CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 luglio 2016
669.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO

ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA

ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE
(dal n. 460/2244 al n. 467/2266)

   AIROLA. – Al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   «Il Fatto Quotidiano» del 31 maggio u.s. riportava un articolo a firma Carlo Tecce nel quale si evidenziava l'invio alla Rai (oltre che a La7) di una diffida su carta intestata della regione Lombardia con cui l'attuale governatore, Roberto Maroni, avrebbe avuto l'intenzione di impedire che la stessa Azienda contribuisse alla promozione del libro «Il potere dei segreti» di Marco Lillo;
   tale diffida sembrerebbe avere avuto effetto se, come è dato leggere dalla medesima fonte, dopo due apparizioni ai programmi «Virus» ed «Agorà», Marco Lillo non veniva più invitato ad alcuna trasmissione, pare su parere dell'ufficio legale della Rai;
   si chiede di sapere:
    se la Rai abbia effettivamente dato seguito a quanto scritto nella diffida del 28 aprile u.s. a firma Roberto Maroni;
    in caso affermativo, per quali ragioni la Rai ritenga di dover aderire alle indicazioni provenienti da un soggetto (il governatore della regione Lombardia) istituzionalmente non deputato a diffidare la presenza di alcuno in nessun programma televisivo.
(460/2244)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  La Rai, a fronte della diffida formulata dal Presidente della Regione Lombardia, ha ritenuto doveroso, nell'interesse dell'Azienda e a tutela dei propri giornalisti, fornire idonea comunicazione alle direzioni editoriali ai fini delle conseguenti opportune valutazioni e iniziative, fatte sempre salve e impregiudicate le esigenze di cronaca e informative e senza in alcun modo voler precludere la partecipazione del Vice Direttore del Fatto Quotidiano alle trasmissioni Rai.

   NESCI, PAOLO BERNINI, LIUZZI, AIROLA. – Al Presidente della Rai – Premesso che:
   la trasmissione «Cronache animali», in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.30 sul canale Rai Due, ha svolto un ruolo sociale e pubblico di alto livello, in ossequio a quanto previsto dal c.d. «Testo Unico della Radiotelevisione» (d.lgs n. 177 del 2005);
   in particolar modo è stato evidenziato, tramite comunicato ufficiale del Coordinatore del «Criuv» (»Centro di Riferimento Regionale di Igiene Urbana Veterinaria») di Napoli, Vincenzo Caputo, che la trasmissione televisiva ha avuto un ruolo centrale nella buona riuscita del progetto del «Canile Dinamico», dato che è stato possibile raggiungere la quota di 50 cani adottati;
   nello stesso comunicato infatti si legge: «Da settembre a oggi sono stati 50 i cani adottati attraverso la trasmissione di Rai 2 «Cronache Animali», il programma condotto da Massimiliano Ossini in onda dal lunedì al venerdì alle 10.30 su Rai2»;
   Caputo, si legge ancora nella nota stampa, ha sottolineato che «un esempio di Canile Dinamico siete voi di «Cronache Animali». Ci consentite di adottare cani Pag. 205rieducati, problematici, adozioni del cuore... sono fino ad ora 50 i cani adottati attraverso il programma tra lo scorso anno e quest'anno e questo significa che la collettività ha risparmiato una cifra che si avvicina al milione di euro. Una cifra enorme ma reale perché un cane in canile costa alla collettività tra i 16.000 e i 18.500 euro nell'arco di una vita media di 14 anni»;
   da tale dato e tali parole emerge che la positiva sinergia tra la trasmissione «Cronache animali» e il Criuv di Napoli ha innanzitutto garantito una casa ai 50 cani e quindi una vita degna e non in canile;
   questa sinergia permette alla collettività di risparmiare una cifra consistente in ragione del fatto che si è raggiunta un'oggettiva riduzione della spesa per il mantenimento dei cani in canile e che è stato garantito il turn-over, raggiungendo gli obiettivi prefissati e previsti dalla normativa vigente (legge n. 281 del 1991, recante «Tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo» e successive modifiche);
   per di più, i servizi realizzati da «Cronache animali» hanno permesso di sollevare le problematiche relative a numerosi canili lager come quello di Sarno (Salerno) e di Sant'Ilario dello Ionio (Reggio Calabria) e, contestualmente alle nostre azioni legali, si è agito per la loro doverosa chiusura (come capitato, nella fattispecie, con Sarno);
   tali servizi, in considerazione del fatto che sono andati sulla televisione di Stato, assumono il loro determinato e specifico valore anche in ragione del fatto che i canili lager hanno ricevuto ingenti fondi pubblici;
   il Contratto di Servizio stipulato tra ministero dello Sviluppo Economico e Rai per il triennio 2013-2015 prescrive la messa in onda di «trasmissioni a carattere sociale, anche incentrate su specifiche fasce deboli: programmi legati ai temi del lavoro, ai bisogni della collettività (quali le condizioni delle strutture sanitarie, assistenziali e previdenziali), all'ambiente e alla qualità della vita, alla normativa e alle opportunità comunitarie, alle iniziative delle associazioni della società civile»;
   per tali ragioni, gli scriventi ritengono che la trasmissione in oggetto rientri a pieno titolo fra le trasmissioni di «pubblica utilità»;
   si chiede di sapere:
    quali siano le motivazioni e le scelte che hanno portato alla cancellazione della trasmissione «Cronache animali» dal palinsesto Rai;
    se sia in previsione la realizzazione di un programma analogo che possa trattare temi tanto importanti quanto sentiti dai cittadini italiani;
    se ritengano accettabile che vi siano circostanze in cui la Rai possa deliberatamente scegliere di chiudere una trasmissione che ha realizzato la missione e gli obiettivi del servizio pubblico, e se di conseguenza non intendano avviare un circolo virtuoso affinché i principi citati in premessa siano effettivamente realizzati.
(461/2248)

