CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 aprile 2016
629.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche europee in tema di gas naturale ed energia elettrica e che abroga la direttiva 2008/92/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente una procedura comunitaria sulla trasparenza dei prezzi al consumatore finale industriale di gas e di energia elettrica. COM(2015) 496 final e allegati.

DOCUMENTO FINALE APPROVATO

  La X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo),
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento della Camera, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche europee in tema di gas naturale ed energia elettrica e che abroga la direttiva 2008/92/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente una procedura comunitaria sulla trasparenza dei prezzi al consumatore finale industriale di gas e di energia elettrica COM(2015)496 final;
   considerato che:
    la proposta merita apprezzamento in quanto può apportare sostanziali progressi nelle metodologie attualmente impiegate per la raccolta e l'elaborazione dei dati statistici, al fine di ottenere dati realmente comparabili anche nell'ottica dell'adozione di politiche energetiche idonee al conseguimento degli obiettivi dell'Unione dell'energia;
    l'omogeneità nella raccolta e nell'elaborazione dei dati statistici risponde ad evidenti finalità strumentali per la realizzazione del mercato interno, in quanto diretta a consentire a tutti gli utenti di verificare le condizioni praticate nei diversi Stati membri, non soltanto con riferimento al prezzo industriale, ma anche negli usi civili e in relazione alle altre voci che gravano sul prezzo finale per il consumatore, con il fine ultimo di promuovere il ravvicinamento delle condizioni stesse;
   la confrontabilità dei dati, oltre a rispondere ad esigenze di trasparenza, si rivelerà uno strumento utile e financo indispensabile ai fini del riordino della fiscalità in materia di energia e per superare le più vistose differenze nei regimi attualmente riscontrabili, con particolare riguardo alla ormai necessaria definizione di linee guida per le agevolazioni che gli Stati membri riconoscono alle energie rinnovabili;
   allo scopo di disporre di dati attendibili e aggiornati sui prezzi del gas naturale e dell'energia elettrica sia per il settore domestico che per quello industriale, la proposta sancisce, quindi, l'obbligo giuridicamente vincolante, rispettivamente a carico degli operatori e delle autorità competenti, di fornirli ed elaborarli sulla base di un'unica metodologia armonizzata;
   tale metodologia è stata definita da gruppi di lavoro della Commissione con i diversi Paesi e le statistiche verrebbero redatte in termini molto dettagliati, per fasce di consumo e rispettive quote di mercato, evidenziando in aggiunta, come già detto, l'incidenza delle imposte e degli altri oneri applicati in ciascuno Stato membro;Pag. 233
   nel caso in cui l'applicazione della normativa comporti adeguamenti significativi ed onerosi al sistema statistico nazionale di uno Stato membro e dei soggetti cui la stessa si applicherebbe, l'articolo 9 della proposta di regolamento prevede la possibilità che vengano concesse deroghe in relazione ad obblighi specifici;
   valutato positivamente l'allungamento dei tempi di trasmissione dei dati da due a tre mesi, fermo restando l'aumento della frequenza di comunicazione dei dati stessi, che passa da biennale ad annuale;
   rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
   considerato per l'Italia il numero estremamente elevato delle imprese di vendita di energia elettrica e gas presenti nel mercato italiano (976 aziende, di cui 557 per l'energia elettrica e 432 per il gas naturale), il livello accentuato di disaggregazione dei dati da raccogliere ed elaborare con riferimento alle diverse classi di clienti e la portata delle innovazioni prospettate per quanto riguarda la metodologia per la raccolta e l'elaborazione dei dati,
   esprime una valutazione positiva, con le seguenti osservazioni:
   a)
si valuti l'opportunità di aumentare la soglia dell'uno per cento del consumo di gas al di sotto della quale si deroga all'obbligo di rilevazione dei prezzi;
   b) si valuti l'opportunità di procedere all'attuazione delle proposte in termini graduali prevedendo una articolazione temporale più dettagliata rispetto alla attuale per l'esercizio della facoltà prevista dall'articolo 9 sulla base di chiare e motivate ragioni;
   c) si valuti l'opportunità di procedere con un regime misto, temporalmente limitato, fornendo i dati in entrambe le modalità al fine di ottimizzare al meglio e rapidamente i dati forniti;
   d) si valuti, in considerazione del livello particolarmente accentuato della disaggregazione dei prezzi (9 componenti di prezzo per ciascuna delle 21 fasce di consumo), l'opportunità di una diversa e più semplice disaggregazione;
   e) si valuti la necessità di garantire, in ogni caso, che gli oneri amministrativi e strumentali che presumibilmente saranno derivanti dall'attuazione delle nuove regole non ricadano sull'utenza.

