CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 marzo 2016
607.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO

ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE
(dal n. 412/1976 al n. 414/1982)

  ANZALDI. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai – Premesso che:
   l'articolo 45, comma 2, lett. l), del decreto legislativo n. 177 del 2005 stabilisce che il servizio pubblico generale radiotelevisivo deve destinare «una quota non inferiore al 15 per cento dei ricavi complessivi annui alla produzione di opere europee, ivi comprese quelle realizzate da produttori indipendenti»;
   l'articolo 16, comma 1, del vigente contratto di servizio prevede che la «Rai valorizza le capacità produttive, imprenditoriali e culturali del Paese al fine di favorire lo sviluppo dell'industria nazionale audiovisiva e contribuire alla crescita del sistema produttivo italiano ed europeo, privilegiando il rapporto tra qualità e mercato, l'efficienza e il pluralismo industriale (...)»;
   Renzo Martinelli è il regista del film «Ustica», che uscirà il prossimo 7 aprile, e nel quale viene ricostruita la vicenda della strage di Ustica del 27 giugno 1980, quando un DC-9 della compagnia Itavia, decollato dall'aeroporto di Bologna e diretto a Palermo, si squarciò in volo, provocando 81 morti;
   il regista nel film ricostruisce i fatti che portarono a quella tragedia, sulla base delle cinquemila pagine dell'istruttoria del giudice Priore, nonché di testimonianze e perizie;
   secondo quanto riportato in un'intervista al Corriere della sera del 16 febbraio, il regista avrebbe proposto alla Rai di produrre il film e che quest'ultima avrebbe rifiutato perché «non voleva rogne con gli americani»;
   il film è una coproduzione «col Belgio a cui hanno partecipato ministero Beni culturali e tre Regioni, oltre a privati»;
   si chiede di sapere:
   se corrisponda al vero che il regista Martinelli abbia proposto alla Rai la produzione del film;
   in caso affermativo, se è vero che la Rai abbia rifiutato di produrre il film per i motivi riferiti dal regista nell'intervista;
   chi all'interno della Rai abbia valutato il copione e per quali ragioni lo abbia rifiutato;
   se non ritengano che rientri tra le finalità del servizio pubblico produrre film che abbiano un forte valore di testimonianza civile. (412/1976)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  In primo luogo, occorre considerare che Rai Cinema riceve circa 1000 proposte ogni anno ed è necessariamente chiamata ad operare delle scelte, a volte difficili, potendo intervenire nel finanziamento solo di una minima parte dei progetti presentati.
  Nel caso specifico oggetto dell'interrogazione sopra citata, si ritiene opportuno mettere in evidenza che le motivazioni alla base della decisione di non partecipare alla produzione del film di Renzo Martinelli risiedono esclusivamente in una valutazione intrinseca del progetto. Infatti, pur essendo una sceneggiatura strutturalmente adeguata a sostenere una trasposizione cinematografica, uno dei motivi editoriali per cui si decise di non contribuire alla realizzazione del film fu la commistione non Pag. 158perfettamente equilibrata tra elementi di finzione, personaggi di fantasia e fatti realmente accaduti, tale da determinare delle criticità di narrazione rispetto alla delicatezza della materia trattata.
  Inoltre, al di là della scelta del regista di sposare, pur nella perdurante incertezza storico-processuale sulla vicenda, una precisa versione della dinamica della strage, c'erano perplessità su alcune scelte stilistiche difficili e crude, come quella di porre al centro della catastrofe una bambina che vediamo morire più volte, tenuto conto che le vicende raccontate rappresentano ancora una ferita aperta per il Paese e per i parenti delle vittime della strage.
  Al regista/produttore, in ogni caso, fu offerta la possibilità di riproporre il film una volta realizzato, per verificarne gli esiti artistici ed eventualmente procedere ad una acquisizione dei diritti televisivi. Possibilità che si sta in effetti concretizzando, considerato che è già stato fissato un incontro per visionare il film da parte delle strutture competenti di Rai Cinema.
  Da ultimo, si ritiene opportuno mettere in evidenza l'impegno di Rai Cinema sul fronte del cinema civile e sociale; a tal proposito si ricordano, tra gli altri film, Terraferma di Emanuele Crialese sui temi dell'accoglienza; Torneranno i prati, di Ermanno Olmi, Bella addormentata di Marco Bellocchio sulle scelte del fine vita; La Mafia uccide solo d'estate di Pif, sul periodo stragista di Palermo; I Cento passi di Marco Tullio Giordana sulla storia di Peppino Impastato e ancora La siciliana ribelle di Marco Amenta, Placido Rizzotto di Pasquale Scimeca, Fortapasc di Marco Risi e il recente Fuocoammare di Rosi, Orso d'Oro all'ultimo festival di Berlino, che racconta Lampedusa, al centro di un attuale dibattito sulle frontiere.

