CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 settembre 2016
693.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06987 Burtone: Sull'ubicazione e la sicurezza della scuola primaria «Carrera» di Militello in Val di Catania (CT).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione cui si risponde riguarda il trasferimento, per motivi di sicurezza, di alcune classi della scuola primaria «Carrera» di Militello Val di Catania in locali le cui finestre sarebbero di fronte all'ingresso dell'obitorio comunale. L'On.le interrogante, segnala l'inopportunità di tale trasferimento in considerazione della giovane età degli alunni coinvolti e sollecita pertanto una diversa sistemazione.
  Si precisa preliminarmente che la questione è di competenza dell'Amministrazione comunale la quale, contattata in merito dall'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, ha fornito le seguenti informazioni.
  Il Comune di Militello Val di Catania ha presentato, nell'ambito del Programma straordinario stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici, un progetto relativo alla sede dell'Istituto comprensivo «Carrera» di Viale Regina Margherita. Tale progetto è stato valutato favorevolmente dal Provveditorato interregionale per le opere pubbliche.
  In vista dell'avvio dei lavori, al fine di contenere i disagi che sarebbero derivati alla comunità scolastica, in data 1 settembre 2015 il Sindaco ha concesso alla Scuola, con effetto immediato, i locali dell'ex consultorio adiacenti all'ala vecchia dell'Ospedale «Basso Ragusa Mario», in tal modo si è consentito il regolare svolgimento delle attività didattiche.
  Il Sindaco ha, quindi, precisato che l'obitorio in questione non è quello comunale, allocato presso il locale cimitero in Via Cappuccini, bensì quello del sopra citato Ospedale. La vista risulta peraltro schermata dalla collocazione di una rete metallica apposta sulla ringhiera delimitante l'obitorio che ne oscura la visuale dalle finestre del corridoio dell'edificio assegnato alla Scuola. Inoltre, le quattro aule che ospitano gli alunni – accoglienti, sicure e idonee allo svolgimento delle lezioni – sono allocate sul lato opposto al corridoio, con le finestre che danno sul giardinetto interno dell'ex Orfanotrofio «Gulinello Rizzo».
  Per le descritte argomentazioni non sussisterebbero, quindi, i motivi di preoccupazione paventati nell'interrogazione. È stato inoltre rappresentato dall'Amministrazione comunale che:
   con la scelta effettuata l'Amministrazione ha inteso, oltre che evitare disagi allo svolgimento delle attività didattiche, anche garantire la vicinanza degli alunni all'edificio sede della direzione della propria scuola, mantenendo così la familiarità con i luoghi. Diversamente, un trasferimento all'Istituto di scuola secondaria superiore «V.E. Orlando», avrebbe determinato un eccessivo allontanamento degli alunni e li avrebbe messi a contatto con studenti molto più grandi;
   la collocazione delle classi è stata disposta comunque in via temporanea fino alla conclusione degli interventi sull'edificio dell'Istituto «Carrera», che si prevede avverrà a breve in modo da consentire il rientro in sede degli alunni.

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ALLEGATO 2

5-09007 Naccarato: Sul rispetto del principio del bilinguismo nelle amministrazioni pubbliche della provincia autonoma di Bolzano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli On.li interroganti, prendendo spunto da un procedimento di separazione giurisdizionale con riferimento al quale un cittadino italiano residente a Padova ha avanzato la richiesta che venga ordinata la traduzione in italiano delle comunicazioni delle scuole relative ai figli residenti a Bolzano iscritti in scuole di lingua tedesca, chiedono di sapere se i Ministri in indirizzo intendano promuovere un monitoraggio volto a verificare che in tutte le amministrazioni pubbliche della provincia autonoma di Bolzano venga rispettato il principio del bilinguismo e quali iniziative di competenza intendano adottare per garantirne l'effettiva tutela.
  Per quanto di competenza di questo Ministero, si illustra quanto segue sulla base degli elementi acquisiti dalla competente Intendenza scolastica per la scuola di lingua tedesca, trattandosi, piuttosto, di questione che rientra nella disciplina dettata dalla natura dalla Provincia Autonoma di Bolzano.