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ALLEGATO 2

5-08423 Galgano: Questioni relative ad eventuali rapporti commerciali della società Hacking Team con il servizio di intelligence egiziano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla vicenda dell'omicidio di Giulio Regeni, trovato senza vita al Cairo lo scorso 3 febbraio, il Governo ha chiesto sin dall'inizio, e continua a chiedere con fermezza all'Egitto la verità.
  Come ribadito in più occasioni dal Presidente Renzi e dal Ministro Gentiloni, la posizione del Governo italiano è chiara: non saranno accettate verità di comodo e tantomeno si considereranno piste che appaiano poco probabili. Come è a tutti noto, l'Italia ha richiesto all'Egitto, attraverso i canali diplomatici, di ottenere elementi e materiali necessari alla conduzione delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Roma, e finora gli egiziani hanno risposto solo parzialmente.
   La visita a Roma, lo scorso 7 aprile, degli investigatori egiziani non ha dato i risultati sperati. Per questa ragione, è stato richiamato a Roma per consultazioni l'Ambasciatore d'Italia al Cairo per una valutazione urgente delle iniziative più opportune per rilanciare l'impegno volto ad accertare la verità sul barbaro omicidio di Giulio Regeni.
  Ciò premesso, nello specifico dell'argomento richiesto con l'atto in parola informo per quel che segue.
  Nel Regolamento UE n. 1382 del 24 ottobre 2014 (pubblicato in GUCE il 30 dicembre 2014 ) è stato inserito (a pag. 130) una particolare categorie di beni (cat. 4 A005) i c.d. «software di intrusione».
  Si tratta di beni, come è ad esempio il Trojan RCS Galileo prodotto e commercializzato dalla soc. Hacking Team, che a seguito del citato Regolamento, sono passati dal regime di libera esportazione a quello dei beni duali (ossia beni sensibili che possono avere un utilizzo civile lecito ed uno o più impieghi collegati alla proliferazione delle armi di distruzione di massa), e pertanto, richiedono per legge una specifica licenza prima di essere esportati.
  Per continuare ad esportare i propri prodotti, la Hacking Team ha richiesto il 5 marzo 2015 un'autorizzazione di tipo «globale individuale» al MiSE, (fattispecie prevista dall'articolo 5 decreto legislativo n. 96/2003) al fine di poter vendere tale prodotto e la tecnologia informatica necessaria per la sua installazione in vari Paesi. La relativa licenza è stata poi rilasciata il 3 aprile 2015 per una serie di Paesi tra cui l'Egitto.
  Evidenzio che ogni autorizzazione che viene rilasciata dal Ministero dello sviluppo economico per l'export dei beni dual use tecnology deve essere accompagnata da un parere favorevole sulle medesime autorizzazioni, del Comitato consultivo di cui all'articolo 11 del decreto legislativo n. 96/2003.
  Tale comitato è composto dai rappresentanti del Ministero degli affari esteri, dell'economia e delle finanze, della difesa, dell'interno, dell'istruzione università ricerca, della salute, dell'Agenzia delle dogane e dello sviluppo economico.
   Ogni Amministrazione interviene nel Comitato per la parte di sua diretta e particolare competenza con riguardo alle operazioni di esportazione del bene duale richiesto dall'impresa. La presenza di rappresentanti delle citate Amministrazioni consente di avere uno spettro di valutazione molto completo e relativo ad ogni Pag. 235aspetto dell'operazione di esportazione medesima, compreso il rispetto dei diritti umani.
  Circa il quesito sul fatto specifico, ossia se il Ministero abbia approfondito a quale organizzazione governativa egiziana fosse destinato il software esportato dalla HT evidenzio che, essendo l'autorizzazione rilasciata di tipo globale individuale, quest'ultima, non prevede un approfondimento preventivo sull’end user da parte dell'Autorità che emette il provvedimento autorizzativo.
  Confermo, infine, che il Ministero recentemente in relazione alle mutate condizioni politiche, ha comunicato all'impresa Hacking Team che al posto della autorizzazione globale individuale – che è stata, pertanto, revocata – dovrà ora, nel qual caso intendesse esportare i propri prodotti duali in Paesi terzi alla UE, utilizzare lo strumento dell'autorizzazione specifica individuale.
  Le successive esportazioni di beni dual use che la citata società volesse realizzare nel futuro, potranno essere conseguite solo se rilasciate su parere del Comitato Consultivo emesso di volta in volta, sulla base di uno specifico ordine o contratto.

