CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 febbraio 2016
599.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06998 Nicoletti: Sul sostegno del sistema universitario e della ricerca.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento a quanto rappresentato dagli Onorevoli interroganti si ricorda che i risultati dell'attività di valutazione dell'ANVUR sulla qualità della ricerca (VQR) delle Università e degli Enti di ricerca costituiscono un criterio di riferimento per l'allocazione dei finanziamenti statali al sistema universitario e della ricerca. In particolare, i risultati dell'ultimo esercizio VQR (2004-2010) sono stati utilizzati a decorrere dal 2013 come criterio di ripartizione della quota premiale del fondo di finanziamento per tali enti.
  La quota premiale è parte integrante del Fondo ordinario e la sua incidenza è disciplinata normativamente dalla legge. In particolare, l'articolo 13 della legge n. 240 del 2010 prevede che tale quota sia incrementata annualmente tra una percentuale minima dello 0,5 per cento e massima del 2 per cento. L'articolo 60, comma 1, del successivo decreto-legge n. 69 del 2013, ha poi previsto che la quota premiale sia determinata in misura non inferiore al 16 per cento per l'anno 2014, al 18 per cento per l'anno 2015 e al 20 per cento per l'anno 2016, con successivi incrementi annuali non inferiori al 2 per cento e fino ad un massimo del 30 per cento. Inoltre, tale quota deve essere ripartita tra gli atenei per almeno tre quinti sulla base dei risultati conseguiti nella VQR e un quinto sulla base della valutazione delle politiche di reclutamento, effettuate con cadenza quinquennale dall'ANVUR.
  Il Ministero si è fortemente impegnato ad incrementare tale quota ed è opportuno evidenziare che solo grazie all'incremento della quota premiale, pari a 150 milioni di euro nel 2015 e a 25 milioni nel 2016, si è potuta in parte arginare la riduzione del FFO prevista dalle precedenti leggi di stabilità.
  Occorre peraltro sottolineare che la legge di stabilità 2016, all'articolo 1, commi 246 e 247, ha ancorato lo stesso finanziamento aggiuntivo al FFO per il piano straordinario di reclutamento dei ricercatori di cui all'articolo 24, comma 3, lettera b), della legge n. 240 del 2010 (per un importo pari a 47 milioni euro nel 2016 e 50,5 milioni di euro a regime dal 2017) ai fini della distribuzione tra gli atenei tenendo conto dei risultati della VQR.
  In relazione, pertanto, all'esigenza di disporre di un quadro aggiornato della qualità della ricerca all'ultimo quadriennio (2011-2014) ed al fine di avviare la VQR, con decreto ministeriale n. 458 del 27 giugno 2015 sono state elaborate nuove linee guida per l'attuazione del processo di valutazione da parte dell'ANVUR, introducendo diverse novità rispetto a quelle precedenti. In particolare, si è ritenuto di dover prevedere unicamente un numero minimo ed un numero massimo di prodotti da valutare, ponendo molta attenzione ai risultati attesi dal processo di valutazione, con riferimento soprattutto ai profili di qualità della ricerca utili anche ai fini dell'utilizzo della VQR per la ripartizione di risorse finanziarie, soprattutto con riferimento agli indici di risultato relativi alla competitività dell'ambiente di ricerca in cui operano le Istituzioni ed alla loro capacità di attrazione di finanziamenti competitivi, nonché all'attrattività della formazione dottorale.
  A tal proposito, si ricorda che il Consiglio direttivo dell'ANVUR ha prorogato i Pag. 63termini di scadenza per il caricamento dei prodotti da presentare alla VQR 2011-2014 al 14 marzo per gli Atenei e al 30 marzo per gli enti di ricerca, venendo incontro alle esigenze manifestate dalle istituzioni valutate, le quali necessitano di un congruo periodo di tempo allo scopo di poter selezionare i prodotti della ricerca che assicurino i migliori risultati in termini di valutazione.
  Le recenti proteste di una parte dei docenti universitari, confluite in una petizione al Presidente della Repubblica, in lettere indirizzate ai colleghi e ai Rettori, nonché diffuse sulla rete internet, si sono sviluppate attorno alla questione del così detto «sblocco» degli scatti stipendiali e, successivamente, hanno coinvolto le modalità di partecipazione dei medesimi nella procedura della VQR, prospettando la loro «astensione collettiva» dal caricamento dei prodotti della ricerca nella piattaforma VQR.
