CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 maggio 2016
644.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

DL 42/2016: Disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca. C. 3822 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La XII Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il disegno di legge C. 3822 Governo, approvato dal Senato, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca;
   evidenziata la disposizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), del disegno di legge di conversione, introdotto durante l'esame al Senato, che interviene sulla delega in materia di istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni (di cui all'articolo 1, commi 180, e 181, lettera e), della legge n. 107 del 2015), costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia e finalizzato a garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali;
   considerato che, sulla base della predetta disposizione, si prevede che l'istituzione del sistema integrato avvenga mediante la definizione dei fabbisogni standard (e non più dei livelli essenziali, come prevedeva la legge delega, nel testo originario) delle prestazioni della scuola dell'infanzia e dei servizi educativi per l'infanzia previsti dal Nomenclatore interregionale degli interventi e dei servizi sociali;
   ritenuto, in ogni caso, che la suddetta modifica non può tradursi in un affievolimento delle garanzie di tutela che devono essere comunque assicurate dagli enti locali nell'erogazione dei servizi, a cominciare dall'accesso alle scuole dell'infanzia fino alla copertura dei posti necessari; ciò anche in considerazione dell'enorme valore che le neuro-scienze attribuiscono a quest'età per lo sviluppo della capacità dei bambini e dell'attuale contesto storico in cui si pone fortemente la questione dell'integrazione sociale e culturale;
   preso atto del contenuto dell'articolo 2-bis del decreto-legge, ai sensi del quale le scuole di specializzazione per veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi sono attivate in deroga alle disposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 8 della legge n. 401 del 2000; ciò comporta che per costoro saranno disponibili risorse aggiuntive e che le borse disponibili non saranno sottratte al numero di quelle disponibili per gli specializzandi medici che risultano ancora insufficienti a coprire gli effettivi bisogni, nonostante i miglioramenti intervenuti;
   evidenziato, in particolare, l'articolo 2-sexies, che introduce transitoriamente una nuova modalità di calcolo dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) relativo ai nuclei familiari con componenti con disabilità, resasi necessaria a seguito delle recenti sentenze del Consiglio di Stato, che hanno avuto l'effetto di annullare in parte il DPCM n. 159 del 2013, tornando pertanto alla disciplina precedente, rivelatasi più adeguata;
   rilevata l'esigenza di superare in tempi brevi il carattere transitorio della Pag. 117predetta norma, apportando le necessarie modifiche al citato regolamento;
   apprezzato il fatto che, ai sensi del comma 2 dell'articolo 2-sexies, con riferimento alle prestazioni per il diritto allo studio universitario, si prevede che gli enti erogatori, ai fini dell'accertamento dei requisiti economici soggettivi per il mantenimento dei benefici, sottraggano dal valore dell'ISEE l'ammontare del trattamento percepito dal beneficiario,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

DL 42/2016: Disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca. C. 3822 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il disegno di legge C. 3822 Governo, approvato dal Senato, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca;
   evidenziata la disposizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), del disegno di legge di conversione, introdotto durante l'esame al Senato, che interviene sulla delega in materia di istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni (di cui all'articolo 1, commi 180, e 181, lettera e), della legge n. 107 del 2015), costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia e finalizzato a garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali;
   considerato che, sulla base della predetta disposizione, si prevede che l'istituzione del sistema integrato avvenga mediante la definizione dei fabbisogni standard (e non più dei livelli essenziali, come prevedeva la legge delega, nel testo originario) delle prestazioni della scuola dell'infanzia e dei servizi educativi per l'infanzia previsti dal Nomenclatore interregionale degli interventi e dei servizi sociali;
