CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 maggio 2016
641.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04805 Civati: Misure in tema di riduzione dei consumi di energia e di efficientamento degli usi finali dell'energia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In riferimento ai quesiti posti dall'Onorevole interrogante, intendo fornire di seguito una puntuale risposta a ciascuno dei quesiti presentati.
   a) Per quello che riguarda la predisposizione del programma d'interventi per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione centrale, per approvare il relativo programma è necessario adottare il decreto previsto dal decreto legislativo n. 102 del 2014.
  Al fine di ridurre i tempi, anche nelle more dell'emanazione del decreto attuativo, la Cabina di regia sull'efficienza energetica ha organizzato, con il gruppo di lavoro ENEA-GSE, l'istruttoria tecnica preliminare delle proposte di progetto presentate dalle pubbliche amministrazioni centrali, relativamente agli anni 2014 e 2015. Pertanto, dopo l'emanazione del decreto attuativo, si potrà procedere rapidamente ad approvare i programmi degli interventi per gli anni 2014 e 2015, mentre, entro il 15 luglio 2016, si attendono le nuove proposte progettuali riguardo al programma 2016;
   b) Per quanto riguarda il decreto attuativo concernente la riqualificazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione centrale, lo schema di provvedimento è in lavorazione da vari mesi, in confronto con le altre Amministrazioni interessate. Di recente, sono stati svolti ulteriori approfondimenti richiesti dai Ministeri concertanti, con particolare riferimento alle procedure di erogazione dei finanziamenti, arrivando ad un'ulteriore versione dello schema di decreto. Sullo stesso tema è, tra l'altro, intervenuta la legge n. 209 del 2015 prevedendo variazioni compensative, relative alle risorse stanziate, consentendo di poter razionalizzare i flussi procedurali e finanziari tra le Amministrazioni.
  Il testo del decreto è stato inviato ai Ministeri dell'Ambiente, delle Infrastrutture e dell'Economia il 15 aprile u.s. e potrà essere emanato non appena ricevuto il concerto da parte delle Amministrazioni citate;
   c) Per ciò che riguarda il decreto interministeriale relativo al fondo per il teleriscaldamento, mi preme evidenziare che, come espressamente previsto dalla legge, il decreto ha natura eventuale, essendo già stato disposto dal medesimo decreto legislativo lo stanziamento per gli anni 2014 e 2015. Dunque, si potrà eventualmente emanare tale decreto, se necessario, in relazione alle variazioni di fabbisogno per i programmi di riqualificazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione centrale per gli anni successivi al 2015 e fino al 2020;
   d) Per il decreto interministeriale di aggiornamento delle c.d. «Linee Guida sui certificati bianchi», segnalo che l'aggiornamento delle regole tecniche fa parte dello schema di decreto, da emanare nei prossimi mesi, che fissa i nuovi obiettivi di risparmio energetico per il periodo 2017-2020. In questo ambito, si terrà conto delle osservazioni acquisite in occasione della consultazione pubblica aperta sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico e Pag. 203delle raccomandazioni formulate dalla Commissione Industria del Senato con la risoluzione del 14 ottobre 2015;
   e) Per quanto riguarda il «Bando diagnosi energetiche», il 12 maggio 2015 è stato pubblicato sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico l'Avviso pubblico per il cofinanziamento di programmi presentati dalle Regioni e finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle piccole e medie imprese (PMI). Successivamente, in data 28 luglio 2015, è stato pubblicato il decreto direttoriale che, su richiesta delle Regioni, ha disposto la riapertura del termine per la presentazione delle domande, ponendo la nuova scadenza al 31 ottobre 2015. In seguito, completata l'istruttoria delle domande presentate, sono stati approvati 14 programmi regionali e sono state destinate le relative risorse poste a bando. Attualmente, è in corso l'interlocuzione con le Regioni beneficiarie del contributo statale, al fine di procedere alla stipula delle rispettive convenzioni;
   f) Per l'approvazione degli schemi di certificazione e accreditamento per la conformità alle norme tecniche in materia di ESCO, esperti in gestione dell'energia e sistemi di gestione dell'energia, comunico che l'approvazione è intervenuta con decreto interdirettoriale MiSE-MATTM del 12 maggio 2015, pubblicato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, con contestuale notizia nella Gazzetta Ufficiale;
   g) Per quello che concerne il decreto interministeriale recante l'approvazione delle linee guida per la semplificazione e l'armonizzazione delle procedure autorizzative per l'installazione in ambito residenziale e terziario di tecnologie per l'efficienza energetica e lo sfruttamento di fonti rinnovabili, segnalo che il decreto è pronto per la concertazione formale che sarà avviata a valle delle ultime interlocuzioni in corso con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo;
   h) Per quanto concerne il decreto attuativo relativo all'istituzione del Fondo nazionale per l'efficienza energetica, posso dire che oggi l'istruttoria tecnica è completata e che, al fine di massimizzare l'efficacia di utilizzo delle risorse di cui il Fondo dispone, è stato condotto anche un approfondimento sulla possibilità di prevedere delle sinergie tra il Fondo stesso e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (cd. Piano Juncker). I tempi sono legati alla fase di concertazione tra le Amministrazioni coinvolte e all'emanazione del provvedimento.

