CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 maggio 2016
649.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08786 Borghi: Sulle iniziative di competenza per il rispetto della Valutazione di impatto ambientale del tratto autostradale Broni-Mortara, in Lombardia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al progetto di cui all'interrogazione, si fa presente, preliminarmente che, secondo quanto riferito dalla Regione Lombardia, la Conferenza di Servizi regionale, conclusasi nel 2007, ha esclusivamente approvato il Progetto Preliminare della suddetta opera autostradale, con regolare Deliberazione della Giunta regionale.
  Per quanto riguarda il relativo procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, la Regione Lombardia ha inoltre precisato che il suddetto procedimento è stato avviato in data 19 gennaio 2012 dalla Infrastrutture Lombarde S.p.A e che, trattandosi di un Progetto Preliminare, lo stesso è sottoposto a VIA, ai sensi dagli articoli 19 e seguenti del decreto legislativo n. 152 del 2006, e non a Valutazione ambientale strategica (VAS), la quale riguarda, invece, i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale.
  Tanto premesso, nonostante quanto precisato dalla Regione Lombardia, si evidenzia che, dopo un lungo iter tecnico-amministrativo, la Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto ambientale VIA/VAS del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si è espressa con parere di compatibilità ambientale negativo n. 1845 del 17 luglio 2015.
  L'esito negativo dell'istruttoria è stato comunicato al proponente, che ha esercitato il proprio diritto di presentare osservazioni e, in data 12 ottobre 2015, ha chiesto un riesame del suddetto parere di VIA.
  Esaminate tali osservazioni, la Commissione Tecnica VIA/VAS si è nuovamente espressa con parere n. 2001 del 26 febbraio 2016, con il quale ha confermato il precedente parere negativo.
  Da ultimo, si fa presente che, con nota del 24 maggio 2016, anche il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha espresso il proprio parere negativo circa la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale presentata dalla Società Infrastrutture Lombarde S.p.A, ritenendo che il Progetto definitivo non abbia superato le criticità evidenziate nelle note inviate durante l’iter della procedura di concertazione dell'intervento in oggetto e pertanto seguiranno i conseguenti atti procedimentali.
  Ad ogni modo, per completezza di informazione, si fa presente che i Presidenti delle Regioni del Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte e Liguria) hanno da ultimo ribadito la strategicità dell'opera e si sono resi disponibili a presentare delle proposte per superare le inefficienze strutturali e ridurre gli impatti ambientali negativi generati.
  Ciò nondimeno, allo stato attuale, il procedimento di valutazione ambientale in corso sul progetto a suo tempo presentato, non potrà che concludersi in senso negativo, mediante l'adozione del relativo decreto.

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ALLEGATO 2

5-08787 Mannino: Sulle iniziative volte ad acquisire informazioni sulla Valutazione ambientale strategica del piano rifiuti della regione Sicilia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si fa presente che il Piano relativo alla sola gestione dei rifiuti urbani della Regione Sicilia, approvato con decreto del Ministero dell'ambiente in data 11 luglio 2012, è stato sottoposto alla procedura di VAS nazionale.
  Con nota del 28 aprile 2015 la Regione Siciliana comunicava che era in corso l'aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti e rappresentava che era stato già nominato ed insediato il tavolo tecnico permanente finalizzato alle analisi delle prescrizioni di cui al parere VAS emanato dall'Autorità Competente in data 17 ottobre 2014.
  Il Ministero dell'ambiente si è espresso positivamente sulla VAS con Decreto n. 100 del 28 maggio 2015 relativamente alla sola pianificazione della gestione dei rifiuti urbani.
  In data 7 agosto 2015, la Regione Siciliana è stata diffidata dal Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente, ad adeguare, entro sessanta giorni, il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani con il recepimento delle osservazioni di cui al citato decreto di VAS n. 100 del 28 maggio 2015.
  La Regione ha provveduto ad adeguare il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani alle prescrizioni impartire nel provvedimento di VAS e successivamente ad approvare il predetto Piano con Delibera di Giunta n. 2 del 18 gennaio 2016.
  Con la citata nota del 28 aprile 2015 la Regione Siciliana manifestava anche l'esigenza di una procedura di VAS a livello regionale, in quanto l'aggiornamento del Piano prevedeva una parte nuova, relativa ai rifiuti speciali, che non era, quindi, stata sottoposta alla procedura di VAS nazionale, a differenza di quanto avvenuto per la parte relativa ai rifiuti urbani.
  Considerato, pertanto, che il Piano dei rifiuti urbani necessitava semplicemente di recepire le osservazioni derivanti dal decreto di VAS nazionale, i procedimenti di approvazione dei due Piani (rifiuti urbani e rifiuti speciali) sono stati separati, in modo tale da poter addivenire all'approvazione del Piano dei rifiuti urbani nei tempi previsti dalla diffida. Contestualmente è stata avviata ed è in corso la procedura di VAS per il Piano dei rifiuti speciali che, come da cronoprogramma, dovrebbe essere approvato entro giugno 2016.
  Ad ogni modo, si fa presente che la tematica complessiva rimane nella costante attenzione del Ministero dell'ambiente che continuerà a svolgere la propria attività di monitoraggio e di sollecito nei confronti della Regione Siciliana.