  In proposito, si osserva che il comma 466 dell'articolo 1 della legge di stabilità per il 2016 ha di fatto eliminato il blocco degli scatti stipendiali previsto dall'articolo 9, comma 21, del decreto-legge n. 78 del 2010, da ultimo prorogato con l'articolo 1, comma 256, della legge n. 190 del 2014. Pertanto, il sistema di progressione economica dei docenti universitari basato sulla valutazione, previsto dalla legge n. 240 del 2010 ed attuato con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 232 del 2011, potrà definitivamente andare a regime.
  Si ritiene pertanto che, a fronte del consistente impegno che il Governo ed il Parlamento hanno messo in campo a favore del sistema universitario e, in particolare, della categoria dei docenti universitari, le cui problematiche si stanno avviando a soluzione, la prospettata «astensione collettiva» dal caricamento dei prodotti della VQR possa essere ridimensionata.
  Tutto ciò posto, si auspica che gli adempimenti degli Atenei e dei docenti universitari, previsti dalle Linee Guida sulla VQR 2011-2014 (e, in particolare, dall'articolo 4), si svolgano in maniera regolare, allo scopo di evitare che gli Atenei possano subire svantaggi nella ripartizione delle risorse finanziare.
  Occorre infine osservare che, da quanto riferisce l'ANVUR, la VQR 2011-2014 procede secondo le scadenze stabilite. Oltre il 96 per cento degli addetti alla ricerca ha acquisito l'identificativo ORCID (Open Researcher and Contributor ID), precondizione necessaria all'accreditamento, a dimostrazione di come il mondo della ricerca italiano abbia compreso e apprezzato il senso di un'operazione volta a garantire nel migliore dei modi la sicurezza e la valorizzazione, anche internazionale, dei frutti del suo lavoro.
  Il processo di accreditamento vero e proprio, che si è concluso il 10 dicembre 2015, ha confermato che gli addetti hanno aderito nella quasi totalità al processo, al netto di una quota fisiologica che non è stata accreditata nei tempi previsti. In particolare, alla data del 15 gennaio 2016, dopo che alle Università è stato concesso circa un ulteriore mese per integrare e in qualche caso modificare le informazioni inizialmente fornite, gli addetti regolarmente accreditati da Università e Enti di ricerca sono circa 65.000 su circa 67.000 potenziali addetti accreditabili, con una quota di accreditamento pari quindi ad oltre il 97 per cento.

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ALLEGATO 2

5-07088 Luigi Gallo: Sull'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il personale docente ed educativo e il trasferimento da una provincia all'altra del predetto personale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti chiedono se il Ministro intenda intervenire in merito alla situazione di disparità di trattamento che si verificherebbe nella fase di scelta della sede di destinazione tra i docenti immessi in ruolo nelle fasi «0» ed «A» ed i docenti immessi in ruolo nelle fasi «B» e «C». In particolare, chiedono se il Ministro non ritenga doverosa ed appropriata un'iniziativa volta a chiarire ed allargare la mobilità straordinaria ai docenti immessi in ruolo in tutte le fasi del piano di assunzioni.
  Con riferimento a quanto richiesto si richiama il comma 73 della legge n. 107 del 2015, il quale precisa che «Il personale docente già assunto in ruolo a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della presente legge conserva la titolarità della cattedra presso la scuola di appartenenza. Al personale docente assunto nell'anno scolastico 2015/2016 mediante le procedure di cui all'articolo 399 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, continuano ad applicarsi le disposizioni del medesimo decreto legislativo in merito all'attribuzione della sede durante l'anno di prova e alla successiva destinazione alla sede definitiva. Il personale docente assunto ai sensi del comma 98, lettere b) e c), è assegnato agli ambiti territoriali a decorrere dall'anno scolastico 2016/2017 [...]».