  In relazione all'ulteriore richiesta riguardante il decreto recante le modalità attuative del c.d. «Fondo Kyoto scuole», rappresento che il Ministero dello Sviluppo Economico ha solamente un ruolo di concertazione nel provvedimento citato.
  Al riguardo, il decreto interministeriale concernente «Interventi urgenti per l'efficientamento energetico degli edifici scolastici e universitari pubblici», emanato il 14 aprile 2015, ha individuato e disciplinato i criteri e le modalità di concessione, di erogazione e di rimborso dei finanziamenti a tasso agevolato a valere sul Fondo rotativo di Kyoto per la realizzazione di interventi di efficienza energetica negli edifici scolastici.
  Successivamente, il 25 giugno 2015, è stato pubblicato il «Comunicato di apertura dello sportello» per la presentazione delle domande di finanziamento. Il bando si è concluso il 22 settembre 2015 ed ha raccolto istanze per circa 103 milioni di euro, a fronte di risorse disponibili pari a 350 milioni.
  Con decreto del Ministro dell'Ambiente le risorse residue sono state riprogrammate per le medesime finalità di efficientamento energetico degli edifici scolastici. Pertanto, a partire dal 21 aprile 2016, è nuovamente possibile presentare le domande di ammissione ai finanziamenti agevolati.
  Per la nuova programmazione lo sportello rimarrà aperto 180 giorni, ovvero fino al 18 ottobre 2016.
  Per quanto attiene, infine, gli obblighi di adottare misure finalizzate al contenimento dei consumi di energia e all'efficientamento Pag. 204degli usi finali, posti in capo alle pubbliche amministrazioni, non si riscontrano adempimenti specifici a carico del Ministero dello Sviluppo economico, se non quelli di indirizzo messi in atto per mezzo delle misure previste dal decreto legislativo n. 102 del 2014 e sopra richiamate.
  Infine, ad integrazione di quanto detto, comunico che, in tempi brevi, sarà pubblicato dal Ministero dello Sviluppo economico, e messo a disposizione delle pubbliche amministrazioni, un modello contrattuale EPC (Energy Performance Contract), predisposto da ENEA tenendo conto delle osservazioni formulate da Consip, il quale fornirà un utile strumento per favorire il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla norma.
  Il Governo si impegna a tenere quindi informato il Parlamento sugli ulteriori sviluppi dei decreti relativi ad un settore che viene considerato strategico come quello dell'efficienza energetica.

