CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 marzo 2016
608.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08062 Baruffi: Riconoscimento alle imprese nell'anno 2016 degli sgravi contributivi per la contrattazione di secondo livello in relazione a somme corrisposte nell'anno 2015.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare concernente il finanziamento del fondo per lo sgravio contributivo sulla contrattazione di secondo livello, ricordo che il comma 67 dell'articolo 1 della legge n. 247 del 2007, ha istituito un Fondo destinato a finanziare uno sgravio contributivo sulla contrattazione di secondo livello. Tale Fondo prevedeva una dotazione iniziale pari a 650 milioni di euro. Il Ministero che rappresento, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, ha adottato, in riferimento agli anni del periodo 2008 – 2014, i decreti attuativi, prescritti dal comma 68 dell'articolo 1 della medesima legge n. 247, sulla base delle risorse a disposizione per ciascun anno di riferimento. Preciso che, per l'anno 2013, in conseguenza di appositi interventi normativi che hanno azzerato il budget a disposizione, non è stato possibile adottare il relativo decreto attuativo.
  A decorrere dal 2016 il Governo ha, invece, deciso di utilizzare parte delle risorse in parola per realizzare alcuni importantissimi interventi. Tra gli altri ricordo, in particolare, la promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata e una nuova forma di incentivazione della contrattazione di secondo livello. Con la legge di stabilità per il 2016 è stato, infatti, introdotto un regime fiscale agevolato, consistente nell'assoggettabilità ad una imposta sostitutiva dell'IRPEF e delle addizionali regionali e comunali pari al 10 per cento – entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi elevato a 2.500 euro per le imprese che coinvolgano pariteticamente i lavoratori nell'organizzazione del lavoro – dei premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione è legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione nonché per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell'impresa.
  Tale ultimo intervento normativo dimostra, dunque, il grande interesse del Governo e del Ministero del lavoro per l'incentivazione della contrattazione di secondo livello realizzata attraverso la valorizzazione della produttività aziendale e la partecipazione agli utili dell'impresa.

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ALLEGATO 2

5-08058 Simonetti: Iniziative per l'accompagnamento alla pensione dei lavoratori privi di occupazione e di ammortizzatori sociali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Simonetti, concernente la problematica dei lavoratori che hanno perso l'occupazione e che non possono più accedere agli ammortizzatori sociali, faccio presente quanto segue.
  Recentemente, è stata oggetto di studio una ipotesi normativa che prevede – per i lavoratori prossimi al pensionamento, i quali hanno perso l'occupazione e fruito degli ordinari strumenti di sostegno al reddito – la possibilità di accedere ad un assegno di pensione anticipata (cosiddetto APA) fino al perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia. Una volta maturato tale diritto, l'importo del trattamento di vecchiaia verrà decurtato di una quota risultante dalla conversione in rendita della somma degli assegni erogati.
  Alla predisposizione di tale proposta di intervento, previsto in via sperimentale, hanno partecipato, oltre al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell'economia e delle finanze, l'INPS e, con riferimento ad alcuni particolari profili, l'ISTAT.
  L'assegno – che, come già detto, postula la sussistenza di uno stato di disoccupazione e la cessazione della fruizione di prestazioni a sostegno del reddito previste per tale stato – è concesso in presenza di determinati requisiti anagrafici e contributivi.
  Voglio comunque ricordare che il Governo – sin dal suo insediamento – ha dimostrato particolare sensibilità alle problematiche dei cosiddetti esodati, ossia quei soggetti fuoriusciti dal circuito lavorativo sulla base di specifici accordi e privi di pensione per effetto dell'innalzamento dei requisiti pensionistici determinato dalla cosiddetta «Riforma Fornero».
  Nei confronti di tali soggetti, infatti, sono stati effettuati interventi di salvaguardia volti a consentire l'accesso al pensionamento sulla base dei requisiti pensionistici previgenti la «Riforma Fornero».
  Da ultimo, la legge di stabilità per il 2016 ha previsto un ulteriore intervento (il settimo), garantendo in tal modo l'accesso al trattamento previdenziale con i vecchi requisiti ad ulteriori 26.300 soggetti sia individuando nuove categorie di soggetti beneficiari sia incrementando i contingenti di categorie già oggetto di precedenti salvaguardie.

