimento di una riserva di capacità di trasporto di energia elettrica sulle frontiere estere a favore dello Stato della Città del Vaticano e della Repubblica di San Marino discende fondamentalmente da motivazioni di ordine storico-politico e dal fatto che i suddetti Stati sono interclusi nel territorio italiano e da questo energeticamente dipendenti.
  Infatti, anche in considerazione della modesta estensione territoriale e della collocazione sul suolo nazionale, detti Stati non sono dotati di impianti di produzione propria se non in misura molto limitata, e l'approvvigionamento energetico, sia esso dall'estero o meno, non può prescindere dal transito nel territorio italiano.
  Ciononostante il Governo ha dato avvio ad un percorso di progressiva modifica delle condizioni di transito garantite nel passato, da attuare con i tempi e i modi propri della trattativa diplomatica internazionale.
   Prima del 2010, lo Stato della Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino hanno usufruito di una riserva di capacità di transito a decorrere rispettivamente dal 2002 e dal 2001, in virtù di precedenti accordi che hanno trovato implementazione nei decreti che annualmente il Ministro dello sviluppo economico adotta per la disciplina delle importazioni e delle esportazioni di energia elettrica.
  Il costo sostenuto dal sistema elettrico varia in ciascun anno in funzione della frontiera scelta per l'approvvigionamento nonché dei prezzi di assegnazione della capacità di transito che si determinano in esito alle aste sulla medesima frontiera. Si segnala che nel 2015, la redistribuzione dei proventi è stata di circa 4,9 milioni di euro a favore di San Marino e di circa 4,1 milioni per il Vaticano, approvvigionatisi entrambi sulla frontiera francese, con una significativa riduzione rispetto al 2014.
   Per quanto riguarda le verifiche che l'energia elettrica immessa nel sistema italiano, e destinata ai suddetti Stati, sia utilizzata esclusivamente per il consumo interno, si evidenzia che con la deliberazione 549 del 20 novembre 2015 l'Autorità per l'energia ha avviato un procedimento, tuttora in corso, volto alla definizione di criteri sulla base dei quali sarà verificato il rispetto della condizione prevista dall'articolo 3, comma 2, del dm 16 gennaio 2015, anche avvalendosi delle imprese distributrici stabilite sul territorio nazionale.
  In ordine alla lettera del Ministro pro tempore allo Stato della Città del Vaticano del 6 agosto 2014, citata dagli onorevoli interroganti, vorrei evidenziare che non fa riferimento a enti o organi specifici, ma esclusivamente al confronto avviato tra rappresentanti del Vaticano e il Ministero dello sviluppo economico su una eventuale riduzione della capacità riservata e sulle azioni di efficientamento dei consumi da parte del Vaticano. Il confronto e gli approfondimenti avevano infatti evidenziato dei potenziali margini di riduzione della banda di importazione connessi principalmente al miglioramento dell'efficienza energetica che lo Stato Città del Vaticano sta perseguendo.
  A tal riguardo, vorrei far rilevare che con la lettera del 27 novembre 2014, l'allora Ministro ha accordato al Vaticano una riserva di capacità di trasporto pari a 45MW a decorrere dall'anno 2015, con una riduzione del 10 per cento rispetto alla riserva precedentemente riconosciuta. Eventuali ulteriori adeguamenti potranno essere valutati nei prossimi anni in relazione agli interventi sull'efficienza.