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ALLEGATO 3

5-08424 Ricciatti: Riorganizzazione delle Camere di commercio e ricollocamento dei lavoratori interessati alla riforma.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispetto a quanto rappresentato dagli On.li Interroganti evidenzio che il Governo sta attualmente elaborando lo schema di decreto legislativo, attenendosi ai criteri contenuti nella legge delega (legge n. 124 del 2015), e prestando particolare attenzione anche alle problematiche segnalate.
  In tal senso, quanto agli aspetti occupazionali, confermo l'intendimento del Governo di salvaguardarli in termini complessivi.
  La salvaguardia dei livelli occupazionali e delle professionalità sarà affidata essenzialmente a meccanismi di mobilità che tengano conto degli effettivi fabbisogni di tutti gli enti pubblici interessati e, per il personale con contratto privato, anche del fabbisogno di analoghi organismi soggetti a controllo o partecipazione pubblica.
  Per quanto concerne, infine, la costituzione di un tavolo di confronto con il sistema camerale e con le organizzazioni sindacali, come già riferito, le esigenze di salvaguardia dei livelli occupazionali sono all'attenzione del Ministero dello sviluppo economico e del Governo anche in relazione alle sollecitazioni già pervenute sia dal sistema camerale che dalle organizzazioni sindacali, le quali hanno già avuto modo di rappresentare siffatte preoccupazioni nell'ambito dell'analisi preliminare di impatto delle possibili diverse opzioni esercitabili con il provvedimento. L'apertura di un apposito tavolo di confronto finalizzato a questa specifica esigenza, potrebbe risultare probabilmente più utile una volta che sia stato definito lo schema di decreto legislativo con la concreta applicazione delle relative disposizioni e si abbiano, quindi, elementi più precisi circa le eventuali eccedenze di personale e i fabbisogni effettivi; ciò al fine di individuare gli strumenti di gestione di tali eccedenze la cui concreta attuazione potrebbe essere oggetto di proficuo confronto.
  Il Governo, quindi, si riserva di aggiornare il Parlamento, nelle prossime settimane, sui futuri sviluppi della questione.

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ALLEGATO 4

5-08425 Della Valle: Questioni relative alla disciplina per l'estrazione degli idrocarburi entro le 12 miglia dalla costa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle questioni poste dagli Onorevoli interroganti, si evidenzia che le norme italiane e le procedure seguite dal nostro Paese, in materia di attività estrattive, sono allineate a quelle degli altri Paesi europei e, proprio il recente intervento operato con la legge di stabilità, ha reso il quadro normativo ancora più aderente ai principi delle Convenzioni internazionali.
   Per meglio esplicitare le ragioni esposte, voglio ricordare che un giacimento è un bene dello Stato, che può essere dato in concessione, di cui «l'idrocarburo» ne costituisce il frutto.
  La concessione mineraria, quindi, differisce profondamente dagli altri tipi di concessione di beni dello Stato, trattandosi nel caso di specie di concessione di sfruttamento e non di mera concessione d'uso del bene stesso.
  Al termine di vita di una concessione mineraria il frutto della miniera è esaurito ed il bene residuo è sterile e non più utilizzabile per scopi estrattivi. Il paragone con la concessione demaniale ad uso turistico-ricreativo è pertanto non appropriato, trattandosi in quel caso di mera concessione di bene demaniale che, al termine del periodo di concessione, deve essere restituito nelle condizioni iniziali e può essere nuovamente posto in gara, più e più volte, nel rispetto delle norme sulla concorrenza.
  Nel caso della concessione mineraria, invece, una volta esaurito il contenuto della miniera, il giacimento non esiste più e non può quindi essere più dato in concessione (rimane nella disponibilità dello Stato il volume esaurito che può eventualmente essere utilizzato, ad esempio, come stoccaggio sotterraneo di gas naturale).
  La concessione è finalizzata al completo sfruttamento del giacimento, nell'interesse collettivo, ed è conferita per periodi definiti (oggi 20 anni), prorogabili nel caso in cui il concessionario abbia assolto agli obblighi imposti dalla legge.
  L'articolo 1, comma 239, della legge di stabilità 2016 ribadisce ed esplicita un principio già contenuto nella dottrina mineraria, non solo nazionale, in base al quale le concessioni devono essere commisurate alla durata di vita del giacimento.
  Questo principio non incide né modifica in alcuna misura le procedure di rilascio delle proroghe, che pertanto continueranno ad essere rilasciate, come previsto dalla normativa attualmente vigente.
  Colgo l'occasione per ribadire, in questa sede, che non è assolutamente sancito, in alcuna parte della norma della legge di stabilità 2016, il rilascio di concessioni a tempo indeterminato. Il tempo di durata delle concessioni, come detto in precedenza, rimane quello previsto dall'ordinamento che resta pienamente in vigore: 20 anni, per la prima concessione, a cui può seguire una ulteriore proroga di 10 anni e successive proroghe di 5 anni ciascuna.
  Ritengo, infine, utile ricordare che l'ottenimento della proroga, da parte del concessionario, è sempre subordinata alla dimostrazione di aver adempiuto a tutti gli obblighi derivanti dalle normative di settore, con particolare riguardo alla sicurezza delle attività estrattive ed al rispetto dell'ambiente e dell'ecosistema.

