CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 gennaio 2016
580.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

7-00700 De Rosa, 7-00711 Stella Bianchi, 7-00712 Zaratti e 7-00716 Segoni.

NUOVA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI TESTO UNIFICATO

  L'VIII Commissione,
   premesso che:
    con il decreto legislativo n. 30 del 2013, l'Italia ha emanato la norma di attuazione della direttiva 2009/29/CE, che modifica la direttiva 2003/87/CE, al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra;
    ai sensi dell'articolo 19 del citato decreto legislativo la messa all'asta della quantità di quote determinata con decisione della Commissione europea, ai sensi dell'articolo 10, paragrafo 2, della direttiva 2003/87/CE, è disciplinata dal regolamento sulle aste;
    alla ripartizione delle risorse si provvede con appositi decreti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), di concerto con il Ministero dello sviluppo economico (MSE) e il Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) da emanarsi entro il 31 maggio dell'anno successivo a quello di effettuazione delle aste, nella misura del 70 per cento a favore del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del 30 per cento a favore del Ministero dell'economia e delle finanze;
    il 9 maggio 2014, ai sensi del comma 4 del su citato articolo 19 è stata firmata la convenzione tra il Ministero dell'economia e delle finanze e Gestore del servizio elettrico che disciplina le modalità nelle quali il Gestore del servizio elettrico adempie al proprio ruolo di responsabile del collocamento delle quote italiane, nel rispetto di quanto già previsto dalla regolazione europea di settore e in particolare dal regolamento aste;
    secondo quanto reso noto dal Gestore del servizio elettrico tramite il rapporto annuale sulle aste di quote europee di emissione 2014 al 31 dicembre 2014, in coerenza con quanto previsto dalla convenzione, sono stati trasferiti alla tesoreria dello Stato proventi per oltre 464 milioni di euro relativi alle aste e agli interessi maturati nel corso degli anni 2012 e 2013;
    i ricavi complessivamente generati dalle aste nell'anno 2014, circa 365 milioni di euro, resteranno sotto la temporanea custodia del Gestore del servizio elettrico fino al loro trasferimento alla tesoreria dello Stato che, in conformità con le indicazioni della convenzione del Ministero dell'economia e delle finanze – Gestore del servizio elettrico del 9 maggio 2014, deve avvenire entro e non oltre il 20 maggio 2015 al netto dei costi di gestione;
    i proventi delle aste di competenza dell'anno 2013, sono così ripartiti:
     a) il 50 per cento, pari a 213,2 milioni di euro, è assegnato al Ministero dello sviluppo economico per il rimborso dei crediti spettanti agli operatori degli impianti ETS (Emissions Trading System) cosiddetti «nuovi entranti»;Pag. 83
     b) il restante 50 per cento, è destinato alle finalità ambientali ed è suddiviso come segue:
      il 70 per cento, pari a 149,2 milioni di euro, è assegnato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il rimanente 30 per cento, pari a 64 milioni di euro, è assegnato al Ministero dello sviluppo economico;
    con riferimento a queste ultime risorse destinate a finalità ambientali, il Ministero dell'ambiente e quello dello sviluppo economico stanno dando seguito alla realizzazione di programmi per l'efficienza energetica (di cui al decreto legislativo n. 102/2014), la lotta ai cambiamenti climatici e la mobilità sostenibile. In particolare:
     1. per il programma «Miglioramento della prestazione energetica degli immobili della Pubblica amministrazione centrale» sono destinati fino a 20 milioni di euro per l'anno 2014 e fino a 30 milioni di euro annui per il periodo 2015/2020;
     2. per il «Fondo nazionale per l'efficienza energetica» sono destinati fino a 50 milioni annui dal 2014 al 2020;
     3. per il «Programma di promozione delle diagnosi energetiche presso le Piccole e Medie Imprese» sono destinati fino a 15 milioni annui dal 2014 al 2020;
