CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 gennaio 2016
576.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Relazione annuale 2014 della Commissione europea in materia di sussidiarietà e proporzionalità (COM(2015)315 final).

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA XIV COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminata la Relazione annuale 2014 della Commissione europea in materia di sussidiarietà e proporzionalità (COM(2015)315 final);
   tenuto conto degli elementi di conoscenza e valutazione riportati nella Relazione annuale della Commissione sui rapporti con i Parlamenti nazionali nel 2014 (COM(2015)316 final);
   tenuto altresì conto del dibattito istituzionale in corso a livello europeo e delle iniziative adottate dalla nuova Commissione Juncker in materia di better regulation, nonché di altre più specifiche iniziative intraprese dal Vicepresidente della Commissione europea Timmermans, competente per le relazioni interstituzionali;
   visto il parere della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo (2015/2283(INI));
   premesso che:
    il fatto che soltanto 21 pareri dei 506 trasmessi nel 2014 dai Parlamenti nazionali alla Commissione europea abbiano natura di pareri motivati ai fini del meccanismo di allerta precoce per il controllo di sussidiarietà – con una diminuzione del 76 per cento rispetto al numero dei pareri motivati trasmessi nel 2013 (88) – conferma che gran parte dei Parlamenti non intende avvalersi di tale meccanismo quale strumento di blocco del processo decisionale europeo e considera prioritario interloquire sul merito delle scelte politiche e normative europee;
    in tale contesto occorre utilizzare in modo efficace e sviluppare ulteriormente, anche ai fini della valutazione dei profili di sussidiarietà, gli strumenti per lo scambio di informazioni e valutazioni, quali l'IPEX, come auspicato anche dal Parlamento europeo;
    appare inoltre apprezzabile lo sforzo compiuto dalle Istituzioni europee per migliorare le metodologie e i criteri per valutare il rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, anche al fine di porre i Parlamenti nazionali in condizione di effettuare adeguatamente, nel ridotto termine di otto settimane, il controllo delle proposte legislative trasmesse nell'ambito del meccanismo di allerta precoce;
    è altresì condivisibile l'intenzione della Commissione europea di motivare in modo dettagliato ed esaustivo le proprie proposte sotto il profilo di sussidiarietà e proporzionalità, conformemente all'articolo 5 del protocollo n. 2 allegato al Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), e che il Parlamento e il Consiglio forniscano analoga motivazione per gli emendamenti eventualmente approvati;
    una forte attenzione al controllo di sussidiarietà è stata dedicata dal Comitato delle regioni, che – come ricorda la Relazione in esame – ha adottato il suo secondo programma di lavoro sulla sussidiarietà ed ha concentrato la sua attenzione Pag. 123su specifiche iniziative selezionate dal Programma di lavoro della Commissione europea, soffermandosi anche sul ricorso agli atti delegati;
    a seguito dell'adozione il 19 maggio 2015 da parte della Commissione europea dell'Agenda «Legiferare meglio» – il cd. pacchetto better regulation, che opportunamente mira a rivedere, tra l'altro, l'accordo interistituzionale del 2003, divenuto non adatto al contesto giuridico e politico successivo all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e all'evoluzione della prassi nella procedura legislativa ordinaria, con particolare riferimento al ruolo dei Parlamenti nazionali – il 15 dicembre 2015 il Consiglio ha approvato un accordo sul miglioramento della regolamentazione raggiunto con il Parlamento europeo e la Commissione;
   rilevata l'esigenza che il presente documento finale sia trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico informale,
  esprime una

VALUTAZIONE POSITIVA

  con le seguenti osservazioni:
   a) occorre che la Commissione europea prosegua nella direzione intrapresa immediatamente dopo il suo insediamento affrontando grandi questioni con carattere prioritario in maniera organica, evitando l'adozione di provvedimenti legislativi che aggravino i carichi amministrativi o aprano la strada a contenziosi con evidenti ricadute negative sul piano normativo; in questo modo si fornirà un contributo positivo alla traduzione corretta del principio di proporzionalità;
   b) appare opportuno che la Commissione europea e le altre Istituzioni competenti garantiscano – come preannunciato – una motivazione più analitica della conformità delle proprie proposte legislative sotto il profilo della sussidiarietà e della proporzionalità, fornendo, in coerenza con il Protocollo n. 2, indicatori qualitativi e quantitativi;
   c) in considerazione di quanto evidenziato nel pacchetto better regulation, le metodologie per condurre le valutazioni di impatto condotte dalla Commissione, dal Parlamento europeo e dal Consiglio dovrebbero essere confrontabili e compatibili, anche al fine di agevolare la verifica del rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità da parte dei Parlamenti nazionali.

