CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 marzo 2016
603.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
ALLEGATO

ALLEGATO

Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione. COM(2015)610 final.

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese. 15258/15.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016. Doc. LXXXVII-bis, n. 4.

RELAZIONE APPROVATA

  «La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminati il Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione (COM(2015)610 final), il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese (15258/15) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016 (Doc. LXXXVII-bis, n. 4);
   premesso che:
    il 27 ottobre 2015 la Commissione europea ha presentato il Programma di lavoro per il 2016, il secondo del suo mandato;
    il programma ribadisce l'impegno a favore delle dieci priorità indicate negli orientamenti politici presentati dal presidente Juncker nel luglio 2014, confermando l'obiettivo di un'Unione europea più grande e più ambiziosa sui temi importanti e più piccola e più modesta su aspetti meno rilevanti che non richiedono l'azione dell'UE;
    le dieci priorità del Presidente Juncker – che rappresentano il mandato politico della Commissione Juncker e la base sulla quale è stata nominata – affrontano le grandi sfide sulle quali l'UE è chiamata attualmente a confrontarsi, tra cui il rilancio dell'occupazione, la crescita economica e la carenza di investimenti, la crisi dei rifugiati, i cambiamenti climatici e la pressione sulle risorse naturali, la mancanza di fiducia sul ruolo dell'Europa nel nuovo ordine mondiale che sta emergendo;
    il programma di lavoro, che consta di una Comunicazione e di sei allegati, illustra innanzitutto le principali iniziative che l'Esecutivo europeo intende avviare nel 2016 relativamente, tra le altre, alle priorità concernenti un nuovo impulso all'occupazione alla crescita e agli investimenti, un mercato unico digitale connesso, un mercato unico più profondo e più equo con una base industriale più solida, un'Unione economica e monetaria più profonda e più equa, un accordo realistico e equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti;
    per poter far leva su tutti gli strumenti a disposizione dell'Unione al fine di raggiungere gli obiettivi che si prefigge, Pag. 71la Commissione europea preannuncia la revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale che verterà su come orientare al meglio i finanziamenti in funzione delle priorità – tra cui quella relativa alla dimensione interna ed esterna della crisi dei rifugiati – e l'elaborazione di una strategia volta ad incentrare maggiormente il bilancio UE sui risultati;
    il programma della Commissione europea prevede una serie di iniziative per combattere la disoccupazione (in particolare quella giovanile e quella di lunga durata) e promuovere gli investimenti nel capitale umano;
    a tal fine, la Commissione intende presentare una nuova strategia per garantire la crescita economica e la sostenibilità sociale e ambientale oltre l'orizzonte temporale del 2020;
    per favorire occupazione, sviluppo e inclusione sociale, la Commissione intende promuovere gli investimenti nel capitale umano lungo tutto l'arco della vita, che si tratti di formazione professionale, istruzione superiore, competenze digitali e di alta tecnologia;
    nella relazione programmatica per il 2016, il Governo italiano intende perseguire il rafforzamento degli interventi di politica attiva diretti a favorire l'occupazione e la crescita, in particolare a sostegno dell'occupazione giovanile e dell'inserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiori difficoltà di inserimento lavorativo;
    nel programma di lavoro per il 2016 la Commissione europea affronta i seguenti aspetti del mercato unico: una strategia generale; Unione dei mercati dei capitali; libera circolazione dei lavoratori; potenziamento di alcuni settori strategici; fiscalità;
    la Commissione ribadisce l'importanza di consolidare i punti di forza del mercato unico, permettendo a quest'ultimo di liberare appieno il proprio potenziale;
    il programma di lavoro specifica che la realizzazione di un mercato unico dei capitali, del finanziamento e del risparmio svolgerà un ruolo fondamentale per rimuovere gli ostacoli agli investimenti ed aiutare le imprese a crescere in tutto il mercato unico;