     4. per il «Programma di informazione e formazione per promuovere e facilitare l'uso efficiente dell'energia» sono destinati fino a 1 milione annuo dal 2015 al 2017;
     5. per il «Programma di verifiche e controlli in relazione alla diagnosi energetica per le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia» sono destinati fino a 0,3 milioni annui dal 2014 al 2020;
     6. per il «Il Green Climate Fund (GCF)» è destinata una somma pari a 50 milioni di euro nell'ambito dell'impegno preso dall'Italia;
     7. per il «Fondo mobilità sostenibile» sono destinati fino a 35 milioni di euro;
    in ambito europeo ogni anno l'ETS movimenta almeno 90 miliardi di euro, ma già dal 2009 sono state scoperte frodi pari ad almeno cinque miliardi. Ogni «obbligazione» vale una tonnellata di emissioni equivalenti, che negli scambi è arrivata fino al valore di 15 euro, e ciascuno Stato ne dovrebbe avere in circolazione tante quante sono le tonnellate di inquinamento annuo concesse dai complessi meccanismi di Kyoto: il problema è che le istituzioni nazionali non si limitano ad assegnare in parte gratuitamente (o vendere mediante aste pubbliche) i crediti alle industrie che ne hanno necessità, ma concedono agli acquirenti di scambiarle, rivenderle e attuare una vera e propria speculazione che ha creato un mercato mondiale e una serie impressionante di frodi, truffe e metodi per aggirare la legge ed evadere le tasse. Le truffe sul mercato dei crediti sono una delle priorità di Eurojust, il centro europeo specializzato contro la criminalità organizzata, per il periodo 2014-2017;
    vale la pena segnalare che nella stessa Enciclica del Pontefice «Laudato si», resa pubblica nei giorni scorsi, al punto 171, si legge: «La strategia di compravendita di «crediti di emissione» può dar luogo a una nuova forma di speculazione e non servirebbe a ridurre l'emissione globale di gas inquinanti. Questo sistema sembra essere una soluzione rapida e facile, con l'apparenza di un certo impegno per l'ambiente, che però non implica affatto un cambiamento radicale all'altezza delle circostanze. Anzi, può diventare un espediente che consente di sostenere il super-consumo di alcuni Paesi e settori»;
    è peraltro necessario prevedere che una quota dei suddetti proventi da destinare a finalità ambientali, vada a favore della sempre più complessa e delicata attività che viene svolta in campo ambientale dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), e Pag. 84dalle agenzie regionali. Competenze e responsabilità ad esso assegnate nello stesso citato decreto legislativo 30 del 2013 dagli articoli 42, commi 2 e 4, e dall'articolo 28, comma 1, e per quanto disposto alla lettera a) del comma 6 del su citato articolo 19; «(...) favorire l'adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici e finanziare attività di ricerca e di sviluppo e progetti dimostrativi volti all'abbattimento delle emissioni e all'adattamento ai cambiamenti climatici (...)» e al punto 4 dell'articolo 6 del medesimo decreto legislativo n. 30 del 2013 dove si individua la destinazione per le «iniziative contro i cambiamenti climatici nella Unione europea e nei Paesi terzi, e «(...) per finanziare la ricerca e lo sviluppo ai fini della mitigazione e dell'adattamento (...)», ambiti di eccellenza per ISPRA»;
    tali risorse, se assegnate, potrebbero rappresentare una boccata d'ossigeno per l'ISPRA e le agenzie regionali. Si ricorda che l'ISPRA, a fronte di sempre maggiori compiti, ha visto il suo bilancio tagliato negli ultimi anni per oltre 11 milioni di euro. Tra l'altro, l'ISPRA gestisce il registro ETS;
    peraltro, in risposta all'interrogazione n. 5-05661, la sottosegretaria Silvia Velo, ha dichiarato la possibilità che il Governo possa utilizzare quota parte dei proventi delle aste (anche valutando possibili accordi e convenzioni) da destinare all'implementazione dell'attività svolta dall'ISPRA;