  AMATI, CIRINNÀ, FABBRI, GRANAIOLA, VALENTINI. – Al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   il programma «Cronache Animali», condotto da Massimiliano Ossini e in onda dal lunedì al venerdì su Rai2 alle 10.30, è una trasmissione amata dal pubblico televisivo e realizzata con estrema cura e passione per il mondo degli animali domestici;
   nella nostra società, l'attenzione al benessere degli animali è radicata e l'orrore verso chi li abbandona, maltratta o uccide è fortemente condiviso: secondo i dati Eurispes, oltre quattro italiani su dieci hanno un animale domestico e lo considerano a tutti gli effetti membro del nucleo familiare; Pag. 206
   considerato che:
    «Cronache Animali» risponde a questa sensibilità con un prodotto di qualità che, nonostante la difficile fascia oraria assegnata, è seguito da un pubblico numeroso e affezionato;
    apprendiamo, da notizie diffuse dalla stampa, che la trasmissione non è stata confermata nel nuovo palinsesto;
   considerato, inoltre, che:
    il programma svolge una preziosa funzione educativa: spiega infatti come instaurare un corretto rapporto con gli animali domestici e sensibilizza il pubblico su questioni etiche generali e condivise, che evidenziano il livello di evoluzione sociale raggiunto;
    per quanto riguarda, ad esempio, il fenomeno degli abbandoni e del randagismo, «Cronache Animali» svolge un servizio pubblico, contribuendo a diffondere il senso di responsabilità delle famiglie verso i propri animali e, favorendo l'adozione responsabile, facilita anche l'incontro fra cuccioli abbandonati e persone che vogliono prendersene cura: da settembre a oggi sono stati ben 50 i cani adottati attraverso la trasmissione e, secondo quanto dichiarato dal Coordinatore del Centro di Riferimento Regionale di Igiene Urbana Veterinaria di Napoli, Vincenzo Caputo, questo ha significato un risparmio per la collettività di circa un milione di euro;
    in questo senso, il programma sensibilizza, in collaborazione con le associazioni e gli operatori del settore, al fenomeno del randagismo, che persiste oggi a ben 25 anni dall'entrata in vigore della legge n. 281 del 1991;
   rilevato, infine, che:
    «Cronache Animali» è un programma innovativo, che ha saputo sperimentare e proporre spunti originali, come gli spazi dedicati alla cucina per gli animali, con veterinari nutrizionisti, e alle nuove professioni del settore emerse negli ultimi anni;
    si è consapevoli che le scelte editoriali possono prevedere modifiche nel palinsesto e nei contenuti;
   si chiede di sapere:
    quali ragioni abbiano portato alla decisione di escludere la trasmissione «Cronache Animali» dal nuovo palinsesto;
    se sia stata valutata l'opportunità di assicurare ed estendere lo spazio dedicato a questo tipo di programmi, coerenti con la sensibilità della società e adatti alla linea editoriale della Rete.
(462/2251)