    per quanto riguarda invece la fiscalità, la Commissione preannuncia la presentazione di un piano d'azione sull'IVA che dovrebbe illustrare le prossime tappe per l'introduzione di un regime definitivo, efficiente e a prova di frode;
    in materia di fiscalità la Relazione programmatica del Governo ipotizza la presentazione di proposte di modifica della direttiva IVA in tema di aliquote normali e ridotte;
    nel programma di lavoro la Commissione europea sottolinea che ha già presentato una serie di misure attuative della relazione dei cinque presidenti sul tema «Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa», che delinea le prospettive di ulteriore integrazione per l'Eurozona;
    le priorità del Programma del trio di Presidenza in materia economico-finanziaria comprendono, tra l'altro, la proposta di regolamento sulla riforma strutturale del settore bancario (COM(2014)43), che mira alla separazione delle attività finanziarie più rischiose delle banche da quelle di intermediazione tradizionale; l'attuazione del meccanismo di risoluzione unico delle crisi bancarie, entrato in vigore con l'approvazione del regolamento (UE) n. 806/2014, che, al fine di limitare l'impatto sui bilanci pubblici degli interventi di salvataggio delle banche in crisi (cd. bail-out), introduce il principio per cui la ricapitalizzazione degli istituti di credito è affidata in primo luogo ad azionisti, obbligazionisti e creditori delle banche stesse (cd. bail-in); la proposta di regolamento che istituisce il sistema europeo di garanzia dei depositi bancari fino a 100 mila euro (COM(2015)586);
    altra priorità della Commissione europea per il 2016 è il Partenariato Pag. 72transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), l'accordo commerciale tra Unione europea e Stati Uniti che prevede la creazione di una zona di libero scambio tra le due parti, generando nuove opportunità economiche in termini di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa;
    nella Relazione programmatica 2016 il Governo, riguardo alle politiche per l'impresa, segnala l'intenzione di rilanciare la politica industriale e di favorire – anche a livello europeo – l'integrazione delle politiche per l'impresa in tutte le politiche che impattano sulla competitività;
  considerato che:
    una delle priorità alle quali prestare maggiore attenzione è quella di superare la crisi di fiducia nel progetto europeo che sta emergendo in ampi settori dell'opinione pubblica degli Stati membri;
    occorre mettere quindi al centro del dibattito sulle prospettive dell'UE l'obiettivo di una sempre più stretta integrazione in un'Unione politica, intesa quale tappa verso la mèta degli Stati Uniti d'Europa;
    in questo quadro, appare necessaria un'iniziativa politica volta a superare problemi vecchi e nuovi, attraverso l'introduzione di strumenti innovativi;
    appare necessaria soprattutto una diversa politica economica europea che, pur non dimenticando una gestione rigorosa e solida dei conti pubblici, privilegi maggiormente la crescita e la creazione di posti di lavoro, riparando i guasti di troppi anni di austerità;
    occorre adoperarsi affinché si proceda al completamento dell'Unione bancaria, con l'introduzione, nel più breve tempo possibile, del terzo pilastro della garanzia comune europea sui depositi bancari, in aggiunta ai due pilastri già attuati del meccanismo unico di vigilanza europea e del meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie;
    appare necessaria una maggiore flessibilità nel perseguimento di una gestione rigorosa e solida dei conti pubblici e di un maggiore dinamismo nelle politiche di investimento comuni, insieme ad una graduale introduzione di forme di mutualizzazione del debito pubblico degli Stati membri;
    più in generale occorre che l'Italia, nell'ambito del processo di riforma delle istituzioni europee, faccia sentire la propria voce con piena consapevolezza del proprio ruolo, della propria forza e della propria storia;
    in particolare, occorre perseguire il rafforzamento della legittimità democratica delle principali istituzioni europee (Parlamento, Consiglio europeo, Consiglio dell'Unione europea, Commissione europea), anche attraverso meccanismi di funzionamento delle istituzioni europee più snelli ed efficaci;
