CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 aprile 2016
625.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08372 Galgano: Prospettive produttive dello stabilimento Nestlè di San Sisto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare ricordo, come peraltro anche detto dall'Onorevole Interrogante, che il Gruppo Nestlè è presente in Italia dal 1875 e con i suoi ulteriori settori di attività (San Pellegrino, Purina, Nespresso, Nestlè Nutriton, Nestlè Health Science, Nestlè Professional) impiega nel nostro Paese 5.500 dipendenti distribuiti in 13 stabilimenti.
  Il Ministero dello sviluppo economico, preoccupato per il perdurare delle problematiche dello stabilimento di S. Sisto, ha provveduto a convocare il Gruppo in questione presso il Ministero medesimo, anche alla presenza delle rappresentanze sindacali sia nazionali che territoriali.
  In tale sede, la Nestlè ha ribadito l'importanza delle produzioni italiane per la multinazionale e ha confermato lo stabilimento di S. Sisto come uno dei poli produttivi di eccellenza del cioccolato all'interno del Gruppo. La propria strategia di sviluppo commerciale, infatti, è indirizzata non soltanto al mercato interno, ma anche alla crescita dei mercati esteri con interessanti opportunità di controstagionalità della produzione.
  La strategia di sviluppo dell'Azienda prende in considerazione anche il settore della nuova confiserie, dato il calo dei volumi produttivi verificatosi negli ultimi anni.
  Riguardo, invece, il settore dei gelati e della surgelazione, la Nestlè ha accennato ad una trattativa in corso, ma non ancora definitiva, che avrebbe l'obiettivo di creare un'alleanza industriale con un altro soggetto imprenditoriale interessato.
  Inoltre, per quanto riguarda le acque minerali (San Pellegrino), il Gruppo medesimo ha informato che continuerà a supportare il Programma di valorizzazione di tale prodotto che è diventato un «marchio» noto in tutto il mondo.
  Nello specifico dello stabilimento Perugina di S. Sisto, sono previsti investimenti destinati all'ammodernamento del polo produttivo e all'introduzione di nuove tecnologie, tali da rispondere alle necessità di mercati sempre più sfidanti. Uno dei punti di forza sarà il rilancio del Bacio Perugina affidato alla manager che ha portato al successo l'Acqua San Pellegrino.
  In merito all'occupazione, come già noto, sono in corso contratti di solidarietà biennali con decorrenza dal 1 settembre 2014 al 31 agosto 2016. La Società, come ha informato il Ministero del Lavoro, ha infatti stipulato con le Organizzazioni Sindacali in data 25/08/2014, un contratto di solidarietà per 24 mesi per il periodo sopraindicato, a seguito della dichiarazione di esubero di personale pari a 210 unità.
  Per gestire detti esuberi si è concordato di procedere ad una riduzione media dell'orario di lavoro del CCNL applicato, pari al 23,66 per cento nei confronti di 861 lavoratori dipendenti del sito in parola.
  A fronte di tale contratto di solidarietà, il Ministero del Lavoro ha informato che, con proprio decreto, ha provveduto ad autorizzare la corresponsione del trattamento di integrazione salariale per il periodo che va dal 1 settembre 2014 al 31 agosto 2015 in favore di un massimo di 861 lavoratori che hanno avuto la riduzione oraria su un organico di 3.424 unità.
  Da ultimo, il medesimo Ministero ha comunicato che è stata concessa la proroga Pag. 51del trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1 settembre 2015 al 31 agosto 2016, in favore di 826 unità lavorative su un organico totale pari a 3119 dipendenti.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà, comunque, a monitorare l'andamento delle produzioni della multinazionale in Italia, rendendosi disponibile fin da ora ad attivarsi prima della scadenza dei contratti di solidarietà, al fine di individuare un percorso che consenta di superare l'attuale momento, verificando ogni possibile soluzione affinché questa importante realtà produttiva possa continuare ad operare nel territorio umbro.