  Nell'ipotesi di contratto collettivo nazionale integrativo (CCNI) sottoscritta con le organizzazioni sindacali il 10 febbraio scorso, inoltre, è stato previsto che il personale assunto in ruolo entro l'anno scolastico 2014/2015 potrà partecipare alla mobilità per acquisire una scuola di titolarità nella propria provincia o in un ambito territoriale scelto al di fuori di essa.
  È stato, inoltre, previsto sia per il personale assunto nelle fasi «0» ed «A» del piano straordinario di assunzioni sia per il personale assunto nelle fasi «B» e «C» del medesimo dalle graduatorie di merito del concorso, di poter chiedere il trasferimento, in altra provincia rispetto a quella di nomina, al termine di tutte le fasi di mobilità, quindi, dopo la mobilità straordinaria e la mobilità a livello nazionale prevista dal comma 108 della stessa legge n. 107, rispettivamente per gli immessi in ruolo sino all'anno scolastico 2014/2015 e per gli immessi in ruolo nell'anno scolastico 2015/2016, nelle fasi «B» e «C» del piano straordinario di assunzioni, da graduatorie ad esaurimento.
  Pertanto, una volta completato l’iter previsto dal contratto collettivo nazionale integrativo (CCNI) come sottoscritto, con la prescritta registrazione da parte del Dipartimento della Funzione pubblica e del Ministero dell'Economia e delle finanze, la preoccupazione espressa nei confronti della succitata categoria di personale si ritiene possa venire meno.

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ALLEGATO 3

5-07201 Luigi Gallo: Sull'adeguamento della dotazione tecnologica delle scuole italiane.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si rappresenta in premessa che, all'interno del Piano Nazionale Scuola Digitale adottato con decreto ministeriale n. 851 del 27 ottobre 2015, questo Ministero ritiene che il mondo della scuola – in una visione di educazione allargata anche orizzontalmente, lungo tutte le esperienze quotidiane, in diversi contesti (life-wide) – possa beneficiare molto dal mondo dell'innovazione posto al di fuori dalla mura scolastiche.
  Il Piano Nazionale Scuola Digitale fa riferimento sia alle imprese sia, più in generale, a un ecosistema emergente di pratiche, attori e comunità dell'innovazione che già lavorano con la scuola, ma che hanno bisogno di occasioni e strumenti per progettare a fianco delle scuole e per sostenerle nella costruzione di risposte educative rivolte al futuro.
  In tale ottica, l'approccio che negli ultimi anni il Ministero ha avviato con le imprese è quello di considerare le stesse quali partner nei confronti delle scuole, incoraggiandole a seguire le direttive del MIUR, che da quest'anno sono ben delineate.
  Più precisamente, ci si è adoperati affinché le aziende considerino la loro azione verso le scuole non tanto come accesso ad un mercato – quello scolastico – ma come promozione di domanda qualificata nel sistema Paese e come occasione di diffusione di conoscenze e competenze tali per cui l'Italia diventi più accogliente per le opportunità del digitale, fondamentali per il futuro delle nuove generazioni.
  Le nuove modalità di interazione e di gestione dei rapporti e degli accordi con il mondo privato sono volti ad impedire che la scuola sia oggetto di azioni aggressive di marketing portate avanti da molte aziende della grande distribuzione, e, al contempo, sono volte a consentire che tutte le componenti della società civile e produttiva partecipino attivamente al processo di innovazione della scuola.
  Con queste nuove modalità i Protocolli d'intesa – all'interno di Protocolli in rete – diventando funzionali allo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale, dovranno essere innanzi tutto coerenti con gli obiettivi e le azioni del Piano stesso e, pertanto, verranno proposte alle scuole solo iniziative connesse alle linee di sviluppo della politica dell'innovazione digitale prevista dal Ministero.
  A garanzia della libera concorrenza e per impedire l'abuso di posizioni dominanti di singole aziende nel vasto panorama scolastico, il sistema di Protocolli in rete prevede che i Protocolli d'intesa siano «aperti», cioè contengano la clausola di adesione che esclude il vincolo di esclusività per la parte stipulante e che consente a qualunque altro operatore del settore, nel rispetto dei principi e delle regole individuati dal Protocollo, di aderire al Protocollo stesso con la medesima iniziativa, tramite l'apposito modulo compilabile e inoltrabile on-line.