   ritenuto, in ogni caso, che la suddetta modifica non può tradursi in un affievolimento delle garanzie di tutela che devono essere comunque assicurate dagli enti locali nell'erogazione dei servizi, a cominciare dall'accesso alle scuole dell'infanzia fino alla copertura dei posti necessari; ciò anche in considerazione dell'enorme valore che le neuro-scienze attribuiscono a quest'età per lo sviluppo della capacità dei bambini e dell'attuale contesto storico in cui si pone fortemente la questione dell'integrazione sociale e culturale;
   preso atto del contenuto dell'articolo 2-bis del decreto-legge, ai sensi del quale le scuole di specializzazione per veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi sono attivate in deroga alle disposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 8 della legge n. 401 del 2000; ciò comporta che per costoro saranno disponibili risorse aggiuntive e che le borse disponibili non saranno sottratte al numero di quelle disponibili per gli specializzandi medici che risultano ancora insufficienti a coprire gli effettivi bisogni, nonostante i miglioramenti intervenuti;
   evidenziato, in particolare, l'articolo 2-sexies, che introduce transitoriamente una nuova modalità di calcolo dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) relativo ai nuclei familiari con componenti con disabilità, resasi necessaria a seguito delle recenti sentenze del Consiglio di Stato, che hanno avuto l'effetto di annullare in parte il DPCM n. 159 del 2013, tornando pertanto alla disciplina precedente, rivelatasi più adeguata;
   rilevata l'esigenza di superare in tempi brevi il carattere transitorio della predetta norma, apportando le necessarie Pag. 119modifiche al citato regolamento, auspicando in ogni caso che la transitorietà duri non oltre un anno;
   apprezzato il fatto che, ai sensi del comma 2 dell'articolo 2-sexies, con riferimento alle prestazioni per il diritto allo studio universitario, si prevede che gli enti erogatori, ai fini dell'accertamento dei requisiti economici soggettivi per il mantenimento dei benefici, sottraggano dal valore dell'ISEE l'ammontare del trattamento percepito dal beneficiario, nell'auspicio che tale ipotesi sia espressamente contemplata nella modulistica predisposta dall'INPS,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 3

5-07288 Pili: Iniziative urgenti per evitare la possibile distruzione di sacche di sangue in Sardegna.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Allo scopo di approfondire i vari aspetti della problematica segnalata nell'interrogazione parlamentare in esame, il Ministero della salute ha provveduto ad acquisire documentazione dal competente Assessorato della Regione Sardegna e dal Presidio Ospedaliero «Santissima Annunziata» di Sassari.
  Dalla documentazione ricevuta, risulta possibile ricondurre quanto segnalato al percorso di qualificazione del sistema trasfusionale, intrapreso con il regime di autorizzazione e accreditamento dei servizi trasfusionali e delle Unità di raccolta, previsto dagli Accordi Stato Regioni del 16 dicembre 2010 (sui requisiti minimi) e 25 luglio 2012 (Linee guida di accreditamento), e conclusosi il 30 giugno 2015, come stabilito dalle norme.
  Secondo il percorso sopra delineato, le Regioni, previa visita di verifica della conformità ai requisiti previsti, da parte del « team» di ispettori, di cui uno appartenente all'elenco nazionale dei Valutatori del Sistema Trasfusionale, istituito con decreto ministeriale 26 maggio 2011 e gestito dal Centro Nazionale Sangue, hanno autorizzato e accreditato i Servizi trasfusionali e le Unità di raccolta rispondenti a detti requisiti.
  Nel merito, dall'esame della documentazione, in particolare della Determinazione n. 731 del 16 luglio 2015, emerge che il Servizio Trasfusionale di Sassari, con la Determinazione n. 680 del 30 giugno 2015, è stato autorizzato e accreditato in regime temporaneo sotto condizione per 24 mesi.
  La Determinazione n. 731/2015 è stata adottata per rettificare la Determinazione n. 680/2015, relativamente a due aspetti: l'uno relativo ad un mero errore materiale nella data e luogo di nascita del Direttore del Servizio Trasfusionale, l'altro relativo alla tabella riportata nella precedente Determinazione n. 680/2015, in cui risultava riportato soltanto il volume accreditabile e dichiarato nella relazione dei componenti del «nucleo tecnico», e non anche il «volume effettivamente dichiarato dal rappresentante legale della struttura».
  Infatti, nella tabella riportata nella Determinazione n. 731/2015, che rettifica quella precedente, viene indicata sia l'attività richiesta e dichiarata dalla struttura sia quella effettivamente accreditabile, risultante dalla valutazione tecnica.
