CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 marzo 2016
614.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08197 Benamati: Valorizzazione delle opportunità di investimento nel settore turistico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui l'On.le Benamati, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede quali iniziative il Ministero intenda adottare per la valorizzazione delle opportunità di investimento nel settore turistico, nell'ambito del programma di «finanza per la crescita».
  Vorrei sottolineare, al riguardo, che il turismo ha scontato in questi ultimi anni la mancanza di un coordinamento delle politiche di settore nazionali e locali. La riforma del titolo V della Costituzione va nella direzione di riportare il turismo al centro delle politiche nazionali, garantendo il necessario coordinamento affinché il paese possa tornare ad essere competitivo sui mercati internazionali.
  Un'azione di coordinamento che in ogni modo, al di là dell'esito della riforma costituzionale, il Ministero ha intenzione di garantire attraverso gli strumenti già previsti a legislazione vigente.
  Una prima misura in tal senso è venuta dalla riforma del Ministero dei beni e delle attività culturali che ha previsto l'accorpamento della Direzione Generale del Turismo nel Ministero, a sottolineare il forte impegno di questo Governo a fornire un impulso allo sviluppo del turismo, in un'ottica di integrazione turismo e cultura che rappresenta il principale asset turistico di questo paese.
  Si ricorda inoltre che, per quanto concerne le azioni di promozione del turismo italiano, è forte il mandato della Direzione Generale del Turismo e del Comitato Permanente di Promozione del Turismo, organo costituito da rappresentanti delle istituzioni delle amministrazioni centrali e territoriali, nonché di tutte le associazioni di categoria maggiormente rappresentative operanti nel settore. Si tratta di strutture fortemente operative che hanno per legge l'incarico di predisporre il Piano Strategico di sviluppo del turismo in Italia.
  Si tratta di un Piano che intende dotare l'intero settore di uno strumento di policy che orienti le scelte degli operatori in particolare sul piano degli investimenti, dell'innovazione, delle tecnologie digitali, della valorizzazione del patrimonio, del rapporto qualità/prezzi e del marketing. Questo porterà alla creazione di un sistema più chiaro e certo di regole che permetterà agli investitori di poter formulare previsioni economiche e sull'andamento della domanda, funzionali alle loro scelte di investimento. Ci si riferisce, ad esempio, alle scelte del Fondo Strategico Italiano della Cassa Depositi e Prestiti.
  Uno dei grandi obiettivi del Piano Strategico consiste nell'aumento delle opportunità di investimento e di crescita nel settore turistico. Questo obiettivo verrà perseguito agendo:
   sia sul versante della domanda, attraverso azioni mirate sull'attrazione, la promozione ed il marketing dei prodotti e delle destinazioni turistiche italiane;
   sia sul versante dell'offerta, attraverso il rafforzamento dell'integrazione fra turismo, cultura, paesaggio ed ambiente; la crescita dell'attrattività dei territori italiani; la realizzazione di progetti di valorizzazione interregionali e nazionali; la qualità dell'offerta turistica ed il miglioramento delle risorse produttive; la qualificazione dei servizi a rete.