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ALLEGATO 5

5-08426 Benamati: Iniziative per garantire il mantenimento degli impegni assunti da Piaggio Aerospace con istituzioni e organizzazioni sindacali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La vicenda della Piaggio Aerospace è seguita con attenzione dal Governo, dalla Regione Liguria e dalle Istituzioni locali.
  Come ricordato dagli On.li Interroganti, il 23 marzo scorso si è tenuta una riunione presso il Ministero dello sviluppo economico alla quale hanno partecipato i rappresentanti dell'azienda, della Regione Liguria, le Istituzioni locali e le Organizzazioni Sindacali.
  In tale occasione, in primo luogo, sono state verificate le ragioni di credito vantate dalla società nei confronti della pubblica amministrazione la cui soluzione sia in grado di allentare la tensione che grava sulla situazione finanziaria della azienda.
  Al riguardo, l'azienda ha riferito di aver incassato un credito di 9,2 milioni di euro vantato nei confronti della Pubblica Amministrazione, con il supporto del MISE e delle istituzioni locali.
  Per quanto concerne gli altri crediti esigibili ed erogabili, i rappresentanti del Ministero hanno assicurato di essersi attivati affinché le rimanenti somme vengano erogate il prima possibile, anche interagendo con le altre Amministrazioni coinvolte.
  Inoltre, il rappresentante della Regione Liguria ha riferito che per il progetto di ricerca e sviluppo presentato dalla società, che ha un costo totale di euro 7,25 ML di euro e prevede un contributo pubblico pari a euro 3,16 ML di euro, a seguito di valutazione positiva, sia stata avviata la fase conclusiva dell'iter istruttorio.
  Per quanto concerne la situazione dei finanziamenti concessi ai sensi della legge n. 808/85, che finanzia gli interventi per lo sviluppo e l'accrescimento della competitività delle industrie operanti nel settore aeronautico, i rappresentanti del MiSE hanno confermato che sono stati pagati alla società Piaggio, alla fine del mese di marzo, le quote di finanziamento per complessivi 5,6 milioni di euro e che, allo stato, non risultano ulteriori crediti esigibili.
  Condividendo le preoccupazioni espresse dagli On.li Interroganti, si conferma che in tale vicenda l'attenzione da parte del Governo è massima proprio al fine di garantire che l'azienda mantenga gli importanti impegni presi con le istituzioni.
  Per il prossimo 22 aprile è previsto un ulteriore incontro tra le parti, a seguito del quale sarà possibile acquisire informazioni più precise sul piano industriale dell'azienda, di cui sarà cura del Governo informare il Parlamento, ferma restando la costante e massima attenzione per la salvaguardia dei livelli occupazionali.

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ALLEGATO 6

5-08427 Polidori: Iniziative a favore del «pluralismo» dell'offerta commerciale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riguarda le questioni poste dagli Onorevoli interroganti, preme evidenziare, in via preliminare, che la situazione di crisi dei piccoli esercizi del commercio trova la sua principale causa nella generale crisi economica che ha determinato un calo dei consumi negli ultimi anni. Tale tendenza, per fortuna, sembra aver recentemente invertito la propria rotta, stando ai più recenti dati economici che segnalano una ripresa da attribuirsi in parte anche agli interventi adottati dal Governo a favore dei consumatori.
  Solo in misura minore, invece, la crisi del settore del piccolo commercio ha origine nei cambiamenti della struttura del settore distributivo, circostanza che però non è riferibile esclusivamente alla crescita della media e grande distribuzione, ma anche ad altri inevitabili e per qualche verso anche positivi fenomeni – quali ad esempio, la crescita del commercio elettronico – che richiedono un riposizionamento di mercato dei piccoli esercizi ed ogni possibile intervento che renda maggiormente sostenibile tale progressiva trasformazione, evitando gravi conseguenze sociali in termini occupazionali o di dequalificazione dei centri storici e degrado o desertificazione di aree urbane.
  Quanto ai meccanismi di semplificazione e liberalizzazione ai fini dell'avvio delle attività commerciali, quale possibile causa di tale crisi del settore, è opportuno evidenziare che, in realtà, tali misure di semplificazione hanno riguardato proprio gli esercizi di piccola dimensione per i quali è applicabile l'istituto della SCIA (segnalazione certificata d'inizio attività), che consente l'avvio immediato dell'attività senza alcun limite all'insediamento. L'istituto dell'autorizzazione continua invece a trovare applicazione sia per gli esercizi di media che di grande dimensione.
  È utile ricordare, inoltre, che le grandi strutture di vendita, restano assoggettate a meccanismi di programmazione definiti dalle Regioni secondo indirizzi di tipo urbanistico e di tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente, ivi incluso l'ambiente urbano, e dei beni culturali. L'unica novità in materia, vincolata dalle disposizioni europee applicabili e dalle più generali esigenze della concorrenza, è che tale programmazione non può essere più giustificata semplicemente con esigenze di equilibrio fra la domanda e l'offerta e di diretta programmazione dello sviluppo commerciale che, salve le predette esigenze connesse a motivi imperativi di interesse generale, resta affidato alle normali dinamiche di mercato.
  In ordine alla facoltà dei territori di intervenire normativamente in materia, va considerato che l'attuale riparto di competenze normative tra Stato e Regioni già consente ampia possibilità d'intervento nel settore commerciale da parte delle Regioni riservando allo Stato gli interventi volti a tutelare la concorrenza con lo scopo, quindi, di garantire condizioni egualitarie sul territorio nazionale per l'accesso al mercato.Pag. 240
  Non v’è dubbio, comunque, che vada tutelato l'equilibrio del mercato, soprattutto in periodi di crisi economica, nell'interesse di tutti, anche dei consumatori, anche se i mezzi per perseguire tale obiettivo non possono consistere nell'imposizione di vincoli e barriere all'accesso al mercato o alla libera esplicazione della libera iniziativa imprenditoriale. Al contrario, così come dalla ratio sottesa alle disposizioni in materia, occorrono interventi volti ad ampliare l'area di libera scelta sia dei cittadini che delle imprese, al fine di favorire l'apertura del mercato alla concorrenza con misure diverse e più proporzionate rispetto all'introduzione di vincoli alla libertà d'impresa.
  Colgo comunque l'occasione di questa sede per assicurare agli Onorevoli interroganti l'impegno del Governo a monitorare attentamente l'evoluzione congiunturale e strutturale del settore distributivo al fine di valutare eventuali interventi di sostegno del settore del piccolo commercio a tutela delle PMI del comparto.