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ALLEGATO 2

5-05494 Vallascas: Attività svolte dal gruppo di coordinamento nazionale GNL.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico, attraverso la costituzione del Gruppo di coordinamento nazionale, volto alla predisposizione di uno studio sugli aspetti normativi, tecnici ed economici, e quelli attinenti alla sicurezza e all'impatto sociale per l'utilizzo di GNL nei trasporti marittimi e su gomma limitatamente al trasporto pesante (camion, autobus, treni), si è posto l'obiettivo della predisposizione di una strategia nazionale sull'utilizzo di GNL in Italia.
   Dal lavoro del gruppo nazionale coordinato dal MISE, cui hanno partecipato vari Ministeri, in primis quello delle infrastrutture e dei trasporti, associazioni, e stakeholders è scaturito il documento per la Strategia Nazionale GNL.
  Tale documento si è focalizzato e ha analizzato i settori di utilizzo e il mercato del GNL, le previsioni di domanda nazionale nel campo dei trasporti e degli altri usi, le normative di sicurezza, la logistica, le possibilità di sviluppo in ambito portuale e del traffico marittimo, l'utilizzo come carburante per il trasporto stradale pesante, le innovazioni normative utili a incentivarne lo sviluppo ed inoltre la accettabilità sociale.
  I risultati sono stati messi in consultazione pubblica dal 30 giugno al 15 settembre 2015 sul sito internet del Ministero dello Sviluppo Economico. Dalla predetta consultazione sono pervenute, tra le altre, forti e sentite esigenze da parte degli stakeholders affinché fossero introdotte norme per lo sviluppo delle infrastrutture.
  Alla luce di quanto sopra, nell'ambito recepimento della direttiva 2014/94/UE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi, si è ritenuto opportuno procedere anche a un'integrazione della disciplina normativa in materia di infrastrutture energetiche.
  La finalità della direttiva è di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l'impatto ambientale nel settore dei trasporti. Tale obiettivo è perseguito stabilendo requisiti minimi per la costruzione dell'infrastruttura per i combustibili alternativi, inclusi i punti di rifornimento di gas naturale (GNL e GNC) da attuarsi mediante i quadri strategici nazionali predisposti dagli Stati membri.
  A seguito della consultazione è stata redatta un'analisi sintetica dei 60 commenti scritti ricevuti che hanno fornito un utile contributo per l'elaborazione di un documento complessivo dell'uso del GNL, che è confluito in forma sintetica nell'allegato III sezione c) del decreto di recepimento, e che costituisce una parte del Quadro strategico nazionale previsto dalla direttiva.
  Lo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/94/UE è stato approvato, in prima lettura, lo scorso 15 settembre dal Consiglio dei Ministri ed è ora all'attenzione delle commissioni parlamentari competenti.
  Il termine per la sua definitiva adozione è stabilito al 18 novembre prossimo venturo.

