CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 febbraio 2016
594.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015 (C. 3540 Governo).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   esaminato per le parti di propria competenza il disegno di legge recante delega al Governo per il recepimento della direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015,
   sottolineato che l'articolo 5, comma 1, fissa un principio e criterio direttivo, in aggiunta ai princìpi e criteri direttivi generali posti dall'articolo 1, comma 1 del disegno di legge, per l'attuazione della direttiva (UE) 2015/637 del Consiglio, sulle misure di coordinamento e cooperazione per facilitare la tutela consolare dei cittadini dell'Unione;
   rilevato che tale principio e criterio di delega è finalizzato a garantire che, in sede di attuazione, si preveda che la promessa di restituzione dei costi sottoscritta dal cittadino italiano innanzi all'autorità consolare di un altro Stato membro della Unione europea alle condizioni previste dall'articolo 14 della direttiva, abbia efficacia di titolo esecutivo in relazione alle somme di danaro, determinate o determinabili, contenute in detta promessa di restituzione, così come già previsto per i prestiti con promessa di restituzione erogati da uffici consolari italiani a nostri connazionali in base al comma 2 dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 71 del 2011;
   condivisa l'esigenza di dare piena attuazione alla direttiva sopra richiamata che amplierà considerevolmente la gamma di prestazioni a tutela dei cittadini europei in paesi terzi, dall'espletamento di semplici pratiche consolari, all'assistenza in caso d'incidenti o perfino in caso di gravi crisi politiche nel paese terzo che consiglino la pronta evacuazione dei cittadini europei,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016 (Doc. LXXXVII-bis, n. 4).

Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione (COM(2015)610 final), corredata dai relativi allegati (da COM(2015) 610 final – Annex 1 a COM(2015) 610 final – Annex 6).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica (15258/15).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   concluso l'esame congiunto dei documenti programmatici in titolo, assegnati alla Commissione Politiche dell'Unione europea per l'esame ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento;
   preso atto che il Programma di lavoro per il 2016, pur richiamandosi agli orientamenti politici espressi lo scorso anno, evidenzia opportunamente la necessità generale di rafforzare la coerenza dell'azione esterna dell'Unione e la sua centralità per accrescere l'incisività e la portata delle stesse politiche interne e, al tempo stesso, per fare sì che l'Unione europea possa cogliere le opportunità che le si aprono per promuovere nel resto del mondo i propri valori, quali la democrazia, i diritti umani, l'uguaglianza e la solidarietà;
   rilevato che la Commissione individua coerentemente un cluster di obiettivi e linee d'azione prioritarie sul versante della proiezione internazionale dell'Unione, che si articola:
    1) nel pieno sostegno all'Alta Rappresentante nei lavori per la predisposizione di una nuova strategia globale in materia di politica estera e di sicurezza;
    2) in un impegno proattivo a sostegno degli attori internazionali, primi fra tutti Nazioni Unite ed OSCE, per far fronte alle più gravi crisi internazionali, quali i conflitti in Siria, Libia e Ucraina;
    3) in un rinnovato impegno al fine di rendere più concreta la prospettiva di adesione dei paesi candidati, rafforzando in particolare il partenariato con la Turchia;
    4) nell'avvio della nuova Politica europea di vicinato, che dovrebbe offrire un quadro più mirato e su misura per sostenere la stabilizzazione e lo sviluppo democratico dei paesi interessati;
   in materia di politica commerciale, si valuta favorevolmente la posizione espressa nel Programma di lavoro, circa il negoziato sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), l'accordo commerciale tra Unione europea e Stati Uniti che prevede la creazione di una zona di libero scambio tra le due parti, l'abbattimento dei dazi doganali, la rimozione del maggior numero di ostacoli, tariffari e non tariffari agli scambi e agli investimenti, generando nuove opportunità Pag. 82economiche in termini di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa;
   si sottolinea al contempo l'esigenza di garantire massima trasparenza stessa dei negoziati per il TTIP, mantenendo costantemente attivo un canale di comunicazione tra il Governo ed il Parlamento sull'andamento delle trattative, nella prospettiva di tutelare i prodotti italiani agroalimentari di qualità, di vigilare su un approccio equilibrato ai meccanismi arbitrali (ISDS) e di prevedere meccanismi di tutela e salvaguardia per il sistema delle piccole e medie imprese;