  In particolare, il volume totale dichiarato per le donazioni di sangue sarebbe pari a 18.556, e le unità sottoposte ai controlli tramite Nucleic Acid Test (NAT) per il West Nile virus sarebbero pari a 54.987, mentre i volumi effettivamente accreditabili, risultano rispettivamente 13.200 (6.200, come attività di donazione interna del Servizio) e 27.500 (come riportato nella tabella della Determinazione n. 630/2015).
  Secondo quanto sostenuto nell'interrogazione in esame, il volume accreditabile di 6.200 donazioni (riferite solo al Servizio) e di 27.000 analisi sarebbe stato già superato, generando quindi la necessità di distruzione di circa 20.000 sacche, in quanto lavorate «fuori legge» e quindi inutilizzabili.Pag. 121
  Tali affermazioni risultano non condivisibili.
  Infatti, poiché i dati riportati come «volume accreditabile» sono stati indicati nella Determinazione di autorizzazione e accreditamento n. 630 del 30 giugno 2015, rettificata il 16 luglio successivo, è coerente considerare la decorrenza e quindi l'efficacia delle disposizioni adottate dalla Regione a partire da tale data, tenuto anche conto che con le predette Determinazioni, il Servizio Trasfusionale di Sassari è stato autorizzato e accreditato in regime temporaneo, per 24 mesi.
  Dunque, alla luce delle predette considerazioni, la limitazione posta dalla Regione con l'indicazione del volume «accreditarle», potrebbe avere effetti e ripercussioni nel corso dell'anno 2016, nel momento in cui, a seguito del superamento delle quantità accreditabili, potrebbero verificarsi le condizioni di «interruzione di pubblico servizio» paventate nell'interrogazione.
  A tal proposito, è necessario che la Struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali sia coinvolta nel monitoraggio delle attività del Servizio Trasfusionale di Sassari, allo scopo di adottare ogni appropriata misura per scongiurare l'interruzione di pubblico servizio.
  Pertanto, considerato che la Regione Sardegna è una Regione strutturalmente non autosufficiente, data la presenza di molti pazienti talassemici, al fine di garantire la adeguata disponibilità di sangue ed emocomponenti ed assicurare i previsti livelli essenziali di assistenza, è necessario ed urgente che la Regione, attraverso il coordinamento del Centro Regionale Sangue, ponga in atto tutte le iniziative adeguate per poter continuare a garantire l'assistenza trasfusionale.
  Da ultimo, si evidenzia come un allarme relativo alla possibile distruzione di molte unità di sangue, possa essere pregiudizievole per tutto il sistema trasfusionale sardo, sia per i tanti pazienti talassemici sia per i donatori volontari di sangue che ogni giorno si recano a donare, compiendo un gesto di grande generosità e solidarietà.

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ALLEGATO 4

5-08134 Grillo: Sul piano di rientro della Regione Molise.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare, si rammenta che la legge di stabilità 2015 (legge n. 190 del 29 dicembre 2014) all'articolo 1, commi 604 e 605, ha autorizzato, per l'anno 2015, la spesa fino ad un massimo di 40 milioni di euro in favore della Regione Molise, subordinatamente alla sottoscrizione di uno specifico Accordo tra lo Stato e le Regioni, concernente l'intervento straordinario per l'emergenza economico-finanziaria del Servizio Sanitario della Regione Molise e per il riassetto della gestione del Servizio Sanitario Regionale.
  L'erogazione di tale somma è condizionata all'effettiva attuazione dell'Accordo, la cui verifica è stata demandata in sede congiunta al Comitato permanente per l'erogazione dei LEA e al Tavolo di verifica degli adempimenti, di cui agli articoli 9 e 12 dell'Intesa del 23 marzo 2005, raggiunta in sede di Conferenza Stato-Regioni.
  Pertanto, attesa la necessità di pervenire in tempi relativamente rapidi alla definizione di obiettivi, interventi ed azioni di risanamento chiari e condivisi tra «governance» regionale e Ministeri affiancanti, si è ritenuto opportuno, in occasione della redazione del Programma Operativo Straordinario 2015-2018, adottare una modalità di lavoro con la previsione del coinvolgimento operativo sia dei Ministeri affiancanti, sia della «governance» regionale e dell’«advisor» contabile e gestionale.
