CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 marzo 2016
611.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione a risposta immediata n. 5-08125 Zampa: Sull'onorificenza concessa da un comune tedesco ad un criminale di guerra condannato per l'eccidio di Marzabotto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La decisione del Comune tedesco di Engelsbrand di conferire la medaglia d'onore all'ex SS Wilhelm Kusterer, già condannato in contumacia all'ergastolo in Italia per l'eccidio di Marzabotto e per altri crimini di guerra, ha destato profondo sconcerto e sorpresa.
  A seguito della notizia, il Ministero degli Esteri, su istruzione del Ministro Gentiloni, si è immediatamente attivato, compiendo dei passi sia a livello centrale, in un incontro dello scorso 7 marzo con l'Ambasciata di Germania a Roma, che tramite l'Ambasciatore d'Italia a Berlino, Piero Benassi, che ha indirizzato una formale lettera al Segretario di Stato agli Affari Esteri tedesco, Markus Ederer. In queste occasioni, nel chiedere chiarimenti sulla vicenda, e stato espresso il vivo sconcerto e l'indignazione del Governo italiano per la decisione assunta dal Comune di Engelsbrand ed è stato richiesto al Governo federale di intervenire sul comune tedesco per revocare la medaglia conferita al criminale nazista.
  Vorrei inoltre ricordare – e di questo ringrazio il Parlamento per il sostegno fornito all'azione del Governo – la lettera con la quale gli On.li Garavini e Lars Castellucci, Presidenti del Gruppo di amicizia interparlamentare italo-tedesco rispettivamente presso il Parlamento italiano e presso il Bundestag, hanno chiesto con fermezza al sindaco la revoca dell'onorificenza.
  A seguito di tali passi, il Comune di Engelsbrand ha deciso ieri di revocare ufficialmente l'onorificenza concessa a Wilhelm Kusterer, preannunciando che il ritiro effettivo della medaglia avverrà nei prossimi giorni. Nell'esprimere il suo rammarico per l'accaduto e per l'offesa arrecata alla memoria delle vittime, il Sindaco di Engelsbrand, Bastian Rosenau, ha precisato che il Comune e la cittadinanza erano all'oscuro del passato criminale di Kusterer, ringraziando per le segnalazioni e gli interventi che hanno portato alla luce tale questione.
  La decisione del Comune di Engelsbrand di revocare l'onorificenza si pone perfettamente in linea con il solenne impegno, assunto da Italia e Germania a partire dal 2012, ad intraprendere un percorso comune volto alla costruzione di una memoria condivisa del passato di guerra italo-tedesco. Un impegno che è stato inoltre suggellato al più alto livello politico in occasione della visita del Presidente della Repubblica e del Presidente tedesco a Sant'Anna di Stazzema nel marzo 2013 e che è stato riaffermato, più recentemente, con la visita congiunta del Ministro Gentiloni e del Ministro degli Affari Esteri tedesco Steinmeier a Ponte Buggianese il 9 novembre 2015.
  Ricordo, infine, che la Farnesina e il Ministero degli Esteri tedesco hanno impostato un programma di lavoro per la realizzazione di progetti concreti, fatti pervenire dalle associazioni rappresentative di ex-internati e di familiari delle vittime del nazismo e dai sindaci delle località che furono teatro di stragi naziste. Ciò nella consapevolezza che la memoria e la conoscenza delle tragedie del passato sono essenziali ai fini della salvaguardia degli ideali di libertà, democrazia e solidarietà che sono alla base della costruzione europea.

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ALLEGATO 2

Interrogazione a risposta immediata n. 5-08126 Scagliusi: Sulle autorizzazioni all'adozione di minori rilasciate dalla Repubblica Democratica del Congo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  1. Come noto, fin dall'inizio della vicenda del blocco delle adozioni nella Repubblica Democratica del Congo, il Ministero egli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha costantemente sensibilizzato le Autorità congolesi, sia per il tramite del nostro Ambasciatore a Kinshasa, sia personalmente con il Ministro degli Esteri che più volte ha richiamato l'urgenza e la delicatezza sul piano umanitario di questa vicenda, nel corso dei suoi colloqui con il suo omologo.
  Oltre 150 sono state le famiglie italiane coinvolte (settembre 2013), con procedure rimaste bloccate a diversi stadi di avanzamento dei loro rispettivi dossier.
  2. Un primo gruppo di 38 coppie che a quel momento avevano completato l'iter di adozione erano già, sia per legge italiana che per quella congolese, genitori adottivi a tutti gli effetti. A 7 di queste coppie, nell'autunno 2013 fu consentito, eccezionalmente, di tornare in Italia con i bambini adottati.