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ALLEGATO 2

5-08373 Capelli: Iniziative a favore della centrale elettrica di Ottana.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo è a conoscenza delle difficoltà in cui si trova da anni il polo chimico di Ottana, e segue con particolare attenzione le ricadute sul fronte occupazionale, la cui minimizzazione costituisce sicuramente una priorità della sua azione.
  In questo ambito, si inserisce la vicenda della centrale elettrica di Ottana, inizialmente dedicata al polo chimico e poi, con la fermata della produzione chimica, inserita come impianto «essenziale» per la sicurezza della rete elettrica.
  Bisogna precisare che lo strumento dell'essenzialità elettrica, che ha avuto indirettamente un ruolo di sostegno all'area industriale della zona ed al relativo indotto, e che è stato per vari anni utilizzato nelle isole per sopperire alle carenze strutturali della rete, è soggetto a inevitabili variazioni nel tempo. La valutazione dell'essenzialità degli impianti è ripetuta ogni anno da Terna, proprio perché le condizioni di sicurezza della rete si modificano con lo sviluppo dei nuovi progetti.
  Nel caso della Sardegna, l'elemento di forte discontinuità è costituito dall'entrata in esercizio del nuovo elettrodotto e dei dispositivi installati.
  Dunque, con l'entrata in esercizio delle nuove infrastrutture di rete, Terna ha aggiornato l'elenco degli impianti essenziali anche in Sardegna, escludendo vari impianti tra cui la centrale di Ottana. Le centrali non più essenziali possono oggi continuare a produrre ed offrire servizi per il mercato e per la rete, ovviamente mettendosi in condizione di competere sul mercato delle offerte, dal momento che non possono più contare su una remunerazione extra mercato.
  In quest'ottica, si coglie l'occasione per confermare che sono in corso, come precisato dall'On. interrogante, le verifiche tecniche da parte di Terna sull'offerta formulata dall'azionista di Ottana Energia, per garantire il servizio di riaccensione del sistema elettrico della regione attraverso la RIU (rete interna di utenza) di Ottana. Le attività in atto prevedono un'ultima prova tecnica che avverrà nei prossimi giorni e all'esito della quale si potrà dare una risposta definitiva circa la capacità della RIU di Ottana di dare il servizio proposto, ed ottenere la relativa remunerazione.
  Su questo il Governo fornirà prontamente al Parlamento tutti gli elementi informativi una volta terminate le verifiche tecniche in questione.
  Per quanto riguarda altre iniziative finalizzate alla risoluzione della crisi industriale nell'area di Ottana, informo che il Ministero dello Sviluppo Economico sta valutando una serie di progetti relativi alla metanizzazione della Sardegna presentati da vari operatori soprattutto a valle dell'approvazione del Piano energetico regionale che, come noto, prevede espressamente la metanizzazione dell'Isola.
   In particolare, si segnala che vi sono due progetti di depositi di GNL, entrambi nell'area del porto industriale di Oristano. Il primo, presentato dalla società Edison, ha una capacità di stoccaggio di circa 10.000 mc, mentre il secondo, presentato dalla società HIGAS, ha una capacità modulare ampliabile fino a 9.000 mc.
  Entrambi i progetti possono consentire il carico e lo scarico del GNL dalle navi metaniere e dalle navi per il servizio di cabotaggio e, tramite autocisterne criogeniche, la fornitura ai centri di consumo: Pag. 53utenze industriali, reti cittadine, stazioni di rifornimento carburanti. Tali progetti, qualora realizzati, risulterebbero utili per l'alimentazione a GNL anche della centrale elettrica di Ottana.
  Come si è avuto modo di illustrare, quindi, vi sono alcune soluzioni che consentirebbero di assicurare che la centrale di Ottana continui a rivestire un ruolo di rilievo con riguardo ai profili occupazionali dell'area in cui la centrale è situata.
  In questo senso desidero rassicurare l'Onorevole interrogante che il Governo si adopererà fattivamente nelle prossime settimane profondendo ogni sforzo per un esito positivo di questa vicenda.

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ALLEGATO 3

5-08374 Crippa: Raddoppio della piattaforma petrolifera VEGA nel canale di Sicilia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle questioni poste dall'Onorevole interrogante, riferite nelle premesse nell'atto di sindacato ispettivo, il Governo non ritiene opportuno, nel pieno rispetto dei lavori della magistratura, esprimersi in merito a procedimenti giudiziari in corso.
  Con riguardo, invece, alla proroga richiesta dalla società Edison, per completare il programma lavori già approvato in sede di conferimento del titolo minerario, si rappresenta che la proroga stessa è stata concessa dal Ministero dello sviluppo economico a seguito del parere positivo sulla compatibilità ambientale, rilasciato nell'aprile del 2015 dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dei beni e delle attività culturali, e nel pieno rispetto della vigente normativa di settore.
  La proroga decennale è stata, quindi, rilasciata per la prosecuzione della produzione dalla piattaforma «Vega A» e per il completamento dell'originario programma lavori già autorizzato, in osservanza della citata normativa, sulla base delle valutazioni tecniche effettuate.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico assicura che vigilerà, in raccordo con il Ministero dell'Ambiente e le altre istituzioni competenti, per garantire che le attività in questione avvengano nel pieno rispetto della normativa vigente con particolare riguardo a quella ambientale.

