CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 giugno 2016
660.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-08943 Palmizio: Sul futuro utilizzo del sito dell'aeroporto di Piacenza-San Damiano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In esito alla richiesta formulata, nel confermare quanto già evidenziato in riscontro all'atto di sindacato ispettivo n. 5-04612 del 26 febbraio scorso citato dall'onorevole interrogante, sulla soppressione del 50o Stormo in Piacenza, si rappresenta che l'ipotesi di convertire l'aeroporto di Piacenza in un centro di smistamento per cittadini stranieri e profughi non trova alcun riscontro tra le possibili proposte analizzate dalla Forza Armata.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-08944 Duranti: Sulla cooperazione tecnica-militare con la Repubblica Araba d'Egitto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto concerne gli accordi di cooperazione nel settore della Difesa con la Repubblica araba d'Egitto, nel 2014 è stato sottoscritto il «Piano di Cooperazione militare (PdCM) per il 2015». Esso prevedeva una serie di attività di scambio di esperienze nei settori logistici, sviluppo della cooperazione nella sorveglianza marittima, scambi di visite a Centri, Comandi ed Istituti di formazione, partecipazione in qualità di osservatori ad eventi addestrativi.
  Nel 2015, è stato poi firmato il «Piano di Cooperazione 2016» che, oltre alle predette attività di scambio negli ambiti formativi, prevede attività di cooperazione nel settore sanitario, delle esperienze negli aviolanci e la partecipazione ad attività addestrative navali. Si precisa che, ad oggi, non è stata eseguita ancora alcuna attività ricompresa nel Piano 2016.
  Nell'ambito delle attività di assistenza per i sistemi d'arma discendenti dai citati accordi di cooperazione, sono, invece, previste la cessione a titolo gratuito di materiali fuori uso o fuori servizio delle F.A. e, in particolare, di 40 motovedette dell'Arma dei Carabinieri, comprensive di apparecchiature, documentazione tecnica nazionale e ricambistica e di materiali di ricambio per velivoli F16.
  In particolare, per quanto concerne questi ultimi, la prevista autorizzazione è stata inserita nell'ambito del provvedimento di proroga delle missioni per il trimestre ottobre-dicembre del 2015 (decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174).
  Questa decisione è stata presa in ragione dei pregressi buoni rapporti con l'Egitto e con particolare riguardo alla grande rilevanza strategica che, per diverse e concomitanti congiunture connesse con la crisi dell'area medio-orientale, quel Paese andava incrementando.
  Rispetto a tale scenario, a partire dai primi mesi del corrente anno, sono sopraggiunti fatti che tuttora inducono a prudenza verso un partner pur sempre importante, nel fermo auspicio che gli episodi in questione – per dolorosi che siano – finiscano con il pur sempre consolante approdo alla verità.
  In questa ottica, l'inserimento all'interno del decreto-legge 16 maggio 2016, n. 67, all'articolo 4, comma 6, del cennato materiale, rappresenta solo un adempimento ratione officii, adottato a seguito di quanto approvato nel merito dal Parlamento con la conversione del precedente, richiamato, decreto-legge. Infatti, come noto anche agli stessi interroganti, la prevista autorizzazione dimostra, da un lato, che il materiale concretamente non è stato ancora fornito e, dall'altro, che tale cessione può ora essere rivista alla luce delle ultime e più aggiornate acquisizioni informative.
  Parimenti, per quanto concerne la citata cessione di motovedette non ha ancora avuto corso.
  Meno congruente invece, sul solo piano delle relazioni bilaterali, potrebbe risultare l'annullamento totale delle attività addestrative previste, in sé neutre, e peraltro già rallentate anche se non sospese, in sintonia con la politica estera impostata dal nostro Paese verso l'Egitto, in attesa Pag. 83della indispensabile chiarificazione del quadro generale.