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ALLEGATO 2

5-05801 Mucci: Iniziative volte a favorire la diffusione in Italia di una rete di distribuzione di idrogeno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Riguardo alla richiesta di chiarimenti, presentata dagli Onorevoli Interroganti in merito al tema dell'idrogeno nel settore dei trasporti in Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico ritiene che lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi possa costituire un'opportunità da un punto di vista sia ambientale che industriale.
  In tal senso, i Ministeri competenti stanno lavorando da tempo per assicurare che anche l'idrogeno, al pari di tutti gli altri combustibili alternativi definiti come tali dalla direttiva n. 94 del 2014, possa rientrare nel Quadro strategico nazionale che dovrà essere presentato alla Commissione europea entro il 18 novembre 2016. L'obiettivo è anche quello di permettere alle nostre aziende la partecipazione a progetti europei di finanziamento per la ricerca e l'innovazione, quali il citato «Horizon 2020». Solo attraverso lo sviluppo di un mercato a livello nazionale, infatti, le nostre imprese potranno sviluppare l'esperienza indispensabile per poter competere sul mercato internazionale.
   A tal fine, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell'Interno hanno incontrato più volte delegazioni di industriali del settore della mobilità a idrogeno.
  In tale contesto, un gruppo dei portatori di interesse composto da rappresentanti della grande, media e piccola impresa, nonché di enti di ricerca ed istituzioni locali, sta da tempo lavorando al progetto «Mobilità Idrogeno Italia», promosso dall'Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile (H2IT), con l'obiettivo di definire una proposta condivisa per lo sviluppo delle infrastrutture di rifornimento di idrogeno per i trasporti entro il 2030.
  Ad oggi, benché sia ancora presto per dire con certezza quale sarà lo sviluppo delle stazioni di rifornimento in Italia nel periodo che ci separa dal 2030, l'obiettivo è quello di puntare su uno sviluppo delle infrastrutture in alcune aree metropolitane campione, ove sia possibile dispiegare flotte in grado di garantire un uso costante delle stazioni di rifornimento, al fine di accelerare il recupero dei costi di investimento e di ridurre l'inquinamento atmosferico cittadino.
  Ciò non toglie che in futuro potranno essere installate infrastrutture di rifornimento anche lungo i principali assi autostradali, specialmente lungo i corridoi identificati a livello europeo in materia di reti transeuropee di trasporto.
  Per quanto concerne la pressione di erogazione dell'idrogeno nelle stazioni di rifornimento, i Ministeri competenti stanno già verificando le condizioni per operare un allineamento della normativa specifica agli standard internazionali, anche tramite un decreto di aggiornamento del Decreto Ministeriale 31 agosto 2006. Nel frattempo, con il decreto di recepimento della direttiva n. 94 del 2014, verrà trasposta nell'ordinamento interno la norma tecnica internazionale indicata nella suddetta direttiva.
  In conclusione, colgo l'occasione di questa sede per assicurare gli Onorevoli Interroganti che il Ministero dello Sviluppo Economico sta seguendo attentamente Pag. 206i lavori propedeutici relativi alla promozione dell'idrogeno nel settore del trasporto. Nelle prossime settimane, nell'ambito del recepimento della richiamata direttiva, se ne avrà evidenza nello schema di decreto legislativo di recepimento, la cui predisposizione è in fase avanzata e la cui discussione in prima lettura in Consiglio dei Ministri è prevista nel prossimo mese di giugno.

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ALLEGATO 3

5-07340 Gribaudo: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Italcementi Spa di Borgo San Dalmazzo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto all'interrogante, nel piano industriale presentato lo scorso anno da Italcementi era già prevista la riduzione dell'unità di Borgo San Dalmazzo (CN) a centro di macinazione e di stoccaggio del prodotto finito.
  Nel recente incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, avvenuto anche alla presenza dei rappresentanti della società tedesca Heidelberg Cement, azionista di maggioranza del Gruppo Italcementi, è stata confermato, almeno fino al 2020, l'attuale assetto produttivo delle aziende del Gruppo presenti in Italia.
  Tuttavia, Italcementi, contrariamente a quanto convenuto presso il Ministero del Lavoro in occasione della procedura di concessione della CIGS, ha attivato la procedura di mobilità ex legge n. 223 del 1991 per 13 dipendenti che operano presso il sito di Borgo San Dalmazzo.
  Azienda e Organizzazioni Sindacali hanno attivato il confronto presso la Regione Piemonte senza purtroppo trovare un'intesa che salvaguardasse tutti i lavoratori, che sono stati licenziati a partire dal 3 maggio 2016.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stigmatizzato questa decisione aziendale e non mancherà, nel corso dei prossimi incontri programmati, di sollecitare sia Italcementi sia Heidelberg Cement a ricercare una soluzione positivamente condivisa.