  NESCI, LIUZZI, ALBERTI, VILLAROSA, PESCO. – Al Presidente della Rai – Premesso che:
   nel corso della puntata del 22 dicembre 2015 di «Ballarò», programma di approfondimento politico condotto da Massimo Giannini su Rai Tre, è andata in onda un'intervista a Giuseppe Vegas, presidente della Consob, l'autorità garante degli investitori e dell'efficienza e trasparenza del mercato mobiliare italiano;
   durante la suddetta intervista, Vegas ha dichiarato, in merito allo strumento dei c.d. «scenari di probabilità», che «nel 2012 il Parlamento europeo con un regolamento, quindi direttamente applicativo in tutti i Paesi, ha escluso che si potesse richiedere questo tipo di strumento, quindi non potevamo richiederlo a nessuno. Ciò detto, se la formula magica [...] fosse una formula salvifica, forse l'avrebbero adottato Paesi che hanno un mercato più importante del nostro [...] Questo non è accaduto: non le suscita qualche domanda ?»;
   secondo quanto precisato da Assofinance, l'associazione italiana dei consulenti finanziari indipendenti, in un comunicato stampa del 27 dicembre 2015 inviato alla stessa redazione di «Ballarò», il dottor Vegas ha dato una lettura non veritiera della realtà;
   a riguardo Assofinance specifica, invece, che «gli scenari probabilistici sono stati ideati dalla stessa Consob (Ufficio analisi quantitative) nel 2009, sono sostenuti da oltre 100 tra accademici italiani e stranieri ed esperti di finanza («Movement for risk transparency») oltre a essere utilizzati quotidianamente dagli stessi intermediari finanziari di tutto il mondo»;
   non è nemmeno vero che siano stati vietati dal Parlamento europeo: come documenta, ancora, Assofinance, l'articolo 3 del Regolamento CE n. 809/2004 consente a Consob di far inserire all'offerente nel prospetto informazioni aggiuntive, per consentire ai risparmiatori di investire consapevolmente;
   come se non bastasse, l'articolo 94, comma 5, del c.d. «Testo unico della Finanza» (decreto legislativo del 24 febbraio 1998, n. 58) precisa: «Se è necessario per la tutela degli investitori, la Pag. 159Consob può esigere che l'emittente o l'offerente includa nel prospetto informazioni supplementari»;
   a riprova, poi, dell'inesistenza di un divieto, Assofinance fa osservare che in passato scenari di probabilità «sono stati adottati dall'Autorità di vigilanza portoghese (CMVM) oltre che dalla stessa Consob per le polizze finanziario-assicurative di Ramo III («Index e unit linked»). Sono stati fatti includere da Consob anche nella scheda prodotto del «Prestito Convertendo» di Banca Popolare di Milano»;
   agli odierni interroganti preme sottolineare che, probabilmente, molte delle 130 mila famiglie degli obbligazionisti di Banca Marche, Banca Etruria, Cari Chieti e Cari Ferrara, avrebbero potuto salvare i risparmi di una vita, se i prospetti informativi delle obbligazioni subordinate avessero riportato gli scenari probabilistici;
   nella parte iniziale della suddetta intervista, il dottor Vegas afferma ancora: «da quando mi sono insediato in questo ufficio alla Consob, ho sempre avuto come stella polare il risparmiatore, soprattutto il piccolo risparmiatore, e non le banche, perché le banche sono uno strumento, ma il fine è che il piccolo risparmiatore possa essere sicuro relativamente alle speranze che ripone nei risparmi di una vita. Siamo stati i primi a inventarci le avvertenze nei prospetti, cioè nella prima parte scriviamo le cose più importanti. Mi sono procurato un vecchio prospetto di Banca Etruria sull'emissione dei famosi bond subordinati. In prima pagina c’è scritto che questi bond sono pericolosi perché in caso di fallimento della banca anche chi li ha sottoscritti è chiamato a pagare;
   anche a tal proposito, Assofinance osserva che «il presidente confonde evidentemente due concetti diversi: pericolo e rischio. Sapere che un prodotto finanziario è pericoloso (ovverosia che può far perdere l'intero capitale) è importante ma assolutamente non sufficiente, essendo fondamentale, invece, conoscere quante probabilità si hanno di guadagnare (e quanto) e quante di perdere (e quanto), ovverosia il rischio, che avrebbe potuto essere comunicato efficacemente con gli scenari di probabilità»;
   nel corso dell'intervista, ancora, Massimo Giannini fa riferimento alla lettera di Bankitalia del dicembre 2013 nelle cui conclusioni, come riportano vari organi di stampa, si legge che «a seguito del progressivo degrado della situazione aziendale, la Banca Popolare dell'Etruria risulta ormai condizionata in modo irreversibile da vincoli economici, finanziari e patrimoniali che ne hanno di fatto «ingessato» l'operatività». Per cui Bankitalia «ritiene che la Popolare non sia più in grado di percorrere in via autonoma la strada del risanamento»;
