CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 luglio 2016
679.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-09234 Piras: Sul riconoscimento di indennizzi ai pescatori del comuni adiacenti il poligono di Capo Frasca.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, nel gennaio 2015 è stato avviato un tavolo di confronto istituzionale con la regione Sardegna, in cui si è concordato lo sviluppo di specifiche attività per definire i lavori e le percentuali della effettiva realtà militare nell'isola, in rapporto anche al dato nazionale, attraverso l'individuazione di misure di riequilibrio e di armonizzazione in termini di riduzione quantitativa e qualitativa dell'incidenza delle attività militari.
  In merito, le esigenze di armonizzazione e mitigazione sono riconducibili alla riduzione dell'estensione dei poligoni, del demanio militare e delle aree soggette a servitù militari, alla tutela ambientale, alla riconversione delle attività svolte nei poligoni, all'impatto della presenza militare sulle prospettive di sviluppo dei territori, al riavvio dei processi di dismissione dei beni militari in applicazione dell'articolo 14 dello statuto sardo.
  Il tavolo, quindi, costituisce occasione per garantire trasparenza e informazione ai cittadini sardi, a partire dall'analisi – condotta secondo standard internazionali – sia dei dati ambientali che degli eventuali costi derivanti da mancati sviluppi alternativi dei territori.
  Il tavolo tecnico di concertazione richiamato dagli interroganti, costituito proprio per approfondire gli aspetti legati agli indennizzi, rappresenta sicuramente un risultato positivo.
  Per giungere alla soluzione delle varie problematiche e poter sottoscrivere con la regione Sardegna un protocollo d'intesa – come già avvenuto con la Puglia e il Friuli Venezia Giulia, a seguito della 2a Conferenza nazionale sulle servitù militari – la Difesa partecipa anche ad un tavolo istituito, su richiesta della stessa regione, presso la Presidenza del Consiglio che prevede il coinvolgimento di altri Dicasteri, nell'ottica di un accordo più complessivo Governo-regione Sardegna.
  Allo stato attuale, infatti, le interlocuzioni con la regione sono all'attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il necessario coordinamento e la condivisione delle proposte.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-09231 Zanin: Sull'eventuale partecipazione dell'unità CIMIC alla formazione dei Corpi civili di pace.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Multinational CIMIC Group, di stanza in Motta di Livenza (TV), è un reparto multinazionale della NATO a guida italiana, alimentato con personale italiano prevalentemente dell'Esercito e con rappresentanti della Grecia, Ungheria, Portogallo, Romania e Slovenia.
  Il termine CIMIC (Civil-Military Cooperation), utilizzato in italiano anche con l'acronimo COCIM (Cooperazione Civile-Militare), indica il coordinamento e la cooperazione tra la componente militare e le organizzazioni civili presenti nel territorio interessato ad un'operazione militare. Ciò con particolare attenzione alla popolazione locale, alle Autorità, alle organizzazioni nazionali (OG), alle organizzazioni internazionali (OI) e non governative (ONG), al fine di creare le condizioni necessarie a favorire il raggiungimento della missione militare. Si tratta, quindi, di istaurare la massima cooperazione possibile con tutti gli aventi causa, coinvolgendoli nelle finalità della missione, per favorire il ripristino delle normali condizioni di vita attraverso l'impiego selettivo e temporaneo di risorse appositamente allocate a tale scopo.
  Alla luce di ciò, si comprende come l'aspetto formativo, del quale, tra l'altro, si occupa il Multinational CIMIC Group è strumentale ed a supporto delle operazioni militari di cui fa integralmente parte e, pertanto, non aderente alle prevedibili esigenze formative di personale civile.