  Quindi, i Protocolli d'intesa, compreso il Protocollo MIUR - Samsung Electronics Italia S.p.a. stipulato in data 11 luglio 2014, sono rispettosi dei principi della concorrenza e del mercato. Il meccanismo dell'adesione è facilitato da un procedimento snello, efficiente e trasparente che consente a tutti gli operatori del settore, compresi quelli operanti nell'ambito del Pag. 66software open source, di presentare istanza di nuovo protocollo o aderire a protocolli già esistenti.
  Infine, è previsto il monitoraggio degli esiti dei Protocolli d'intesa che consente di chiudere la catena di controllo del processo di stipula, adesione, attuazione e verifica dei risultati di un protocollo, dando alle scuole la possibilità di esprimere la propria valutazione sul bene o servizio ottenuto e al MIUR, attraverso un Comitato di monitoraggio istituito presso il Ministero, di tenere sotto controllo gli esiti dell'iniziativa.
  Per quanto riguarda le iniziative per accelerare l'attuazione dell'autoproduzione di libri digitali, come previsto dall'articolo 6 del decreto-legge n. 104 del 2013, si sottolinea che la scuola ha abbracciato, con progressiva convinzione, l'evoluzione e la biodiversità dei materiali da utilizzare per l'apprendimento in classe e per lo studio individuale e domestico.
  Con queste premesse, il già citato Piano Nazionale Scuola Digitale intende dare piena realizzazione a quanto già espresso attraverso il decreto ministeriale n. 781 del 2013 e dal suo allegato 1, e quanto previsto all'articolo 6, comma 1, lettera b), del decreto-legge n. 104 del 2013 (che ha modificato l'articolo 15 del decreto-legge n. 112 del 2008) assicurando che le scuole abbiano criteri certi per giudicare le caratteristiche tecniche dei libri di testo in formato digitale e per ottimizzare l'integrazione tra i libri in versione digitale, mista e cartacea.
  Occorre, pertanto, fornire alle scuole una guida che distingua con chiarezza le varie tipologie di risorse digitali disponibili, i criteri e le possibili forme del loro uso, illustrando – in particolare per quanto riguarda l'autoproduzione di contenuti – le modalità dei processi di selezione, produzione e validazione nonché le caratteristiche tecniche da rispettare per massimizzare qualità, efficacia e riusabilità dei contenuti.
  In quest'ottica, è previsto nel Piano Nazionale Scuola Digitale che questa azione venga espletata nell'arco del 2016.

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ALLEGATO 4

5-02511 Valiante: Sulla tutela del sito archeologico di Velia nel comune di Ascea (Salerno).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione dell'Onorevole Valiante è volta ad ottenere notizie in merito al sito archeologico di Velia ed agli eventuali interventi di manutenzione e restauro previsti in generale per i beni culturali presenti nel Cilento ed in particolare per Velia.
  Per quanto riguarda il paramento murario dell'agorà, crollato nel marzo del 2014, preciso che il suo ripristino è stato effettuato già nel novembre 2014 nell'ambito del Programma Ordinario Lavori pubblici del Ministero - Lavori di manutenzione ordinaria sedi e aree archeologiche.
  Le operazioni effettuate sono state registrate, documentate fotograficamente ed è stato realizzato un rilievo finale del paramento murario dopo il ripristino con evidenziazione dei blocchi di integrazione.
  Sono stati inoltre attuati interventi provvisori per arginare quantomeno le conseguenze più immediate del dissesto idrogeologico cui è sottoposta l'area, favorendo con canalizzazioni il deflusso delle acque meteoriche nell'area retrostante la struttura muraria in oggetto.
  Sottolineo che la risoluzione definitiva del problema comporterebbe la sistemazione idrogeologica dell'intero versante collinare orientale dell'area archeologica con il ripristino complessivo del sistema di canalizzazioni antiche e moderne, il contenimento delle scarpate e la sistemazione dei versanti.
  Per la realizzazione di questo più ampio progetto si sta in effetti valutando un finanziamento nell'ambito del PON - Cultura e Sviluppo 2014-2020 dal titolo «Velia - Città delle acque» che riguarderà sia opere infrastrutturali che opere di restauro e valorizzazione per il miglioramento della fruizione del sito stesso.

