CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 maggio 2016
645.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08718 Massa: Sulle iniziative di competenza per assicurare il tempestivo adeguamento della strada provinciale 275 da Maglie a Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In risposta al quesito posto, ANAS, in qualità di gestore della strada statale 175, ha comunicato quanto segue.
  Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 1798 del 5 maggio scorso, ha confermato la sentenza n. 2447 del TAR Puglia-Lecce, nella parte in cui questa aveva cassato il provvedimento dell'ANAS relativo all'annullamento dell'aggiudicazione dell'appalto lavori per l'adeguamento della SS 275, da Maglie a Santa Maria di Leuca, all'ATI CCC, con risoluzione del contratto già stipulato e contestuale aggiudicazione dell'appalto all'ATI Matarrese.
  Ad oggi, quindi, l'aggiudicatario dell'appalto risulta essere l'ATI CCC poiché, a seguito dell'annullamento dell'atto di ritiro, «rivivono» l'aggiudicazione in favore della citata Associazione Temporanea e il relativo contratto di appalto.
  Ciò posto:
   l'aggiudicazione all'ATI CCC è viziata da macroscopiche illegittimità, come accertato dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 3344 del 2014;
   secondo la sentenza del Consiglio di Stato n. 1798 del 2016, l'illegittimità dell'aggiudicazione non esaurisce, in sé, l'onere motivazionale del provvedimento di annullamento che, invece, a seguito di una comparazione fra gli interessi coinvolti, deve essere giustificato da un preminente interesse pubblico all'annullamento dell'aggiudicazione;
   la stessa sentenza n. 1798 rileva che, con riferimento alle riproposizione di censure non esaminate dal giudice amministrativo pugliese, il profilo relativo alla regolarità contributiva e fiscale della Matarrese SPA, e dei suoi riflessi sulla cessionaria Matarrese srl, esulano dall'accertamento contenuto nella sentenza n. 3344/2014 e che, in relazione all'annullamento del provvedimento di ritiro in autotutela esso potrà e dovrà essere valutato in sede di riesercizio del potere, naturalmente con salvezza di ogni valutazione concernente sopravvenienze connesse alle segnalate indagini penali in corso;
   l'ANAC ha avviato sulla precitata procedura di gara un'attività ispettiva e di vigilanza, comunicando a dicembre 2015 che dagli accertamenti condotti sono emersi elementi di forte criticità riguardo le fasi di programmazione, progettazione e affidamento delle opere in oggetto, nonché ulteriori elementi che potrebbero esprimere profili di carattere penale e di danno erariale;
   sono inoltre pendenti procedimenti dinanzi alla Corte dei conti di Roma, alla Corte dei conti di Bari, alla Procura della Repubblica di Roma e alla Procura della Repubblica di Lecce.

  Tutto ciò premesso, la società ANAS informa di ritenere indispensabile procedere a un'attenta valutazione delle motivazioni contenute nella sentenza e del quadro complessivo della vicenda, anche alla luce di quanto espresso in merito da ANAC. Pag. 119
  Il MIT è a tutt'oggi in attesa di ricevere gli elementi conoscitivi richiesti alla società ANAS e, considerati i gravi fatti emersi anche in sede di ispezione da parte dell'ANAC, resta in attesa degli sviluppi dei procedimenti giurisdizionali pendenti in sede penale e contabile.
  Da ultimo, si condividono le preoccupazioni espresse nell'atto di sindacato ispettivo e si auspica che a breve possano venire a definizione i contenziosi pendenti così da portare a compimento un'opera pubblica importante per il territorio.

Pag. 120

ALLEGATO 2

5-08719 Matarrese: Sulle iniziative urgenti per garantire la sicurezza stradale lungo la strada statale 100 Bari-Taranto, all'altezza di Cellamare (Bari).