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ALLEGATO 3

5-08788 Matarrese: Sull'adozione di iniziative volte a ridurre l'uso di sostanze chimiche in agricoltura.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle iniziative a favore della riduzione dell'impatto dei pesticidi, si fa presente che, secondo quanto previsto dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 150 del 2012 (attuativo della Direttiva 2009/128/CE), con Decreto del 22 gennaio 2014 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di concerto col Ministero dell'ambiente e della salute, è stato adottato il «Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari» (PAN) che definisce gli obiettivi, le misure, le modalità ed i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell'utilizzo dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull'ambiente e sulla biodiversità, prevedendo anche attività di ricerca orientata a tali specifiche tematiche.
  Lo stesso Piano di Azione Nazionale, oltre a prevedere una serie di strumenti per ridurre l'impatto dei pesticidi dispone misure relative anche alla formazione degli operatori, l'informazione del pubblico, nonché il ricorso a pratiche agronomiche più sostenibili.
  Il Ministero dell'ambiente, unitamente al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e della salute, sulla base del «Rapporto nazionale sui pesticidi nelle acque» del 2016 elaborato dall'ISPRA e riferito ai dati del biennio 2013-2014, per quanto riguarda la questione dei prodotti fitosanitari, prenderà in esame i casi di maggiore criticità emersi dal monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee, valutando, per le sostanze attive maggiormente rinvenute, l'opportunità di individuare misure adeguate di mitigazione del rischio, oltre a quelle già presenti nelle etichette dei prodotti commercializzati.
  Nel corso di questo mese il Ministero dell'ambiente ha inviato ai Ministeri della salute e delle politiche agricole alimentari e forestali la versione aggiornata del Documento di orientamento sulle «Misure di mitigazione del rischio per la riduzione della contaminazione dei corpi idrici superficiali da deriva e da ruscellamento», redatto dal gruppo di esperti della Commissione consultiva per i prodotti fitosanitari.
  Anche questo documento, oltre a consentire la corretta valutazione del rischio in ambiente acquatico, evidenzia, la necessità di prevedere specifiche azioni di formazione, rivolte agli utilizzatori di prodotti fitosanitari (agricoltori) e finalizzate alla corretta applicazione delle stesse misure di mitigazione del rischio.
  Oltre a ciò è attualmente in corso di definizione un decreto, che stabilisce criteri ambientali minimi per l'esecuzione dei trattamenti da inserire obbligatoriamente nei capitolati tecnici delle gare d'appalto per l'esecuzione dei trattamenti fitosanitari che interessano le linee ferroviarie e le strade, e per il quale, si evidenzia, in proposito, che sono già state acquisite le relative osservazioni del Servizio Fitosanitario Nazionale.
  Si segnala, infine, che la nuova Programmazione Agricola Comunitaria (PAG 2014-2020) destina più del 30% dei fondi comunitari al finanziamento di misure ambientali che sostanzialmente vanno nella direzione di un minore impiego di prodotti fitosanitari.

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ALLEGATO 4

5-08785 Pastorelli: Sulle iniziative di competenza per assicurare il monitoraggio e la prevenzione del dissesto idrogeologico nell'Alta valle del Tronto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'assetto idrogeologico del fiume Tronto, tenuto conto che le competenze in materia di indirizzo spettano allo Stato mentre sono delegate alle Regioni ed agli Enti locali le funzioni di pianificazione e programmazione di settore, nel rispetto dei criteri e indirizzi individuati dallo Stato, si rappresenta quanto segue. Nel caso in argomento, ricadendo il dissesto lamentato nel territorio del Comune di Amatrice (RI), afferisce principalmente alla Regione Lazio la competenza in materia di programmazione e realizzazione degli interventi di sistemazione idraulica.
  Con specifico riferimento ai possibili rischi di alluvione, si fa presente che il Comitato Istituzionale integrato dell'Autorità di bacino del fiume Tevere, composto anche da membri designati dalle Regioni ricadenti nell'Appennino Centrale, nel corso della seduta del 17 dicembre 2015 ha adottato il «Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni» del Distretto idrografico dell'Appennino Centrale. Il suddetto Piano di Gestione, articolato in n. 6 Unità di Gestione, tra le quali figura l'Unità di Gestione Tronto, è stato successivamente approvato nella seduta del 3 marzo 2016.
  Il citato «Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni» ha, come obiettivo primario, quello di massimizzare il contenimento del rischio idraulico, attraverso strumenti di natura conoscitiva (continua ricerca ed informazione), gestionale (normativa, criteri di gestione) e strutturale (opere idrauliche, sistema di monitoraggio), nonché obbiettivi generali volti alla riduzione del rischio attraverso misure strutturali e non strutturali, adattate alle specifiche caratteristiche del territorio.
  Sempre con riferimento al rischio di alluvioni, risultano di recente finanziati nell'ambito del bacino idrografico del fiume Tronto, i seguenti interventi:
   Completamento opere di consolidamento ponte dissestato, in loc. fiume Tronto nel Comune di Spinetoli (AP). Importo euro 300.000.00;
   Consolidamento briglia, in loc. Marino del Tronto nel Comune di Ascoli Piceno (AP). Importo euro 1.100.000,00;
   Riparazione argine, nel Comune di Spinetoli (AP). Importo euro 400.000.00;

  Questi interventi risultano già ultimati.
  Per quanto riguarda, infine, la programmazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, si ricorda che il Governo ha inteso riunificare in un unico strumento tutte le necessità del territorio, facendole confluire in un unico database, il ReNDiS (Repertorio Nazionale degli Interventi di Difesa del Suolo) dell'ISPRA, nel quale le Regioni inseriscono le richieste di finanziamento.
  Ad ogni modo, per quanto concerne i Comuni ricadenti nel bacino idrografico del Fiume Tronto, attualmente sul sistema ReNDiS risultano inseriti e validati dalle Regioni Marche e Abruzzo complessivamente n. 40 interventi per un importo complessivo pari ad euro 61.013.928,15.
  Si segnala, infine, che il Ministero dell'ambiente è disponibile a costituire un Tavolo tecnico di confronto qualora se ne ravvisi la necessità anche da parte degli Enti locali.