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ALLEGATO 5

5-07052 Mazzoli: Sulla tutela della necropoli di Norchia (Viterbo).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione dell'Onorevole Mazzoli è volta ad ottenere chiarimenti in merito all'impegno che il Ministero dei beni culturali intende assicurare per la valorizzazione della necropoli di Norchia, in provincia di Viterbo, in considerazione dell'eccezionale interesse del sito.
  Vorrei a tale proposito precisare che il complesso monumentale-paesaggistico di Norchia, che comprende una vasta area (almeno 20 ettari), si estende sul pianoro dove era ubicata la città antica e sui fianchi scoscesi che si affacciano sulle valli del Biedano, del Pile e dell'Acqualta. Qui la grande necropoli di tombe a facciata rupestre di IV-III sec. a.C. si articola su più ordini sovrapposti collegati da scale e rampe, anch'esse ricavate nel tufo e costruite, a livello di fondovalle, anche su massi erratici.
  Il problema del sito non riguarda la semplice manutenzione, ma pone questioni di natura statico-strutturale peggiorate da una vegetazione spontanea che, con la sua crescita incontrollata, esercita azioni di stress del tufo, aggravando lo stato di conservazione dei resti.
  Il complesso, interessato da circoscritti interventi conservativi fino agli anni ’90, non ha successivamente potuto contare su specifici finanziamenti, fatta eccezione per interventi urgenti di tutela.
  Come noto infatti i terreni ricadenti all'interno della necropoli etrusca ed in particolare le testimonianze a est del fosso Biedano, comprendenti l'area dell'abitato antico, le necropoli delle Tombe a Tempio in località Acqualta e le necropoli denominate Pile A-D, sono di proprietà privata mentre i terreni a ovest del medesimo fosso, dove sono ubicati la Cava Buia, la via Clodia e la Tomba Lattanzi, sono proprietà del demanio militare, in uso da parte del Poligono di Monte Romano.
  Gli obblighi e le responsabilità dei privati sono quelli previsti dal vigente Codice dei beni culturali e del paesaggio, ovvero il decreto legislativo n. 42 del 2004 che dispone, all'articolo 1, comma 5, che «I privati proprietari, possessori o detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, sono tenuti a garantirne la conservazione», obbligo ribadito anche all'articolo 30, comma 3, dello stesso Codice («I privati proprietari, possessori o detentori di beni culturali sono tenuti a garantirne la conservazione»).
  Lo stesso Codice, sopra richiamato, regola altresì l'assetto delle competenze tra il Ministero e gli altri enti territoriali, in ordine alla vigilanza e alla tutela del sito.
  Avvalendosi del cosiddetto Art bonus, introdotto dall'articolo 1 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito nella legge n. 106 del 2014, la Soprintendenza ha recentemente concordato con il proprietario dei terreni in cui ricade la necropoli dell'Acqualta, l'erogazione in denaro a favore di un intervento di restauro delle cd. Tombe a Tempio.
  La stessa Soprintendenza ha, inoltre, conferito al Dipartimento per il servizio geologico d'Italia dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), l'incarico di studio – a titolo non oneroso – dei meccanismi di deterioramento e degrado delle pareti Pag. 69rupestri, premessa conoscitiva necessaria per programmare un intervento di salvaguardia su larga scala, con il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati interessati.
  In accordo con l'Amministrazione comunale di Viterbo, nel cui territorio ricade la Necropoli, è stato avviato, infine, un progetto per l'istituzione del «Parco archeologico delle necropoli rupestri».

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ALLEGATO 6

5-07598 Ghizzoni: Sull'assegnazione di contributi a favore di istituti per la diffusione della cultura scientifica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti, con riferimento ai finanziamenti statali per la diffusione della cultura scientifica, chiedono al Ministro a quale stadio della procedura si trovi la proposta definitiva di assegnazione dei contributi triennali, di quelli annuali e di quelli per accordi e intese e quali tempi possano essere previsti per la sua conclusione con l'assegnazione dei finanziamenti.
  Si rappresenta, preliminarmente, che alla data di chiusura dei termini per la presentazione delle domande per la concessione dei finanziamenti, previsti nei bandi di cui ai decreti direttoriali dell'8 luglio 2015 – nn. 1523 e 1524 – risultano pervenute, in totale, 1343 domande.