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ALLEGATO 4

5-07477 Tripiedi: Continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento Alstom di Sesto San Giovanni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il tavolo di confronto richiesto dagli On.li Interroganti è già attivo presso il Ministero dello sviluppo economico.
  Lo scorso febbraio, nel corso della prima riunione, l'Azienda ha richiamato, come riferito degli interroganti, le ragioni della crisi. Ne è emerso che la multinazionale statunitense General Electric (da ora G.E.), dopo aver acquistato il settore dell'energia di Alstom nel novembre del 2015, ha predisposto un piano di riorganizzazione del settore termodinamico di Alstom Power, annunciato ai Comitati Aziendali Europei nel gennaio del 2016, che prevede il taglio di 6500 posti di lavoro per gli anni 2016 e 2017 in tutta Europa per far fronte alla sovraccapacità di produzione di energia elettrica in Europa.
  La riorganizzazione avrebbe riguardato anche il sito di Sesto San Giovanni, dove si producono apparati per le centrali elettriche e si forniscono attività di assistenza e manutenzione.
  Gli esuberi annunciati su Sesto sarebbero stati complessivamente 236 per gli anni 2016 e 2017, e più specificatamente 211 per il 2016 e 25 per il 2017.
  Di questi, 78 sono tra gli addetti che si occupano di attività di service e 132 sono tra gli addetti alla produzione.
  Successivamente, nel corso di una ulteriore riunione i rappresentanti di G. E. (ex Alstom) hanno aggiornato le parti istituzionali e sindacali in merito al processo di individuazione di un soggetto in grado di reindustrializzare il sito di Sesto San Giovanni.
  Tuttavia, a fronte di una perdurante condizione di incertezza sui tempi e sulle prospettive positive di tale processo, l'azienda ha comunicato la volontà di aprire una procedura di licenziamento collettivo per dar corso al piano presentato da General Electric a livello europeo.
  Il Mise e le istituzioni allora presenti – Regione Lombardia e Comune di Sesto S Giovanni – ritenendo inaccettabile la proposta dell'azienda, hanno richiesto alla Alstom sia di recedere da questa iniziativa, sia di sollecitare nel successivo incontro la presenza di un rappresentante del board europeo o nazionale di General Electric.
  Il 21 Aprile scorso si è riunito nuovamente il tavolo di confronto presso il MiSe e l'azienda, accettando le richieste precedentemente fatte dalle Istituzioni, ha comunicato di rinunciare all'avvio della procedura di licenziamento collettivo.
  Le Istituzioni hanno positivamente accolto la decisione dell'azienda ribadendo, tuttavia, la necessità di mantenere a Sesto la produzione, condizione necessaria per la prosecuzione del confronto tra le parti.
  A questo proposito, la General Electric ha confermato la prosecuzione dell'interlocuzione con il possibile soggetto industriale interessato ad insediarsi nelle sedi produttive di Sesto San Giovanni.
  Attualmente, considerato che la Direzione di General Electric/ex Alstom di Sesto S. Giovanni si è dichiarata disponibile a rivedere la procedura di mobilità nelle more attivata, nel caso ricorrano le condizioni per la concessione del trattamento di cassa integrativa per crisi.
  Il Mise convocherà nuovamente le parti appena si avranno i chiarimenti richiesti in materia di ammortizzatori sociali e di Pag. 209reinsediamento produttivo, con conseguente assorbimento dei lavoratori ritenuti in esubero da General Electric.
  Si conferma, infine, che General Electric ha dichiarato la disponibilità a ricollocare nelle proprie sedi lavorative, diverse da Sesto S. Giovanni, una parte dei lavoratori.
  Il Ministero dello sviluppo economico è pienamente impegnato a cercare soluzioni di ampio raggio, che mettano in campo tutti gli strumenti istituzionali nazionali e territoriali di sostegno agli investimenti, non soltanto per difendere l'occupazione, ma anche per offrire prospettive di stabilità produttiva e occupazionale nel lungo periodo.