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ALLEGATO 7

5-06762 De Lorenzis: Autorizzazione relativa al metanodotto Albania-Italia Trans Adriatic Pipeline.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle questioni evidenziate dall'Onorevole interrogante, è opportuno preliminarmente precisare che, il gasdotto di interconnessione denominato «Trans Adriatic Pipeline» e il «Metanodotto di interconnessione TAP», costituiscono due infrastrutture distinte e sono riconducibili a due iter amministrativi diversi.
  La prima (TAP), proposta dalla società Trans Adriatic Pipeline è stata autorizzata dal Ministero dello sviluppo economico con decreto del 20 maggio 2015, la seconda, proposta da SNAM RETE GAS, in qualità di gestore della rete nazionale, ha la finalità di connettere il gasdotto TAP alla Rete nazionale di trasporto esistente. Per questa seconda infrastruttura è in corso l'iter autorizzativo presso il Ministero dello Sviluppo Economico che ne ha avviato il relativo procedimento l'11 aprile 2016.
  Per quanto riguarda le opere del progetto «Trans Adriatic Pipeline» esse, per la parte ricadente entro la giurisdizione italiana, sono costituite da un gasdotto della lunghezza complessiva pari a circa 53 Km, costituito principalmente da: un tratto di metanodotto sottomarino, ricadente nella piattaforma continentale italiana, per una lunghezza di circa 45 km; un microtunnel di approdo (offshore) lungo circa 865 m; un microtunnel onshore di lunghezza pari a circa 620 m; una valvola di intercettazione; un metanodotto terrestre ricadente nel territorio del Comune di Melendugno, (dal punto di approdo), situato a nord di San Foca fino al Terminale di arrivo, per una lunghezza di circa 8 km, e il terminale di ricezione del gasdotto.
  Il metanodotto di interconnessione TAP riveste interesse strategico e costituisce una priorità nazionale poiché consentirà l'arrivo in Italia di una nuova fonte di approvvigionamento di gas proveniente dall'area del Mar Caspio e specificamente dallo sviluppo del campo Shah Deniz, in Azerbaijan.
  Ciò posto, con riferimento agli specifici rilievi dell'Onorevole interrogante, circa il tracciato del gasdotto «Trans Adriatic Pipeline» e la presupposta violazione dell'articolo 10 della legge 21 novembre 2000, n. 353 – legge quadro in materia di incendi boschivi, si comunica che le parti di territorio coinvolte dall'intervento, e che sono state interessate da fenomeni incendiari, sono limitate a poche particelle catastali che comunque, interessano il metanodotto interrato e non opere fuori terra.
  In ogni caso, gli interventi contemplati nel progetto TAP, considerato di interesse strategico non solo nazionale come precedentemente accennato, ma dalla stessa Commissione Europea, hanno ad oggetto una condotta che sarà realizzata nel sottosuolo nel senso cioè che l'opera, una volta conclusi i lavori di realizzazione che saranno svolti in superficie, sarà posta ad una profondità di circa 1,5 metri, il che esclude l'applicabilità della norma sopra richiamata essendo garantiti così i parametri tecnici di sicurezza.
  Quanto detto è stato anche confermato dal giudice amministrativo che con sentenza del 2016 (n. 02107/2016) ha dichiarato infondato tale rilievo nell'ambito dei ricorsi promossi dalla Regione Puglia e dal Pag. 242Comune di Melendugno per l'annullamento del decreto di autorizzazione del 20 maggio 2015.
  A seguito di tale pronuncia giurisdizionale, risulta, pertanto, confermato che il tracciato del gasdotto «Trans Adriatic Pipeline» è compatibile con i vincoli previsti dalla legge n. 353 del 2000.
  Infine, per quanto concerne il tracciato proposto da Snam Rete Gas per il progetto del «Metanodotto di interconnessione TAP», si comunica che lo stesso è in corso di valutazione per i profili di impatto ambientale da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nell'ambito del procedimento di autorizzazione.
  Tale valutazione ad oggi non risulta ancora conclusa e qualora il tracciato, dovesse incontrare motivi ostativi, in ragione di aspetti relativi alla compatibilità ambientale, sarà oggetto delle opportune modifiche progettuali.
  Il Governo si impegna pertanto a fornire al Parlamento, nei prossimi mesi, ulteriori elementi che dovessero emergere al riguardo.