   evidenziato che la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016 appare, nel suo complesso, conforme alle previsioni della legge n. 234 del 2012, riservando ampio spazio alla dimensione esterna dell'UE, con una chiara indicazione delle priorità nazionali in tema di Politica estera e di sicurezza comune (PESC), di Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), di allargamento dell'Unione, alla Politica di vicinato e di strategie macroregionali, di collaborazione con i Paesi terzi e agli accordi internazionali, di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario e di Servizio europeo di azione esterna;
   per quanto concerne le priorità della PESC, si esprime piena condivisione circa il perseguimento dell'obiettivo di dare attuazione alle conclusioni adottate nel vertice della Valletta, elaborando proposte in grado di indirizzarsi alle cause della migrazione – in particolare in aree come il Corno d'Africa, il Sahel e il Nord Africa – valorizzando i dialoghi regionali (come i Processi di Rabat e Khartoum) e mettendo in opera i molteplici interventi di assistenza a tal fine predisposti;
   quanto alle crisi nel vicinato meridionale, si sostiene l'impegno del Governo ad adoperarsi affinché l'UE svolga un ruolo centrale nell'indispensabile azione di assistenza che la Comunità internazionale sarà chiamata a dispiegare in Libia all'indomani dell'insediamento del governo di unità nazionale, ed a sostenere una posizione dell'UE coesa a sostegno dell'iniziativa delle Nazioni Unite per porre fine alle violenze in Siria e facilitare una transizione politica conforme alle aspirazioni democratiche del popolo siriano;
   valutata in termini parimenti positivi la prosecuzione della collaborazione allo svolgimento dell'operazione EUNAVFOR MED Sophia per il contrasto al traffico di migranti nel Mediterraneo, all'esercizio di revisione della Strategia globale dell'UE, al rafforzamento del partenariato strategico con la NATO; al potenziamento delle capacità di pianificazione delle operazioni PSDC e al rafforzamento delle capacità di intervento rapido e di risposta alle crisi; allo sviluppo dal Quadro strategico dell'UE in materia di difesa cibernetica;
   preso atto favorevolmente, per quanto riguarda la politica di allargamento, che il Governo – come già nel corso del semestre italiano di Presidenza – sosterrà con forza e convinzione la prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Serbia, Macedonia e Montenegro) ed il percorso di adesione della Turchia, con l'obiettivo di incoraggiare Ankara a recepire ed allinearsi ai valori fondanti dell'UE in tema di stato di diritto e libertà fondamentali;
   espresso apprezzamento per l'impegno del Governo a favorire una rapida attuazione della nuova Politica europea di vicinato (PEV), improntata al rafforzamento dei principi di differenziazione, inclusività e co-ownership, finalizzati ad assicurare il pieno coinvolgimento di tutti i Partner, sia orientali che meridionali, tenendo conto delle rispettive ambizioni, esigenze e condizioni di partenza, e al potenziamento di settori in precedenza meno valorizzati, quali le relazioni con i cd. «Vicini dei Vicini» e la dimensione più strettamente connessa alla sicurezza;
   formulata una valutazione positiva degli orientamenti espressi nel Programma Pag. 83di lavoro e nella stessa Relazione programmatica sulla questione della gestione delle frontiere e dei flussi migratori: nel documento programmatico della Commissione infatti si pone opportunamente l'accento sulla necessità di ripensare radicalmente il modo di gestire le frontiere esterne comuni, attraverso la revisione del sistema di Dublino sull'asilo, l'istituzione di una guardia costiera e di frontiera europea ed una serie di modifiche mirate al codice frontiere Schengen;
   condiviso l'impegno da parte del Governo a dare piena attuazione dell'Agenda europea sulla migrazione e di concentrare l'azione dell'UE, oltre che sui richiedenti protezione internazionale, anche nei confronti dei migranti economici, operando in particolare a far sì che l'Unione adempia agli impegni identificati dal Piano d'azione;
   conclusivamente, si condivide l'obiettivo espresso nella Relazione programmatica, di avviare – in una fase così difficile del percorso d'integrazione europea – un grande dibattito pubblico sul futuro dell'Unione europea, rivolto in particolare alle giovani generazioni, anche in vista del sessantesimo anniversario;

   della sottoscrizione dei Trattati di Roma, che favorisca una maggiore e più consapevole adesione popolare al disegno europeista, una nuova legittimazione democratica della costruzione europea e proponga un assetto innovativo degli equilibri istituzionali dell'Unione stessa,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO FAVOREVOLE.