  In questo il Governo – che ha assunto posizioni chiare e ferme rispetto ai rapporti con l'Egitto – non ritiene di dover coltivare alcuna pregiudiziale rispetto alle eventuali, nuove valutazioni che il Parlamento vorrà compiere sullo specifico argomento alla luce di sopravvenute evenienze.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-08945 Caparini: Sulla concessione di un'onorificenza ad un superstite di un comando partigiano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In occasione della ricorrenza del 70o anniversario della Guerra di Liberazione e della Resistenza è stata formulata la proposta di conferire ai partigiani, agli ex internati nei lager nazisti nonché ai combattenti inquadrati nei Reparti regolari delle Forze armate ancora in vita (alla data del 25 aprile 2015) una medaglia commemorativa denominata «Medaglia della Liberazione».
  L'iniziativa, fortemente voluta dal Ministro della difesa, e coordinata in ambito Uffici di diretta collaborazione, ha trovato ulteriore supporto in una risoluzione parlamentare, approvata dalla VII Commissione della Camera dei Deputati (n. 7/00559), volta a conferire un attestato ai partigiani, ai combattenti, ai patrioti, ai reduci ed ai militari che hanno contribuito alla Lotta di Liberazione.
  Nel merito dei quesiti posti si sottolinea che il Dicastero, al fine di individuare coloro i quali hanno contribuito alla lotta di liberazione, si è avvalso delle collaborazione delle sei associazioni combattentistiche che raccolgono quanti parteciparono alla lotta di Liberazione.
  Queste ultime si sono fatte carico di raccogliere tutte le istanze, verificarne e certificarne il possesso dei requisiti dei richiedenti ed inviarle al Ministero della difesa che ha così provveduto alla realizzazione degli attestati e delle medaglie commemorative a favore di uomini e donne che, provenendo da storie diverse, hanno messo la loro vita a disposizione del Paese, della democrazia e della Libertà.
  Tali medaglie sono state poi inviate alle relative Prefetture per la successiva consegna.
  Inoltre, nei casi in cui il Dicastero sia stato preventivamente informato dai competenti Uffici Territoriali del Governo in relazione a conferimenti «controversi», si è prontamente attivato procedendo a «sospendere» la concessione della medaglia in parola, sollecitando, contestualmente, elementi di chiarimento alla Associazione la quale aveva segnalato il nominativo, come in un caso avvenuto recentemente in provincia di Novara.
  Il Ministero valuterà ogni iniziativa proveniente dagli enti locali e dalle Associazioni combattentistiche tese ad una riformulazione degli aventi diritto.
  Tanto rappresentato, si fa presente che l'iniziativa ha riscosso amplissimi consensi su tutto il territorio nazionale e ha registrato una massiccia partecipazione dei cittadini, in particolare dei giovani, a quelle che si sono rivelate vere e proprie «feste popolari», contribuendo a mantenere viva la memoria delle vicende fondanti la nostra Repubblica e a trasmetterne il valore alle generazioni future.
  Nel segnalare che a fronte di tali manifestazioni, nel corso delle quali sono state consegnate oltre 5200 medaglie, il caso evidenziato nell'atto risulta essere l'unico con profili di criticità, si rende noto che sono in corso approfondimenti volti ad acquisire elementi di informazione e valutazione.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-08946 Artini: Sul dispiegamento di una batteria del sistema missilistico SAMP/T in Turchia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel settembre 2015 a causa della situazione di incertezza ed insicurezza che si riverbera dall'area compresa tra Iraq e Siria in tutta la regione, la NATO ha accolto la richiesta di assistenza della Turchia per lo schieramento di batterie antimissili lungo il confine turco-siriano a difesa della popolazione e del territorio turco, dando inizio all'Operazione Active Fence.
  Per quanto attiene alla contribuzione nazionale, l'Italia, in sede di NATO Global Force Generation Conference (24-25 novembre 2015) ha offerto, una batteria SAMP-T per 6 mesi a protezione della città di Kahramanmaraş.
  Nonostante la richiesta turca di impiegare gli assetti anche per garantire la difesa aerea, è stato ribadito che la nostra batteria sarà schierata solo per la difesa antimissile e non con funzione anti aereo.
  Ciò detto, con riferimento alle citate Regole di Ingaggio, va detto che esse sono uno strumento procedurale ad uso delle forze operanti sul campo per uniformare il comportamento, qualora si presenti la necessità di reagire a situazioni operative improvvise ed urgenti quali quelle dell'autodifesa.