  I principi fondamenti dell'ordinamento scolastico della provincia autonoma di Bolzano si rinvengono nell'articolo 19 dello Statuto d'autonoma (decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670) e nelle relative norme di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1983, n. 89).
  Secondo il citato articolo, nella provincia di Bolzano l'insegnamento nelle scuole materne, elementari e secondarie è impartito nella lingua materna italiana o tedesca degli alunni da docenti per i quali tale lingua sia ugualmente quella materna. Nelle scuole elementari, con inizio dalla seconda o terza classe, secondo quanto stabilito con legge provinciale su proposta vincolante del gruppo linguistico interessato e in quelle secondarie, è obbligatorio l'insegnamento della seconda lingua che è impartito da docenti per i quali tale lingua è quella materna.
  L'articolo 12, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 1983 prevede che per l'accesso ai ruoli del personale ispettivo, direttivo e docente delle scuole di istruzione elementare e secondaria in lingua italiana e di quella in lingua tedesca, nonché ai ruoli del personale docente della seconda lingua è richiesto, oltre al possesso dei requisiti prescritti, quanto previsto dal primo comma dell'articolo 19 dello Statuto.
  Da queste disposizioni si desume il principio della lingua madre proprio di queste scuole, perseverando peraltro l'equipollenza dei diplomi.
  L'iscrizione dell'alunno alle scuole della provincia di Bolzano avviene su semplice istanza del padre o di chi ne fa le veci. Contro il diniego di iscrizione è ammesso ricorso da parte del padre o di chi ne fa le veci alla autonoma sezione di Bolzano del Tribunale regionale di giustizia amministrativa (così articolo 19, comma 3, dello Statuto).
  L'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 1983 prescrive espressamente che «il diritto dei genitori o di chi ne fa le veci di decidere l'iscrizione nelle scuole dei diversi gruppi linguistici non può avere in alcun modo influenza sulla lingua d'insegnamento prevista per le diverse scuole». Quando l'iscrizione è avvenuta in una delle tre scuole di madrelingua, e qui trattasi di una libera scelta, Pag. 94si deve prendere atto che le rispettive comunicazioni scolastiche ai genitori avvengano in tale lingua madre. Peraltro, nella prassi delle tre scuole di madrelingua, le comunicazioni del personale insegnante e della scuola ai genitori avvengono nella lingua d'insegnamento.
  Sulla base di queste disposizioni speciali e della separazione delle scuole secondo i gruppi linguistici, non può trovare applicazione l'ordinaria disciplina in materia di lingua concernente l'attività amministrativa; trattasi inequivocabilmente di una lex specialis.
  In ogni caso anche dalla disciplina generale in materia di lingua può desumersi la legittimità del monolinguismo nella comunicazione linguistica con i genitori di una scuola in madrelingua.
  L'articolo 100 dello Statuto d'autonomia dispone, al comma 3, che gli uffici «usano nella corrispondenza e nei rapporti orali la lingua del richiedente e rispondono nella lingua in cui gli atti sono stati avviati da altro organo o ufficio; ove sia avviata d'ufficio, la corrispondenza si svolge nella lingua presunta del cittadino cui è destinata».
  L'articolo 100, comma 4, riconosce espressamente l'uso disgiunto dell'una o dell'altra delle due lingue, quando non trattasi di casi di uso congiunto delle due lingue negli atti destinati alla generalità dei cittadini, negli atti individuali destinati ad uso pubblico e negli atti destinati a una pluralità di uffici.
  L'articolo 7 della rispettiva norma di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 1988, n. 574) prevede inoltre che «gli organi, gli uffici e i concessionari indicati nell'articolo 1 i quali ricevono istanze, domande, denunce o dichiarazioni sono tenuti a formulare gli atti e i provvedimenti e ad eseguire le prescritte comunicazioni o notificazioni nella lingua usata dal richiedente, denunciante o dichiarante ove questo ne sia il destinatario».
  Poiché il modulo d'iscrizione scolastico è redatto nella lingua madre della scuola, quest'ultima ha l'obbligo di rispondere in tale lingua. Da quanto esposto – alla luce degli elementi acquisiti dall'Ispettorato competente – deriva che i docenti e le scuole non sono obbligate a tradurre eventuali comunicazioni ai genitori nell'altra lingua provinciale.