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ALLEGATO 8

5-07772 Ribaudo: Attivazione dei contratti di sviluppo nelle aree del Mezzogiorno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come riferito dagli Onorevoli interroganti, il Contratto di sviluppo ha come obiettivo quello di favorire l'attrazione di investimenti anche esteri e la realizzazione di progetti di sviluppo d'impresa rilevanti per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno.
   La misura è finanziata dal Ministero dello sviluppo economico, anche con il contributo delle Regioni coinvolte nei programmi di sviluppo. Il soggetto attuatore è l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa – INVITALIA.
  Si ritiene quindi utile fornire al Parlamento una serie di dati acquisiti da Invitalia.
  La normativa relativa al Contratto di Sviluppo è stata recentemente innovata ed armonizzata alla normativa comunitaria prevista per il periodo 2014-2020. In tal senso le agevolazioni finanziarie previste dal Contratto di sviluppo sono state aggiornate con due successivi decreti ministeriali adottati nel 2014 e nel 2015.
  I termini per la presentazione delle domande, a seguito dell'entrata in vigore della nuova normativa, sono stati fissati al 10 giugno 2015.
  Al 31 marzo 2016 risultano presentate 157 domande, di cui 26 nelle Regioni del Centro-Nord e 131 relative ad iniziative localizzate nel Mezzogiorno d'Italia.
  I programmi di sviluppo presentati prevedono investimenti per circa 5,6 miliardi di euro, corrispondenti a richieste di agevolazioni di oltre 3 miliardi di euro. In termini di impatto occupazionale, il totale degli addetti coinvolti dai suddetti programmi è di oltre 48.000 unità, di cui circa 16.000 sono nuovi addetti.
  L'opportunità di incentivare tali programmi si è avuta anche grazie alla dotazione di 250 milioni a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, a cui si sono successivamente aggiunti 300 milioni del Programma operativo nazionale Imprese e Competitività 2014-2020.
  Nello specifico delle attività valutative svolte da Invitalia colgo l'occasione per informare che sono già stati approvati 15 programmi di sviluppo per un impegno complessivo di circa 318 milioni di euro. Le istruttorie attualmente in corso sono 14 per un impegno complessivo di circa 250 milioni di euro.
  Tali istruttorie sono state riattivate grazie alla recente riprogrammazione di risorse finanziarie residue provenienti dalla legge n. 147 del 2013 e dallo sblocco di ulteriori risorse comunitarie.
  I tempi del processo valutativo sono fissati da apposito decreto ministeriale che prevede la conclusione dell'iter istruttorio entro 120 giorni. Tale previsione è stata recepita nella Convenzione, recentemente rinnovata, tra Ministero dello sviluppo economico ed Invitalia. Tale convenzione, talaltro, individua l'applicazione di penali, in caso di mancato rispetto dei tempi previsti dalla normativa.
  Infine, circa la menzione fatta dagli On.li Interroganti sui «criteri di selezione approvati dal Comitato di Sorveglianza» ed alle «indicazioni fornite dall'Autorità di gestione del programma», senza i quali non è possibile emanare i bandi per attivare Pag. 244la spesa, evidenzio che detti criteri sono stati già fissati dal Ministero nell'ambito di una propria Circolare del 18 febbraio scorso.
  Desidero quindi rassicurare gli Onorevoli interroganti che il Ministero dello sviluppo economico è impegnato al massimo affinché non si accumulino ritardi nell'utilizzo di tali strumenti di incentivazione delle iniziative imprenditoriali, tenendo in considerazione l'obiettivo di salvaguardare le possibilità di recupero per parti importanti del tessuto produttivo meridionale, precondizione per mantenere aperta la prospettiva di una più generale ripresa produttiva e occupazionale.