   RISPOSTA. – In merito alle sopra citate interrogazioni [461/2248 e 462/2251], di analogo contenuto, nel rinviare a quanto emerso nella seduta dell'8 giugno scorso per una più completa disamina della questione, si informa di quanto segue.
  Il programma «Cronache animali» presentava alcune criticità connesse, più in particolare, ad una inadeguata dinamica degli ascolti; su tale dinamica incidevano, tra l'altro, la collocazione nel palinsesto e la durata di mezz'ora. In tale quadro si è ritenuto di attuare un ripensamento complessivo del programma.
  Il progetto su cui la Rete sta lavorando per la prossima stagione autunnale – con l'obiettivo, tra l'altro, di definire un'ottimizzazione non solo del palinsesto ma anche delle risorse assegnate – è incentrato su un appuntamento bisettimanale (il sabato e la domenica) con una durata estesa a un'ora.
  Da ultimo, si ritiene opportuno mettere in evidenza come in linea generale il tema degli animali venga trattato anche in altri programmi quali, ad esempio, «I fatti vostri» e «Detto fatto».

   BRUNETTA, GASPARRI. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   Francesco Merlo è giornalista professionista in pensione e scrive per il quotidiano «La Repubblica»;
   Merlo è stato recentemente nominato consulente della Rai, in stretta collaborazione Pag. 207con Carlo Verdelli, anche lui proveniente da Repubblica, che è direttore editoriale dell'informazione del servizio pubblico radiotelevisivo. Merlo ricopre quindi una posizione di assoluto rilievo, all'interno di una struttura che si occupa del coordinamento funzionale delle testate giornalistiche e dell'offerta editoriale e informativa della Rai;
   Francesco Merlo sta continuando a scrivere per «La Repubblica»;
   in data 10 giugno è stato pubblicato l'articolo dal titolo «Dei suoi vent'anni non rimane niente – Dal dominio della scena al tabù della malattia» nel quale Merlo, con toni rabbiosi e violenti traccia un ritratto assolutamente svilente di Silvio Berlusconi, teso a sbeffeggiare e schernire il leader di Forza Italia;
   il ruolo delicato svolto in Rai da Merlo consiglierebbe maggior prudenza nelle esternazioni di natura strettamente personale, ancor più quando riguardano un personaggio pubblico come il leader di un partito politico;
   Merlo è inoltre giornalista in pensione e che pertanto, a parere degli interroganti, ogni incarico nel servizio pubblico radiotelevisivo è da considerarsi quantomeno inopportuno;
   si chiede di sapere:
    se i vertici Rai siano a conoscenza dei fatti riportati in premessa e se si ritenga opportuno che la stessa persona che ricopre una evidente responsabilità editoriale nell'ambito dell'informazione del servizio pubblico Rai, pagato con le risorse di tutti i cittadini esprima, con toni violenti, valutazioni assolutamente personali finalizzate esclusivamente a denigrare e deridere il leader di uno dei maggiori partiti dell'opposizione.
(463/2258)

   RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  Francesco Merlo ha ricevuto dalla Rai un incarico professionale in via non esclusiva, nell'ambito della Direzione editoriale per l'offerta informativa; tale struttura ha quale compito principale quello di assicurare un maggiore e più efficace coordinamento funzionale dell'area informativa dell'azienda, con l'obiettivo di rendere sinergico e funzionale l'utilizzo delle risorse tecnologiche e professionali garantendo nel contempo il livello qualitativo e di diversificazione dei contenuti informativi.
  Si ritiene che il rapporto di consulenza di cui sopra non confligga con l'attività di editorialista del quotidiano «La Repubblica» (attività nella quale esprime opinioni che non possono essere in alcun modo ricondotte alla posizione della Rai).