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ALLEGATO 3

5-09259 Ricciatti: Sulle iniziative per contrastare la diffusione tra gli adolescenti del fenomeno dello scatto di «selfie» lungo i binari ferroviari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al fenomeno della diffusione tra i giovani del così detto «selfie sui binari» si comunica che la competente Direzione generale del MIUR ha avviato già dal 2013, in collaborazione con il Servizio di Polizia Ferroviaria, diverse campagne informative volte a sensibilizzare i giovani proprio sull'importanza dell'adozione di comportamenti sicuri in ambito ferroviario.
  Difatti, come testimoniano i recenti fatti di cronaca richiamati dall'On.le interrogante, gli adolescenti rimangono vittima talvolta dei propri comportamenti imprudenti, dovuti spesso alla inconsapevolezza dei rischi presenti in ambito ferroviario. Il MIUR ha avviato questa collaborazione con il Servizio di Polizia Ferroviaria proprio nella consapevolezza che la scuola, quale luogo di crescita civile e culturale della persona, rappresenta, insieme alla famiglia, la risorsa più idonea ad arginare il rischio della mancata osservanza delle regole e della non consapevolezza dei rischi che si corrono a causa di atteggiamenti superficiali e irresponsabili.
  Alla luce di ciò, si citano di seguito le due più significative iniziative già attivate in materia dal MIUR in collaborazione appunto con la PolFer:
   1 – «Train...to be cool», progetto di educazione alla legalità e alla sicurezza in ambito ferroviario, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. L'iniziativa nasce per sensibilizzare i ragazzi ad assumere comportamenti responsabili per la propria e altrui incolumità e per far capire loro i rischi e i pericoli che si corrono nelle stazioni ferroviarie e sui treni. Dal 2013 ad oggi i rappresentanti della PolFer hanno effettuato incontri sulla sicurezza ferroviaria coinvolgendo circa 41 mila studenti in tutta Italia. Il progetto troverà continuità anche nel corso del nuovo anno scolastico in virtù del Protocollo di intesa siglato il 5 gennaio 2015 con il Dipartimento per la Pubblica sicurezza, che prevede la realizzazione di iniziative volte a promuovere azioni di educazione alla legalità. Per il prossimo anno scolastico, quindi, gli operatori della PolFer, in collaborazione con i docenti delle classi coinvolte, affronteranno con ancor più incisività il fenomeno del »selfie sui binari» attraverso un percorso di acquisizione di maggior consapevolezza dei rischi connessi e di assunzione di responsabilità;
   2 – «Prima ...vera educazione ferroviaria», è un concorso rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Toscana e della Lombardia. Gli studenti sono stati invitati, dopo gli incontri effettuati con i rappresentanti della PolFer, a produrre un elaborato con riferimento al tema della sicurezza in ambito ferroviario. Al concorso hanno aderito circa 15mila studenti nella sola regione Toscana. A partire da quest'anno scolastico 2016/2017 si prevede di estendere l'iniziativa a tutte le scuole secondarie di secondo grado del territorio nazionale.

  Mentre le attività sopradescritte sono rivolte principalmente agli studenti delle Pag. 96scuole secondarie di secondo grado, si ricordano, tra le altre iniziative realizzate in collaborazione con la PolFer per accrescere l'acquisizione di comportamenti responsabili in ambiente ferroviario, altri due progetti destinati agli alunni della scuola primaria e della secondaria di primo grado: Fai un passo indietro per non andare avanti» e «Non calpestiamo la linea gialla, restiamo in campo», che hanno interessato circa 18 mila alunni. Ci si auspica che in tal modo si possa concorrere a ridurre drasticamente il numero dei giovani coinvolti in incidenti a causa di comportamenti imprudenti in ambito ferroviario.

