CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 febbraio 2016
585.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione 5-07602 Russo: Sulle norme relative all'etichettatura dei vini.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si fa presente che il Governo sta seguendo con la massima attenzione la questione relativa alla revisione delle norme europee sull'etichettatura dei vini.
  Nel corso della riunione svoltasi a Bruxelles lo scorso 25 gennaio, il ministro Martina ha confermato nuovamente la netta contrarietà dell'Italia a ipotesi di liberalizzazione dell'uso dei nomi dei vitigni, ribadendo la necessità di non cambiare le attuali norme che regolano l'utilizzo delle denominazioni dei vini. A tale proposito, il commissario Hogan ha dato rassicurazioni sul fatto che non c’è alcuna intenzione di pervenire a modifiche che penalizzino l'attuale modello del sistema vitivinicolo italiano di qualità.
  Al momento, la discussione, che risulta ancora in una fase preliminare, si sta svolgendo a livello tecnico, nell'ambito di gruppi di esperti ad hoc e del Comitato di gestione; in tale contesto la delegazione italiana ha comunque chiesto di mantenere, per il settore in questione, le specifiche norme per la commercializzazione e l'etichettatura, richiamate anche dagli onorevoli interroganti.
  Come ribadito dal ministro Martina, l'attuale sistema di protezione delle denominazioni dei vini DOP e IGP è stato efficace e ha favorito la crescita del comparto. Un abbassamento del livello di tutela non è pertanto accettabile.
  Preciso quindi che abbiamo rappresentato ai Servizi della Commissione la nostra contrarietà ad una qualsiasi, sia pur parziale, iniziativa volta a consentire l'uso delle denominazioni dei vitigni per vini diversi da quelli stabiliti con l'attuale disciplina in materia, in modo particolare dall'articolo 62 del Regolamento n. 607 del 2009 (allegato XV).

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ALLEGATO 2

Interrogazione 5-07603 Zaccagnini: Sul contenimento della diffusione dell’Aethina tumida.

TESTO DELLA RISPOSTA

  A seguito del rinvenimento del coleottero Aethina tumida avvenuto, nel settembre del 2014, nell'area di Gioia Tauro (RC), e poi anche in Sicilia, il Ministero della salute, competente in materia, ha disposto misure di eradicazione in detti territori. Lo scorso settembre, nella medesima zona di protezione, sono stati individuati altri 29 nuovi casi di infestazione, ora completamente distrutti.
  Il Ministero della salute ha ritenuto opportuno proseguire con la strategia di eradicazione che prevede la distruzione dell'intero apiario in presenza di almeno una arnia colpita qualora l'infestazione rimanga confinata nella zona di protezione.
  I risultati sinora raggiunti hanno evitato che la Commissione europea stabilisse la sottoposizione a misure restrittive per altre regioni oltre alla Calabria ed alla Sicilia, lasciando così la gran parte del territorio nazionale libero da limitazioni alla commercializzazione di materiale apistico vivo verso gli altri Stati membri dell'Unione europea e altri Paesi extra Unione abituali partners commerciali.
  Premesso quanto sopra, mi preme evidenziare che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si è subito attivato per l'approvazione di un progetto di ricerca che consentisse di studiare e approfondire la problematica in parola, anche sotto il profilo della diagnostica dei metodi di controllo efficaci nel territorio nazionale.
  Siamo quindi assolutamente disponibili, per quanto riguarda gli approfondimenti tecnici, ad esaminare le eventuali nuove proposte delle Associazioni apistiche, da sottoporre all'Unità Centrale Crisi del Ministero della Salute, competente in materia, volte ad una possibile variazione di strategia in materia di controllo di Aethina tumida.
  Per quanto riguarda il programma Beenet, sul monitoraggio dello stato di salute delle api, informo l'Onorevole interrogante che intendiamo continuare a finanziare le attività ivi previste utilizzando, all'uopo, anche le compatibili fonti di finanziamento europeo del programma Rete rurale nazionale.

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ALLEGATO 3

Interrogazione 5-07604 Gallinella: Sulle importazioni di olio di oliva dalla Tunisia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preme anzitutto sottolineare che il nostro impegno a tutela del settore dell'olio d'oliva nazionale è massimo e anche per il caso dell'aumento del contingente a dazio zero dalla Tunisia abbiamo messo in campo azioni a livello europeo e nazionale.
  Recentemente, la proposta di Regolamento è stata discussa nell'ambito del Comitato politica commerciale del Consiglio. In tale contesto, ci siamo attivati per introdurre le necessarie modifiche per migliorare la gestione del contingente e renderlo meno impattante per il nostro mercato interno.
  Abbiamo chiesto e ottenuto che fosse introdotto l'obbligo di un accurato monitoraggio per valutare se vi siano state ripercussioni negative sui mercati interni e procedere ad eventuali misure correttive. È bene ricordare che il contingente aggiuntivo è a livello europeo, e, pertanto, può essere utilizzato da tutti i Paesi.
  Allo stesso tempo, sul piano nazionale, abbiamo stabilito un rafforzamento dei controlli sulla filiera, al fine di assicurare la tracciabilità del prodotto in entrata ed evitare un suo uso improprio.
  Faccio presente, infine, che il testo della proposta di Regolamento sul contingente aggiuntivo di olio di oliva dalla Tunisia è attualmente all'esame delle competenti Commissioni del Parlamento europeo ed è prevista una possibile adozione a partire dal prossimo marzo.

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ALLEGATO 4

Interrogazione 5-07605 Mongiello: Sulle importazioni di olio di oliva dalla Tunisia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preme anzitutto sottolineare che il nostro impegno a tutela del settore dell'olio d'oliva nazionale è massimo e anche per il caso dell'aumento del contingente a dazio zero dalla Tunisia abbiamo messo in campo azioni a livello europeo e nazionale.
  Recentemente, la proposta di Regolamento è stata discussa nell'ambito del Comitato politica commerciale del Consiglio. In tale contesto, ci siamo attivati per introdurre le necessarie modifiche per migliorare la gestione del contingente e renderlo meno impattante per il nostro mercato interno.
  Abbiamo chiesto e ottenuto che fosse introdotto l'obbligo di un accurato monitoraggio per valutare se vi siano state ripercussioni negative sui mercati interni e procedere ad eventuali misure correttive. È bene ricordare che il contingente aggiuntivo è a livello europeo, e, pertanto, può essere utilizzato da tutti i Paesi.
  Allo stesso tempo, sul piano nazionale, abbiamo stabilito un rafforzamento dei controlli sulla filiera, al fine di assicurare la tracciabilità del prodotto in entrata ed evitare un suo uso improprio.
  Faccio presente, inoltre, che il testo della proposta di Regolamento sul contingente aggiuntivo di olio di oliva dalla Tunisia è attualmente all'esame delle competenti Commissioni del Parlamento europeo ed è prevista una possibile adozione a partire dal prossimo marzo.
  Peraltro, stiamo procedendo all'applicazione del Piano di interventi nel settore olivicolo-oleario di cui all'articolo 4, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 luglio 2015, n. 91.
  Con riferimento al decreto attuativo previsto dalla richiamata disposizione, preciso che si è già conclusa la concertazione con il Ministero dell'economia e delle finanze; è quindi imminente l'invio del provvedimento alla Conferenza Stato-Regioni.
  Infine, per rendere più efficace il Piano di interventi nel settore olivicolo-oleario di cui all'articolo 4, del citato decreto-legge n. 51 del 2015, stiamo predisponendo un documento di programmazione, da concordare con le Regioni, al fine di favorire la destinazione di risorse dei PSR agli obiettivi indicati dal citato articolo 4.