Pag. 75

  In quest'ambito, il Piano darà degli indirizzi sulle necessità di innovazione, efficienza, coordinamento e accessibilità dei sistemi di sostegno per le imprese del turismo e delle filiere collegate. Questo anche in sinergia con le misure in corso di introduzione da parte del MISE in tema di finanza per lo sviluppo.
  Il Piano prenderà forma da programmi e idee già in campo: le proposte emerse dagli Stati Generali del Turismo di Pietrarsa dello scorso autunno, le conclusioni del Laboratorio del Turismo digitale del Mibact, le indicazioni emerse dal Piano Gnudi del 2013.
  Il Piano è formato da una parte generale di scenario, analisi ed impostazione strategica e da Piani di Indirizzo e Piani di Azione, che daranno indirizzi e proporranno interventi relativi: (i) all'innovazione ed alla riforma delle norme di settore, in direzione dell'efficienza, dell'innovazione e della competitività; (ii) alla valorizzazione dell'offerta turistica dell'Italia, mediante l'identificazione di progetti e prodotti turistici integrati in grado di contribuire alla valorizzazione dell'offerta turistica nazionale, (iii) all'impresa ed al sistema produttivo del turismo, (iv) al marketing turistico della destinazione Italia, (v) alla governance del Piano come strumento/metodo aperto, flessibile e monitorabile nel tempo.
  I lavori per l'elaborazione del Piano sono in corso e si svilupperanno nei prossimi mesi; a lavori conclusi la Presidenza del Consiglio adotterà il Piano con un proprio provvedimento. Un appuntamento importante è rappresentato dagli Stati Generali del Turismo che si svolgeranno a Pietrarsa dal 7 al 9 aprile prossimi. Tutti gli operatori del turismo italiano, sia pubblici che privati, potranno contribuire, attraverso una piattaforma digitale, a definire e attuare la visione e le scelte strategiche.
  Infine, si farà in modo che non si tratti dell'ennesimo Piano destinato a restare sulla carta e inattuato. Il Piano dovrà essere dinamico ed evolutivo basandosi su una capillare e continua attività di monitoraggio in modo tale che sia possibile intervenire ogni qual volta i risultati non dovessero corrispondere alle aspettative. Si aggiunge che il Piano prevede la formulazione e successiva adozione di precisi Piani di Azione che tradurranno in operatività gli indirizzi strategici delineati.
  Infine, parallelamente alla stesura del Piano, sono state già avviate forme di coordinamento con le amministrazioni centrali. Sono infatti in via di sottoscrizione specifici Accordi di Programma con il Ministero delle Infrastrutture e con il Ministero dell'Ambiente, inoltre è in corso di istruttoria un'attività di coordinamento sul tema degli incentivi alle imprese di settore che coinvolge, il MISE, l'Agenzia Invitalia e l'Agenzia per la Coesione. Nel primo caso si affronterà, tra gli altri, il Piano straordinario della mobilità turistica, mentre con il Ministero dell'Ambiente dovranno essere definiti i temi relativi alle strategie sulla sostenibilità, alla mobilità dolce, al coordinamento territoriale, con un riferimento agli interventi a valere sulla prossima legge di stabilità; infine con principali soggetti deputati ad erogare i sistemi di incentivi alle imprese si intende avviare un'intensa ed innovativa attività di coordinamento finalizzata a migliorare l'efficienza e l'efficacia nonché la capacità di tiraggio del sistema degli incentivi alle imprese ed i relativi impatti diretti ed indiretti.
  Nello specifico, i principali temi del confronto tecnico ed istituzionale con i diversi attori rilevanti vengono identificati di seguito.
  Con le Regioni e gli Enti Locali verranno condivise le articolazioni geografiche delle destinazioni turisticamente omogenee, finalizzate alla costruzione di una mappa/matrice delle destinazioni e dei prodotti nel quadro di una strategia di valorizzazione integrata.
  Con le Amministrazioni Centrali si avvieranno azioni di:
   condivisione delle priorità, ad esempio con riferimento: (a) alla Strategia Digitale del Governo, (b) alla digitalizzazione museale, (c) al piano straordinario della mobilità turistica, (d) alla riqualificazione del patrimonio demaniale dismesso, (e) al Pag. 76coordinamento dei regimi di aiuti per il turismo;
   condivisione di priorità organizzative e di servizio (es. cooperazione con il Ministero degli esteri sulle attività degli Istituti italiani di cultura all'estero, razionalizzazione rete ENIT, ecc.).

  Con ENIT è in corso di elaborazione la definizione dei contenuti del piano di promozione delle aree territoriali turisticamente omogenee e delle motivazioni di viaggio individuate a seguito del confronto partecipato.
  Il Piano si offre quindi come quadro di riferimento, per dare strumenti concreti utili a migliorare le politiche di settore e superarne la frammentazione attuale; per orientare gli operatori, attraverso «segnali» di policy e strumenti conoscitivi, ad investire ed operare nel turismo alla luce dei cambiamenti e delle innovazioni negli scenari internazionali; per comporre e mettere in sinergia le programmazioni regionali in campo turistico; per identificare ed attuare azioni e progetti di valenza interregionale e nazionale, promuovendo per questa via l'offerta turistica complessiva ed accrescendo l'attrattività del nostro Paese.

Pag. 77

ALLEGATO 2

5-08196 Galgano: Estensione del credito d'imposta a favore delle imprese operanti nel turismo all'aria aperta.
5-08198 Allasia: Stabilizzazione delle misure per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica delle strutture alberghiere.