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ALLEGATO 4

5-08072 Marzana: Sull'aggiornamento delle indicazioni nazionali per i licei.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si evidenzia preliminarmente che le Indicazioni nazionali per i licei, come precisato nella relativa Nota introduttiva, «costituiscono l'intelaiatura nella quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio piano dell'offerta formativa e i docenti costruiscono i propri percorsi didattici». Esse, quindi, hanno un carattere orientativo e non dettano alcun modello tassonomico prestabilito, né tanto meno vogliono prediligere un autore ad un altro tra i tanti che arricchiscono la nostra letteratura, in particolare del Novecento.
  Al momento della formulazione delle Indicazioni si è scelto, dunque, di non redigere un elenco esaustivo di autori, ma solo di fornire degli esempi. Tale scelta ha tenuto conto dell'esigenza di valorizzare la professionalità dei docenti, facendo emergere i diversi contributi delle comunità educative e le specifiche caratteristiche delle singole realtà territoriali.
  A riprova di questo principio, lo sforzo del Ministero nel sostenere le scuole nell'autonoma progettazione di percorsi di letteratura italiana orientati allo studio di tutti gli autori del Novecento, senza preclusione alcuna, si è concretizzato nell'anno scolastico appena concluso nell'emanazione di un bando della Direzione per gli Ordinamenti scolastici (bando n. 939 del 15 settembre 2015), in applicazione del decreto ministeriale n. 435 del 16 giugno 2015, che ha destinato 400 mila euro di finanziamento per progetti che comprendevano anche lo studio di autori di letteratura italiana considerati a volte minori, ma di grande valenza regionale e nazionale ad un tempo.
  Per effetto dello bando citato sono stati finanziati in tutte le regioni italiane 48 progetti, su oltre 150 domande pervenute, molti dei quali rivolti all'obiettivo appena indicato. È attualmente in corso l'attività di monitoraggio e rendicontazione dei risultati raggiunti, ma si può già anticipare che tutte le scuole hanno interpretato correttamente l'idea, proposta dal Ministero, della letteratura nazionale quale patrimonio costituito da opere e autori di diversa provenienza territoriale e di diverso status rispetto alle classificazioni talora presenti nei manuali scolastici e nella critica.
  Risultati altrettanto originali stanno emergendo anche nell'attività di disseminazione del lavoro di valorizzazione degli autori così riscoperti, che giustamente l'On. interrogante ricorda come importante e che il bando sopra citato poneva come requisito ai fini della concessione del finanziamento. A questo proposito si segnala, a titolo di esempio, l'Atlante digitale del Novecento letterario, realizzato con uno dei finanziamenti del Miur sopra ricordati, un'opera originale e in progress, che comprende diversi autori cosiddetti minori opportunamente riscoperti, realizzata da una rete nazionale di scuole, guidata dal Licei «Virgilio» di Roma, a cui si sono aggregate tante altre scuole (al momento 60), da Bergamo a Palermo, con il sostegno dei maggiori editori italiani, a dimostrazione del grande interesse e della disponibilità a fare proprio l'invito del Ministero a usare l'autonomia scolastica per riempire di autori e percorsi letterari ideati dalle stesse scuole la trama disegnata dalle Indicazioni nazionali.Pag. 98
  La competente Direzione generale per gli ordinamenti scolastici del Miur si impegnerà comunque ancora, come prevede lo stesso bando citato, nella valorizzazione e diffusione dei percorsi letterari realizzati, affinché tutte le scuole italiane e italiane all'estero possano disporre di un repertorio di percorsi per autori, scrittori e poeti – in parte nuovo e diverso da quello, di necessità solo esemplificativo, presente nelle Indicazioni nazionali – frutto di un'opera cooperativa degli stessi docenti e studenti. In quest'opera di divulgazione e di stimolo la Direzione si avvarrà anche del sito del proprio progetto Compita (le Competenze dell'Italiano): www.compita.it.
  Per il prossimo anno scolastico si prevede, inoltre, un nuovo bando che stanzierà un altro finanziamento per progetti ancora sugli autori del Novecento, con altrettanta libertà di individuazione e di scelta progettuale da parte delle scuole, nel rispetto dell'obiettivo teso a far riscoprire il patrimonio culturale nazionale, non solo letterario, in tutta la sua interezza, compresi gli apporti dei tanti autori ancora considerati regionali, che invece con queste iniziative il Ministero vuole contribuire a far riscoprire e far conoscere.