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ALLEGATO 3

5-06669 Maestri: Piano industriale dell'azienda Cff Filiberti di Bedonia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'atto in esame anche con gli elementi pervenuti al Ministero dello Sviluppo economico anche da parte del Ministero degli Esteri.
  La vicenda commerciale della «CFF Filiberti srl», che si è aggiudicata un contratto per la realizzazione delle facciate del nuovo Parlamento maltese, disegnato dall'Arch. Renzo Piano, è stata seguita con molta attenzione dall'Ambasciata d'Italia a La Valletta sin dalle prime fasi. Michele Filiberti, titolare della società, ha infatti rappresentato nel novembre 2014 all'Ambasciata talune difficoltà nel vedersi riconoscere la corresponsione di consistenti costi extra per i lavori di costruzione del nuovo Parlamento di Malta, sostenuti in ragione di problemi riscontrati nella lavorazione della materia prima.
  Al riguardo, occorre precisare che la questione è di natura strettamente commerciale: il contratto assegnato alla «Filiberti» non è stato bandito dal Governo maltese, ma da una società pubblica, la «Grand Harbor Regeneration Corporation» (GHRC), dipendente dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
  Ciò nondimeno, l'Ambasciata si è subito attivata per fornire assistenza all'impresa italiana, avviando contatti con i responsabili della «Bovis Lend Lease» (la società multinazionale di consulenza che funge da «general contractor» per il progetto del Parlamento maltese) e con il Presidente della GHRC, nonché interessando l'Ufficio del Primo Ministro di Malta.
  I contrasti tra GHRC e Filiberti sarebbero nati a seguito di asseriti ritardi nel completamento dei lavori della nuova sede del Parlamento maltese, oggetto di ripetute audizioni con ampio risalto sulla stampa, che si sono infine conclusi nel maggio scorso con l'inaugurazione ufficiale alla presenza delle massime cariche istituzionali maltesi.
  Il committente, sin dall'estate 2014, aveva peraltro annunciato di aver richiesto il pagamento di multe alle ditte assegnatarie.
  2. Per quanto riguarda in particolare i contatti con la GHRC, compagnia pubblica maltese committente del progetto, l'Ambasciata è intervenuta in diverse occasioni affinché le istanze rappresentate dalla società italiana fossero prese nella dovuta considerazione, cercando di facilitare la ricerca di una soluzione bonaria fra le parti. La GHRC, da parte sua, ha fatto presente che la lavorazione della pietra ha rappresentato uno degli elementi più problematici dell'intero progetto, che vi sono stati consistenti ritardi nella consegna dell'edificio e che tutte le pendenze sarebbero state regolate con una sanatoria a fine 2013. Per quanto riguarda gli importi contrattuali, la GHRC si ha motivato l'impossibilità di modificare quanto «certificato contrattualmente» dal general contractor. La società GHRC ha rilanciato al contempo alcune rivendicazioni aggiuntive, ricordando le richieste di danni per completamento tardivo dei lavori e di alcuni «lavori correttivi» che andrebbero effettuati speditamente, trattandosi di edificio che ospita una delle massime istituzioni del Paese.
  3. Informa, inoltre, il Ministero degli esteri che le gravi implicazioni sul bilancio dell'azienda dei lamentati mancati pagamenti Pag. 106e il rischio concreto di fallimento sono stati sollevati anche in occasione della visita del Ministro Gentiloni a La Valletta lo scorso 10 marzo, perorando la causa di un rinnovato sforzo conciliativo tra le parti.
  4. Al fine di tutelare gli interessi dell'azienda italiana e favorire una rapida soluzione del contenzioso in corso, il citato Ministero ha riferito che l'Ambasciata d'Italia a La Valletta continuerà naturalmente a seguire da vicino la questione, sulla quale sarebbero stati, peraltro, avviati diversi procedimenti legali contrapposti in Italia e a Malta.

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ALLEGATO 4

5-07391 Mantero: Realizzazione di un deposito di bitume nell'area portuale di Savona.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Relativamente all'atto in parola evidenzio preliminarmente che, con il decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito con la legge 4 aprile 2012, n. 35, e, recante «Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo», agli articoli 57 e 57 bis sono state individuate le infrastrutture ed insediamenti strategici per i quali, fatte salve le competenze delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano e le normative in materia ambientale, le autorizzazioni previste all'articolo 1, comma 56, della legge 23 agosto 2004, n. 239, sono rilasciate dal Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per gli impianti definiti costieri, d'intesa con le Regioni interessate.
  A seguito dell'entrata in vigore di tale norma l'Autorità Portuale di Savona, che ha sempre espresso grande attenzione nei confronti dell'iniziativa, per l'incremento che sarebbe in grado di apportare alle attività portuali, ha trasmesso la documentazione relativa all'istruttoria svolta in sede locale, ai sensi dell'allora vigente normativa (legge regionale 12 marzo 2003, n. 9).
  Il Ministero dello sviluppo economico ha svolto, pertanto, la relativa istruttoria, ai sensi dell'articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche ed integrazioni, acquisendo tutti i pareri previsti in fase istruttoria ed in particolare i pareri riguardanti gli aspetti connessi con la sicurezza, la tutela del demanio, dell'ambiente, la compatibilità urbanistica.
   Sono inoltre stati acquisiti i pareri già espressi nel corso del procedimento attivato dall'Autorità Portuale di Savona, tra cui:
   il decreto dirigenziale del 12 novembre 2012 con il quale la Regione Liguria ha deliberato, ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale n. 38/1998, la non assoggettabilità dell'iniziativa alla Valutazione d'Impatto Ambientale, subordinatamente all'osservanza di alcune prescrizioni, accettate dalla Società con nota del 20 dicembre 2012,
   e la nota del 25 marzo 2013 con la quale il Comune di Savona ha comunicato di avere trasmesso all'Autorità Portuale di Savona l'atto di assenso relativo al procedimento contenente le prescrizioni di competenza.