  3. Le altre 24 coppie (per 31 bambini) che erano comunque volate a Kinshasa per stare accanto ai futuri figli adottivi a causa del perdurare del blocco furono costrette a rientrare in Italia. Tale gruppo è poi riuscito a portare i bambini in Italia il 28 maggio 2014 con un volo di Stato, a seguito di un intervento di sensibilizzazione del Presidente del Consiglio direttamente sul Presidente Kabila. Le altre 7 coppie non partirono per la RDC su indicazione prudenziale ricevuta dall'Ente di riferimento. I bambini adottati da queste coppie sono poi giunti in Italia il 20 novembre 2015.
  4. Nel frattempo, il 25 settembre 2014 le Autorità congolesi avevano rinnovato il blocco «sine die», decretato un anno prima. Nel maggio 2015, su richiesta delle Autorità congolesi, i Paesi coinvolti nel blocco hanno trasmesso le liste dei procedimenti sospesi. In questa fase, l'Ambasciata d'Italia a Kinshasa si è adoperata costantemente affinché i rapporti con le Autorità congolesi potessero mantenersi in uno spirito di fattiva collaborazione.
  5. Al tempo stesso, la Farnesina ha continuato a rappresentare un costante punto di riferimento per le numerose famiglie che chiedevano informazioni sugli sviluppi della situazione, in assenza di altro canale informativo. Centinaia e centinaia di telefonate e mail sono state pazientemente gestite dal Ministero degli Esteri, in uno spirito di continua attenzione alla sofferenza delle famiglie e alla delicatissima dimensione umana di questa annosa vicenda.
  6. Tra la fine di giugno e l'inizio di luglio 2015 la Commissione Interministeriale congolese, costituita da tutti i ministeri di Kinshasa che si occupano della questione (Interno, Esteri, Giustizia e Famiglia) per riesaminare i casi pendenti, ha concluso l'esame di un primo gruppo relativo a un centinaio di casi di adozione.
  7. Finalmente il 2 novembre 2015, il Ministro della Giustizia congolese ha annunciato che 69 bambini, le cui procedure di adozione erano state definitivamente approvate alla suddetta Commissione potevano lasciare il Paese. Del gruppo facevano parte anche 10 bambini Pag. 37adottati da altrettante famiglie italiane - purtroppo giunti in Italia solo il 14 gennaio scorso.
  8. Il 24 febbraio è stato deciso lo sblocco di 8 altre adozioni italiane e il 2 marzo di un altro gruppo di 6 bambini, numeri molto esigui rispetto ai casi di bambini sbloccati adottati da coppie statunitensi (58) e francesi (54). Secondo quanto riferito dalle Autorità congolesi, la documentazione della maggior parte delle pratiche italiane risultava infatti incompleta, nonostante il continuo flusso d'informazione assicurato dall'Ambasciata d'Italia in Kinshasa e naturalmente dalla Farnesina, per nostra competenza.
  9. A seguito del continuo impegno dell'Ambasciata italiana nella RDC, l'8 marzo 2015 infine è stato deciso lo sblocco di un altro gruppo riguardante 66 bambini adottati da sole coppie italiane. Ancora una volta, le informazioni del caso (in particolare lista dei minori), sono state tempestivamente come è d'uopo trasmesse alla CAI, in vista di un auspicabile celere seguito per quanto riguarda gli adempimenti di competenza della Commissione.
  10. In definitiva, si tratta di 80 bambini adottati da coppie italiane (8, più 6 più 66) autorizzati a lasciare il Paese dalle Autorità congolesi. Auspichiamo che i bambini possano presto abbracciare in Italia i genitori adottivi. Tuttavia sono sinora riusciti a raggiungere l'Italia molti meno bambini di quelli adottati da coppie di altre nazionalità: a partire dallo sblocco parziale del 2 novembre 2015, infatti a fronte di solo 17 bambini che sono riusciti a partire effettivamente per l'Italia, hanno lasciato la RDC 230 bambini di coppie statunitensi e 90 di coppie francesi.
  11. La Farnesina come e per il nostro compito istituzionale, continua in ogni caso ad ascoltare le famiglie, a incoraggiare i genitori adottivi, a sostenerne le speranze e a impegnarsi a tutti i livelli, e in particolare prima nostra funzione attraverso l'Ambasciata in Kinshasa, nell'opera di sensibilizzazione delle Autorità congolesi, auspicando che nei prossimi giorni avremo ulteriori novità.