CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 marzo 2016
602.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Sulla missione svolta a Firenze il 18 febbraio 2016 per visitare lo Stabilimento chimico farmaceutico militare.

RELAZIONE DEL PRESIDENTE

  Una delegazione della Commissione Difesa – formata da me e dai deputati Tatiana Basilio, Francesca Bonomo, Elio Massimo Palmizio e Rosanna Scopelliti – si è recata in missione a Firenze il 18 febbraio scorso per visitare lo Stabilimento chimico farmaceutico militare.
  A ricevere la delegazione erano presenti il Direttore generale dell'Agenzia Industrie Difesa (AID), ingegner Gian Carlo Anselmino, il Direttore dello Stabilimento, colonnello Antonio Medica, insieme ad altri ufficiali del medesimo Stabilimento (il Vice Direttore, colonnello Flavio Paoli, il tenente colonnello Lorenzo Funaro e il tenente colonnello Stefano Mannucci).
  In un apposito briefing, nel quale è intervenuto anche il Direttore generale dell'AID, il Direttore dello Stabilimento ha presentato la struttura alla delegazione, soffermandosi, tra l'altro, sulla storia, sull'attività e sull'organigramma. In particolare, il colonnello Medica ha ricordato che la nascita dello Stabilimento risale al 22 dicembre 1832, quando re Carlo Alberto fondò il Consiglio superiore dell'Armata sarda, prevedendo che tra i suoi componenti ci fosse come membro straordinario un chimico farmacista, e dette disposizioni affinché fosse costituito un Laboratorio generale chimico farmaceutico. Questo nacque il 26 giugno 1853, a Torino, con il compito di preparare i medicinali e i materiali occorrenti per il servizio sanitario e veterinario militare. Nel corso dei decenni la struttura ha cambiato sede (passando da Torino a Firenze, dove fu allocata nell'area che tuttora occupa) e nome (nel 1923 diventa «Istituto chimico farmaceutico militare» e nel 1976, a seguito della ristrutturazione dell'area tecnico-industriale del Ministero della difesa, «Stabilimento chimico farmaceutico militare», ente interforze alla dirette dipendenze della Direzione generale della Sanità militare).
  Dal 2001 lo Stabilimento è sotto la gestione dell'Agenzia Industrie Difesa, alla quale – come ha ricordato il Direttore della medesima Agenzia, ingegner Anselmino, nell'audizione informale svolta il 27 gennaio 2016 – fanno capo anche altri istituti e stabilimenti della difesa, e precisamente lo Stabilimento militare ripristini e recuperi del munizionamento di Noceto; lo Stabilimento militare munizionamento terrestre di Baiano; lo Stabilimento militare propellenti di Fontana Liri; il Centro di dematerializzazione e conservazione unico di Gaeta; lo Stabilimento militare spolette di Torre Annunziata; lo Stabilimento militare produzione cordami di Castellamare di Stabia; e l'Arsenale militare di Messina.
  L'Agenzia Industrie Difesa, come spiegato dall'ingegner Anselmino nella citata audizione informale del 27 gennaio, prevede oggi cinque Aree strategiche di mercato (o business units), gerarchicamente dipendenti dal Direttore generale e focalizzate su prodotto, cliente e mercato. A ciascuna delle cinque unità fanno capo funzionalmente uno o più Stabilimenti. Lo Stabilimento chimico farmaceutico militare fa capo, in particolare, all'unità «Istituto chimico farmaceutico militare», cui è preposto il Direttore dello Stabilimento. Come chiarito dall'ingegner Anselmino, nel Pag. 51nome dell'unità di business si è volutamente utilizzato il termine «Istituto» (in luogo di «Stabilimento») perché la struttura è – e, nella prospettiva della sua valorizzazione, deve sempre più diventare – qualcosa di più di uno Stabilimento: cioè appunto un Istituto, attivo non solo nella produzione, ma anche nella ricerca.