    in Italia il GSE è parte del Comitato ETS (Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2009/29/EC e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto), l'organo interministeriale che assolve alla funzione di autorità nazionale competente per la gestione della direttiva ETS. Il registro ETS è gestito dall'ISPRA, che finora ha collaborato con le indagini gestendo situazioni complicate, ma come ente pubblico di ricerca è stato colpito negli anni da pesanti tagli finanziari, e difficilmente potrà investire, come necessario, per far fronte alle nuove sfide della criminalità finanziaria;
    più in generale il sistema EU-ETS ha mostrato forti limiti nel suo funzionamento e in particolare non ha portato alla formazione di un effettivo prezzo per il carbonio in grado di orientare efficacemente gli investimenti delle imprese presso attività a bassissime emissioni di carbonio;
    rimane la necessità di verificare con grande attenzione l'efficacia della riforma in corso del sistema EU-ETS e l'opportunità di esaminare e definire un sistema di carbon tax,

impegna il Governo:

   1) ad assumere iniziative per modificare, con riferimento al fondo recante i proventi delle aste per lo scambio di quote di emissione di gas serra, le disposizioni in merito all'assegnazione dei proventi delle aste per destinare in via prevalente le risorse generate dal sistema ETS al finanziamento di ricerca, sviluppo e trasferimento di tecnologie sostenibili sul piano ambientale, pratiche di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici con particolare riferimento alle linee di azione individuate dalla «Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici», nonché al finanziamento delle attività dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e alle agenzie ambientali, per lo svolgimento dei compiti funzionali al raggiungimento degli obiettivi di cui al suddetto decreto legislativo n. 30 del 2013;
   2) ad assicurare trasparenza nell'individuazione dei membri del Comitato ETS che dovranno essere selezionati tra persone di comprovata esperienza nel settore tramite procedura di evidenza pubblica, secondo previa individuazione di criteri minimi e adeguata pubblicità della selezione;
   3) ad adoperare a livello internazionale affinché vengano stabiliti idonei criteri e regole in relazione al mercato dell'ETS al fine di contrastare concretamente Pag. 85le frodi e le truffe ad esso connesse, e a livello nazionale per potenziare i dispositivi di controllo per eliminare i margini di speculazione finanziaria;
   4) ad assumere le iniziative di competenza per sanare nel minor tempo possibile la questione dei crediti spettanti ai cosiddetti «nuovi entranti»;
   5) ad adoperarsi in sede europea per rafforzare le misure di riforma del sistema EU-ETS al fine di renderne efficace il funzionamento complessivo nell'attribuire un onere adeguato alle emissioni di CO2 equivalente, valutando anche l'opportunità di introdurre altri strumenti di natura fiscale per dare piena attuazione all'accordo sul clima raggiunto a Parigi nell'ambito della Ventunesima Conferenza delle Parti della Convenzione UNFCCC, in modo da indirizzare le scelte di investimento delle imprese verso tecnologie e attività economiche a bassissime emissioni di carbonio;
   6) ad avviare le opportune iniziative volte a garantire la massima trasparenza e informazione riguardo alla destinazione dei proventi delle aste per lo scambio di quote di emissione di gas serra, finalizzati a interventi di carattere ambientale, anche prevedendo a tal fine di integrare annualmente il documento allegato al documento di economia e finanza predisposto dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (legge 196 del 2009, articolo 10, comma 9), con una puntuale e dettagliata indicazione della destinazione e dell'utilizzo dei suddetti proventi;
   7) ad attivarsi in sede di Unione europea, al fine di attivare idonei ed efficaci strumenti di contrasto alle frodi e alle truffe legate al sistema ETS;
   8) ad accelerare prevalentemente, anche attraverso i proventi delle aste, lo sviluppo e la diffusione delle fonti rinnovabili quali: a) energia solare fotovoltaica; b) energia solare termica; c) energia eolica; d) energia marina; ad esclusione delle pratiche di incenerimento.