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ALLEGATO 3

5-08060 Baldassarre: Ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria per i lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Baldassarre, concernente la situazione occupazionale dei lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso (GE) e l'applicazione nei loro confronti del trattamento di cassa integrazione ordinaria, segnalo che dalle informazioni acquisite dalla Direzione territoriale competente, non risulta essere stata presentata alla Direzione Provinciale dell'INPS alcuna istanza volta al riconoscimento in favore dei lavoratori dello stabilimento di Riva Trigoso del trattamento di cassa integrazione ordinaria.
  Nell'evidenziare la rilevanza locale della vicenda in parola, posso comunque assicurare che il Ministero che rappresento continuerà a monitorare la vicenda, anche nella prospettiva di esaminarne le principali problematiche riguardanti la situazione occupazionale dei lavoratori e il riconoscimento in loro favore degli strumenti di tutela più adeguati.
  Da ultimo, voglio evidenziare che la Regione Liguria, espressamente interpellata al riguardo, ha manifestato la piena disponibilità ad un confronto con le organizzazioni sindacali e con il management aziendale per approfondire la situazione occupazionale dello stabilimento e contribuire a ricomporre le relazioni sindacali che oggi appaiono caratterizzate da forti problematiche.

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ALLEGATO 4

5-08059 Placido: Salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori degli alberghi Atahotels.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto parlamentare concerne la vertenza sindacale che vede coinvolti oltre 400 lavoratori di otto alberghi gestiti da Atahotels Spa che hanno interrotto le attività a causa del mancato raggiungimento di un accordo tra il Gruppo Unipol, proprietario di Atahotels e l'Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri (ENPAM), proprietaria degli immobili.
  Al riguardo, nel segnalare che il primo febbraio scorso è stata trasmessa al Ministero che rappresento la comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991 per complessivi 135 dipendenti, faccio presente che, ad oggi, le parti sociali non hanno richiesto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali alcun incontro per lo svolgimento della fase amministrativa della procedura.
  Ciò premesso, voglio sottolineare che il Governo è ben consapevole delle pesanti ricadute che potrebbero derivare sul piano sociale dalla riorganizzazione di otto importanti strutture del settore alberghiero italiano (Albergo Executive, Residence Class, Albergo Quark, Residence De Angeli, Albergo Villa Pamphili, Residence Planibel-Aosta e il Resort Tanka Village) in gestione ad Atahotels Spa fino al dicembre del 2015.
  Segnalo, infatti, che il Ministero dello sviluppo economico, al fine di garantire la continuità delle attività e la salvaguardia dei livelli occupazionali di tutti i lavoratori coinvolti, ha convocato l'8 marzo scorso un primo incontro tecnico con i soggetti coinvolti e cioè Atahotels Spa e Antirion Sgr Spa, che ne ha rilevato a dicembre 2015 dall'ENPAM la gestione della proprietà immobiliare.
  All'incontro hanno partecipato anche i sindacati di FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL E UILTUCS-UIL. Dopo ampia discussione con le parti, il Ministero dello sviluppo economico ha proposto la stipula di un protocollo di intesa contenente gli impegni di Atahotels Spa e di Antirion Sgr Spa per cercare di addivenire ad una soluzione che possa garantire la continuità dell'attività ad uso alberghiero delle otto strutture coinvolte e il riassorbimento della forza lavoro.
  Segnalo, inoltre, che entro il mese di marzo è previsto un prossimo incontro del tavolo tecnico-istituzionale presso il Ministero dello sviluppo economico.
  Pertanto, la situazione occupazionale dei lavoratori delle strutture alberghiere Atahotels è all'attenzione del Governo e dunque, posso assicurare, sin da ora, la disponibilità del Ministero che rappresento a mettere eventualmente in campo tutti gli strumenti di sostegno al reddito previsti dalla vigente normativa.