  Come spiegato dal Direttore, colonnello Medica, la missione istituzionale primaria dello Stabilimento è assicurare una risposta pronta e sicura alle esigenze delle Forze Armate e del Paese, fornendo servizi nel settore sanitario e producendo medicinali e presìdi, etici e strategici, secondo criteri di qualità, efficienza ed efficacia. Una delle caratteristiche della produzione è la flessibilità (lo Stabilimento realizza anche produzioni di farmaci in quantità limitata, a differenza dell'industria privata, e in forme diverse: compresse, capsule, pomate, fiale). Un'altra caratteristica è la prontezza: lo Stabilimento è chiamato ad adattarsi rapidamente alle esigenze, attivando o potenziando le produzioni a seconda delle necessità. A titolo di esempio, il colonnello Medica ha ricordato che, quando nel 1986 la nube radioattiva investì Chernobyl, lo Stabilimento si attivò in tempi rapidissimi per produrre in meno di 24 ore 500.000 compresse di ioduro di potassio (farmaco usato per combattere i danni alla tiroide provocati dallo Iodio131); e che nel 1989 in poche ore allestì e spedì in Romania 1.200.000 compresse di acido acetilsalicilico (farmaco antiinfiammatorio), 45.000 fasce di medicatura e quintali di cotone.
  Lo Stabilimento produce: medicinali, anche per la sperimentazione clinica; integratori salini e vitaminici; prodotti per igiene e benessere (detergenti, tavolette di cioccolato e bevande tradizionali); prodotti insetto-repellenti (lozione spray e kit protettivo per uniforme da combattimento in uso al personale in missione all'estero). Per le Forze armate, lo Stabilimento provvede all'allestimento di corredi sanitari di pronto soccorso per le esigenze militari (zaini ALS, BLS, kit per i soccorritori militari, kit individuali) e alla predisposizione di corredi per la difesa contro agenti NBC (nucleari, batteriologici, chimici). Lo Stabilimento non produce i corredi NBC nella quantità di cui il Paese ha bisogno, ma provvede al procurement e all'importazione dei corredi occorrenti, che peraltro non sono agevolmente reperibili sul mercato (in alcuni Paesi i dati relativi alla produzione e alla composizione sono coperti da segreto). Il Direttore dello Stabilimento ha evidenziato che un investimento di 2-3 milioni di euro consentirebbe di rendere l'Italia autonoma nella produzione dei corredi di cui necessita e di produrre un'eccedenza da destinare alla vendita ad altri Paesi. Lo Stabilimento provvede altresì all'allestimento e al ricondizionamento di corredi di Pronto soccorso. Le commesse per le sole Forze armate ammontano nel 2016 a oltre 6 milioni di euro.
  Lo Stabilimento lavora, inoltre, al Progetto Stopshock (nome di un farmaco antiemorragico e salvavita in fase sperimentale) e al Progetto Cannabis (per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis per la cura di patologie gravi e altamente invalidanti). Cura inoltre la conservazione dei campioni del Progetto SIGNUM (Studio di impatto genotossico nelle unità militari), assicurando la vigilanza sugli apparati di raffreddamento che servono a mantenere a bassissima temperatura quasi mille campioni di liquidi biologici fino al 2034.
  Lo Stabilimento svolge anche importanti attività in ambito civile. Per conto del Ministero della salute è parte integrante della Scorta nazionale antidoti (per la produzione di antidoti e per la custodia di vaccini strategici). Si occupa inoltre di controllo di qualità degli antidoti, oltre che di logistica e di formazione nel settore. Collabora con numerose Università (Firenze, Siena, Roma, Pavia) per attività congiunte di ricerca e formazione e per la produzione di medicinali orfani o carenti (al momento ha in produzione 5 farmaci, in quantitativi anche molto limitati, che variano secondo le esigenze dei pazienti cui il farmaco è prescritto dal medico curante).Pag. 52
  L'organico è formato da 34 militari (di cui 9 ufficiali chimici farmacisti e 4 carabinieri) e 50 civili (di cui 2 a tempo indeterminato).
  In conclusione del briefing, il colonnello Medica ha evidenziato i punti di forza e le criticità dello Stabilimento. Tra i punti di forza, c’è il fatto che lo Stabilimento è l'unica officina farmaceutica dello Stato: un'officina in grado di produrre farmaci in conformità con i più elevati standard di qualità, nonché di assicurare una risposta pronta e sicura, con una grande flessibilità, che le consente di produrre medicinali in varie forme e a vari livelli di scala (da quello della farmacia a quello industriale). Punti di criticità sono invece: i costi necessari per mantenere pronti ed efficienti i reparti di produzione; l'età media del personale, che è elevata; il progressivo pensionamento senza sostituzione di personale altamente specializzato; l'incertezza dell'organigramma.