   ANZALDI. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul giornale «Il Fatto quotidiano», Raisport avrebbe deciso di seguire le indicazioni della Figc nella scelta degli opinionisti per gli Europei di calcio 2016 in corso di svolgimento in Francia;
   sempre nello stesso articolo si precisa che il direttore di Raisport avrebbe inizialmente invitato l’ex direttore generale della Figc, Antonello Valentini, come opinionista in studio, a titolo gratuito;
   successivamente la testata Rai avrebbe, però, fatto marcia indietro, in quanto l'ospite non sarebbe stato ritenuto gradito dalla Figc;
   secondo questa ricostruzione, confermata dallo stesso interessato, ci troveremmo di fronte ad una singolare ingerenza nelle autonome scelte di Raisport, alla quale la testata giornalistica Raisport avrebbe deciso di sottostare;
   in un articolo pubblicato il 13 giugno 2016 sul quotidiano «Il tempo» il dottor Valentini ha reso noto il messaggio ricevuto in data 8 giugno 2016, alle ore 13.46, dal dottor Romagnoli che gli comunicava Pag. 208quanto segue: «Scusami ma vengo a sapere solo ora di un problema tra te e la dirigenza Figc. Averti ospite comprometterebbe il rapporto proprio durante gli Europei e capirai che non è possibile»;
   si chiede di sapere:
    se i fatti riportati nel suddetto articolo corrispondano al vero;
    in caso affermativo, se non ritengano che le scelte di una testata giornalistica debbano essere perseguite in piena autonomia, nel quadro del migliore soddisfacimento del servizio pubblico radiotelevisivo.
(464/2260)

   RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  Con riferimento alle presunte pressioni relative alla scelta degli opinionisti per gli Europei di calcio 2016 attualmente in corso in Francia – e che vedono la Nazionale italiana impegnata nei quarti – si segnala come il direttore di Rai Sport Romagnoli non abbia subito tali pressioni da parte della FIGC per impedire la partecipazione di Antonello Valentini.
  Sulla questione si ritiene opportuno mettere in evidenza il fatto che lo stesso Antonello Valentini partecipa in qualità di esperto e commentatore delle partite della Nazionale per il canale all news Rai News 24. In tale ambito la partecipazione avviene – con riferimento alle partite della Nazionale – in una duplice occasione: il giorno della partita (al fine di raccontare il contesto tecnico di avvicinamento all'incontro) e il giorno successivo (per un'analisi del match).

