CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 marzo 2016
604.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-04448 Piras: Sui criteri di punteggio nelle graduatorie di ammissione per il bando di reclutamento, indetto per il 2015, per 7.000 volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) nell'esercito.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ritengo doveroso specificare, in premessa, che le disposizioni relative all'acquisizione di maggior punteggio in virtù del possesso del titolo di guida alpina, di istruttore di sci o di club alpino o dell'attestato di bilinguismo italo-tedesco, servono a soddisfare esigenze funzionali specifiche valorizzando quei candidati in possesso di peculiari conoscenze tecniche funzionali al tipo di concorso cui partecipano.
  Con i decreti dirigenziali indicati neiratto la competente Direzione Generale per il personale militare ha indetto il concorso in argomento, per volontari in ferma prefissata di un anno, sulla base delle esigenze rappresentate dallo Stato Maggiore dell'Esercito.
  Tali decreti elencano (all'articolo 10, comma 1) i titoli di merito che danno luogo all'attribuzione dei relativi punteggi per la formazione della graduatoria.
  L'esigenza è quella di garantire l'inserimento nelle carriere iniziali dell'Esercito di personale in possesso di profilo adeguato alle attuali necessità operative e di impiego della Forza Armata, valorizzando principalmente i titoli di studio, le competenze linguistiche e professionali, gli indicatori di fisicità, i brevetti e le abilitazioni che consentano di valutare il candidato nella sua globalità.
  Nel caso trattato dall'interrogante, l'inserimento di alcuni specifici titoli o attestati risponde alla necessità di reclutare personale in possesso di adeguate professionalità, destinato a operare in ambiente montano o da impiegare in aree ove la lingua tedesca è in uso unitamente a quella italiana.
  Ciò è valido per il bilinguismo italo-tedesco o per la conoscenza (a livello di madrelingua) della lingua tedesca, che permette un impiego nelle aree dove il tedesco viene parlato.
  In conseguenza di ciò, il possesso di determinati attestati o di specifici titoli, come quelli elencati nell'atto, non può essere considerato un fattore discriminante ma deve essere inteso come opportuna valorizzazione di conoscenze tecniche che, nel particolare contesto ambientale in cui il candidato sarà chiamato ad operare, devono trovare il giusto riconoscimento nell'ambito dell'attribuzione del punteggio nelle procedure concorsuali di reclutamento.
  A titolo esemplificativo si richiamano i corsi per guida alpina, i corsi per istruttori di sci e per istruttori del Club Alpino Italiano.
  Per le ragioni indicate, nei bandi concorsuali per il reclutamento di volontari in ferma prefissata, non si ravvisano profili di illegittimità tali da giustificare il promovimento di iniziative come quelle auspicate dall'onorevole interrogante.
  Si precisa, infine, a mero titolo informativo, che nell'anno 2015 a fronte di 7189 VFP1 reclutati, solo 29 provengono dal Trentino Alto Adige.

Pag. 49

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-07617 Carra: Sull'opportunità che la caserma dell'Arma dei carabinieri del comune di Suzzara torni nell'ambito del comando di compagnia di Gonzaga.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La componente territoriale dell'Arma dei Carabinieri è costantemente sottoposta a sistematici adeguamenti della distribuzione dei presidi sul territorio, attraverso un'analisi che tiene conto di parametri riferiti alla popolazione, alla delittuosità, agli aspetti di carattere infrastrutturale/logistico e alla mobilità, in piena sintonia con le altre Forze di polizia e d'intesa con gli orientamenti dei Prefetti.
  L'Arma dei Carabinieri ha sempre posto massima attenzione nel perseguimento di un dispositivo territoriale efficiente e adeguato per l'assolvimento dei propri compiti istituzionali, tra cui quello della tutela della sicurezza dei cittadini e del territorio.
  Fatta questa premessa, in relazione a quanto rappresentato dall'interrogante, si fa presente che la Stazione Carabinieri di Suzzara – che ha competenza sia sul Comune omonimo che su quello di Motteggiana – dispone di una forza effettiva di 9 militari, in linea con gli omologhi presidi operanti nell'ambito della stessa Regione e caratterizzati da uguali valori demografici.
  È alle dipendenze della Compagnia di Viadana dall'ottobre 2004, quando venne disposta una riarticolazione complessiva del dispositivo territoriale dell'Arma nella provincia di Mantova a seguito dell'istituzione del nuovo Comando Compagnia Carabinieri di Castiglione dello Stiviere.
  Il trasferimento della dipendenza dalla Compagnia Carabinieri di Gonzaga a quella di Viadana venne adottato tenendo conto della migliore distribuzione della forza sul territorio provinciale e in ragione dei carichi di lavoro.
  La richiamata Stazione Carabinieri di Suzzara non è, allo stato, interessata da provvedimenti di razionalizzazione del dispositivo territoriale.
  Per quanto concerne, invece, la caserma di Borgoforte – cui fa riferimento l'onorevole Carra – si precisa che a seguito dell'istituzione del nuovo Comune di Borgo Virgilio (costituito mediante la fusione dei Comuni di Virgilio e di Borgoforte), lo scorso 25 febbraio la Stazione Carabinieri di Borgoforte è stata potenziata con altre 4 unità e ridislocata in un nuovo stabile nel Comune di recente costituzione – a pochi chilometri dalla precedente sede di Borgoforte – assumendo, contestualmente, la nuova denominazione di Stazione Carabinieri di Borgo Virgilio, competente su tutto il territorio comunale neo-costituito.