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ALLEGATO 9

5-07844 Grillo: Verifiche di affidabilità tecnica, economica e finanziaria del contratto di sviluppo «ricettività alberghiera» a favore della società Item.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle questioni contenute nell'atto di Sindacato Ispettivo è opportuno ricordare che il soggetto attuatore dei Contratti di sviluppo è l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa – INVITALIA.
  Si forniscono, pertanto, al Parlamento una serie di elementi acquisiti da Invitalia.
  L'Agenzia stessa ha informato che, a seguito di presentazione da parte di ITEM della domanda di agevolazioni a valere sulla misura «Contratti di Sviluppo», ha provveduto a verificare l'affidabilità tecnica, economica e finanziaria del progetto di investimento nei termini stabiliti dalla normativa allora vigente (articolo 9 del DM 24 settembre 2010 e del punto 5.5 della circolare MISE del 16 giugno 2011, n. 21364).
  Oltre ad altri aspetti, l'Agenzia, in particolare, ha provveduto a verificare:

  la validità tecnica dell'iniziativa e la congruità e funzionalità degli investimenti richiesti alle agevolazioni per il tramite di apposita verifica tecnica preliminare svolta da una società di ingegneria specializzata, appartenente ad Invitalia stessa;

  la fattibilità economica del progetto di investimento che prevede la presenza di un partner gestionale di standing internazionale. Sul punto è stato prodotto accordo preliminare per la gestione in management turistico del complesso con la catena alberghiera «Hilton»;

  la sostenibilità finanziaria del programma di investimento. A tale riguardo, come noto anche agli interroganti, oltre all'attestazione di disponibilità all'apporto dei mezzi propri previsti dal piano finanziario da parte del socio di maggioranza, lo sceicco Hamed Bin Ahmed al Ahmed, è stata acquisita la delibera di finanziamento dell'istituto bancario Monte dei Paschi di Siena, per l'importo di 24 milioni di euro, finalizzato all'acquisto della struttura dalla società RTA del Gruppo F.lli Costanzo in Amministrazione Straordinaria.

  Il progetto approvato prevede investimenti ammissibili per circa 48 milioni di euro e contributi in conto impianti per circa 24 milioni di euro.
  Il Contratto di sviluppo, sottoscritto in data 13 ottobre 2014, stabilisce, tra l'altro, lo svolgimento di una attività di ispezione/monitoraggio a partire dalla presentazione del primo «Stato di Avanzamento Lavori» relativo agli investimenti ammessi alle agevolazioni.
  Ad oggi, come di seguito specificato, non sono stati presentati stati di avanzamento lavori.
  Relativamente, invece, alle agevolazioni erogate, Invitalia ha fornito una serie di elementi che si illustrano di seguito.
  Nel marzo 2015, la società ITEM ha richiesto l'anticipazione del 30 per cento delle agevolazioni, pari ad euro 7.227.649,00, erogata previa presentazione di apposita fidejussione assicurativa incondizionata ed escutibile a prima richiesta con scadenza 31.12.2017, di importo pari all'anticipazione medesima, rilasciata da REALE MUTUA Assicurazioni. Pag. 246
  Successivamente, nel settembre 2015, la ITEM ha effettuato richiesta di proroga dei termini di presentazione del primo stato di avanzamento lavori e del termine di conclusione del programma di investimenti adducendo problematiche tecniche attinenti la realizzazione dell'intervento e sorte successivamente all'avvio del cantiere.
  In relazione a tale istanza, l'Agenzia, dopo incontri interlocutori, provvedeva, in data 12 novembre 2015, ad una richiesta scritta di integrazioni concernenti i dettagli e le motivazioni esplicative a supporto dello slittamento dei tempi di realizzazione del progetto, nonché chiedendo evidenza della destinazione delle erogazioni effettuate a titolo di anticipazione.
  La ITEM, al riguardo, inviava informazioni parziali comunicando poi, in data 25 novembre 2015, l'impossibilità a proseguire nell'invio della ulteriore documentazione richiesta a seguito di sequestro del cantiere nell'ambito procedimento penale (numero 9512/2014 R.G.N.R.) della Procura Distrettuale presso il Tribunale di Catania.
  Avuta notizia delle predette circostanze, l'Agenzia, in data 2 dicembre 2015, riteneva opportuno procedere alla sospensione dell’iter agevolativo, in attesa di sviluppi del procedimento penale, chiedendo, al contempo, alla società di fornire un tempestivo aggiornamento nel caso sopraggiungessero circostanze tali da superare la situazione di sequestro.
  Successivamente (tra il 21 dicembre 2015 e l'11 gennaio 2016) la ITEM, previa autorizzazione del Tribunale, produceva altra documentazione, reiterando la richiesta di proroga.
  Tale documentazione per INVITALIA, tuttavia, non è risultata esaustiva, in particolare poiché:

  non sono stati forniti aggiornamenti in merito allo status del citato provvedimento di sequestro;

  è stata fornita una giustificazione solo parziale della destinazione dell'anticipazione erogata pari a circa sette milioni di euro;