TESTO DELLA RISPOSTA CONGIUNTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui gli On.li Galgano, Vezzali e Bombassei di Scelta Civica e l'On.le Allasia della Lega Nord chiedono se il Ministro non ritenga opportuno estendere il credito d'imposta previsto dall'articolo 10 del decreto legge 83 del 2014 per le imprese alberghiere alle imprese operanti all'aria aperta.
  L'articolo 10, comma 1 del Decreto legge 31 maggio 2014, n. 83 prescrive che «alle imprese alberghiere esistenti alla data 1 gennaio 2012 è riconosciuto un credito d'imposta», rinviando, per l'individuazione delle tipologie delle strutture alberghiere ammesse, a un successivo decreto ministeriale, adottato il 7 maggio 2015 dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di concerto con il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle infrastrutture e trasporti.
  In quanto già definito dalla norma primaria, appare pertanto chiaro lo spirito, oltre che la lettera, della disposizione volta a concedere il beneficio, in presenza di interventi di riqualificazione, al soggetto che svolge specificatamente l'attività alberghiera in forma di impresa e non una qualsiasi attività ricettiva.
  In tal senso, discriminante operativo per il riconoscimento in fase di verifica del requisito soggettivo dell'impresa è l'appartenenza della medesima impresa alla categoria di impresa alberghiera, ovvero alla categoria 55.10 Alberghi e strutture simili della classificazione delle attività economiche ATECO 2007.
  Stando alle 3168 domande pervenute a febbraio di quest'anno per il riconoscimento delle spese sostenute dalla imprese alberghiere durante l'anno finanziario 2015, sono stati chiesti per gli interventi di ristrutturazione euro 60.971.646,55 su euro 45.000.000,00 disponibili e euro 29.553.466,66 su euro 5.000.000,00 disponibili per l'acquisto del solo mobilio.
  Complessivamente il credito di imposta richiesto (ristrutturazione + mobilio) è stato di euro 90.525.113,21 su euro 50.00.000,00 stanziati.
  È chiaramente deducibile che le domande delle sole imprese alberghiere hanno superato di ben 40.000.000,00 di euro la disponibilità economica che il Governo ha stanziato per il riconoscimento del credito per le spese sostenute per i lavori di riqualificazione delle strutture alberghiere.
  Stando al dettato del medesimo articolo 10, comma 4, lettera c), le procedure per l'ammissione al beneficio deve avvenire secondo l'ordine cronologico di presentazione delle relative domande. Il Ministero ha pertanto utilizzato a tal fine una procedura telematica attraverso il Portale dei procedimenti presente nella propria piattaforma informatica.
  L'impresa, una volta accreditatasi al Portale dei procedimenti, ha immesso la propria partita I.V.A o il proprio Codice fiscale e il Ministero ha verificato in tempo reale l'ammissibilità dell'istanza in base ai Pag. 78requisiti soggettivi dell'impresa, ricevuti attraverso il web service instaurato con InfoCamere.
  La legalità dell'attestazione rilasciata da terzo, sull'effettività delle spese sostenute dall'impresa, è stata verificata dal Mibact tramite corrispondenza tra firma digitale del professionista e le banche dati ricevute dagli Ordini professionali o dalle Istituzioni preposte alla loro conservazione.
  Grazie a tale procedura di verifica, in parte contestuale all'istanza, in parte immediatamente successiva con confronto di dati informatici, è stato possibile pubblicare a dicembre 2015, ovvero entro i 60 giorni prescritti dai decreto ministeriale 7 maggio 2015, l'elenco delle imprese ammesse al riconoscimento del credito d'imposta, per le spese sostenute nell'anno finanziario 2014.
  L'importanza di aver scelto il sistema telematico (piuttosto che la posta elettronica certificata) per la compilazione e l'invio delle domande è dimostrata dalla capacità ricettiva del Portale dei procedimenti del Ministero, che nei primi 5 minuti dall'apertura del Click day ha acquisito circa il 90 per cento delle domande compilate dai contribuenti.
  Considerato il grande successo che ha avuto l'applicazione del beneficio fiscale riconosciuto ex articolo 10 decreto-legge 83/2014 e avuto riguardo alla capacità organizzativa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in fase di acquisizione delle relative domande, pur non rientrando nella prerogative di questo Dicastero procedere alla valutazione di estendere l'agevolazione de quo alla restanti imprese ricettive, né quella di rendere stabile normativamente l'applicazione del suddetto beneficio, si ritiene di poter auspicare, per le premesse di cui sopra e considerata l'importanza delle imprese turistiche all'aria aperta per numero di presenze, soggiorno medio superiore alle altre tipologie di imprese ricettive e alto tasso di fidelizzazione degli ospiti, che le eventuali nuove misure di agevolazione fiscale degli investimenti di riqualificazione turistica possano essere estesi a tutte le imprese turistiche, come è avvenuto per il tax credit digitalizzazione, ricomprendendo quindi i campeggi ed i villaggi turistici.