  A seguito di alcune riunioni di affiancamento in merito al percorso di definizione del Programma Operativo Straordinario, la Struttura Commissariale della Regione Molise ha trasmesso ai Ministeri affiancanti diverse bozze di Programma Operativo Straordinario 2015-2018, tra cui, prima dell'ultima riunione di verifica del 24 novembre 2015, lo schema del Programma Operativo Straordinario 2015-2018 e, in data 11 dicembre 2015, ha inviato un ulteriore schema di Programma Operativo Straordinario 2015-2018.
  In data 15 dicembre 2015 si è tenuta la riunione con i rappresentanti del Ministero della salute, del Ministero dell'economia e delle finanze, le Regioni e la Struttura Commissariale del Molise, per la verifica delle condizioni propedeutiche all'approvazione dell'Accordo Stato Regioni di cui alla legge di stabilità n. 190/2014.
  Nel corso della riunione, è stata esaminata la proposta di Programma Operativo Straordinario 2015-2018 e, in merito alle previste azioni di riordino delle reti assistenziali, è stato evidenziato quanto segue: «si apprezza il disegno programmatorio, le azioni sono state ipotizzate tenendo conto, da un lato, del fabbisogno regionale, dall'altro, degli standard previsti dalle normative nazionali. La stima dell'impatto della razionalizzazione della rete ospedaliera (-289 posti letto) e la parallela attivazione/riconversione dei posti letto territoriali (+282 posti letto) dovrebbe portare ad un riequilibrio delle reti di assistenza tra ospedale e territorio».
  Inoltre, sono state effettuate alcune richieste di chiarimenti ed integrazioni.
  Nel corso della stessa riunione, le Regioni si sono impegnate a destinare, in sede di programmazione delle risorse per il fabbisogno sanitario, una quota di solidarietà per il concorso al riequilibrio economico-strutturale del Servizio Sanitario Pag. 123Regionale molisano, decrescente per il periodo del Piano Operativo Straordinario 2015-2018, anche in relazione all'effettività del percorso di risanamento del Servizio Sanitario Regionale, al fine di addivenire alla stipula dell'Accordo Stato-Regioni di cui alla legge di stabilità per l'anno 2015.
  Successivamente, in data 17 dicembre 2015, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha comunicato al Ministro della salute di aver riconosciuto alla Regione Molise un contributo di solidarietà interregionale per l'attuazione del Piano Operativo Sanitario 2015-2018, per i seguenti importi: 30 milioni di Euro per l'anno 2015; 25 milioni di Euro per l'anno 2016; 18 milioni di Euro per l'anno 2017.
  In data 21 marzo 2015, la Struttura Commissariale ha trasmesso ai Ministeri affiancanti l'ultima versione del Programma Operativo Straordinario 2015-2018, sulla base delle indicazioni/integrazioni fornite nel corso del citato incontro, tenutosi in data 15 dicembre 2015.
  La versione del Programma Operativo, per dichiarazione della Struttura Commissariale, annulla e sostituisce integralmente lo schema di Programma Operativo 2015-2018 inviato ai Ministeri affiancanti in data 11 dicembre 2015.
  L'ultima versione del Piano Operativo Straordinario 2016-2018 è stata trasmessa all'Agenas, in data 22 marzo 2016.
  Tanto premesso, si rappresenta che l'Agenas, nel suo ruolo di ente ausiliario, vigilato dal Ministero della salute, è chiamata a svolgere funzioni che integrano, supportano, aiutano e al più completano, dal punto di vista tecnico-operativo, le attività dell'Amministrazione centrale e, se del caso, delle Amministrazioni regionali, secondo il modello generale delle Agenzie delineato dal decreto legislativo n. 300 del 1999, così come richiamato dall'articolo 12, comma 6, del Patto per la salute 2014-2016, che prevede: «All'articolo 1, comma 796, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, all'ultimo periodo le parole: «Il Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze», sono sostituite dalle seguenti: «Il Ministero della salute, anche avvalendosi del supporto tecnico-operativo dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze».