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ALLEGATO 2

7-00700 De Rosa, 7-00711 Stella Bianchi, 7-00712 Zaratti e 7-00716 Segoni.

ULTERIORE NUOVA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI TESTO UNIFICATO APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  L'VIII Commissione,
   premesso che:
    con il decreto legislativo n. 30 del 2013, l'Italia ha emanato la norma di attuazione della direttiva 2009/29/CE, che modifica la direttiva 2003/87/CE, al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra;
    ai sensi dell'articolo 19 del citato decreto legislativo la messa all'asta della quantità di quote determinata con decisione della Commissione europea, ai sensi dell'articolo 10, paragrafo 2, della direttiva 2003/87/CE, è disciplinata dal regolamento sulle aste;
    alla ripartizione delle risorse si provvede con appositi decreti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), di concerto con il Ministero dello sviluppo economico (MSE) e il Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) da emanarsi entro il 31 maggio dell'anno successivo a quello di effettuazione delle aste, nella misura del 70 per cento a favore del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del 30 per cento a favore del Ministero dell'economia e delle finanze;
    il 9 maggio 2014, ai sensi del comma 4 del su citato articolo 19 è stata firmata la convenzione tra il Ministero dell'economia e delle finanze e Gestore del servizio elettrico che disciplina le modalità nelle quali il Gestore del servizio elettrico adempie al proprio ruolo di responsabile del collocamento delle quote italiane, nel rispetto di quanto già previsto dalla regolazione europea di settore e in particolare dal regolamento aste;
    secondo quanto reso noto dal Gestore del servizio elettrico tramite il rapporto annuale sulle aste di quote europee di emissione 2014 al 31 dicembre 2014, in coerenza con quanto previsto dalla convenzione, sono stati trasferiti alla tesoreria dello Stato proventi per oltre 464 milioni di euro relativi alle aste e agli interessi maturati nel corso degli anni 2012 e 2013;
    i ricavi complessivamente generati dalle aste nell'anno 2014, circa 365 milioni di euro, resteranno sotto la temporanea custodia del Gestore del servizio elettrico fino al loro trasferimento alla tesoreria dello Stato che, in conformità con le indicazioni della convenzione del Ministero dell'economia e delle finanze – Gestore del servizio elettrico del 9 maggio 2014, deve avvenire entro e non oltre il 20 maggio 2015 al netto dei costi di gestione;
    i proventi delle aste di competenza dell'anno 2013, sono così ripartiti:
     a) il 50 per cento, pari a 213,2 milioni di euro, è assegnato al Ministero dello sviluppo economico per il rimborso dei crediti spettanti agli operatori degli impianti ETS (Emissions Trading System) cosiddetti «nuovi entranti»;Pag. 87
     b) il restante 50 per cento, è destinato alle finalità ambientali ed è suddiviso come segue:
      il 70 per cento, pari a 149,2 milioni di euro, è assegnato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il rimanente 30 per cento, pari a 64 milioni di euro, è assegnato al Ministero dello sviluppo economico;
    con riferimento a queste ultime risorse destinate a finalità ambientali, il Ministero dell'ambiente e quello dello sviluppo economico stanno dando seguito alla realizzazione di programmi per l'efficienza energetica (di cui al decreto legislativo n. 102/2014), la lotta ai cambiamenti climatici e la mobilità sostenibile. In particolare:
     1. per il programma «Miglioramento della prestazione energetica degli immobili della Pubblica amministrazione centrale» sono destinati fino a 20 milioni di euro per l'anno 2014 e fino a 30 milioni di euro annui per il periodo 2015/2020;
     2. per il «Fondo nazionale per l'efficienza energetica» sono destinati fino a 50 milioni annui dal 2014 al 2020;
     3. per il «Programma di promozione delle diagnosi energetiche presso le Piccole e Medie Imprese» sono destinati fino a 15 milioni annui dal 2014 al 2020;
