CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 gennaio 2016
577.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

TESTO AGGIORNATO AL 26 GENNAIO 2016

ALLEGATO 1

5-06787 D'Uva: Sull'utilizzazione di pubblici locali dell'università «La Sapienza» di Roma per svolgere l'evento «Maker Faire Rome 2015».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interroganti, in merito all'edizione europea dell'evento «Market Faire Rome 2015» svoltosi dal 16 al 18 ottobre scorso presso i locali dell'Università di Roma «La Sapienza» ed organizzato da Asset Camera, azienda pubblica controllata dalla Camera di commercio di Roma, lamentano, tra l'altro, il limitato regolare svolgimento delle attività didattiche; il circoscritto accesso alla manifestazione da parte degli studenti universitari tenuti al pagamento di un biglietto d'ingresso e chiedono al Ministro se intenda assumere iniziative, anche normative, affinché per i prossimi anni, pur nei limiti previsti dall'autonomia universitaria, l'organizzazione di eventi analoghi non avvenga all'interno di strutture universitarie o scolastiche pubbliche durante il regolare svolgimento delle attività e dei servizi didattici.
  Corre l'obbligo evidenziare, in via preliminare, come rilevato dallo stesso onorevole interrogante, che la materia oggetto dell'atto di sindacato ispettivo rientra nell'ambito dell'autonomia universitaria di cui all'articolo 33 della Costituzione e agli articoli 6 e seguenti della legge 9 maggio 1989, n. 168. Il Rettore dell'Università degli Studi di Roma «La Sapienza», invitato da questo Ministero a riferire sui fatti segnalati con l'atto di sindacato ispettivo in discorso, ha comunque puntualmente riferito, con nota del 23 dicembre scorso, quanto segue:
   1. Con riguardo all'asserita limitazione del regolare svolgimento delle attività didattiche, si precisa che la scelta di ospitare tale evento è stata condivisa con i rappresentanti della comunità scientifica, studentesca e tecnico amministrativa dell'Università, nonché con i Presidi delle Facoltà, nelle sedute del Senato Accademico del 20 gennaio 2015 e del Consiglio di amministrazione del 24 gennaio 2015. In tali sedi, sono state concordate sia la sospensione della didattica che le ferie obbligatorie per il personale amministrativo come possibili misure necessarie per l'organizzazione dell'evento. Inoltre, il Consiglio di amministrazione, nella seduta del 21 luglio 2015, ha deliberato all'unanimità, dunque compresi i rappresentanti degli studenti, l'approvazione del contratto di concessione degli spazi ad Asset Camera per l'organizzazione dell'evento presso l'Università. Successivamente, il Senato accademico nella seduta dell'8 settembre 2015, ha deliberato all'unanimità, quindi ancora una volta con il consenso anche dei rappresentanti degli studenti, la sospensione della didattica e delle attività delle Facoltà e dei Dipartimenti (quindi limitatamente alla sede della Città universitaria) per i giorni 15 e 16 ottobre 2015 per motivi di sicurezza e logistico-organizzativi. Nella medesima seduta i Presidi sono stati invitati a dare notizia della sospensione a tutti i Presidenti dei corsi di laurea. Pertanto, la notizia è stata data con congruo anticipo. Inoltre, come si evince dalla citata nota, la sospensione totale delle attività didattiche si è avuta solo per due Facoltà (Scienze matematiche Fisiche e Naturali e Giurisprudenza).
   2. Con riferimento alle attività di ricerca, si riferisce sulla base delle notizie fornite dall'Ateneo, che è stata garantita la Pag. 47prosecuzione delle attività inderogabili, così come previsto nel contratto sottoscritto con Asset Camera.
   3. Con riguardo, invece, all'asserita limitazione del coinvolgimento degli studenti alla manifestazione in parola, si rappresenta che gli studenti sono stati presenti al Market Faire con uno stand dedicato nel quale sono stati presentati ben 18 progetti, di cui 9 selezionati tramite bando riservato agli studenti e laureati Sapienza, che ha previsto anche la corresponsione agli stessi di 4 premi di 1.000 euro l'uno.
   4. Con riferimento alla questione del pagamento di un biglietto di ingresso, occorre precisare che è stato necessario inserire nel contratto stipulato con Asset Camera la previsione dell'esclusiva destinazione d'uso dei locali all'evento in quanto la manifestazione è soggetta al controllo della Siae; pertanto, per tale motivo, oltre che per ragioni di sicurezza, non è stato possibile far accedere persone senza il possesso del regolare biglietto. Gli studenti – come i docenti e tutto il personale – hanno tuttavia potuto usufruire di un biglietto a prezzo particolarmente ridotto (4 euro anziché 10 e 2 euro nel pomeriggio del 17 ottobre, di cui hanno usufruito 2.700 studenti).
  Con la nota pervenuta a questo Ministero, l'Ateneo sottolinea, altresì, che il ricavato della manifestazione (oltre 152.000 euro), al netto dei costi sostenuti, sarà utilizzato per supportare le eccellenze scientifiche dell'Istituzione universitaria ed in particolare i giovani ricercatori e gli studenti. Come stabilito dal Consiglio di amministrazione – seduta dello scorso 3 dicembre – metà dell'importo andrà al fondo giovani ricercatori e l'altra metà in borse di studio per il progetto Laurea tutoring.
  Alla luce di quanto esposto, l'Ateneo, poiché le sedi di Sapienza coinvolte nella manifestazione hanno riguardato la sola Città universitaria, e per di più hanno interessato le giornate di venerdì, sabato e domenica, ritiene non possa ravvisarsi una «compressione dei servizi» agli studenti, piuttosto l'Università degli studi di Roma «La Sapienza» ritiene di aver adempiuto alla propria missione istituzionale, promuovendo la cultura dell'innovazione e l'apertura verso le realtà produttive e imprenditoriali del territorio. Hanno infatti visitato la manifestazione circa 105.000 persone, con picchi di 45.000 presenze al giorno.