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ALLEGATO 4

5-08375 Benamati: Diffusione della tecnologia del teleriscaldamento.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle questioni evidenziate dall'Onorevole interrogante, è utile rilevare che, in tema di teleriscaldamento, il decreto legislativo n. 102 del 2014, ha stabilito che il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) predisponga e trasmetta al Ministero dello sviluppo economico un rapporto contenente una valutazione globale del potenziale di applicazione della Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR) e del teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti, considerando l'anno 2013 come base ai fini dell'analisi.
  Tale rapporto è stato redatto e trasmesso dal GSE in ottemperanza al succitato decreto ed ha ottenuto, il 23 marzo scorso, il parere favorevole della Conferenza Unificata.
  Il rapporto è strutturato in tre sezioni nelle quali sono riportate:
   una descrizione della domanda di energia termica, con riferimento all'anno 2013, suddivisa per settore di impiego, con approfondimenti relativi alle fonti utilizzate, alle modalità di impiego e alla localizzazione geografica;
   una panoramica dell'offerta nazionale di energia termica, comprendente una descrizione del mix termoelettrico italiano al 2013;
   l'individuazione, sulla base di criteri tecnici ed economici, della quota parte di fabbisogni energetici potenzialmente soddisfacibili tramite impianti di cogenerazione ad alto rendimento o tramite sistemi di teleriscaldamento efficiente.

  Alla luce delle risultanze dello studio, secondo quanto previsto dal decreto legislativo citato, verranno individuate, insieme alle Regioni e alle Province autonome, le misure da adottare al fine di sfruttare, secondo analisi dei costi e criteri di efficienza, tutte le potenzialità del teleriscaldamento.
  Per quanto riguarda, invece, le iniziative già assunte, si evidenzia che già da tempo il Governo ha adottato alcune specifiche misure volte alla promozione del teleriscaldamento.
  In particolare, si ricorda che il Decreto del Ministro dello Sviluppo economico 5 settembre 2011 prevede un apposito regime per l'agevolazione del teleriscaldamento da cogenerazione ad alto rendimento attraverso il meccanismo dei certificati bianchi.
  Si coglie infine l'occasione per informare il Parlamento che è ormai in fase finale di concertazione, con i Ministeri dell'Ambiente e dell'Economia, il Decreto relativo al Fondo nazionale per l'efficienza energetica, all'interno del quale è prevista una specifica linea di finanziamento a favore dei nuovi investimenti nel settore del teleriscaldamento.
  Tutto questo ad ulteriore dimostrazione dell'importanza che il Governo ammette a tale settore.

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ALLEGATO 5

5-08377 Polidori: Prospettive produttive del gruppo Italcementi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico segue con molta attenzione le vicende che coinvolgono il gruppo Italcementi, infatti, a seguito dell'annuncio dell'acquisizione da parte del gruppo cementiero Heidelberg, avvenuto lo scorso luglio, i vertici del MiSE hanno incontrato l'AD del gruppo tedesco al fine di discutere della cessione, in attesa della chiusura dell'accordo con il via libera da parte delle Autorità Antitrust coinvolte.
  Nell'ambito di tale incontro è stata confermata la strategicità dell'Italcementi in Italia, e si è auspicato anche un rafforzamento della presenza del gruppo tedesco nel Paese, con l'eventuale trasferimento a Bergamo di funzioni centrali aziendali.
  In tale sede il Ministero si è reso anche disponibile a seguire da vicino l'evoluzione della presenza sul mercato italiano del nuovo gruppo, nato dall'accordo con Italcementi, concordando con il vertice della Heidelberg il proseguimento dei contatti avviati.
  A seguito del primo incontro, infatti, i contatti con il gruppo cementiero tedesco sono continuati ma lo stesso ha chiesto tempo per poter completare le procedure antitrust a livello europeo prima di fissare un nuovo incontro.
  Un successivo incontro, volto a fare il punto della situazione, era stato fissato per il 5 aprile scorso ma non ha avuto luogo nonostante la manifestata disponibilità del Ministero dello Sviluppo Economico (il Viceministro On. Teresa Bellanova avrebbe incontrato i vertici aziendali che non si sono presentati all'appuntamento).
  Sempre lo scorso 5 aprile, con estrema sorpresa di tutti gli organi istituzionali coinvolti, i vertici della Heidelberg hanno inteso comunicare a mezzo stampa il «progetto di riorganizzazione delle attività di Italcementi».
  Il Ministero dello Sviluppo Economico ha, quindi, convocato le Organizzazioni Sindacali per il prossimo 14 aprile.
  Per quanto concerne la situazione occupazionale, il Ministero del Lavoro sentito al riguardo ha comunicato che lo scorso dicembre è stato sottoscritto un accordo concernente il ricorso ad un periodo di Cassa integrazione Straordinaria (CIGS) per riorganizzazione aziendale a decorrere dal 1o febbraio 2016 al 23 settembre 2017, in favore di 430 unità lavorative.
  Il Ministero dello sviluppo continuerà a seguire e a monitorare la riorganizzazione della società in questione, al fine di porre in essere ogni possibile azione per la tutela dell'occupazione e di tale realtà produttiva nel territorio bergamasco.