Pag. 50

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-07891 Duranti: Sull'utilizzo della base di Sigonella per l'invio di droni armati in Libia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sulle questioni oggetto dell'interrogazione in discussione, il Governo, direttamente con il Ministro della Difesa, ha già avuto modo di riferire, il 24 febbraio 2016, presso l'Assemblea della Camera dei deputati.
  In quella occasione sono state riaffermate le scelte fatte dal Governo, e sempre discusse in Parlamento, relativamente alla lotta all'Isis.
  Noi siamo dall'inizio convintamente parte della coalizione anti Isis, con altrettanta determinazione sosteniamo il punto di vista nazionale che prevede come fondamentale il coinvolgimento diretto e attivo delle popolazioni e dei Governi locali nella lotta al terrorismo, cui dare il necessario supporto.
  Tale coinvolgimento è fondamentale per la riuscita positiva dell'azione e ne costituisce il catalizzatore per la sua efficacia.
  È per questo che noi siamo presenti in Iraq e non ad esempio in altri scenari, perché lì operiamo, d'accordo con il Governo iracheno, e a supporto della battaglia che loro stanno conducendo contro il terrorismo.
  Lo stesso approccio vale anche per la Libia, dove l'Italia è parte attiva per una sua stabilizzazione che sia sostenibile e duratura, nel pieno rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
  L'Italia è la nazione che sta coordinando la formazione della Liam, quella forza di sicurezza e di stabilizzazione che consentirà alla Libia, nel momento in cui avrà un Governo, di ritenere di avere il necessario aiuto da parte della comunità internazionale.
  Per quello che riguarda la base di Sigonella, la stessa è una base che è utilizzata dagli Stati Uniti fin dagli anni Cinquanta, sulla base di un trattato sottoscritto proprio in quegli anni.
  Più recentemente, a seguito dell'uccisione a Bengasi dell'ambasciatore americano in Libia, è stato richiesto e si è negoziato tra Governi il rafforzamento in loco della presenza di mezzi americani per soddisfare le legittime esigenze di protezione dei loro concittadini, non solo della Libia, ma nell'area del Nord Africa.
  L'impiego di tali mezzi riguarda esclusivamente i profili difensivi di proprio personale, quando necessario, e ciò costituisce esemplificazione del diritto alla legittima difesa sancito dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite.
  Nel pieno rispetto di tale principio, il loro utilizzo della base di Sigonella è di volta in volta discusso e autorizzato, in coerenza con le linee di politica estera e di difesa e con la strategia italiana che il Governo ha più volte esplicitato anche al Parlamento.
  In merito, infine, al citato articolo relativo all'invio di 5000 soldati sul territorio libico, il Ministro della difesa ha più volte chiarito, sia a mezzo stampa sia in sede parlamentare. A conferma di ciò si richiama il resoconto delle comunicazioni del Governo sullo stato delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e stabilizzazione, presso le Commissioni Riunite e Congiunte (3a Affari Esteri e 4a Difesa) del Senato, in data 6 ottobre 2015.