   a tal proposito, il dottor Vegas ha precisato che «noi immediatamente abbiamo fatto comunicare a Banca Etruria il problema, abbiamo attivato la procedura del supplemento al prospetto, ciò vuol dire che il risparmiatore poteva chiedere di essere rimborsato, di non partecipare più alla sottoscrizione. Lei mi potrà dire che il tempo dato al risparmiatore per poter revocare il prospetto è molto limitato (solo due giorni nel periodo della vigilia di Natale, nda) [...] però questo purtroppo dipende da una scelta legislativa europea»;
   pur essendo vero tale riferimento alla legislazione europea, Consob, per tutelare gli investitori (come, d'altronde, le è imposto dall'articolo 91 del c.d. «Testo Unico della Finanza»), avrebbe potuto richiedere alla banca di prorogare tale termine (definito dallo stesso presidente «irrazionale») in base all'articolo 95-bis, comma 2, del «Tuf», secondo il quale è vero che «gli investitori che hanno già accettato di acquistare o sottoscrivere i prodotti finanziari prima della pubblicazione di un supplemento hanno il diritto, esercitabile entro due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione», ma si precisa, appunto, anche che «tale termine può essere prorogato dall'emittente o dall'offerente»;
   come su specificato, queste osservazioni sono state inviate da Assofinance alla Pag. 160redazione di «Ballarò», con la richiesta che «tali considerazioni vengano messe a conoscenza dei vostri teleascoltatori nel modo che riterrete più opportuno per una loro piena informativa»;
   è opportuno, in questa sede, ricordare che, secondo quanto affermato all'articolo 3 del decreto legislativo n. 177 del 31 luglio 2005 (»Testo Unico della Radiotelevisione»), sono principi essenziali del servizio pubblico «l'obiettività, la completezza, la lealtà e l'imparzialità dell'informazione»;
   nel suddetto decreto, peraltro, si specifica, all'articolo 4 comma 1 lettera e), che la Rai garantisce anche «la trasmissione di apposita rettifica, quando l'interessato si ritenga leso nei suoi interessi morali o materiali da trasmissioni o notizie contrarie a verità, purché tale rettifica non abbia contenuto che possa dare luogo a responsabilità penali o civili e non sia contraria al buon costume»;
   tale diritto di rettifica è, peraltro, garantito anche dall'articolo 10 della legge n. 223 del 6 agosto 1990 (»Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato») che prevede la possibilità, per chiunque si senta leso da trasmissioni contrarie a verità, di chiedere rettifica. E, peraltro, la medesima va «effettuata entro quarantotto ore dalla ricezione della richiesta, in fascia oraria e con il rilievo corrispondenti a quelli della trasmissione che ha dato origine alla lesione degli interessi»;
   a quanto risulta, «Ballarò» non ha provveduto, nelle puntate precedenti, a render conto delle dichiarazioni non rispondenti al vero, rese dal presidente Consob, dottor Giuseppe Vegas;
   preme, ancora, rilevare che la succitata intervista, andata in onda non in diretta bensì registrata, avrebbe consentito alla redazione di «Ballarò» di verificare quanto dichiarato dallo stesso dottor Vegas, di modo da accertare la fondatezza o meno delle dichiarazioni rese dall'intervistato che – come dimostrato in premessa – sono state non solo imprecise, ma in alcuni fondamentali passaggi non corrispondenti a verità;
   si chiede di sapere:
    se nelle trasmissioni informative della Rai siano verificate – preventivamente in caso di trasmissioni registrate, oppure successivamente – le informazioni rese dagli intervistati, soprattutto quando si tratta di soggetti che ricoprono importanti cariche nell'ambito di autorità indipendenti e se, in caso affermativo, siano previste particolari modalità di rettifica delle informazioni non corrispondenti a verità;
    se nel caso in oggetto le affermazioni dell'intervistato siano state sottoposte al cosiddetto fact-checking e se, considerata la manifesta inesattezza di alcune dichiarazioni di Vegas, non ritengano, pur nel rispetto dell'autonomia che contraddistingue la professione giornalistica, dare adeguato spazio ai rilevi mossi da associazioni quali Assofinance, che in ossequio ai principi che regolano il servizio pubblico radiotelevisivo meriterebbero adeguata voce.