  Si richiama, inoltre, l'articolo 1, comma 579, della legge n. 208 del 2015 (legge di stabilità 2016): «Il Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, avvalendosi dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), assicura, su richiesta della regione interessata, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, il necessario supporto agli enti interessati dai piani di rientro di cui ai commi da 528 a 536 e mette a disposizione, ove necessari, strumenti operativi per la presentazione del piano ed il perseguimento dei suoi obiettivi...».
  Relativamente alla richiesta di fornire le valutazioni emerse nel corso dei tavoli tecnici ministeriali, in relazione all'ottemperanza dei commi da 521 a 522 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, si specifica che le attività istruttorie dei tavoli tecnici sono tuttora in corso; pertanto non si dispone di elementi informativi consolidati al riguardo.
  In relazione al quesito sull'aggiornamento del sito istituzionale del Ministero della salute dedicato ai Piani di rientro regionali, si rileva che tale processo richiede necessariamente il rispetto di tempistiche tecniche, organizzative e priorità tematiche: pertanto, la pagina relativa ai percorsi dei Piani di rientro è al momento in corso di aggiornamento.

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ALLEGATO 5

5-08223 Vico: Sul piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto delineato nella interrogazione parlamentare in esame, si precisa che, in adempimento a quanto previsto dalla legge n. 208/2015 (legge di stabilità 2016), in ordine alla riorganizzazione della rete ospedaliera, la Regione Puglia ha inviato la Deliberazione di Giunta Regionale n. 161/2016, successivamente rettificata con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 265/2016.
  Tale documentazione, come previsto dall'articolo 1, comma 541, della legge n. 208/2015, è stata sottoposta all'esame del Tavolo del Regolamento sugli standard ospedalieri (decreto ministeriale n. 70 del 2015), che ha ritenuto la stessa non sufficiente per esprimere una valutazione, considerata la mancanza di elementi essenziali e prioritari, rispetto ad un disegno di rete assistenziale coerente con il decreto ministeriale n. 70 del 2015.
  Il Tavolo del Regolamento sugli standard ospedalieri ha rinviato pertanto la valutazione di merito alla presentazione di un provvedimento di riorganizzazione della rete ospedaliera, integrato con la rete dell'emergenza-urgenza, che tenga conto di tutte le osservazioni già rese dai Ministeri affiancanti.
  Con riferimento alle specifiche richieste formulate, rispetto a quanto segnalato in merito agli indici sulla dotazione di offerta della Regione Puglia, si ricorda che l'articolo 1, comma 2, del decreto ministeriale n. 70 del 2015 dispone che le Regioni debbano provvedere alla riorganizzazione della loro rete ospedaliera, portando la dotazione dei posti letto ospedalieri ad un livello non superiore a 3,7 posti letto (pl) per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie.
  Tale riferimento deve intendersi come limite massimo del dimensionamento dell'offerta ospedaliera regionale (che comprende la dotazione degli erogatori pubblici e quella degli erogatori privati accreditati), e non provinciale/aziendale. Va, a questo punto, segnalato che la verifica degli adempimenti connessi all'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza del Comitato LEA comprende, tra l'altro, il monitoraggio del rispetto di tale riferimento.
  Le Regioni, nell'adottare la riorganizzazione della rete ospedaliera, assumono come riferimento un tasso di ospedalizzazione pari a 160 per mille abitanti, di cui il 25 per cento è riferito a ricoveri diurni (parametri vincolanti dettati dall'articolo 15, comma 13, lettera c), decreto legge n. 95/2012, convertito nella legge n. 135/2012).
  Il decreto ministeriale n. 70 del 2015 prevede delle precise deroghe in considerazione di eventuali specificità del territorio regionale, documentate sulla base di criteri epidemiologici e di accessibilità, in modo che l'offerta sia adeguatamente parametrata alla domanda di salute, attività che rientra nella sfera delle competenze esclusive regionali legate alla organizzazione dei servizi sanitari.
  Rispetto alla Asl di Taranto ed, in particolare, al Presidio «SS Annunziata», si evidenzia che, da quanto risulta dalla banca dati del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) nella ASL di Taranto, per Pag. 125l'anno 2015, sono presenti n. 1561 posti letto (di cui n. 948 pubblici e n. 613 privati).