  è stata comunicata la risoluzione del contratto di fornitura sottoscritto tra ITEM e Volteo Energie S.p.A. quale general contractor indicato espressamente nel contratto di sviluppo sottoscritto.
  Nella comunicazione fornita, peraltro, non sono state specificate le modalità e le tempistiche per il recupero della somma versata alla Volteo Energia in acconto.
  Sulla base di tali considerazioni Invitalia non ha ritenuto esistenti le condizioni per la concessione di una proroga e per interrompere la sospensione dell’iter.
  Occorre evidenziare che qualora entro il 2 giugno 2016, termine finale del periodo di sospensione previsto, non dovessero ricorrere le condizioni tecniche e procedurali per il seguito dell’iter agevolativo, l'Agenzia, tenendo conto sia del termine di rendicontabilità delle risorse finanziarie pubbliche di cui si avvale il progetto in parola (il PON-SIL 2000-2006 prevede un termine di rendicontabilità al 31 luglio 2018) sia dell'opportunità di salvaguardare l'impatto atteso, verificherà se concedere un ulteriore periodo di sospensione dell'iter o se revocare le agevolazioni concesse, ai sensi dell'articolo 8 del Contratto di sviluppo, ed escutere la garanzia fideiussoria per recuperare l'anticipazione erogata.

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ALLEGATO 10

5-08084 Ciprini: Piano industriale della società multinazionale Nestlè in riferimento ai marchi Rossana e Ore Liete.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo agli Onorevoli Interroganti con le stesse informazioni date ad un precedente atto di analogo argomento, poiché non ci risulta siano sopravvenute ulteriori modifiche a quanto già relazionato in precedenza.
  In via preliminare ricordo che il Gruppo Nestlè è presente in Italia dal 1875 e con i suoi ulteriori settori di attività (San Pellegrino, Purina, Nespresso, Nestlè Nutriton, Nestlè Health Science, Nestlè Professional) impiega nel nostro Paese 5.500 dipendenti distribuiti in 13 stabilimenti.
  Il Ministero dello sviluppo economico, preoccupato per il perdurare delle problematiche dello stabilimento di S. Sisto, ha provveduto a convocare il Gruppo in questione presso il Ministero medesimo, anche alla presenza delle rappresentanze sindacali sia nazionali che territoriali.
  In tale sede, la Nestlè ha ribadito l'importanza delle produzioni italiane per la multinazionale e ha confermato lo stabilimento di S. Sisto come uno dei poli produttivi di eccellenza del cioccolato all'interno del Gruppo. La propria strategia di sviluppo commerciale, infatti, è indirizzata non soltanto al mercato interno, ma anche alla crescita dei mercati esteri con interessanti opportunità di controstagionalità della produzione.
  La strategia di sviluppo dell'Azienda prende in considerazione anche il settore della nuova confiserie, dato il calo dei volumi produttivi verificatosi negli ultimi anni.
  Riguardo, invece, il settore dei gelati e della surgelazione, la Nestlè ha accennato ad una trattativa in corso, ma non ancora definitiva, che avrebbe l'obiettivo di creare un'alleanza industriale con un altro soggetto imprenditoriale interessato.
  Inoltre, per quanto riguarda le acque minerali (San Pellegrino), il Gruppo medesimo ha informato che continuerà a supportare il Programma di valorizzazione di tale prodotto che è diventato un «marchio» noto in tutto il mondo.
  Nello specifico dello stabilimento Perugina di S. Sisto, sono previsti investimenti destinati all'ammodernamento del polo produttivo e all'introduzione di nuove tecnologie, tali da rispondere alle necessità di mercati sempre più sfidanti. Uno dei punti di forza sarà il rilancio del Bacio Perugina affidato alla manager che ha portato al successo l'Acqua San Pellegrino.
  In merito all'occupazione, come già noto, sono in corso contratti di solidarietà biennali con decorrenza dal 1 settembre 2014 al 31 agosto 2016. La Società, come ha informato il Ministero del lavoro, ha infatti stipulato con le Organizzazioni Sindacali in data 25 agosto 2014, un contratto di solidarietà per 24 mesi per il periodo sopraindicato, a seguito della dichiarazione di esubero di personale pari a 210 unità.
  Per gestire detti esuberi si è concordato di procedere ad una riduzione media dell'orario di lavoro del CCNL applicato, pari al 23,66 per cento nei confronti di 861 lavoratori dipendenti del sito in parola.
  A fronte di tale contratto di solidarietà, il Ministero del Lavoro ha informato che, con proprio decreto, ha provveduto ad autorizzare la corresponsione del trattamento di integrazione salariale per il periodo Pag. 248che va dal 1o settembre 2014 al 31 agosto 2015 in favore di un massimo di 861 lavoratori che hanno avuto la riduzione oraria su un organico di 3.424 unità.
  Da ultimo, il medesimo Ministero ha comunicato che è stata concessa la proroga del trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1o settembre 2015 al 31 agosto 2016, in favore di 826 unità lavorative su un organico totale pari a 3119 dipendenti.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà, comunque, a monitorare l'andamento delle produzioni della multinazionale in Italia, rendendosi disponibile fin da ora ad attivarsi prima della scadenza dei contratti di solidarietà, al fine di individuare un percorso che consenta di superare l'attuale momento, verificando ogni possibile soluzione affinché questa importante realtà produttiva possa continuare ad operare nel territorio umbro.