Pag. 48

ALLEGATO 2

5-06682 Simone Valente: Sul Fondo unico dello Spettacolo (FUS).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui l'onorevole Valente, unitamente ad altri colleghi, chiede se il Ministero non intenda assumere iniziative per la revoca dei decreti direttoriali di assegnazione dei fondi del Fondo unico per lo spettacolo e formula altri quesiti relativi alla medesima problematica.
  Vorrei anticipare che il Direttore generale spettacolo, dottor Onofrio Cutaia, è stato audito il 29 ottobre ed il 17 novembre scorsi, rispettivamente alla Camera e al Senato.
  Dalle sue relazioni emergono le principali novità strategiche introdotte dal decreto ministeriale del 1o luglio 2014 ed in particolare i nuovi dispositivi di calcolo e di valutazione dei progetti insieme ad alcuni dati concernenti il numero dei soggetti finanziati e l'entità dei contributi, anche in confronto all'annualità precedente.
  Emerge una linea di tendenza che, in coerenza con le finalità del decreto ministeriale, trova il proprio fondamento «nell'importanza culturale della produzione svolta» come disposto dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, «dei livelli quantitativi, degli indici di affluenza del pubblico nonché della regolarità gestionale degli organismi».
  Il nuovo sistema, come è noto, ha introdotto un modello di valutazione comparativo, volto ad analizzare ogni progetto sotto due aspetti: uno qualitativo e l'altro quantitativo, collegato direttamente al numero di attività svolte e delle risorse impiegate per la realizzazione del progetto. Ciascun progetto è sottoposto ad un processo di attribuzione del punteggio che valuta tre fattori: qualità artistica, dimensione quantitativa, qualità indicizzata.
  Con questa nuova impostazione il decreto ministeriale 1o luglio 2014, ha inteso sostituire ad un approccio basato sulla storicità, quello meritocratico basato sul valore dei progetti. Ha inoltre adeguato l'articolazione dei soggetti con il riconoscimento della programmazione multi disciplinare, ha introdotto con la triennalità un importante strumento di programmazione e inteso assicurare un maggiore pluralismo e ricambio con il superamento delle barriere di anzianità professionale all'entrata e con l'istituzione di fondi destinati a compagnie under 35.
  La maggior parte delle assegnazioni sono avvenute, come per altro accadeva anche in passato, nel mese di giugno/luglio, poiché si è dovuto attendere la verifica della consegna dei consuntivi 2014, anticipati al 31 maggio 2015.
  L'Amministrazione ha dato seguito, come dovuto, alla pubblicazione sul proprio sito dell'elenco beneficiari, dei contributi e dei progetti, in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 2013, n. 33.
  Inoltre a seguito dell'eccezionale richiesta di accessi agli atti e quindi anche dei rispettivi verbali, è stata predisposto un sistema di accesso specifico per gli aventi diritto sul portale FUSONLINE.
  Per quanto riguarda in particolare la sostenuta «cancellazione di diverse realtà musicali italiane» si fa presente che fattore comune delle doglianze espresse è la novità recata dal nuovo sistema di ripartizione del F.U.S. che, modificando completamente le basi di calcolo e di valutazione dei fenomeni riferiti agli eventi di Pag. 49spettacolo, ha in effetti comportato variazioni notevoli nell'assegnazione dei contributi rispetto al passato.
  Tale innovazione ha incontrato il favore e il disfavore degli interessati; occorre a riguardo sottolineare come tale «riforma» sia stata per molti anni suggerita e voluta dalla grande maggioranza degli operatori dello spettacolo che vivevano come eccessivamente discrezionale la potestà delle Commissioni consultive e dell'Amministrazione nel ripartire il Fondo unico per lo spettacolo: si esigevano nuovi principi e nuovi criteri idonei a rendere più oggettiva e trasparente la procedura di assegnazione.