  Nella Deliberazione di Giunta Regionale n. 256/2016 la Regione Puglia prevede di incrementare la dotazione fino a n. 1661 pl (di cui n. 1047 pubblici e n. 614 privati): pertanto sembra programmato un aumento di 100 pl.
  Con riferimento alla disciplina di lungodegenza ospedaliera, dalla banca dati ministeriale risultano al 2015 n. 21 pl (n. 6 presidio di Martina Franca e n. 15 presidio di Grottaglie), che vengono incrementati nell'ultimo atto programmatorio a n. 24 (n. 12 presidio di Martina Franca e n. 12 presidio di Manduria).
  L'Ospedale «San Marco» di Grottaglie, con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 265/2016), viene configurato come Presidio di Post Acuzie (in concessione pubblico/privato) e nelle note viene specificato essere «Sede di riabilitazione post-acuzie, oltre ai servizi territoriali di pertinenza del distretto socio-sanitario», con n. 40 pl (di cui n. 20 di Recupero e Riabilitazione Funzionale; n. 10 di Riabilitazione Cardiologica e n. 10 di Riabilitazione respiratoria).
  Con specifico riferimento alla penalizzazione per quanto attiene ai pl per la post acuzie (nella ASL di Taranto risultano presenti per la post acuzie solamente posti per recupero e riabilitazione e lungodegenza), si registra un incremento di posti letto fra la dotazione attuale (banca dati ministeriale) e quella programmata (Deliberazione di Giunta Regionale n. 265/2016) pari a n. 17 pl, in quanto i posti letto (pubblici e privati accreditati) attuali, per la ASL di Taranto, risultano complessivamente pari a n. 238 (di cui n. 217 privati accreditati e n. 21 pubblici), mentre i programmati risultano pari a n. 255 (di cui n. 64 pubblici e n. 191 privati).
  In merito all'assenza di una pneumologia e di una chirurgia toracica presso il Presidio «SS Annunziata» di Taranto (identificato, nell'ultimo atto programmatorio, come presidio di II livello), si evidenzia quanto segue.
  Fermo restando il bacino di utenza per il dimensionamento degli ospedali di II livello (tra 600.000 e 1.200.000 ab.), il decreto ministeriale n. 70 del 2015 prevede, per alcune discipline specialistiche, un bacino di utenza più ampio (per la Chirurgia Toracica compreso tra 800.000 e 1.500.000 abitanti e per la pneumologia compreso tra 400.000 e 800.000 abitanti) consentendo un'adeguata concentrazione di volumi di attività a garanzia di migliori esiti qualitativi.
  Considerando che la popolazione residente nella Regione Puglia al 1o gennaio 2015 è pari a 4.090.105 (per la provincia di Taranto circa 600.000 abitanti) è possibile prevedere fino ad un massimo di n. 5 punti di offerta di Chirurgia Toracica.
  La Regione Puglia prevede di mantenere n. 6 punti di offerta per la citata disciplina (n. 3 presso l'ASL di Bari, n. 2 presso l'ASL di Foggia e n. 1 presso l'ASL di Lecce).
  Nell'ambito del rispetto dei bacini di utenza per disciplina, rientra nelle competenze esclusive regionali, legate alla organizzazione dei servizi sanitari, l'eventuale riallocazione dei punti di erogazione, in considerazione di specificità dei territori, documentate sulla base di criteri epidemiologici e di accessibilità, tale che l'offerta sia adeguatamente parametrata alla domanda di salute.
  Nella precedente programmazione regionale, per l'Ospedale «SS Annunziata e Moscati» di Taranto, erano stati previsti n. 10 pl di Chirurgia Toracica e n. 15 pl di Pneumologia, mentre nella nuova programmazione non è stato previsto alcun posto letto di Pneumologia né di Chirurgia Toracica in tutta la ASL, ad esclusione di alcuni posti letto di Pneumologia nelle strutture private accreditate (Villa Verde n. 12 pl; San Camillo, Taranto n. 15 pl; Centro Medico Maugeri, Ginosa, n. 10 pl).
  Dalla banca dati ministeriale, al 2015 risultano attivi n. 32 pl di Pneumologia nelle strutture private accreditate (n. 12 Villa Verde, n. 10 San Camillo e n. 10 Centro Medico Maugeri di Ginosa).