  Considerando che i contributi stanziati per il bando riguardante la Tabella Triennale 2015-2017 sono «contributi di funzionamento», per non ritardare l'erogazione della prima annualità dei suddetti contributi agli Enti ammessi al finanziamento, stante il considerevole numero delle domande pervenute, è stata data priorità assoluta all'esame delle domande relative al citato bando n. 1523, per poi passare all'esame domande pervenute ai sensi del bando n. 1524, concernente contributi annuali, accordi di programma ed intese.
  Con riferimento, in particolare, al bando n. 1523, occorre precisare che in data 6 agosto 2015 si sono chiusi i termini per la presentazione delle domande per la concessione dei finanziamenti destinati ai contributi annuali ed agli accordi programma.
  Al fine di definire i soggetti ritenuti ammissibili alla valutazione del Comitato tecnico-scientifico (CTS), il competente Ufficio del MIUR ha avviato immediatamente l'istruttoria formale delle numerose domande trasmesse.
  In data 25 settembre 2015, il CTS ha intrapreso, nelle more della conclusione della suddetta verifica formale, i lavori preliminari alla valutazione, definendo le modalità procedurali da seguire.
  In data 3 dicembre 2015, il CTS, conclusa la fase di valutazione delle domande pervenute e conclusa la procedura di definizione della proposta di graduatoria per la costituzione della Tabella Triennale 2015-2017, ha avviato l'istruttoria delle domande ritenute ammissibili.
  L'istruttoria delle domande è ancora in corso e si prevede possa concludersi entro il mese di marzo con la definizione delle graduatorie delle domande ammesse al finanziamento.
  Le suddette graduatorie saranno poi approvate con specifico decreto direttoriale e gli esiti delle procedure di selezione verranno puntualmente comunicati ai soggetti proponenti attraverso il portale Sirio (Sistema Informatico Ricerca Italia Online), unitamente alle relative motivazioni contenute in una scheda di valutazione distinta per ogni progetto, così come prescritto dal bando.
  Il decreto direttoriale di approvazione delle graduatorie delle domande ammesse al finanziamento sarà pubblicato sul sito istituzionale del MIUR.
  Le modalità di erogazione dei finanziamenti sono quelle espressamente previste dal bando ed in particolare dall'articolo 5, per le domande relative al Titolo 2, dall'articolo Pag. 719, per le domande relative al Titolo 3 e dall'articolo 13, per le domande relative al Titolo 4.
  Con riferimento, invece, al bando n. 1524, si fa presente che in data 6 agosto 2015 si sono chiusi i termini per la presentazione delle domande per la concessione dei finanziamenti destinati alla Tabella Triennale.
  Al fine di definire i soggetti ritenuti ammissibili alla valutazione del CTS, il competente Ufficio del MIUR ha avviato immediatamente l'istruttoria formale delle numerose domande trasmesse.
  Il CTS, in data 25 settembre 2015, ha intrapreso i lavori preliminari alla valutazione delle domande pervenute definendo le modalità procedurali da seguire.
  In data 5 ottobre 2015, il CTS ha iniziato l'attività di valutazione delle domande ritenute ammissibili.
  In data 3 dicembre 2015, il CTS ha proposto la graduatoria per la costituzione della Tabella Triennale 2015-2017.
  Come previsto all'articolo 1, comma 3, della legge 8 marzo 1991, n. 113 (recante «Iniziative per la diffusione della cultura scientifica»), così come modificato dalla legge 10 gennaio 2000, n. 6, la proposta di Tabella sarà approvata «con decreto del Ministro, sentito il ... [Comitato tecnico-scientifico] e acquisito il parere delle competenti commissioni parlamentari».
  Si informa che il Ministro ha sottoscritto proprio l'altro ieri le lettere di trasmissione indirizzare ai Presidenti di Camera e Senato per sottoporre lo schema di decreto di assegnazione del contributo triennale all'esame delle competenti Commissioni parlamentari.
  Il successivo trasferimento delle risorse sarà disposto nel rispetto delle modalità previste dall'articolo 5 del bando n. 1523.