    occorre infine creare le condizioni affinché possa essere scongiurata la cosiddetta Brexit nel quadro di un'intesa che sia equa, soddisfacente per tutti i contraenti della stessa, e tale da non mettere a rischio i presupposti essenziali del progetto di integrazione europea, del quale del resto il Regno Unito è stato, a partire dal suo ingresso, un soggetto protagonista,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) appare necessario tenere nel dovuto conto, anche alla luce del crescente fabbisogno di investimenti pubblici in funzione anticiclica, il tema della flessibilità nell'applicazione delle regole riguardanti il saldo dei bilanci pubblici, in particolare considerando, nel valutare la coerenza dei bilanci nazionali con le predette regole, sia i percorsi nazionali di riduzione del disavanzo pubblico sia le riforme strutturali Pag. 73pro-crescita che in ogni Paese sono state progettate, attuate o in corso di attuazione;
   2) appare necessario potenziare e accelerare gli investimenti del Piano Juncker, alla luce sia del rallentamento economico globale messo in evidenza dall'ultimo Interim Economic Outlook pubblicato dall'OCSE in data 18 febbraio 2016 sia dell'andamento, definito «deludente» dall'OCSE stessa, dello stesso Piano Juncker, che secondo le previsioni avrebbe dovuto mobilitare investimenti per quasi 2 punti e mezzo di PIL dell'UE, mentre a gennaio 2016 i progetti di investimento approvati nell'ambito del Piano ammontano a meno di mezzo punto di PIL dell'UE;
   3) occorrere dare coerente applicazione alla cosiddetta «clausola migranti» per far fronte all'emergenza migratoria;
   4) bisogna perseguire il progetto di un'Europa a cerchi concentrici, con al centro un'Eurozona progressivamente rafforzata che si mantenga aperta, in prospettiva, ad un'evoluzione verso un'Unione politica;
   5) appare necessario accrescere la sfera d'influenza delle politiche comuni a livello europeo, in primo luogo completando, senza ulteriori tergiversazioni e incertezze, l'Unione bancaria, attraverso la messa in atto di una forma di garanzia europea dei depositi;
   6) occorre evitare di dar corso a iniziative volte a gravare i sistemi bancari nazionali di obblighi e vincoli legati all'ammontare e alla composizione dello stock di titoli del debito pubblico in loro possesso;
   7) occorre altresì introdurre forme rafforzate di smaltimento delle sofferenze bancarie, al fine di far ripartire in credito alle imprese;
   8) deve essere valutata l'opportunità di un'applicazione più flessibile delle regole del bail-in che non si presti a minare la fiducia degli investitori, per ridurre i rischi di instabilità sistemica provocati dalla crisi di singole banche;
   9) appare necessario prevedere, magari in tempi più lunghi vista la complessità di un simile intervento, l'introduzione di un sussidio europeo di disoccupazione finanziato tramite un rafforzato bilancio dell'UE;
   10) occorre incrementare la dotazione del bilancio dell'UE non solo per le politiche sopra ricordate ma anche per un'efficace gestione comunitaria e sovranazionale dell'emergenza migratoria che ha investito l'Unione Europea, alla quale certo non si può rispondere con scelte solo nazionali e tanto meno mettendo in discussione il Trattato di Schengen;
   11) appare necessario che il Governo continui gli approfondimenti in sede europea su questioni di fondo quali quelle riguardanti la creazione di un Tesoro europeo, che nello scenario ottimale dovrebbe essere dotato non solo di autonomia di entrata e di spesa, ma anche della facoltà di emettere titoli di debito propri con il quali finanziare politiche europee a sostegno della crescita e anche di contrasto a crisi di natura più squisitamente sociale e politica; quelle riguardanti il rafforzamento della legittimità democratica, affinché gli organi di governo dell'Unione europea siano legati al Parlamento europeo da un vincolo politico di fiducia; quelle riguardanti la posizione da tenere, a livello europeo, sulla situazione di profondo squilibrio macroeconomico generata dalla presenza in alcuni Paesi di avanzi con l'estero decisamente superiori ai limiti indicati negli accordi europei e, a tutti gli effetti, eccessivi;
   12) occorre promuovere, in sede parlamentare, una discussione sul Rapporto dei Cinque Presidenti dell'UE pubblicato nel giugno 2015, documento che costituisce un punto di riferimento di primaria importanza dei documenti programmatori che questa Commissione ha esaminato e ai quali la presente relazione si riferisce.