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ALLEGATO 5

5-07917 Berlinghieri: Completamento delle opere di realizzazione dell'elettrodotto di interconnessione Italia-Svizzera «San Fiorano Robbia».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione dell'On. Berlinghieri, si rappresenta che, nel giugno 2003, è stato sottoscritto il citato Accordo di Programma, tra il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (allora GRTN), il Ministero delle Attività Produttive (ora Ministero dello Sviluppo Economico), la Regione Lombardia, le Province di Sondrio e Brescia, le Comunità Montane della Valtellina e della Val Camonica e i 15 Comuni interessati.
  L'Accordo prevede, a valle della realizzazione dell'elettrodotto «San Fiorano – Robbia», un piano di razionalizzazione della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) in Alta Valtellina e in Val Camonica, principalmente tramite la trasformazione in cavo interrato delle linee aeree presenti in tali aree e in alcune varianti di tracciato.
  Il programma cronologico della attività volte all'attuazione del succitato progetto di razionalizzazione è riportato negli Allegati 4 (descrizione delle fasi temporali degli interventi e relative correlazioni di propedeuticità) e 5 (tabella degli interventi previsti e riferimenti temporali di realizzazione) del citato Accordo.
  Nello specifico, nell'allegato 4 si sono individuate due fasi di interventi:
   la Fase A, riguardante la realizzazione della linea San Fiorano – Robia e la razionalizzazione della Valle Camonica e dell'Alta Valtellina;
   la Fase B (a valle della Fase A), relativa alla realizzazione della linea Tirano – Verderio e delle Stazioni elettriche di Grosio, Tirano e Piateda con una serie di interventi di collegamento di linee esistenti alle nuove Stazioni e di successiva dismissione di una serie di linee già esistenti.

  Rispetto al citato cronoprogramma, ad oggi, al Ministero dello sviluppo economico risulta che, con l'entrata in esercizio della nuova linea «San Fiorano – Robbia», dal 2008 sono iniziate le attività di riordino e razionalizzazione previste nella cosiddetta «Fase A», la cui attuazione, per la Val Camonica, è quasi del tutto completata, avendo già eseguito il Gestore di rete le demolizioni di linee per circa 60 km ed interramento di linee aeree per ulteriori 60 km.
  Nel 2016, come peraltro noto anche all'Onorevole interrogante, è previsto il completamento, da parte di Terna S.p.A., degli interramenti di ulteriori linee per circa 23 km, che renderà possibile, dopo la loro messa in esercizio, la demolizione entro l'anno di ulteriori 32 km di linee aeree.
  Entro la fine del 2016, quindi, dei circa 100 Km di elettrodotti da interrare previsti complessivamente dall'Accordo, verrà completato l'interramento di 83 km di linee, cui si aggiunge la dismissione di 92 km di linee, consentendo così il completamento delle attività previste nella Fase A dell'Accordo.
  Per quanto riguarda invece gli interventi previsti nella Fase B dell'Accordo, tali interventi sono previsti, come si diceva, a valle del completamento della Fase A.
  Infatti, la Fase B prevede interventi di razionalizzazione che interessano, prevalentemente, Pag. 211il territorio della Media Valtellina, e che consistono nella dismissione di tratti di linee a 220 e 132 kV della Rete di Trasmissione Nazionale, condizionati alla realizzazione di una nuova direttrice e di tre nuove stazioni elettriche.
  Di conseguenza, secondo quanto concordato dagli enti coinvolti, il gestore si è impegnato ad attivare la Fase B a compimento della Fase A che, come riconosciuto anche dall'Onorevole interrogante, ha subito notevoli ritardi realizzativi causati dalla complessità ambientale dei luoghi interessati da tali interventi e, pertanto, non risulta ancora completata.
  Il Ministero dello sviluppo economico si impegna, comunque, a riunire, il prima possibile, il Comitato di Sorveglianza, così come previsto all'articolo 7 dell'Accordo di programma, in modo da verificare nuovamente lo stato dell'intesa e sollecitare la realizzazione della richiamata Fase B.