CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 luglio 2016
673.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione 5-09135 Oliverio: Sulle misure di contrasto alle piantagioni illegali di OGM.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sfruttando le possibilità della Direttiva europea n. 412 del 2015 l'Italia ha vietato lo scorso 4 novembre la coltivazione nel territorio nazionale degli OGM autorizzati in ambito Ue, con il risultato che nove tipologie di mais transgenici non possono essere coltivati in Italia.
  Pertanto, con il divieto di coltivazione di mais MON810 in Italia, si applicano le sanzioni previste all'articolo 20 dalla legge 29 luglio 2015, n. 115, per chi viola il divieto di coltivazione di sementi OGM, oltre alla multa da 25.000 a 50.000 euro, con l'obbligo di rimuovere a proprie spese le coltivazioni illegali e la realizzazione di misure di riparazione del danno con le modalità definite dalla Regione competente per territorio.
  L'intervento del Corpo forestale dello Stato, con l'individuazione della coltivazione ed il successivo sequestro e distruzione, prosegue ora con un'attenta ulteriore verifica sulle coltivazioni circostanti. Saranno effettuate delle analisi sui campi confinanti al fine di verificare eventuali commistioni, per mezzo di kit appositi.
  La Regione Veneto, sulla base dei risultati di tali analisi, potrà stabilire le eventuali misure di riparazione del danno per il territorio.

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ALLEGATO 2

Interrogazione 5-09137 Di Stefano: Sulla difesa a livello internazionale della produzione olearia italiana.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Fin dai suoi primi atti il Governo è stato ed è costantemente impegnato nella tutela e nella valorizzazione dell'olio italiano. Sul fronte della valorizzazione ricordo l'approvazione del Piano olivicolo nazionale che per la prima volta introduce nel nostro Paese uno strumento per aiutare la filiera nel necessario salto di qualità qualitativo e quantitativo. Uno strumento atteso dagli operatori che si abbina ad un fondo specifico, che potrà essere ulteriormente rafforzato dalle scelte delle Regioni con le risorse dei Psr. Proprio il decreto attuativo dell'articolo 4 decreto legge n. 51/2015, che istituisce il fondo di interventi per il piano olivicolo-oleario, all'articolo 1, prevede espressamente la realizzazione di un regime di qualità che valorizzi l'olio extravergine nazionale.
  Venendo all'oggetto dell'interrogazione, preciso che non abbiamo ritirato lo schema di decreto di istituzione del regime di qualità per l'olio extravergine di oliva dall'elenco degli atti soggetti a proposta ministeriale presso la Conferenza Stato-Regioni, come invece sostenuto dall'interrogante.
  Il Ministero ha anche elaborato una ulteriore proposta di decreto che, ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, lettera c), del Regolamento n. 1305 del 2013, istituisce un nuovo regime di qualità definito tecnicamente «regimi facoltativi di certificazione dei prodotti agricoli» che sta per essere trasmesso in Conferenza Stato-Regioni.
  Con questa nuova proposta, confermiamo la nostra volontà di portare a compimento la realizzazione di uno strumento di valorizzazione della qualità dei propri prodotti e degli specifici processi di filiera.
  Allo stesso tempo siamo impegnati nelle azioni di difesa dell'olio made in Italy nel mondo da attacchi come quello citato. Oltre all'attività di segnalazione e contrasto dei falsi oli Dop e Igp nel territorio europeo, stiamo mettendo in atto con il Ministero dello Sviluppo economico e l'Ice, all'interno del Piano di internazionalizzazione, delle azioni coordinate di informazione e di promozione dei prodotti autentici italiani all'estero. Nelle scorse settimane, ad esempio, l'Ambasciata italiana negli Stati Uniti ha organizzato un workshop dedicato al sistema italiano di sicurezza alimentare e controllo della qualità dei prodotti alimentari, fornendo in questo modo delle opportunità di chiarimento e per ribadire l'impegno delle istituzioni italiane rispetto alla problematica extravergine di oliva adulterato.

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ALLEGATO 3

Interrogazione 5-09138 L'Abbate: Sulla crisi del comparto cerealicolo nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Faccio anzitutto presente che, consapevoli delle attuali difficoltà del settore abbiamo convocato, per il prossimo 20 luglio, il Tavolo nazionale della filiera cerealicola per un confronto sull'andamento del mercato nazionale, sulle prospettive di breve e medio periodo e per condividere nuove azioni di contrasto alla crisi del settore.
  In ogni caso, siamo impegnati da tempo su tale ambito, anche attraverso la cabina di regia grano-pasta, ma serve una nuova fase tenuto conto anche del calo dei prezzi di queste settimane.
  La nostra priorità resta la tutela del reddito dei produttori e l'obiettivo è quello di stimolare la produzione di qualità in modo che i nostri trasformatori possano approvvigionarsi sempre di più di grano 100 per cento italiano.
  Ciò posto, evidenzio come la rete di sicurezza prevista dall'attuale organizzazione comune di mercato non consente, in questa fase di poter intervenire direttamente sul mercato.
  Infatti, le quotazioni attuali, in particolare del frumento, non raggiungono i livelli fissati dalla regolamentazione europea per poter intervenire con sostegni allo stoccaggio pubblico.
  Faccio tuttavia presente che il Regolamento n. 1308 del 2013 prevede all'articolo 171 la possibilità, da parte delle Associazioni dei produttori, di attivare trattative contrattuali con le industrie al fine di concentrare l'offerta e ottimizzare i costi di produzione.
  Tra le azioni a medio termine, il Ministero continuerà a rafforzare le misure che favoriscono la contrattazione delle imprese e la premialità delle produzioni sulla base della qualità del prodotto.
  L'impegno del Ministero è quello di valutare, unitamente alla filiera tutta, la possibilità di intraprendere un percorso condiviso finalizzato a sfruttare le opportunità attuali in modo da favorire sistemi che possano essere finalizzati a migliorare l'equilibrio di mercato e una maggiore trasparenza nella formazione dei prezzi.
  Porteremo all'attenzione della Commissione l'attuale situazione di crisi del mercato dei cereali e scarsa efficienza della rete di sicurezza prevista nell'attuale regolamentazione europea. Peraltro, da tempo, stiamo chiedendo alla Commissione una revisione delle politiche sulla gestione delle crisi dei mercati.
  In ogni caso, stiamo lavorando per una rete di sicurezza basata su strumenti innovativi, a partire dalle assicurazioni e su sistemi legati alla stabilizzazione dei redditi degli agricoltori sulla base della loro produzione lorda.
  Riguardo la costituzione di una Commissione Unica Nazionale, faccio presente che lo strumento della CUN nasce a seguito della volontà delle associazioni di categoria di costituire un mercato unico nazionale.