  Inoltre, con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 265/2016 la Regione Puglia Pag. 126ha abrogato anche l'articolo 2.18 del Regolamento Regionale n. 14/2015, che riportava quanto segue: «in considerazione delle specifiche criticità epidemiologiche dell'area di Taranto sono attivati 15 posti letto della disciplina di pneumologia presso l'ospedale di Manduria».
  La popolazione residente nei Comuni di Taranto e Statte è stata oggetto di approfondite valutazioni dello stato di salute, in relazione alle criticità ambientali.
  Numerosi indicatori epidemiologici hanno sintetizzato il quadro sanitario della popolazione residente in tali territori, come documentato anche nel Rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità «Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanità pubblica» del 2012: tale Rapporto ha documentato eccessi di mortalità per tutte le cause, per tutti i tumori e per patologie ambiente-correlate, oltre ad eccessi di mortalità per altre specifiche cause (malattie infettive, demenze, malattie circolatorie e malattie dell'apparato digerente) e per condizioni morbose di origine perinatale.
  L'aggiornamento dello Studio Sentieri, a cura dello stesso Istituto, pubblicato nel 2014, ha confermato le criticità del profilo sanitario della popolazione di Taranto emerse precedentemente, segnalando eccessi di rischio per le patologie per le quali è verosimile presupporre un contributo eziologico delle contaminazioni ambientali che caratterizzano l'area in esame, come causa o concausa, quali: tumore del polmone, mesotelioma della pleura, malattie dell'apparato respiratorio nel loro complesso, malattie respiratorie acute, malattie respiratorie croniche.
  Le criticità sanitarie riguardano anche la fascia d'età pediatrica (0-14 anni), per la quale tale Studio ha osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause e di ospedalizzazione per le malattie respiratorie acute, oltre ad un eccesso di incidenza di tumori.
  A seguito di tale valutazione epidemiologica, la Regione Puglia sarà invitata a valutare la distribuzione delle specialità collegate alle patologie prevalenti riscontrate nella popolazione di Taranto.
  In merito alla problematica in esame, la Direzione Generale dell'ASL di Taranto, per il tramite della locale Prefettura, ha precisato che il Regolamento Regionale n. 36/2012 attribuiva alla stessa Azienda n. 1.045 posti letto.
  In sede di riordino (Deliberazione n. 161/2016) è rimasta sostanzialmente immutata la consistenza numerica dei posti letto pubblici assegnati al territorio della ASL Taranto (1.047 p.l).
  Di fatto, al momento, il rapporto posti letti per 1.000 abitanti nella ASL Taranto si attesta a 2,8 p.l. x 1.000 abitanti.
  Dei 1.655 pl (pubblici e accreditati) attribuiti alla ASL Taranto, 271 sono afferenti alle discipline di Riabilitazione e Lungodegenza: pertanto, il rapporto posti letto post acuzie/popolazione si attesta allo 0,46 x 1.000 abitanti, rispetto allo 0,7 previsto dal decreto ministeriale n. 70 del 2015.
  Dei 271 pl per Riabilitazione e Lungodegenza, 80 sono pubblici (56 di Riabilitazione e 24 di Lungodegenza), mentre 191 sono accreditati e totalmente dedicati alla Riabilitazione.
  In generale, gli attuali indici dei reparti di Medicina Generale dell'Azienda di Taranto sono i seguenti:
   tasso di Occupazione 2015: superiore al 100 per cento;
   degenza media 2015: superiore ai 9 giorni;
   indice di Turnover negativo (tale indice rappresenta il tempo intercorrente tra un ricovero e l'altro: con tassi di occupazione superiori al 100 per cento l'indice diventa negativo).

  L'età media dei pazienti è superiore ai 70 anni.
  Nel Regolamento Regionale n. 36/2012 erano stati previsti 10 pl di Chirurgia Toracica e 15 pl di Pneumologia sul plesso del «SS Annunziata».
  Tale previsione non ha trovato conferma nell'attuale piano di riordino, mentre restano confermati i 37 posti letto previsti nelle strutture accreditate.