Pag. 79

ALLEGATO 3

5-08195 Fantinati: Competenze della direzione generale turismo e di Invitalia Spa nell'elaborazione del nuovo Piano nazionale sul turismo.
5-08199 Ricciatti: Competenze della direzione generale turismo e di Invitalia Spa nell'elaborazione del nuovo Piano nazionale sul turismo.

TESTO DELLA RISPOSTA CONGIUNTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui gli On.li Ricciatti e Ferrara del Gruppo sinistra italiana e l'On.le Fantinati più altri onorevoli colleghi del Movimento cinque stelle chiedono quali decisioni il Ministero intenda adottare in considerazione del fatto che la recente convenzione firmata dal Direttore generale della DG Turismo sembrerebbe affidare alla società Invitalia lo svolgimento di alcune attività che rientrerebbero nelle competenze proprie della DG turismo, quali quelle relative alla elaborazione del Piano Nazionale di sviluppo del turismo.
   Vorrei premettere che l'atto che forma oggetto delle interrogazioni rientra nell'ambito della competenza gestionale propria ed esclusiva del Direttore generale del turismo che lo ha sottoscritto. Ciò premesso riferisco in proposito quanto rappresentato dallo stesso Direttore generale.
  La Direzione Generale del Turismo del MIBACT ha avviato l'elaborazione del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia, avvalendosi anche del Comitato permanente di promozione del turismo in Italia.
  Il nuovo Piano svolgerà un ruolo essenziale nelle strategie del Ministero. L'elaborazione del Piano costituisce un'attività non ordinaria della Direzione generale turismo, rispetto ai ruoli ed alle funzioni previsti dal DPCM 29 agosto 2014, n. 171.
  In particolare, essa implica l'integrazione delle competenze interne della Direzione, pur ricche ed articolate, con competenze tecniche, scientifiche ed organizzative non presenti nel Ministero o presenti in maniera insufficiente.
   Va inoltre considerato che, accanto alle attività di elaborazione del Piano ed in parallelo ad esse, la DG Turismo ha l'esigenza di strutturare ed avviare altre attività strategiche ad essa assegnate dall'articolo 19 del DPCM 171/2014, relative in particolare alla competitività dell'Italia sul mercato internazionale, alla realizzazione di progetti strategici, alla promozione ed attuazione di interventi in favore del settore turistico.
   L'elaborazione del Piano strategico all'interno di tale panorama operativo comporta, con tutta evidenza, un aggravio notevole di attività per la Direzione Generale Turismo.
  Le specifiche modalità di co-redazione e coinvolgimento di tutti gli attori della filiera turistica e la conseguente adozione di una metodologia partecipativa così estesa rivestono di per sé un valore unico nella costruzione di una pianificazione strategica pluriennale, che ha richiesto un gruppo di lavoro dedicato, ampio e di alto profilo tecnico.
  Si consideri inoltre, al di là dello sforzo messo in campo per la redazione del Piano Strategico del Turismo, la necessità di un ulteriore sforzo della direzione per l'avvio di altrettanti tavoli di lavoro inter istituzionali, ai quali si aggiungono i tavoli di concertazione con tutti i livelli di governo locale per la definizione delle priorità di policy e di promozione e comunicazione Pag. 80per ciascuna destinazione turistica. Da una prima stima si ritiene di dover istruire documenti di programmazione di circa 150/190 territori turisticamente omogenei.
  Considerata la rilevanza e la straordinarietà delle attività di formulazione del Piano e di iniziativa strategica, la DG Turismo ha incaricato l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa s.p.a. (Invitalia), società in house del Ministero dell'Economia e delle Finanze, di fornire un adeguato supporto di assistenza tecnica per la realizzazione delle attività sopra menzionate, soprattutto in virtù di due aspetti principali, relativi alla sua funzione di assistenza a molti comparti della PA e ai compiti istituzionali di attivazione e promozione di iniziative occupazionali e di nuova imprenditorialità.
  Invitalia ha consolidato competenze specialistiche e trasversali a vari settori che possono validamente essere messe a disposizione per la redazione del Piano e che risultano utili anche in relazione al coinvolgimento da parte della Direzione Generale di altre Amministrazioni Centrali.