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ALLEGATO 2

Relazione annuale 2014 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali (COM(2015)316 final).

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA XIV COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminata la Relazione annuale 2014 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali (COM(2015)316 final);
   tenuto conto della Relazione annuale 2014 sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità (COM(2014)315 final);
   tenuto conto del contributo e dei dibattiti svolti in seno alla COSAC in merito al rafforzamento del ruolo dei Parlamenti nazionali nel quadro istituzionale europeo, anche con riferimento ai loro rapporti con la Commissione europea;
   premesso che:
    1) è pienamente apprezzabile lo sforzo compiuto dalla nuova Commissione Juncker per rafforzare i rapporti tra la stessa e i Parlamenti nazionali, in particolare valorizzando il contributo che ciascuna camera può fornire ai processi decisionali europei;
    2) le risposte della Commissione alle osservazioni dei Parlamenti nazionali nell'ambito del dialogo politico non sono migliorate né sul piano della tempistica né su quello della qualità; le risposte risultano prevalentemente burocratiche e non colgono appieno il profilo politico dei rilievi formulati dai Parlamenti nazionali;
    3) è apprezzabile che, coerentemente con l'invito della Commissione a sviluppare maggiormente il dialogo politico nella fase prelegislativa, la stessa provveda ad allertare sistematicamente i Parlamenti nazionali in merito alle consultazioni pubbliche da essa avviate ed è auspicabile che venga dato un riscontro anche ex post dei contributi ricevuti, prima ancora che costituiscano l'oggetto dei documenti di lavoro che corredano le proposte della Commissione;
    4) è apprezzabile, altresì, la pubblicazione delle tabelle di marcia della Commissione, che rappresentano la prima occasione utile per collaborare attivamente ad una migliore regolamentazione;
    5) è stata data attuazione all'impegno a rafforzare il partenariato con i Parlamenti nazionali, in particolare programmando e intensificando gli interventi dei Commissari presso i Parlamenti nazionali, sollecitato dal Vicepresidente della Commissione Timmermans; nel corso del 2015 si sono infatti svolte presso il Parlamento italiano le audizioni di sei Commissari europei;
    6) va sottolineato comunque positivamente il lavoro di analisi svolto sugli esiti dei pareri ricevuti e i risultati conseguiti relativamente alle proposte adottate. In particolare, la Relazione per il 2014 dà conto delle modifiche apportate alle proposte originarie in recepimento di elementi contenuti nei pareri dei Parlamenti nazionali. Ove non recepiti, invece, si dà conto anche delle motivazioni sottese alla scelta finale della Commissione richiamando all'uopo esempi concreti;
    7) anche il Parlamento europeo dovrebbe dare espressamente conto del Pag. 125seguito dato ai contributi ad esso trasmessi dai Parlamenti nazionali, in particolare mediante l'inserimento di un apposita sezione nelle relazioni preparate sui singoli atti dalle Commissioni in vista della seduta plenaria;
   rilevata altresì l'esigenza che il presente documento finale, sia trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,
  esprime una

VALUTAZIONE POSITIVA

  con le seguenti osservazioni:
   a) al fine di garantire una maggiore effettività del dialogo politico, è auspicabile che il canale che la Commissione ha inteso attivare fattivamente dall'inizio del suo insediamento – attraverso gli interventi dei commissari europei presso i Parlamenti nazionali in occasione dell'esame delle iniziative legislative più importanti – diventi una prassi costante nel prosieguo della legislatura;
   b) si migliori la qualità delle risposte nel senso indicato dal Vicepresidente della Commissione europea Timmermans, coinvolgendo direttamente i Commissari competenti e non solo le strutture amministrative della Commissione, in modo da fornire utili elementi di risposta ai rilievi politici;
   c) l'impegno della Commissione a rafforzare il dialogo politico deve tenere conto altresì dell'esigenza di evitare la formalizzazione di nuove procedure, preferibilmente utilizzando gli strumenti esistenti;
   d) è auspicabile che le prossime Relazioni annuali indichino sempre più sulla base di esempi concreti come i pareri dei Parlamenti nazionali sono stati tenuti in considerazione dalla Commissione europea ed eventualmente dalle altre Istituzioni dell'Unione nell'ambito del processo decisionale.