     4. per il «Programma di informazione e formazione per promuovere e facilitare l'uso efficiente dell'energia» sono destinati fino a 1 milione annuo dal 2015 al 2017;
     5. per il «Programma di verifiche e controlli in relazione alla diagnosi energetica per le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia» sono destinati fino a 0,3 milioni annui dal 2014 al 2020;
     6. per il «Il Green Climate Fund (GCF)» è destinata una somma pari a 50 milioni di euro nell'ambito dell'impegno preso dall'Italia;
     7. per il «Fondo mobilità sostenibile» sono destinati fino a 35 milioni di euro;
    in ambito europeo ogni anno l'ETS movimenta almeno 90 miliardi di euro, ma già dal 2009 sono state scoperte frodi pari ad almeno cinque miliardi. Ogni «obbligazione» vale una tonnellata di emissioni equivalenti, che negli scambi è arrivata fino al valore di 15 euro, e ciascuno Stato ne dovrebbe avere in circolazione tante quante sono le tonnellate di inquinamento annuo concesse dai complessi meccanismi di Kyoto: il problema è che le istituzioni nazionali non si limitano ad assegnare in parte gratuitamente (o vendere mediante aste pubbliche) i crediti alle industrie che ne hanno necessità, ma concedono agli acquirenti di scambiarle, rivenderle e attuare una vera e propria speculazione che ha creato un mercato mondiale e una serie impressionante di frodi, truffe e metodi per aggirare la legge ed evadere le tasse. Le truffe sul mercato dei crediti sono una delle priorità di Eurojust, il centro europeo specializzato contro la criminalità organizzata, per il periodo 2014-2017;
    vale la pena segnalare che nella stessa Enciclica del Pontefice «Laudato si», resa pubblica nei giorni scorsi, al punto 171, si legge: «La strategia di compravendita di «crediti di emissione» può dar luogo a una nuova forma di speculazione e non servirebbe a ridurre l'emissione globale di gas inquinanti. Questo sistema sembra essere una soluzione rapida e facile, con l'apparenza di un certo impegno per l'ambiente, che però non implica affatto un cambiamento radicale all'altezza delle circostanze. Anzi, può diventare un espediente che consente di sostenere il super-consumo di alcuni Paesi e settori»;
    è peraltro necessario prevedere che una quota dei suddetti proventi da destinare a finalità ambientali, vada a favore della sempre più complessa e delicata attività che viene svolta in campo ambientale dall'Istituto superiore per la protezione Pag. 88e la ricerca ambientale (ISPRA), e dalle agenzie regionali. Competenze e responsabilità ad esso assegnate nello stesso citato decreto legislativo 30 del 2013 dagli articoli 42, commi 2 e 4, e dall'articolo 28, comma 1, e per quanto disposto alla lettera a) del comma 6 del su citato articolo 19; «(...) favorire l'adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici e finanziare attività di ricerca e di sviluppo e progetti dimostrativi volti all'abbattimento delle emissioni e all'adattamento ai cambiamenti climatici (...)» e al punto 4 dell'articolo 6 del medesimo decreto legislativo n. 30 del 2013 dove si individua la destinazione per le «iniziative contro i cambiamenti climatici nella Unione europea e nei Paesi terzi, e «(...) per finanziare la ricerca e lo sviluppo ai fini della mitigazione e dell'adattamento (...)», ambiti di eccellenza per ISPRA»;
    tali risorse, se assegnate, potrebbero rappresentare una boccata d'ossigeno per l'ISPRA e le agenzie regionali. Si ricorda che l'ISPRA, a fronte di sempre maggiori compiti, ha visto il suo bilancio tagliato negli ultimi anni per oltre 11 milioni di euro. Tra l'altro, l'ISPRA gestisce il registro ETS;
    peraltro, in risposta all'interrogazione n. 5-05661, la sottosegretaria Silvia Velo, ha dichiarato la possibilità che il Governo possa utilizzare quota parte dei proventi delle aste (anche valutando possibili accordi e convenzioni) da destinare all'implementazione dell'attività svolta dall'ISPRA;