  Riguardo agli altri aspetti evidenziati nell'interrogazione, si precisa che, in base ai Regolamenti del 2010 sul riordino dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, si prevede una fase specifica di monitoraggio e di valutazione dei nuovi percorsi, con un possibile aggiornamento periodico delle Indicazioni nazionali in relazione agli sviluppi culturali emergenti, nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni.
  In relazione a ciò, la citata Direzione generale ha avviato, in collaborazione con la Direzione generale per i sistemi informativi e avvalendosi anche dell'Indire, la suddetta azione di monitoraggio e valutazione creando a metà del 2015 dei comitati scientifici ad hoc. Tale attività è in dirittura di arrivo e verrà conclusa con ogni probabilità all'inizio del prossimo autunno, con l'inoltro al Parlamento anche di un rapporto avente ad oggetto i risultati del monitoraggio e della valutazione.
  Terminata tale fase di monitoraggio e valutazione, preso atto dei profili di criticità emersi e tenuto conto delle lacune o mancanze rilevate a seguito di varie segnalazioni pervenute in questo quinquennio, sarà avviata prioritariamente un'attività di revisione delle Indicazioni nazionali e sarà presentata, ove necessaria, una proposta di modifica anche ordinamentale dei percorsi.

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ALLEGATO 5

5-09011 Simone Valente: Sui servizi aggiuntivi di valorizzazione dei beni culturali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'On.le Valente chiede al Ministero dei beni culturali, unitamente ad altri onorevoli colleghi, utili notizie in merito ai servizi aggiuntivi museali ed in particolare in che modo si è intervenuti sui canoni e sulle politiche di determinazione di aggio e di royalty.
  Rispondo anzitutto al quesito circa i dati statistici disponibili.
  Attualmente l'Ufficio di statistica del Ministero raccoglie mensilmente i dati relativi ai seguenti servizi aggiuntivi: bookshop, caffetteria, ristorante, visite guidate, audioguide, prenotazioni. Per ciascuno di essi vengono rilevati mensilmente i seguenti dati: clienti/scontrini, incasso al lordo dell'Iva, incasso al netto dell'Iva e quota spettante al museo secondo la percentuale stabilita nella concessione.
  I dati elaborati dal 1999 al 2014 sono pubblicati sul sito www.statistica.beniculturali.it, home page: Rilevazioni e dati statistici e poi: servizi aggiuntivi dei musei monumenti e aree archeologiche statali.
  I dati relativi all'anno 2015 sono ancora in corso di verifica e pertanto non sono ancora pubblicati.
   Per quanto riguarda le procedure di affidamento di concessione dei servizi per il pubblico presso gli istituti ed i luoghi della cultura statali, come è noto queste sono state, negli anni, caratterizzate da numerose criticità, che hanno determinato un elevato contenzioso giurisdizionale ed hanno visto il ricorso a reiterate proroghe, al fine di consentire la continuità nell'erogazione dei servizi di accoglienza al pubblico.
  Proprio per superare tali criticità, nonché per porre in essere efficaci meccanismi di contenimento della spesa, muovendo verso una riduzione delle stazioni appaltanti attraverso il ricorso a centrali di committenza, in linea peraltro con quanto previsto dal nuovo Codice dei contratti pubblici, il Ministero ha avviato una collaborazione con CONSIP, società del Ministero dell'Economia che svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell'ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, per assicurare meccanismi trasparenti ed efficienti nelle procedure di affidamento e, di conseguenza, nella gestione dei siti.
  Il 23 dicembre 2015 è stato stipulato a tal fine tra il Ministero e CONSIP il «Disciplinare per lo svolgimento di attività di supporto in tema di acquisizione di beni e servizi e affidamenti di concessioni». Tale accordo prevede il supporto di CONSIP al Ministero, quale centrale di committenza, per l'acquisizione di servizi e per lo svolgimento delle procedure per l'affidamento delle concessioni di servizi di assistenza culturale e ospitalità al pubblico.