   FICO. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   l'attività del servizio pubblico radiotelevisivo è improntata ai principi del pluralismo e dell'indipendenza;
   le attività della Rai-Radiotelevisione Spa, anche quelle relative alla gestione delle risorse umane ed economiche, sono limitate dagli obblighi derivanti dalla natura di concessionaria del servizio pubblico il cui esercizio è remunerato dallo Stato attraverso il c.d. canone di abbonamento;
   proprio in ossequio al principio di indipendenza del servizio pubblico la Rai nel 2014 ha indetto una selezione pubblica per l'assunzione a tempo determinato di cento giornalisti professionisti, la cui graduatoria è stata pubblicata a ottobre del 2015;
   in ragione degli obiettivi di trasparenza e indipendenza connessi alla procedura pubblica, da più parti sono stati richiesti chiarimenti rispetto alle modalità, ai tempi e ai criteri di assunzione dei vincitori;
   in particolare, alcuni vincitori lamentano di non essere stati chiamati per l'assunzione a differenza di altri soggetti, posti più in basso nella graduatoria ma già assunti in testate nazionali Rai;
   dal bando di concorso non è stato possibile ricavare informazioni precise circa le modalità e i criteri di assunzione e di assegnazione dei vincitori alle diverse testate della concessionaria pubblica;
   si chiede di sapere:
    se corrisponda al vero il fatto che le assunzioni dei giornalisti professionisti vincitori del bando di concorso non stiano seguendo l'ordine della graduatoria e, in caso affermativo, quali siano precisamente le ragioni di tale scelta;
    quali siano i criteri in base ai quali i vincitori del concorso siano stati assegnati alle diverse testate e se tali criteri saranno applicati anche per le assunzioni dei restanti vincitori;
    quale sia il fondamento normativo di assunzioni eventualmente effettuate senza seguire l'ordine della graduatoria e se una tale modalità sia coerente con l'opzione pubblicistica fatta dalla Rai e Pag. 209dimostrata, del resto, dal riconoscimento ai vincitori non di una semplice idoneità, bensì di un punteggio e quindi di una precisa posizione in graduatoria;
    se non ritengano necessario estendere il criterio della massima trasparenza, già applicato a monte, anche alle fase finale della procedura, informando pubblicamente i vincitori: a) sui criteri e le modalità di assunzione seguiti dall'azienda; b) sulla destinazione di ciascun vincitore, indicando eventualmente le ragioni sottostanti all'assegnazione; c) sul termine entro il quale la fase delle assunzioni sarà terminata e se le stesse avverranno sempre per gruppi o anche singolarmente a seconda delle esigenze aziendali.
(465/2261)

   RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  La selezione, finalizzata ad individuare 100 giornalisti professionisti da assumere a tempo determinato per future esigenze, è avvenuta attraverso la pubblicazione di un bando pubblico, con dettaglio di tutti i criteri e parametri di valutazione. La selezione si è articolata mediante una prima prova selettiva anonima, la valorizzazione dei titoli posseduti e specifiche prove professionali.
  In questa prima fase, analizzati i fabbisogni delle singole Testate/strutture giornalistiche, l'Azienda ha deciso di assumere i primi 36 giornalisti della graduatoria con contratto a tempo determinato della durata di un anno. Qualora si ravvisassero ulteriori esigenze non procrastinabili, l'Azienda potrà procedere ad ulteriori assunzioni, non necessariamente per gruppi, fatti salvi gli ex aequo.
  La destinazione delle risorse nelle Testate Nazionali avviene sulla base delle valutazioni effettuate dai Direttori interessati in merito alle risorse ritenute maggiormente funzionali alle rispettive esigenze editoriali, a seguito dell'analisi dei curricula, della esperienza professionale maturata e dei risultati delle prove effettuate, dovendo soddisfare non ad una esigenza di reintegro numerico ma di inserimento di competenze specifiche. La destinazione nell'ambito delle redazioni regionali delle risorse assegnate alla TGR, rispondendo invece alla necessità di reintegro numerico dell'organico, avviene secondo il mero ordine di graduatoria, rimettendo agli interessati la scelta della destinazione in base alle sedi disponibili.
  Il criterio applicato, che si ritiene di confermare anche in occasione delle successive assunzioni, è pienamente rispondente all'autonomia organizzativa ed editoriale della Rai, nonché al vigente quadro normativo e contrattuale. In particolare, l'articolo 6 del CNLG prevede espressamente, tra i poteri del Direttore, quello di proporre le assunzioni all'Editore, scegliendo le professionalità che ritiene più idonee alle esigenze della Testata.
  Al fine di assicurare la massima trasparenza, è stata data ampia e dettagliata informativa di tutto il processo e dei criteri seguiti all'Unione Sindacale dei Giornalisti Rai (Usigrai). In particolare è stato comunicato all'Organizzazione Sindacale:

   a) il criterio utilizzato per la destinazione delle risorse come sopra descritto;
   b) la ripartizione numerica delle risorse all'interno dell'Azienda;
   c) la modalità contrattuale (contratto di lavoro subordinato a tempo determinato della durata di un anno);
   d) il termine entro il quale si prevede di effettuare la prima fase di assunzioni (in linea di massima entro il corrente mese di giugno, salvo che per esigenze personali venga motivatamente chiesto di posticipare la data di assunzione).