  In tale contesto, tali codificati comportamenti devono essere e rimanere altamente riservati in quanto la loro conoscenza di dettaglio potrebbe mettere in pericolo il personale, la struttura o l'area difesa.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-08947 Basilio: Su una commessa per la fornitura di equipaggiamento completo all'Esercito italiano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per affrontare con immediatezza i quesiti posti, rendo noto che non risulta siano stati perfezionati atti relativi ad alcun tipo di commessa con la Ditta Beretta nei termini prospettati dall'interrogante né risulta, conseguentemente, esser stato pubblicato alcun bando di gara e/o emesso alcun decreto ministeriale sulla materia.
  Si sottolinea, in questa sede, come elemento di informazione, che nell'ambito del «Programma Forza NEC», è attivo da diversi anni il progetto «soldato futuro», per il quale la Società Leonardo-Finmeccanica è Prime Contractor e la Società Beretta è subfornitore necessario insieme ad altre industrie nazionali.
  In tale contesto, sono in corso di acquisizione tramite il «primo appaltatore», un numero di esemplari ad uso di sperimentazione, validazione operativa ed attività di Risk Reduction, attività che costituiscono la necessaria premessa di future acquisizioni, peraltro non ancora programmate, il cui iter seguirà quanto previsto dal Codice dell'ordinamento militare.
  Si precisa che il «Programma Forza NEC» è stato approvato con decreto del Ministro della difesa n. 1 del 9 aprile 2009 e registrato alla Corte dei Conti il 27 maggio 2009, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari.

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ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-08948 Moscatt: Sulle esercitazioni militari nella zona del metapontino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel condividere, innanzitutto, il sentimento di preoccupazione degli Onorevoli interroganti, non può non manifestarsi, in questa sede, un sentito rincrescimento per gli episodi accaduti.
  Nel merito delle questioni rappresentate, lo Stato Maggiore dell'Aeronautica ha comunicato che i boati avvertiti dalla popolazione nelle circostanze di tempo e di luogo indicate, sono riconducibili a due attività di volo effettuate il 9 e il 10 marzo scorsi.
  Le esercitazioni sono state condotte in aderenza alle norme e alle procedure previste, con riferimento, soprattutto, alla quota minima al di sopra della quale possono essere svolti i voli supersonici.
  Nel corso di queste attività, gli assetti aerei hanno superato il muro del suono per circa 1 minuto complessivo, ma sempre a quote ben superiori al livello di volo consentito, circa 12.000 metri.
  In particolare, le esercitazioni adibite ad attività supersonica che prevedono, in questo caso, il sorvolo delle aree comprese tra le regioni Puglia, Calabria e Basilicata, sono compiutamente disciplinate e regolamentate dalla direttiva di Forza armata «Regole del volo per il traffico aereo operativo».
  L'utilizzo di tali spazi aerei è programmato dall'Aeronautica Militare giornalmente e ogni pianificazione è comunicata anche alle competenti autorità dell'aviazione civile che devono conoscere l'entità del traffico aereo militare e i dettagli del piano di volo, sia per esigenze organizzative che di sicurezza.
  In relazione alla opportunità di «informare preventivamente le popolazioni locali», si ritiene ciò non sia di facile attuazione per motivi di tempistica, considerato che le esercitazioni – come già detto – vengono pianificate a cadenza giornaliera.
  Va precisato, peraltro, che l'attività supersonica può essere condotta:
   nei soli giorni feriali, dalle ore 9.00 alle ore 20.00;
   sotto il controllo radar di una unità operativa della difesa aerea integrata;
   al di fuori dello spazio aereo della regione alpina e solo in specifiche aree;
   al di sopra di 36.000 piedi, corrispondenti a 12.000 metri circa.

  Eventuali violazioni, anche involontarie, sono registrate sulla documentazione ufficiale relativa al volo e tempestivamente notificate allo Stato Maggiore Aeronautica per le azioni di competenza.
  Si rassicurano, infine, gli Onorevoli interroganti, che su questi aspetti vi è la massima l'attenzione, affinché l'indispensabile esigenza addestrativa riduca al minimo l'impatto sui residenti nelle aree interessate da esercitazioni di volo.