  Tali procedure di affidamento si basano sui progetti di valorizzazione e gestione dei siti, che devono essere predisposti dagli istituti autonomi e dai poli museali regionali. Tali progetti definiscono gli obiettivi in tema di valorizzazione, assicurando così l'efficienza della gestione. Le strutture del Ministero stanno ultimando la redazione di tali documenti ed hanno avviato dirette interlocuzioni con CONSIP, per la predisposizione della documentazione necessaria per bandire le gare.
  Mi preme sottolineare che nel rispondere a precedenti atti parlamentari, questa Pag. 100Amministrazione ha annunciato l'intenzione di bandire quanto prima le nuove gare, con ciò confermando anche l'impegno politico assunto, volto a chiudere tutte le situazioni di proroga delle concessioni dei servizi aggiuntivi nei luoghi della cultura.
  Impegno che si sta concretizzando:
   a luglio scorso, il Direttore generale Musei ha approvato il Piano delle attività previsto dall'articolo 6, comma 1, del Disciplinare MiBACT-CONSIP che ho dianzi citato, nell'ambito del quale sono state individuate le iniziative prioritarie e le attività che è necessario effettuare nell'ambito delle disponibilità del disciplinare e che riguardano il Vittoriano, il Colosseo, il Museo nazionale romano e l'area archeologica di Roma, la Galleria nazionale di arte moderna, gli Uffizi, le Gallerie dell'Accademia e il Bargello ed infine la Pinacoteca di Brera;
   il Segretario generale del Ministero ha di recente adottato una determina di avvio di un'apposita e unica procedura di gara per i servizi di biglietteria ed accoglienza del Colosseo e dell'area archeologica centrale di Roma e ha istituito un apposito Gruppo di lavoro con il compito di definire tutti gli aspetti quantitativi, qualitativi e progettuali necessari a CONSIP ai fini della predisposizione della relativa documentazione di gara. Il Gruppo di lavoro, coordinato dal Segretario generale, sta già lavorando per accelerare le procedure e rispettare i tempi prefissati, al fine di assicurare l'avvio della procedura di gara entro il 31 ottobre prossimo.

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ALLEGATO 6

5-09018 Carocci: Sulla mancata erogazione dei fondi previsti dalla legge 91/2013 per il risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche agli enti di Bari, Genova e Palermo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'On.le Carocci chiede al Ministero dei beni culturali, unitamente ad altri onorevoli colleghi, utili notizie in merito al percorso di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche di Genova, Palermo e Bari in applicazione del decreto-legge «valore cultura» (n. 91 del 2013).
  A tale proposito vorrei far presente che l’iter dell'istruttoria e l'invio della proposta motivata del Commissario del Governo ai Ministri competenti è stato completato tra il 12 ed il 21 novembre 2014, al termine di un'istruttoria più lunga rispetto a quella relativa agli altri cinque teatri lirici aderenti alla cosiddetta Legge Bray, anche a causa dei rinnovi dei vertici di ognuna di queste fondazioni avvenuto nel periodo di istruttoria dei relativi iter approvativi dei piani.
  Al riguardo ritengo utile procedere ad una narrazione dettagliata. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ha inviato al Ministro dell'economia e delle finanze gli schemi di decreti di approvazione dei piani di risanamento delle tre fondazioni in questione il 17 e il 19 dicembre 2014.
  In data 14 maggio 2015, il Ministero dell'economia e finanze ha formulato osservazioni al testo dei decreti interministeriali trasmessi dal Ministro dei beni culturali.
  Pertanto, recepite le suddette osservazioni, con decreto interministeriale rispettivamente in data 24 luglio 2015 e in data 27 luglio 2015, sono stati definitivamente approvati i piani di risanamento della Fondazione Teatro Massimo di Palermo e della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Entrambi i predetti decreti interministeriali sono stati registrati dalla Corte dei conti in data 14 settembre 2015.
  Per quanto riguarda invece la posizione della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, a seguito di una complessa e laboriosa interazione tra gli uffici preposti del Ministero dei beni culturali e del Ministero delle finanze, sono state concordate le modifiche da apportarsi al Decreto Interministeriale relativo al piano di risanamento della Fondazione, che è stato quindi definitivamente approvato dai Ministri in data 17 settembre 2015, mentre la verifica e registrazione da parte della Corte dei conti è giunta solo il successivo 24 novembre 2015.