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ALLEGATO 5

5-08061 Garnero Santanchè: Procedimento elettorale per il rinnovo dell'assemblea dei delegati e del consiglio d'amministrazione della Fondazione ENASARCO.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Garnero Santanchè concernente le modalità di elezione dell'Assemblea dei delegati dell'ENASARCO, ricordo che, in esito ad un'articolata istruttoria, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il co-vigilante Ministero dell'economia e delle finanze hanno approvato, con provvedimento n. 9416 del 5 giugno 2015, il nuovo regolamento elettorale ENASARCO. Al riguardo, confermo che le disposizioni in materia elettorale ivi contenute sanciscono la modalità di voto online. In particolare, l'articolo 18, comma 5, del menzionato Regolamento recita testualmente: «Gli elettori esprimono il proprio voto con la modalità elettronica on-line indicata dalla Fondazione attraverso credenziali personali ed altre misure idonee ad assicurare la personalità e segretezza del voto e la regolarità e celerità delle procedure elettorale».
  In relazione, invece, alla delibera del Consiglio di amministrazione dell'ENASARCO dello scorso 3 febbraio, di cui si fa menzione nell'odierno atto parlamentare, rappresento che nessuna delibera, recante tale data e argomento, è stata sottoposta al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  Posso tuttavia precisare che se la delibera, come riportato nel presenta atto parlamentare, attiene a profili meramente amministrativi ed interni, è estranea al procedimento di approvazione ministeriale che, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 509 del 1994, concerne la vigilanza in materia previdenziale e degli assetti istituzionali.
  Da ultimo, nel rappresentare che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha monitorato costantemente l'avviamento delle predette procedure elettorali dal punto di vista della trasparenza, del rispetto dei tempi e delle procedure disciplinate dal citato Regolamento e dall'annesso cronoprogramma, posso assicurare che, nei prossimi giorni, i competenti uffici formuleranno specifica richiesta di chiarimenti all'ENASARCO in ordine alla richiamata delibera del 3 febbraio scorso.

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ALLEGATO 6

5-08063 Cominardi: Iniziative in materia di pensioni per i superstiti e di altre prestazioni di carattere previdenziale e assistenziale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Cominardi, inerente al tema della pensione di reversibilità, faccio presente quanto segue.
  Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali è più volte intervenuto sul tema affermando la totale infondatezza della polemica sulle pensioni di reversibilità per le quali non è allo studio nessun intervento futuro.
  Infatti – sebbene la pensione ai superstiti sia ricompresa tra «le prestazioni anche di natura previdenziale, sottoposte alla prova dei mezzi», oggetto di interventi di razionalizzazione, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera b), del disegno di legge delega per il contrasto alla povertà – il Governo non è intenzionato ad intervenire su tale prestazione. Ciò che la delega in materia di contrasto alla povertà si propone è il superamento di sovrapposizioni di più interventi rivolti a una medesima platea di beneficiari e di situazioni anomale.
  Per quanto concerne invece le altre tipologie di prestazioni cui fanno riferimento gli interroganti, faccio presente che gli interventi di riordino della normativa di settore muoveranno nella direzione di garantire un rafforzamento delle tutele a cui fra l'altro la legge di stabilità per il 2016 ha destinato risorse aggiuntive.
  Infatti l'articolo 1 della legge di stabilità per il 2016, ai commi 386 e 388, ha destinato per gli anni successivi al 2016 risorse pari a 1.000 milioni di euro per il finanziamento di uno o più interventi normativi di riordino della disciplina in materia di trattamenti, indennità, integrazione di reddito e assegni di natura assistenziale o comunque sottoposti alla prova dei mezzi, nonché in materia di accesso alle prestazioni sociali.