  Successivamente, con nota del 30 luglio 2013 la Regione Liguria ha trasmesso un proprio decreto (n. 3031 del 22 luglio 2013) con il quale è stata accertata la conformità urbanistica e territoriale dell'intervento ed è stata contestualmente rilasciata l'autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'articolo 146 del Decreto legislativo del 22 gennaio 2004, n. 42.
  Per gli aspetti relativi alla sicurezza dell'impianto, il Mise ha inoltre acquisita, la nota del 21 marzo 2013 con la quale il Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Savona, comunicava il proprio parere favorevole.
  A seguito infine del parere favorevole espresso dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti in merito all'installazione ed all'esercizio dell'impianto, espresso con Pag. 108nota dell'11 febbraio 2014, è stato chiuso il procedimento con esito positivo (4 marzo 2014) e contestualmente è stata inviata la richiesta di intesa alla Regione Liguria, così come previsto dalla normativa vigente.
  A tutt'oggi, però, il procedimento non si è perfezionato in quanto, la predetta Regione non ha fatto pervenire alcuna comunicazione in risposta, presumibilmente poiché nel frattempo, il Comune di Savona ha mutato radicalmente la sua valutazione sull'insediamento.
  Il riferito Comune, infatti, con successive note (del 7 luglio, 7 agosto e 25 agosto 2015) espresse «particolare preoccupazione rispetto agli aspetti ambientali», ed avviò un procedimento di annullamento in autotutela nei confronti del proprio atto di assenso del 25 marzo 2013, procedimento che è stato anche oggetto di impugnativa al T.A.R. Liguria da parte della società ed è tuttora pendente.
  In conclusione, la situazione al momento è sospesa in attesa di quanto vorrà comunicare la predetta Regione.

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ALLEGATO 5

5-09312 Scuvera: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Cameron di Voghera.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico è a conoscenza della preoccupazione denunciata dall'Onorevole Scuvera e relativa alla situazione della Cameron di Voghera, di proprietà dell'americana Schlumberger.
  ÈIl Ministero del Lavoro, sentito al riguardo, ha informato che la società in questione è interessata da un programma di CIGS per crisi aziendale ai sensi del decreto legislativo 148 del 2015 in favore di 250 unità lavorative, per il periodo intercorrente tra il 5 ottobre 2015 e il 4 ottobre 2016.
  Si rappresenta il massimo impegno da parte del MiSE ad approfondire i termini della vicenda, sia dal punto di vista occupazionale che sotto il profilo strettamente produttivo.
  Al riguardo si fa presente che è pervenuta la richiesta di apertura di un tavolo di confronto, che in queste ore il Ministero dello Sviluppo economico ha provveduto a convocare per il prossimo 6 ottobre.
  Sarà cura del Governo informare il Parlamento sugli sviluppi della situazione, anche alla luce degli esiti dell'incontro sopra riferito.».

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ALLEGATO 6

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 6 novembre 2012. C. 3299 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA DI PARERE

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 3299 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 6 novembre 2012»;
   valutato positivamente il contenuto dell'Accordo nei settori della protezione dei consumatori, della politica industriale e delle imprese, della cooperazione nel settore dell'energia, del turismo e degli scambi commerciali;
   valutato positivamente il contenuto dell'Accordo nei settori della ricerca e sviluppo e le modalità di cooperazione bilaterale nel supporto alle iniziative commerciali relative a materiali e servizi di difesa,
   delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.