(413/1977)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  In linea generale, l'obiettivo del programma è quello di offrire un'informazione improntata ai principi di imparzialità, completezza e correttezza, nel rispetto del diritto/dovere di cronaca, della verità dei fatti e del diritto dei cittadini ad essere informati; nello specifico caso in questione l'essersi affidati al massimo rappresentante dell'autorità garante degli investitori e dell'efficienza e trasparenza del mercato mobiliare italiano, fa ritenere che spettasse a lui la principale responsabilità delle dichiarazioni rilasciate nel corso dell'intervista.
  Si pone peraltro in evidenza come nel corso dell'intervista, durata pochi minuti e oltretutto realizzata in collegamento e non in studio, non era materialmente possibile approfondire una complessità tematica che Pag. 161avrebbe inevitabilmente reso il confronto troppo tecnico e di difficile semplificazione. L'intervista infatti, a fronte di un contesto mediatico che non aveva ancora visto il coinvolgimento di quella autorità, si motivava soprattutto come occasione per ascoltare quel punto di vista. Le domande del conduttore erano infatti mirate a far emergere soprattutto il ruolo e il comportamento dell'istituzione a fronte dell'emergenza banche. La specifica questione relativa agli «scenari probabilistici» avrebbe richiesto un approfondimento francamente di difficile gestione all'interno di quel contesto se non a fronte di una discussione più ampia con altri soggetti, tra i quali proprio quelle associazioni che hanno segnalato la necessità di chiarire meglio quel passaggio.
  Ciò premesso, proprio nella consapevolezza dell'importanza e delicatezza di tali temi, sarà presa in considerazione l'eventualità di un successivo confronto da attivare tra più soggetti proprio per meglio approfondire il tema banche e risparmiatori che continua ad essere al centro delle preoccupazioni di cittadini e famiglie.

  NESCI, TERZONI. – Al Presidente e al direttore generale della Rai – Premesso che:
   domenica 7 Febbraio 2016 alle ore 14,30 è andata in onda su Raitre la trasmissione «In 1/2 h» intitolata «Il piccolo principe». Ospiti della conduttrice Lucia Annunziata l'ambasciatore italiano al Cairo Maurizio Massari, e i giornalisti Giuseppe Acconcia ed Andrea Purgatori. La trasmissione era finalizzata a far luce sui fatti accaduti in Egitto con l'uccisione del ricercatore Italiano Giulio Regeni al Cairo;
   il programma è andato in onda sul canale di Raitre in tutte le regioni italiane ad eccezione delle Marche, dove la trasmissione è stata bruscamente interrotta per trasmettere una partita di calcio locale, Monticelli-San Benedettese, valevole per la sesta giornata del girone di ritorno del Campionato Nazionale Serie D 2015/16;
   l'interruzione è perdurata per tutta la durata della partita andando così a coprire anche parte della trasmissione nazionale successiva, «Alle falde del Kilimangiaro», condotto da Camila Raznovich;
   agli scriventi consta che alcuni telespettatori residenti nella provincia di Ancona e Pesaro, indignati per la repentina interruzione, abbiano contattato prontamente la sede della RAI Regione Marche al numero 07158961 e ad essi sia stato risposto che la programmazione fosse stata interrotta su ordine della Prefettura per poter trasmettere la partita di calcio;
   risulta ancora agli scriventi che la prefettura di Ascoli, su indicazione del questore e sentito il Centro Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive avrebbe sì dato disposizione circa la trasmissione della suddetta partita di calcio, ma limitatamente alla provincia di Ascoli;
   si chiede di sapere:
    se intendano confermare i fatti sopra esposti e, se del caso, spiegare per quali precise ragioni il centro di produzione Rai territorialmente competente abbia modificato il palinsesto nazionale anche per le province di Ancona e Pesaro.
(414/1982)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione sopra citata si informa di quanto segue.
  La prevista programmazione televisiva di Rai Tre per Domenica 7 febbraio 2016, specificamente la trasmissione di «In Mezz'ora» e l'inizio di «Alle falde del Kilimangiaro», è stata interrotta nella Regione Marche per essere sostituita dalla trasmissione della partita «Monticelli-Sambenedettese» in ottemperanza di un'ordinanza della Prefettura di Ascoli Piceno. Con tale provvedimento la Prefettura disponeva che «la trasmissione in diretta televisiva....dell'incontro di calcio Monticelli-Sambenedettese in programma per domenica 7 febbraio p.v. alle ore 14.30 presso lo stadio Cino e Lillo Pag. 162Del Duca di Ascoli Piceno....per le esigenze di tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza».
  Al riguardo, si evidenzia tuttavia che il distacco della programmazione Rai ha riguardato necessariamente l'intera Regione Marche tenuto conto del fatto che la rete di diffusione non consente tecnicamente la differenziazione del segnale su base sub-regionale.