  D'altra parte occorre rilevare che la maggior parte dei soggetti richiedenti nell'esercizio 2015 hanno registrato un aumento di contributo, circostanza che pur a fronte dei respingimenti, sta a significare una maggiore capacità selettiva del sistema e delle Commissioni consultive.
  Per quanto riguarda la Società Struttura srl, la Direzione generale Spettacolo ha stipulato nel 2014 un contratto con procedura di affidamento diretto per «assistenza tecnica e studio finalizzata alla definizione e alla sperimentazione del più efficace sistema di monitoraggio e valutazione da applicare nell'ambito della riforma del FUS» e quindi per la connessa realizzazione di un vademecum per un importo complessivo di 49.600,00 euro.
  Nel 2015 la Direzione ha indetto una procedura di affidamento per cottimo fiduciario rivolta a 5 ditte scelte sul MEPA (Mercato elettronico della pubblica amministrazione) ai sensi del decreto legislativo n. 163 del 2006 ed applicabile ad affidamenti superiori a euro 40.000 e fino alla soglia di 134.000,00 per «assistenza tecnica ed elaborazione dati».
  Alla procedura di interpello ha risposto solamente la ditta «Struttura srl», con la quale è stato stipulato il relativo contratto, per un importo totale di 133.997,00.
  I dati presentati a preventivo dagli organismi e oggetto di contributo a valere sui Fondi FUS, saranno oggetto di approfondite analisi a consuntivo; i dati complessivi costituiranno parte dell'annuale relazione al Parlamento sull'utilizzo dei Fondi FUS 2015, attraverso l'Osservatorio dello spettacolo.
  Sulla base di quanto sopra riferito, non si ritiene opportuna la revoca del decreto ministeriale 1o luglio 2014, ma, sicuramente, l'introduzione di alcuni elementi correttivi nel secondo anno di applicazione della normativa ed in attesa che dal tavolo tecnico per il monitoraggio del decreto e dal confronto con le principali categorie delle imprese di spettacolo, emergano ulteriori elementi di valutazione.
  Ciò non toglie che, comunque, il sistema, anche alla luce delle reazioni – talora molto forti – suscitate dalla sua prima applicazione, possa essere migliorato attraverso approfondimenti e confronti sugli aspetti che hanno suscitato maggiori critiche.
  A questo scopo, il Ministero è impegnato in un accurato monitoraggio sulle modalità con cui la recentissima riforma è stata attuata e sugli effetti da essa prodotti, prestando massima attenzione alle segnalazioni provenienti dal Parlamento – anche in sede di sindacato ispettivo – e dalle associazioni rappresentative del settore. Ha pertanto attivato tavoli tecnici con gli operatori del settore e segnatamente con l'Associazione generale italiana dello spettacolo (AGIS) per definire le possibili correzioni alla riforma, che potrebbero essere operanti già nel 2016.
  È stato anche già convocato il menzionato tavolo tecnico previsto dall'articolo 50, comma 3, del decreto ministeriale, che recita così: «unicamente in sede di prima applicazione, la procedura di cui all'articolo 5 del presente decreto, attuata tenuto conto di quanto previsto nel comma 2 del presente articolo, è sottoposta alle valutazioni di un apposito tavolo tecnico congiunto tra l'Amministrazione e gli enti territoriale e locali, al fine di verificarne il corretto funzionamento e di formulare eventuali proposte correttive».
  Utili suggerimenti e interessanti apporti sono anche scaturiti nel corso dei dibattiti svoltisi presso le competenti Commissioni Pag. 50parlamentari in occasione delle ricordate audizioni svolte dal Direttore generale dello spettacolo.
  Vi è dunque massima disponibilità a considerare con sollecitudine tutte le modifiche alla riforma e tutti gli interventi che, anche mediante l'eventuale concorso del Parlamento, possano rimediare fin dal corrente anno agli effetti negativi segnalati. Apparirebbe invece problematico, perché probabilmente illegittimo e fonte di inevitabile contenzioso, intervenire autonomamente sulle valutazioni già formulate con effetto per il 2015, fermi restando ovviamente la possibilità di agire in sede di autotutela ove fossero riscontrate irregolarità e il puntuale rispetto dell'esito dei ricorsi presentati.