  In un'ottica di rafforzamento del criterio della massima trasparenza, agli interessati, in occasione della chiamata per l'assunzione, vengono individualmente forniti i più esaurienti chiarimenti sia sui criteri utilizzati che su tempi e ragioni sottostanti alle destinazioni prospettate.Pag. 210
  Da ultimo, si ritiene opportuno porre in evidenza come ad oggi siano stati contattati circa i due terzi delle risorse da assumere in questa fase (circa 20 risorse su 36 complessive).

   ANZALDI. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   il Terzo settore ha quasi un milione di occupati e cinque milioni di volontari distribuiti in circa trecentomila tra istituzioni, associazioni ed enti;
   secondo una ricerca effettuata da Marco Binotto, professore presso il dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell'Università La Sapienza di Roma, lo spazio riservato dai telegiornali al mondo della società civile organizzata, sarebbe di circa 23 secondi di media al giorno, per un totale mensile di circa 11 minuti, di norma concentrati in certi periodi dell'anno o in concomitanza di eventi particolari;
   si chiede di sapere:
    quanto tempo venga dedicato dai telegiornali e dagli spazi informativi della Rai al mondo dell'associazionismo non profit;
    quali criteri il servizio pubblico radiotelevisivo adotti per la selezione e l'individuazione dei soggetti rappresentativi del Terzo settore;
    quali misure ritengano di adottare al fine di garantire una più ampia e pluralistica rappresentazione dei multiformi aspetti della società civile organizzata.
(466/2262)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  In primo luogo si ritiene opportuno mettere in evidenza il fatto che il «terzo settore» presenta nel nostro Paese una grande vitalità, con profili quantitativi che se da un lato ne confermano il forte peso nel tessuto sociale ed economico, dall'altro determinano potenziali criticità di «racconto» tante sono le iniziative speso molto frazionate che vengono avviate.
  In tale quadro la Rai – attraverso il coordinamento della Struttura Segretariato Sociale – è da anni fortemente impegnata nel dare costante rappresentazione alle diverse attività e alle tante tematiche delle organizzazioni no profit; tenuto conto della sostanziale impossibilità di dare spazio ad una così numerosa e variegata comunità l'impegno della Rai è quello di cercare di dare nell'ambito della programmazione complessiva la più esauriente e pluralistica trattazione del comparto.
  Con specifico riferimento agli ultimi tre anni, inoltre, la Rai – con un intervento più specifico e diretto – ha promosso all'interno della sua complessiva programmazione una media annuale di circa 110 campagne di comunicazione sociale articolate su tre linee direttrici:
   promozione di campagne di raccolta fondi tramite sms solidale;
   campagne di sensibilizzazione su specifiche problematiche o iniziative;
   campagne di comunicazione a mezzo spot gratuiti.

  Si tratta di campagne proposte dalla singole associazioni che (per quanto attiene alle raccolte fondi e alle sensibilizzazioni) vengono inserite nella struttura dei singoli programmi, al fine di ricercare e favorire la più alta diffusione del messaggio. Una strategia di intervento molto apprezzata dalle associazioni che ritengono perciò fondamentale il supporto della Rai. Questo se da un lato costituisce un attestato di segno positivo in merito alla attenzione verso il «terzo settore», dall'altro determina per converso il crescente numero di richieste che pervengono dalle associazioni.
  La Struttura Segretariato Sociale valuta tali richieste basandosi – a titolo indicativo e non esaustivo – sui seguenti principali elementi:
   1) valutazioni che emergono dagli incontri frequenti con le associazioni, dal monitoraggio delle loro attività (web, Pag. 211stampa specializzata, ecc.), dalla partecipazione a specifici eventi informativi, dalle visite alle loro sedi, ecc.;
   2) finalità e contenuti dello specifico progetto/specifica iniziativa che l'organismo intende finanziare o sul quale promuovere una sensibilizzazione;
   3) esigenza di assicurare alla presenza nella programmazione un necessario meccanismo di rotazione delle diverse associazioni e tematiche in questione;
   4) risultati di eventuali precedenti campagne e livello di loro rendicontazione;
   5) riscontri che eventuali precedenti campagne hanno ottenuto in termini di interesse e spazi dedicati nell'ambito della programmazione.