  In particolare, in forza di convenzioni sottoscritte con le Amministrazioni centrali Invitalia ha maturato numerose e qualificanti esperienze nelle attività di supporto per l'attuazione e gestione di programmi operativi.
  Dal punto di vista giuridico-amministrativo, le Amministrazioni Centrali possono avvalersi di Invitalia per tutte le attività economiche, finanziarie e tecniche necessarie per accrescere l'efficacia e ridurre la tempistica di realizzazione degli interventi strategici, in particolare di quelli destinati allo sviluppo e alla coesione territoriale (articolo 55 bis «Accelerazione degli interventi strategici per il riequilibrio economico e sociale», comma 1, decreto-legge n. 1/2012).
  Dal punto di vista funzionale e dell'efficienza, l'Agenzia Invitalia ha accumulato ampie esperienze nel supporto alla definizione ed attuazione di programmi e progetti in campo culturale e turistico, oltre che nelle politiche di sostegno delle imprese.
  L'Agenzia ha inoltre una collocazione centrale nella governance delle politiche di sviluppo e coesione: questo la rende un efficiente facilitatore delle relazioni inter istituzionali, in particolare tra Amministrazioni Centrali e fra queste e le Regioni italiane.
  Questo aspetto è di particolare importanza, considerato che il nuovo Piano del Turismo prevedrà un coordinamento «intersettoriale» delle Amministrazioni Centrali che, a diverso titolo, svolgono funzioni con un impatto forte e diretto sul sistema del turismo (relative ad esempio alla mobilità, all'ambiente, alle politiche territoriali e rurali, allo sviluppo produttivo, etc.).
  La selezione di Invitalia è motivata dalla consolidata esperienza dell'Agenzia in attività di supporto per l'attuazione di programmi nei settori del turismo e della cultura e sui temi relativi alle politiche di sviluppo e competitività del turismo, della valorizzazione dei beni culturali a fini turistici e del rapporto organico già intrattenuto con il MiBACT nell'ambito della gestione degli appalti.
  Come è chiaramente esplicitato nel corpo della Convenzione sottoscritta il giorno 8 febbraio 2016 e ribadito nel Piano delle Azioni predisposto da Invitalia, la collaborazione si svilupperà attraverso attività di supporto e non di sostituzione delle attività e delle prerogative del personale del Ministero stesso.
   In termini di output sono previsti, a titolo esemplificativo, documenti di analisi, note di indirizzo, rapporti e note, schemi tipo, linee guida, piani d'azione, strumenti di comunicazione, piattaforma partecipativa.
  L'attività di Invitalia a favore della DG Turismo si configura come assistenza tecnica straordinaria e temporanea alle attività strategiche e di pianificazione dalla Direzione. Essa non avrà alcuna finalità di sostituzione delle competenze interne ma solo di loro affiancamento, anche in una prospettiva di rafforzamento amministrativo Pag. 81della DG Turismo e di costruzione di capacità. È categoricamente esclusa qualsiasi finalità di outsourcing delle competenze della Direzione. Si riafferma al contrario la piena volontà di valorizzazione del ruolo e delle competenze professionali della stessa DG Turismo, in un quadro di forte rilancio ed innovazione della competitività e dell'incidenza del turismo in Italia.
  Per le motivazioni esposte in precedenza, l'affidamento esterno del servizio di assistenza tecnica in materia di supporto strategico e di pianificazione della DG Turismo non comporta alcun conflitto con le disposizioni del Governo in materia di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica, atteso che esso: (a) non prefigura ridimensionamenti delle competenze interne dell'Amministrazione; (b) è temporaneo e risponde ad esigenze straordinarie del Ministero; (c) contribuisce alla costruzione di capacità all'interno della DG Turismo; (d) unifica e coordina la realizzazione di studi, pianificazioni e progetti normativi e di riforma di competenza sia del Ministero dei beni culturali che di altre Amministrazioni Centrali che svolgono funzioni rilevanti per il sistema del turismo.
  In ogni caso, tenuto conto anche di alcuni rilievi mossi dall'Ufficio centrale del bilancio, l'amministrazione si riserva di svolgere adeguati approfondimenti sulla convenzione, anche in relazione ai profili di opportunità e convenienza rappresentati nelle interrogazioni.