    in Italia il GSE è parte del Comitato ETS (Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2009/29/EC e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto), l'organo interministeriale che assolve alla funzione di autorità nazionale competente per la gestione della direttiva ETS. Il registro ETS è gestito dall'ISPRA, che finora ha collaborato con le indagini gestendo situazioni complicate, ma come ente pubblico di ricerca è stato colpito negli anni da pesanti tagli finanziari, e difficilmente potrà investire, come necessario, per far fronte alle nuove sfide della criminalità finanziaria;
    più in generale il sistema EU-ETS ha mostrato forti limiti nel suo funzionamento e in particolare non ha portato alla formazione di un effettivo prezzo per il carbonio in grado di orientare efficacemente gli investimenti delle imprese presso attività a bassissime emissioni di carbonio;
    rimane la necessità di verificare con grande attenzione l'efficacia della riforma in corso del sistema EU-ETS e l'opportunità di esaminare e definire un sistema di carbon tax,

impegna il Governo:

   1) ad assumere iniziative volte a modificare le disposizioni in merito all'utilizzo dei proventi delle aste per favorire ulteriormente il finanziamento di ricerca, sviluppo e trasferimento di tecnologie sostenibili sul piano ambientale, nonché pratiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici con particolare riferimento alle linee di azione individuate dalla «Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici»;
   2) ad assicurare trasparenza nell'individuazione dei membri del Comitato ETS che dovranno essere scelti tra persone di comprovata esperienza nel settore, procedendo alla pubblicazione dei relativi curricula sui siti istituzionali dei Ministeri competenti;
   3) ad adoperare a livello internazionale affinché vengano stabiliti idonei criteri e regole in relazione al mercato dell'ETS al fine di contrastare concretamente le frodi e le truffe ad esso connesse, e a livello nazionale per potenziare i dispositivi di controllo per eliminare i margini di speculazione finanziaria;
   4) ad assumere le iniziative di competenza per sanare nel minor tempo possibile la questione dei crediti spettanti ai cosiddetti «nuovi entranti»;Pag. 89
   5) ad adoperarsi in sede europea per rafforzare le misure di riforma del sistema EU-ETS al fine di renderne efficace il funzionamento complessivo nell'attribuire un onere adeguato alle emissioni di CO2 equivalente, valutando anche l'opportunità di introdurre altri strumenti di natura fiscale per dare piena attuazione all'accordo sul clima raggiunto a Parigi nell'ambito della Ventunesima Conferenza delle Parti della Convenzione UNFCCC, in modo da indirizzare le scelte di investimento delle imprese verso tecnologie e attività economiche a bassissime emissioni di carbonio;
   6) a garantire la massima trasparenza e informazione riguardo alla destinazione dei proventi delle aste per lo scambio di quote di emissione di gas serra, finalizzati a interventi di carattere ambientale, anche attraverso la tempestiva trasmissione del Rapporto annuale che, entro il 31 luglio di ciascun anno, il Governo trasmette alla Commissione europea;
   7) ad attivarsi in sede di Unione europea, al fine di attivare idonei ed efficaci strumenti di contrasto alle frodi e alle truffe legate al sistema ETS;
   8) ad accelerare prevalentemente, d'intesa con tutte le amministrazioni coinvolte anche attraverso i proventi delle aste, lo sviluppo e la diffusione delle fonti rinnovabili quali: a) energia solare fotovoltaica; b) energia solare termica; c) energia eolica; d) energia marina; ad esclusione delle pratiche di incenerimento.
(8-00168) «De Rosa, Stella Bianchi, Zaratti, Segoni, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Terzoni, Zolezzi, Borghi, Braga, Bratti, Carrescia, Cominelli, Mariani, Morassut, Manfredi, Giovanna Sanna, Arlotti, Gnecchi, Amato, Lodolini, Marchi, Piazzoni, La Marca, Venittelli, Pellegrino, Artini, Baldassarre, Barbanti, Bechis, Matarrelli, Mucci, Prodani, Rizzetto, Turco».