  Il Teatro Massimo di Palermo ha sottoscritto il contratto di finanziamento con il Ministero delle finanze in data 21 dicembre 2015. Mentre le altre due Fondazioni di Bari e Genova, ad oggi, non hanno ancora sottoscritto i relativi contratti.
  Più in generale, ai sensi del decreto-legge «valore cultura» al fine dell'erogazione delle risorse, il contratto tipo di finanziamento deve essere approvato dal Ministero dell'economia e delle finanze.
  Nel contempo, si evidenzia che la legge di stabilità 2016 al comma 355 dell'articolo 1 prevede che «Le Fondazioni lirico-sinfoniche che, alla data di entrata in vigore della norma, hanno presentato il piano di risanamento ai sensi dell'articolo 11 del decreto-legge n. 91 del 2013, sono tenute al raggiungimento dell'equilibrio strutturale di bilancio, sotto il profilo sia patrimoniale sia economico-finanziario, entro l'esercizio finanziario 2018, previa integrazione, entro Pag. 102novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, del piano di risanamento per il triennio 2016/2018. Il predetto piano di risanamento è approvato con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La mancata presentazione dell'integrazione del piano nel termine di cui al primo periodo del presente comma determina la sospensione dell'erogazione alle fondazioni lirico-sinfoniche inadempienti dei contributi a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163».
  Alla luce della predetta novella legislativa il MEF – sentito per le vie brevi – ritiene che le Fondazioni che alla data dell'entrata in vigore della stessa non abbiano sottoscritto ancora il contratto di finanziamento (quindi Genova e Bari) – benché sia stato precedentemente approvato con decreto il loro Piano di Risanamento ed il relativo finanziamento – debbano ripercorrere di nuovo e per intero la procedura di completa approvazione anche delle Integrazioni di Piano relative al periodo 2016/2018, sino alla registrazione dei relativi decreti interministeriali da parte della Corte dei conti.
  Il rinnovo della predetta istruttoria è stato richiesto anche per quelle Fondazioni che, benché abbiano già sottoscritto il contratto di finanziamento con il MEF, non abbiano ancora ricevuto, in tutto o in parte, l'erogazione dei fondi accordati (è il caso della Fondazione Teatro Massimo di Palermo e della Fondazione Teatro Maggio Musicale Fiorentino).
  Ciò detto, passando ora allo stato delle valutazioni delle Integrazioni di Piano per il triennio 2016-2018, previste appunto dalla legge di Stabilità 2016, relativamente alle tre fondazioni citate nell'interrogazione, si precisa che per la Fondazione Teatro Massimo di Palermo è stata completata l'istruttoria da parte del Commissario di Governo, il quale ha reso il proprio parere motivato in data 30 giugno 2016, e il relativo Decreto interministeriale di approvazione, già sottoscritto dai due Ministri competenti, è attualmente sottoposto alla registrazione della Corte dei conti.
  Per quanto riguarda invece le Fondazioni liriche di Genova e di Bari, è stata ormai completata l'istruttoria ed il processo valutativo delle rispettive Integrazioni di Piano (2016-2018) a seguito della ricezione dei documenti richiesti, gli ultimi dei quali sono pervenuti l'8 settembre 2016, dalla Fondazione di Genova, e il 25 agosto 2016 dalla Fondazione di Bari. A giorni il Commissario di Governo provvederà ad emettere i propri pareri motivati di merito.
  Con riferimento alla valutazione delle cosiddette «Integrazioni di Piano», giova chiarire che la stessa si è rivelata particolarmente complessa e delicata, essendosi resa necessaria – alla luce anche dei dati a consuntivo pervenuti in relazione all'esercizio 2015, in molti casi di segno assolutamente negativo rispetto alle previsioni – una vera e propria reimpostazione in termini di effettiva sostenibilità degli originari Piani. A tal proposito, si evidenzia che il Teatro Carlo Felice di Genova, per esempio, aveva previsto di chiudere l'esercizio 2015 con un utile di euro 1,8 milioni circa, mentre il bilancio consuntivo 2015, recentemente approvato ed inviato al Ministero vigilante, attesta una perdita di circa 7 milioni di euro.