  Peraltro, i corsi svolti presso il MNCG sono realizzati sulla base di un calendario stabilito annualmente in ambito Coordinating Committee del NATO CIMIC Center of Excellence, di stanza a Brasserhout (Olanda), lo stesso ente preposto ad eventuali rivisitazioni del citato programma. Va da sé che una partecipazione estemporanea, in relazione all'attività di sperimentazione e sviluppo dei Corpi civili di pace ovvero per ogni altra forma di collaborazione, così come suggerita dagli onorevoli interroganti, non sarebbe realizzabile sic et simpliciter.
  In quest'ottica giova invece, rappresentare che presso il Centro Alti Studi della Difesa in Roma, è prevista un'offerta formativa denominata Corso COCIM (Cooperazione Civile Militare), che fornisce a suoi frequentatori un quadro normativo aggiornato sulla cooperazione in argomento e sulle lezioni derivanti dalle recenti operazioni svolte in ambito Nazioni Unite e Unione Europea nella gestione delle crisi internazionali e nazionali, come pure in situazioni di emergenza umanitaria.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-09232 Basilio: Sulla sicurezza del contingente militare italiano impegnato in Turchia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministro della difesa, Roberta Pinotti, e il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, hanno firmato il 7 luglio ultimo scorso un «Accordo Quadro per la Valorizzazione e la Promozione Turistica del Patrimonio Museale Militare Italiano» che riguarda tutte le strutture museali militari, presenti e future, senza esclusione alcuna.
  Tale circostanza risulta avvalorata dal fatto che nel testo dell'accordo viene utilizzata unicamente la locuzione «patrimonio museale militare italiano», piuttosto che una elencazione delle singole strutture attualmente censite.
  L'intesa, di carattere innovativo, ha il dichiarato intento di accrescere la conoscenza, la valorizzazione e la promozione turistica del patrimonio museale militare italiano, visto come una grande opportunità per i cittadini sia sotto il profilo turistico sia sotto quello scientifico.
  I musei militari rappresentano, infatti, una vera e propria ricchezza e l'accordo, frutto del grande lavoro di sinergia tra i due dicasteri, serve proprio a valorizzare il territorio e, allo stesso tempo, coltivare la nostra cultura e la nostra memoria di popolo.
  In data 8-9-10 luglio 2016, lo Stato maggiore della difesa, designato quale organo preposto a curare i rapporti con il Ministero dei beni e delle attività militari e a seguire l'attuazione dell'accordo medesimo, ha indicato 15 siti immediatamente fruibili da parte del pubblico, per i quali sono stati disposti orari di apertura straordinari.
  L'iniziativa, pertanto, per comprensibili ragioni organizzative, ha riguardato solo i musei già esistenti e visitabili.
  Si rappresenta, infine, che l'Arsenale di Taranto non è ancora stato trasformato in museo e che la tempistica sull'opera di musealizzazione è legata ai relativi finanziamenti e ai lavori, al momento in fase di approfondimento.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-09233 Artini: Sull'esclusione del museo militare di Taranto dal piano di valorizzazione culturale e turistica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  A seguito del peggioramento delle condizioni di sicurezza dell'area a ridosso del confine turco con la Siria, la NATO ha accolto la richiesta della Turchia per lo schieramento di batterie antimissili lungo il confine turco-siriano a difesa e tutela della popolazione e del territorio turco.
  In tale contesto di difesa integrata della NATO e in un quadro di avvicendamento tra i Paesi dell'Alleanza, l'Italia contribuisce, come sottolineato dagli onorevoli interroganti, con una batteria di missili SAMP-T, sotto comando NATO, schierata nella base militare Gazi Kislasi della cittadina di Kahramanmaraş (Turchia meridionale).
  Le recenti vicende turche non hanno coinvolto in alcun modo il personale del contingente militare italiano, che non è mai stato soggetto alcun rischio e, attualmente, continua a svolgere senza alcun inconveniente la propria attività operativa. Quale misura precauzionale, il Comandante del Contingente italiano ha disposto, per il momento, che il personale rimanga nella base.
  Infine, sottolineo come il Dicastero segua con grande attenzione l'evolversi della situazione.