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla presenza e la rimozione di rifiuti abbandonati lungo la SS 100 in prossimità dello svincolo per Cellamare, ANAS riferisce che l'abbandono di rifiuti lungo tale strada risulta costante e giornaliero, nonostante i continui interventi di pulizia delle pertinenze stradali da parte delle squadre di manutenzione ANAS; la gran parte dei rifiuti, anche speciali, che si rinvengono lungo le arterie stradali e le loro pertinenze è costituita principalmente da: carcasse di vecchi elettrodomestici, lastre di amianto, pneumatici, materiale da demolizione, sacchi di immondizia ecc. e l'abbandono di tali materiali avviene con assoluta premeditazione da parte di cittadini inosservanti le regole che disciplinano la raccolta differenziata.
  Nessuna norma di legge prevede a carico del proprietario o del gestore di infrastrutture stradali, nella fattispecie ANAS, lo svolgimento di specifiche attività inerenti la gestione complessiva dei rifiuti, materia relativa al settore igienico-sanitario del tutto estraneo ai doveri istituzionali degli stessi proprietari o gestori finalizzati, come ben noto, alla sola tutela della sicurezza della viabilità.
  Infatti, l'articolo 14 del Codice della strada, prevede, per ragioni eventualmente connesse alla «sicurezza e alla fluidità della circolazione» l'obbligo per l'Ente gestore della strada della pulizia/rimozione di quanto ostacoli la sicurezza della viabilità. Inoltre, l'articolo 184, comma 2, del decreto legislativo n. 152/2006 qualifica come rifiuti solidi urbani i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade e i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico; la gestione di tali rifiuti costituisce un servizio pubblico locale che compete ai Comuni e il legislatore ha più volte affrontato il tema stabilendo l'intervento degli Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.), tenuti ad esternalizzare la gestione dei rifiuti urbani con il concorso degli stessi Comuni. E ancora, l'articolo 198, comma 1, del predetto decreto recita: sino all'inizio delle attività del soggetto aggiudicatario della gara ad evidenza pubblica indetta dall'Autorità d'ambito ai sensi dell'articolo 202, i comuni continuano la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa nelle forme di cui all'articolo 113, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
  Tutto ciò premesso, per risolvere tale problematica, peraltro oggetto di giudizi giurisprudenziali contrastanti, l'ANAS ha in fase di sottoscrizione una convenzione con l'ANCI tesa a disciplinare in maniera chiara e organica competenze e obblighi tra la medesima società e i Comuni interessati sul tema della rimozione dei rifiuti presenti in prossimità del sedime stradale per le arterie in concessione.

Pag. 121

ALLEGATO 3

5-08720 Mannino: Sull'esito dell'attività del gruppo di lavoro per la predisposizione di ipotesi normative per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'urgenza di affrontare la questione del rischio sismico in Italia attraverso un'azione sistematica di prevenzione strutturale, ossia attraverso il rafforzamento delle costruzioni esistenti, si ripropone non solo e drammaticamente dopo ogni terremoto distruttivo, ma anche dopo terremoti di non elevata magnitudo comunque in grado di produrre danni non trascurabili, evidenziando la notevole vulnerabilità delle costruzioni in Italia.
  Il rischio sismico di una singola costruzione dipende da tre fondamentali fattori: la pericolosità del sito, la vulnerabilità della costruzione e l'esposizione delle attività, dei beni e delle persone presenti nella costruzione.
  Il gruppo di studio all'uopo costituito ha elaborato specifiche linee guida prendendo in considerazione la classificazione in termini di vulnerabilità con la finalità di arrivare ad una classificazione riferita al rischio sismico dipendente non solo dalla vulnerabilità ma anche dalla pericolosità del sito e dall'esposizione.
  Per la prima volta in Italia, si è cercato di tracciare un percorso chiaro per la classificazione del rischio sismico degli edifici.
  Queste linee guida, che costituiscono un documento tecnicamente valido e innovativo, sono ad oggi all'esame dei competenti uffici tecnici del MIT e verranno a breve rese pubbliche; certamente potranno costituire un valido supporto all'azione di riduzione del rischio sismico nonché alla migliore comprensione e percezione del rischio sismico da parte dei proprietari delle costruzioni, pubblici o privati, e da parte dei progettisti.