Pag. 82

ALLEGATO 4

Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 settembre 1991, n. 311, per l'attuazione della direttiva 2014/29/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di recipienti semplici a pressione. Atto n. 270.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato lo Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 settembre 1991, n. 311, per l'attuazione della direttiva 2014/29/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di recipienti semplici a pressione (Atto n. 270);
   osservato che gli obiettivi del provvedimento, in linea con la nuova direttiva 2014/29/UE, sono volti a conseguire:
    il miglioramento della tutela e della sicurezza del mercato dal rischio di immissione e messa in servizio di recipienti non conformi alle norme di sicurezza, realizzando un'efficace azione di sorveglianza del mercato stesso;
    la tutela della salute e dell'incolumità degli operatori professionali e dei consumatori;
   una maggiore responsabilizzazione degli operatori economici e qualificazione degli organismi di valutazione della conformità che assumono un ruolo incisivo nella realizzazione di un mercato sicuro;
   tenuto conto degli effetti innovativi del regolamento (CE) n. 765/2008 che pone norme generali di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti, stabilisce norme riguardanti l'accreditamento degli organismi di valutazione della conformità, fornisce un quadro per la vigilanza del mercato dei prodotti e per i controlli sui prodotti provenienti dai Paesi terzi e stabilisce i principi generali della marcatura CE, recepiti nella modificazione apportata all'articolo 4 del decreto legislativo n. 311/1991;
   rilevato che lo schema di decreto in esame fa riferimento a una normativa tecnica settoriale e che la valutazione della Commissione deve necessariamente limitarsi alla constatazione di una coerenza delle disposizioni relative ai recipienti semplici a pressioni con il quadro normativo europeo;
   osservato infine che la relazione illustrativa (prevista dall'articolo 29, comma 7, lettera a), della legge n. 234 del 2012) alla legge di delegazione europea 2014 non dà conto delle motivazioni della richiesta del parere parlamentare relativamente allo schema di decreto legislativo per l'attuazione della direttiva 2014/29/UE, inserita nell'allegato B della medesima legge di delegazione,

  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti il Governo, per il futuro, di prevedere che la relazione illustrativa al disegno di legge di delegazione europea chiarisca le motivazioni della richiesta di parere parlamentare su schemi di atti normativi di recepimento di direttive europee recanti disposizioni tecniche e settoriali, in conformità a quanto previsto dall'articolo 29, comma 7, lettera a), della legge n. 234 del 2012.

Pag. 83

ALLEGATO 5

Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 194, di attuazione della direttiva 2014/30/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica. Atto n. 271.

PROPOSTA DI PARERE

  La X Commissione,
   esaminato lo Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 194, di attuazione della direttiva 2014/30/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica (Atto n. 271);
   osservato che all'articolo 7-bis, introdotto dallo schema di decreto in esame, al comma 5 elenca tra gli obblighi dei fabbricanti l'apposizione sugli apparecchi immessi sul mercato di «un numero di tipo, di lotto, di serie oppure qualsiasi altro elemento che ne consenta l'identificazione», mentre la versione inglese della nuova direttiva recita «Manufacturers shall ensure that apparatus which they have placed on the market bear a type, batch or serial number or other element allowing their identification»;
   ritenuto che il corretto recepimento della direttiva imponga l'apposizione del numero di lotto o di serie, ma non di entrambi,

  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti il Governo l'opportunità di riformulare l'articolo 7-bis, comma 5, nei seguenti termini: «I fabbricanti garantiscono che sul materiale elettrico da essi immesso sul mercato sia apposto un numero di tipo, di lotto o di serie oppure qualsiasi altro elemento che consenta la loro identificazione,...».