  Al termine del briefing, la delegazione ha visitato le serre sperimentali per la coltivazione delle piante da cui si estrae la cannabis; la sala in cui sono allocati gli impianti di raffreddamento per la conservazione dei campioni raccolti nell'ambito del Progetto SIGNUM, oltre che di scorte strategiche del vaccino antivaiolo; i locali destinati a serra per la coltivazione delle piante da cui si estrae la cannabis; lo stabilimento di produzione dei farmaci a base di cannabis; il reparto lavorazioni (dove si producono i farmaci orfani e gli altri medicinali); e una sala nella quale sono esposti esempi dei diversi corredi di pronto soccorso (zaini) prodotti dallo Stabilimento per le Forze armate.
  Successivamente, la delegazione ha incontrato componenti della Rappresentanza sindacale unitaria (RSU) del personale civile dello Stabilimento. La RSU ha evidenziato il problema della riduzione delle risorse umane, dovuta alla mancanza di ricambio del personale che passa in quiescenza, e dell'insufficienza delle risorse finanziarie, che al momento rendono possibile l'ordinario funzionamento della struttura, ma non consentono assunzioni a tempo indeterminato (le uniche che consentano di mantenere nella struttura i tirocinanti dopo il periodo di formazione), né l'avvio di attività di ricerca a lungo termine. La RSU ha inoltre sottolineato come la mancata soluzione ai predetti problemi comporti la grave e in prospettiva irrecuperabile perdita di un know how che deve essere invece riconosciuto come prezioso patrimonio del Paese. Ancora, la RSU ha auspicato l'inserimento dei dipendenti civili dello Stabilimento nell'organico del Ministero della difesa. In conclusione, la RSU ha sottolineato l'esigenza che lo Stabilimento veda riconosciuta la propria natura di Istituto (e non di semplice Stabilimento) e conseguentemente la propria importanza e il proprio ruolo strategico non solo per le Forze armate, ma per l'intero Paese. Ciò, secondo la RSU, potrebbe avvenire attraverso una più consona collocazione della struttura nel sistema istituzionale italiano, che ne riconosca la funzionalità rispetto agli obiettivi istituzionali non soltanto del Ministero della difesa, ma anche del Ministero della salute e della stessa Presidenza del Consiglio dei ministri, nella misura in cui a quest'ultima fa capo il complessivo sistema di reazione all'emergenza e di protezione civile del Paese.
  Da ultimo, la delegazione ha salutato il personale presente nello Stabilimento.

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ALLEGATO 2

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015 (C. 3540 Governo).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per la parte di propria competenza, il disegno di legge recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015» (C. 3540 Governo);
   condiviso l'impegno finalizzato al conferimento delle deleghe legislative necessarie al puntuale recepimento delle direttive e degli altri atti dell'Unione europea;
   evidenziata, in particolare, la rilevanza della norma di cui all'articolo 6, che reca una delega per l'adozione, entro un anno, di un decreto legislativo per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della normativa europea in materia di esportazione e transito di prodotti e tecnologie a uso duplice e di controllo del commercio di prodotti suscettibili di essere usati per trattamenti inumani, come la pena di morte o la tortura, oltre che per l'aggiornamento del quadro sanzionatorio;
   sottolineato che nella delega è espressamente stabilito che resti fermo quanto previsto dalla legge 9 luglio 1990, n. 185, in materia di controllo dell'esportazione, dell'importazione e del transito dei materiali di armamento nel territorio nazionale,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra, fatto a Ulan-Bator il 30 aprile 2013 (C. 3301, Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 3301 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra», fatto a Ulan-Bator il 30 aprile 2013;
   rilevato che l'Accordo quadro è finalizzato al consolidamento delle relazioni bilaterali ed all'approfondimento del dialogo politico e comprende un vastissimo spettro di settori;
   evidenziato che, per quanto riguarda le competenze della Commissione, rilevano, in particolare, gli articoli 3 e 4 del Titolo I che recepiscono, rispettivamente, le clausole standard comunitarie in tema di lotta contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei relativi vettori e in tema di armi leggere e di piccolo calibro;
   evidenziato, altresì, che l'articolo 45 prevede che le Parti intensifichino il dialogo e la cooperazione anche nel settore dei trasporti con particolare riferimento alla navigazione satellitare e tenendo conto dei sistemi di navigazione satellitare EGNOS e Galileo;
   considerato che l'Accordo costituirà la cornice giuridica per il rafforzamento della cooperazione settoriale con un Paese dalle considerevoli potenzialità strategiche, anche in ragione dei suoi rapporti con Russia e Cina,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE