CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 maggio 2016
648.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO

ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE
(dal n. 446/2165 al n. 448/2170).

  LUPI, MINARDO. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   nel servizio giornalistico andato in onda il 26 aprile 2016 nella rubrica d'inchiesta «Fuori Tg» del Tg3 condotta dalla giornalista Maria Rosaria De Medici, parlando di opere incompiute in Italia si è preso ad esempio l'aeroporto «Pio La Torre» di Comiso, come opera mai completata, ferma da 5 anni, che è costata milioni di euro buttati al vento;
   l'informazione data è falsa ed è priva fondamento, considerato che l'infrastruttura è attiva dal 2013 risultando fiore all'occhiello della provincia di Ragusa e volano essenziale per lo sviluppo del turismo e dei commerci dell'area, con numeri di rotte e passeggeri sempre in aumento (il 30 aprile la compagnia Thomas Cook ha aggiunto Comiso alle sue rotte) oltre a eccellenti giudizi degli utenti. Fatti che si possono accertare facilmente digitando «aeroporto di Comiso» su internet;
   si ritiene che l'infondatezza dell'informazione sia stata causata dalla superficialità e disinformazione della conduttrice della rubrica giornalistica e dell'estensore del servizio e non invece sia il frutto di una logica politico-aziendale volta sistematicamente a screditare la Sicilia;
   si chiede di sapere:
   quali provvedimenti intendano adottare per dare analoga evidenza mediatica alla smentita, prevista dalle norme e dal Contratto di servizio, vigenti di quanto erroneamente affermato nella trasmissione in premessa;
   quali misure intendano adottare per rafforzare il controllo delle fonti dalle quali i servizi giornalistici traggono le informazioni, in particolare quando si tratta di atti e fatti che possono danneggiare il buon nome dei soggetti coinvolti o la credibilità delle istituzioni territoriali e centrali;
   se intendano sanzionare gli eventuali comportamenti illegittimi e le superficialità riscontrate nei servizi messi in onda.
(446/2165)

  NESCI ed altri. – Al Presidente della Rai – Premesso che:
   il 26 aprile 2016 è andata in onda la puntata di «Tg3 fuori Tg», trasmissione condotta da Maria Rosaria de Medici su RaiTre, in cui è stata affrontata l'annosa questione delle «opere incompiute»;
   nella parte iniziale del programma, è stato trasmesso un servizio sull'aeroporto di Comiso (Ragusa) che, secondo quanto riferito dal giornalista, sarebbe ancora chiuso ed inutilizzato;
   si dice dell'aeroporto che è «una struttura costata 36 milioni di euro, inutilizzata. Squadre di pompieri in servizio che non fanno nulla da 5 anni, mezzi per il soccorso fermi in garage. Un pasticcio con rimpallo di responsabilità, accuse e controaccuse. Fatto è che l'aeroporto, inaugurato nel 2007, è fermo da 5 anni»;
   secondo quanto appurato dagli scriventi, si tratta della riproposizione di un Pag. 157servizio vecchio, risalente al 2012. Lo si evince, del resto, dal fatto che si parla dell'aeroporto come di un'opera completata nel 2007 e da cinque anni rimasta chiusa;
   quanto raccontato nel servizio non corrisponde minimamente al vero, tant’è vero che l'amministrazione dell'aeroporto ha replicato duramente rendendo noto che dal 2013 ad oggi sono transitati a Comiso oltre 890 mila passeggeri, dei quali 328 mila solo nel 2015. «Come si può offendere la dignità dei Vigili del Fuoco e di tutte le Forze d'Ordine – chiede a riguardo ancora l'amministrazione – presenti a Comiso dal 2013 che si occupano di mantenere ordine e sicurezza a livelli altissimi all'aerostazione ?»;
   anche il sindaco di Comiso ha parlato di «bufala Rai. Notizie false. Allucinanti» che creano sicuramente un grave danno d'immagine a tutto il territorio ibleo;
   ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 177 del 2005 (testo unico dei servizi di media audiovisivi) sono principi essenziali del servizio pubblico «l'obiettività, la completezza, la lealtà e l'imparzialità dell'informazione», principi ribaditi e declinati nel Contratto di servizio stipulato fra Rai e Ministero dello sviluppo economico;
   l'articolo 4, comma 1, lettera e), del citato testo unico prescrive alla Rai di garantire «la trasmissione di apposita rettifica, quando l'interessato si ritenga leso nei suoi interessi morali o materiali da trasmissioni o notizie contrarie a verità, purché tale rettifica non abbia contenuto che possa dare luogo a responsabilità penali o civili e non sia contraria al buon costume»;
   tale diritto di rettifica è, peraltro, garantito anche dall'articolo 10 della legge n. 223 del 6 agosto 1990 («Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato») che prevede la possibilità, per chiunque si senta leso da trasmissioni contrarie a verità, di chiedere rettifica. E, peraltro, la medesima va «effettuata entro quarantotto ore dalla ricezione della richiesta, in fascia oraria e con il rilievo corrispondenti a quelli della trasmissione che ha dato origine alla lesione degli interessi»;
   è necessario dunque che il direttore di RaiTre, Daria Bignardi, intervenga prontamente e si ponga il problema di riequilibrare la puntata di «Tg3 fuori Tg», nella quale le informazioni fornite sono palesemente false e, evidentemente, non appurate;
   si chiede di sapere:
   se le notizie non veritiere sull'attuale attività dell'aeroporto di Comiso trasmesse da «Tg3 fuori Tg» possano mai essere coerenti con gli standard minimi di qualità che devono caratterizzare l'informazione del servizio pubblico;
   quali iniziative intenda assumere affinché le redazioni giornalistiche del servizio pubblico, in ossequio ai principi citati in premessa, non cadano in errori grossolani, contrari per giunta ai principi deontologici del giornalismo, al punto da mandare in onda un servizio datato su una situazione non veritiera dell'aeroporto di Comiso, attivo ormai da tre e con un flusso di passeggeri notevole;
   se intenda garantire una rettifica delle notizie trasmesse dal servizio, eventualmente anche dedicando spazio all'attuale realtà dell'aeroporto di Comiso.
(448/2170)

  RISPOSTA. – In merito alle interrogazioni sopra menzionate [446/2165 e 448/2170] si informa di quanto segue.
  La rubrica «Fuori Tg» abitualmente utilizza una copertina che consiste nella citazione di un servizio, o di un film, piuttosto che di uno sketch o di un reperto dell'Istituto Luce recuperati dal vastissimo archivio Rai. Per tale ragione viene normalmente citata la fonte e la data di realizzazione del servizio o reperto richiamato. Non c’è dunque alcuna intenzione di voler rappresentare con la copertina la Pag. 158situazione attuale, ma è solo una modalità per introdurre l'argomento della puntata.
  Evidentemente con la copertina della puntata oggetto dell'interrogazione si è ingenerato un malinteso. Per quella puntata dedicata alle opere incompiute era stata utilizzata come copertina un servizio del TG2 del 7 luglio 2012 – come si poteva leggere chiaramente – che denunciava i 5 anni in cui l'aeroporto di Comiso era rimasto inutilizzato. Non c’è dubbio, che aver utilizzato quel servizio del 2012 senza precisare che a Comiso le cose sono nel frattempo cambiate sia stata un'ingenuità, ma il senso del messaggio voleva essere che le incompiute sono un male antico, ancora oggi difficile da curare.
  In ogni caso, si è comunque ritenuto opportuno in apertura della puntata di Fuori TG andata in onda il 17 maggio scorso far leggere alla conduttrice la seguente precisazione:
  «Prima di cominciare dobbiamo fare una precisazione a proposito della puntata di Fuori TG del 26 aprile, dedicata alle opere incompiute nel nostro Paese. Nella copertina, l'argomento è stato introdotto citando un servizio del TG2 del luglio 2012, in cui si parlava tra l'altro dell'aeroporto di Comiso, completato nel 2007 e rimasto inutilizzato per 5 anni. Per completezza di informazione dobbiamo dire che nel frattempo le cose sono cambiate. Dal 2013 l'aeroporto ha preso a funzionare regolarmente con un traffico crescente passeggeri, che ha toccato le 328 mila presenze nel 2015».

  ANZALDI. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   la Rai ha trasmesso lo scorso 6 aprile, nell'ambito del programma «Porta a porta», l'intervista rilasciata al conduttore della trasmissione dal figlio di Totò Riina in occasione dell'uscita di un suo libro;
   il figlio di Totò Riina ha firmato la liberatoria soltanto al termine dell'intervista e non già prima che essa si svolgesse, come solitamente avviene;
   nel corso dell'audizione tenutasi lo scorso 13 aprile presso la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi né il direttore di Rai 1, Andrea Fabiano, né il coordinatore dell'area informativa dell'azienda, Carlo Verdelli, hanno completamente chiarito per quali ragioni ciò sia avvenuto;
   nel corso della medesima seduta gli auditi hanno, altresì, precisato che ciò non avverrà mai più, visto che «in ogni caso dal 6 aprile – per i casi complessi o comunque potenzialmente critici – il rilascio delle liberatorie dovrà sempre e solo avvenire prima»;
   si chiede di sapere:
   se la Rai abbia o meno attivato il proprio audit interno al fine di verificare come si siano effettivamente svolti i fatti che hanno portato il figlio di Totò Riina a poter richiedere e, soprattutto, ad ottenere dall'azienda la possibilità di sottoscrivere la liberatoria solo al termine dell'intervista;
   in caso affermativo, a quali conclusioni sia giunto l’audit stesso;
   con quale provvedimento la Rai abbia stabilito che dal 6 aprile la liberatoria dovrà essere preventivamente firmata dagli intervistati;
   con quali modalità tale provvedimento, ove esistente, sia stato portato a conoscenza di tutti i soggetti interessati.
(447/2166)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  In primo luogo, per una più compiuta valutazione della tematica si rinvia a quanto emerso nel corso della recente audizione del Direttore di RaiUno e del Direttore Editoriale per l'Offerta Informativa.
  Quanto alla dinamica dell'acquisizione della liberatoria relativa all'intervista di cui all'interrogazione sopra citata, questa è stata rilasciata dopo la registrazione; la prassi abituale prevede il rilascio della Pag. 159liberatoria prima della registrazione quando la messa in onda è prevista a stretto giro rispetto alla registrazione stessa pur se può capitare che accada il contrario in casi particolari.
  In tale contesto, pertanto, tenuto conto delle evidenze sopra sintetizzate, si è ritenuto non sussistessero i presupposti per avviare azioni di internal auditing, cui tendenzialmente si ricorre qualora sussistano i presupposti di malfunzionamento dei processi aziendali.
  In ogni caso, in prospettiva, anche alla luce di quanto accaduto nel caso dell'intervista di cui all'interrogazione sopra citata, per i casi complessi o comunque potenzialmente critici il rilascio delle liberatorie dovrà sempre e solo avvenire prima.