  Le indicazioni sopra sintetizzate rappresentano importanti punti di riferimento, ferma restando l'opportunità – in ogni caso – di evitare il rischio di «inflazionare» la comunicazione, con l'obiettivo principale di salvaguardarne l'efficacia e la qualità (oggi, peraltro, pienamente riconosciuta alla Rai dal «terzo settore»).

   PELUFFO. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   secondo quanto riportato anche da un recente comunicato della Camera del Lavoro di Milano e della SLC – Cgil Milano, le organizzazioni sindacali sono da tempo impegnate in iniziative sindacali e legali per valorizzare ed impiegare a pieno il personale dipendente Rai;
   la RAI dichiara nel proprio codice etico l'impegno alla valorizzazione delle figure professionali interne e gli stessi vertici dell'Azienda in più di un'occasione hanno affermato di perseguire finalità e strategie in tal senso;
   nelle produzioni di «Che Tempo Che Fa», «Rischiatutto» e «Detto Fatto», tuttavia, a fronte di una disponibilità di personale di regia altamente qualificato e disponibile a svolgere la propria funzione, l'Azienda ha scelto nuovamente di attingere a personale esterno;
   di recente è stato individuato quale responsabile dell'area regia il Sig. Duccio Forzano, che è un regista proveniente dall'esterno;
   si chiede di sapere:
    se il Presidente e il Direttore Generale siano a conoscenza di quanto sopra riportato;
    se non ritengano che la mancata valorizzazione delle proprie risorse non contraddica nei fatti quanto viene affermato nel codice etico e dalla stessa dirigenza dell'Azienda;
    se ritengano che il costante accantonamento a favore di esterni delle professionalità che in Azienda già esistono, e sono di elevato livello, non contribuisca nei fatti a svilire tali professionalità impoverendo l'Azienda dal punto di vista professionale, lavorativo e sul piano della motivazione personale dei lavoratori, oltre a incidere negativamente sulle politiche di bilancio.
(467/2266)

   RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  In primo luogo si ritiene opportuno mettere in evidenza come la Rai adotti in generale una politica finalizzata all'impiego e alla valorizzazione delle risorse interne. Al fine di riflettere le dinamiche di tale più complessiva politica, appare esemplificativo il caso del programma «Detto fatto» non solo per i profili di carattere quantitativo – prevedendo lo stesso 185 puntate per edizione – ma anche per le sue caratteristiche editoriali (trattandosi di un factual realizzato in studio). Nelle prime due edizioni il programma ha visto l'impiego per l'area regia di risorse interne; per la stagione 2015-2016 si è invece proceduto per le prime 85 puntate (sulle 185 totali) attraverso l'impiego di una risorsa esterna che – Pag. 212oltre a disporre della competenza specifica nella direzione dei nuovi linguaggi – potesse avviare una attività di formazione delle risorse interne in grado di gestire l'area regia delle successive 100 puntate. Per la edizione 2016-2017 (che richiede un cambiamento del visual con l'obiettivo di mantenerne la concorrenzialità sul mercato) si è ritenuto opportuno procedere secondo lo schema già positivamente adottato per la precedente (come detto, una risorsa esterna per le prime 85 puntate, risorse interne adeguatamente formate per le successive 100).
  Per quanto attiene invece più specificamente al caso di Duccio Forzano, si segnala che con lo stesso è stato stipulato un contratto di collaborazione finalizzato a supportare registi, scenografi, direttori della fotografia etc. per rivisitare alcuni dei programmi che vengono prodotti al Centro di Produzione di Milano.