CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 dicembre 2015
564.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-07219 Zanin: Sul possibile impiego per l'accoglienza di profughi di alloggi non più utili alla difesa nel comune di Pordenone.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In linea con gli obiettivi di contenimento della spesa del Governo, il Ministro della Difesa ha avviato un processo di dismissione, valorizzazione e trasferimento ad altri Enti pubblici del patrimonio immobiliare della Difesa, allo scopo di ridurre le spese di gestione nonché contribuire alla riduzione del debito pubblico.
  Per raggiungere tale risultato, il Ministero deve necessariamente utilizzare le risorse derivanti anche dai processi di valorizzazione di infrastrutture come caserme, opere difensive, depositi, ritenute non più necessarie ai fini istituzionali, a cui si aggiungono le unità abitative da dismettere.
  La Direzione dei Lavori e del Demanio è l'organo tecnico della Difesa che coordina la vendita dei 3.022 alloggi inseriti nell'elenco degli alienabili perché non più utili ai fini istituzionali, fra cui sono inclusi i 20 alloggi in argomento.
  Tanto chiarito, nel merito della questione posta relativa alla possibilità di «escludere gli alloggi citati in premessa dal piano di vendite con il procedimento dell'asta pubblica, favorendone una cessione in blocco al comune», si rende noto che, per quanto sopra esposto, il Dicastero incontrerebbe non poche difficoltà ad individuare ulteriori alloggi da porre in alienazione, oltre a quelli già individuati ed inseriti nell'elenco citato; ma si assicura la disponibilità ad individuare, d'intesa con l'Agenzia del Demanio, un'eventuale modalità alternativa di cessione diretta all'Amministrazione Comunale, purché dai suddetti immobili derivino comunque le risorse richieste previste dalla legge.

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ALLEGATO 2

5-07220 Artini: Su un'onorificenza da istituire per il personale distintosi nelle attività di soccorso nell'ambito dell'emergenza immigrazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  I risultati significativi conseguiti nell'ambito delle attività per la salvaguardia della vita, in relazione alla cosiddetta «emergenza migranti», sono stati possibili anche grazie alla capacità, alla professionalità, allo spirito di sacrificio e all'altruismo degli equipaggi e dei Comandanti delle unità navali della nostra Marina Militare e del personale imbarcato su altre unità cooperanti dello Stato, nonché dei militari delle altre Forze armate impegnati sulla terraferma.
  Questo impegno è frutto di addestramento, ma anche di doti caratteriali e di umanità dei singoli militari che impiegano le dotazioni necessarie per prestare soccorso a un ingente numero di persone, comprese specifiche capacità mediche/sanitarie per il primo soccorso, l'assistenza e l'accoglienza, sia a bordo delle Navi che in altre strutture, delle persone tratte in salvo.
  Riguardo alle circostanze valutate per la progressione in carriera del personale militare, si osserva che il giudizio di avanzamento cui il militare è sottoposto periodicamente, discende da un'attività valutativa svolta dalle commissioni competenti secondo modalità e criteri stabiliti dalla legge e sulla base degli elementi risultanti dalla documentazione personale del singolo, giudicando, in maniera assoluta, tra l'altro, le «qualità professionali dimostrate durante la carriera», tra le quali la concessione di Ricompense o Onorificenze.
  Per quanto riguarda, in particolare, l'attuazione degli impegni contenuti negli Ordini del Giorno richiamati dall'interrogante, concernenti l'opportunità di riconoscere con una «onorificenza di soccorso» e «apprestando dei premi» l'impegno profuso dai nostri militari nel soccorso dei migranti, nell'apprezzare l'intento formulato con gli atti d'indirizzo e nel ribadire il parere favorevole già manifestato dal Governo, si evidenzia:
   la diversa natura delle Operazioni in tema, svolte sotto l'egida, talvolta, anche di Organizzazioni Internazionali, deputate all'eventuale concessione di medaglie per la partecipazione;
   che qualsiasi concessione dovrà essere esaminata solo sulla base di proposte e di accertamenti sul comportamento dei singoli, così come previsto dalle vigenti norme;
   che le Forze armate svolgono numerose e diversificate operazioni e attività e, pertanto, si rende necessaria una disamina complessiva, nel cui ambito dovrà essere collocato anche l'aspetto relativo alle operazioni di soccorso.

  Si osserva, altresì, che la partecipazione alle Operazioni viene, comunque, trascritta sulla documentazione personale degli interessati e, quindi, viene tenuta in considerazione ai fini della loro valutazione. Conseguentemente, un'eventuale concessione collettiva non avrebbe alcuna ulteriore influenza sull'avanzamento in carriera.

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ALLEGATO 3

5-07221 Frusone: Sulle notizie di stampa relative ad un utilizzo della Caserma Pio IX a Roma per attività improprie.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Esercito non ha mai concesso alcuna autorizzazione per l'organizzazione di riunioni di partito all'interno di proprie infrastrutture, nemmeno in quelle di tipo logistico, come la Foresteria oggetto dell'atto in discussione.
  In tale contesto, si evidenzia che qualsiasi utente della Pio IX può fruire del servizio di ristorazione, accompagnato da propri eventuali ospiti.
  Ciò detto, si rappresenta che l'ammissione del personale ai servizi resi dagli Organismi in argomento è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 90/2010 che, all'articolo 468 definisce una priorità a favore del personale militare e civile comunque dipendente dal Dicastero, nonché a quello cessato dal servizio. Non è quindi esclusa la frequentazione delle strutture in argomento da parte di altri soggetti.
  In ragione di quanto detto, l'eventuale soddisfacimento di richieste riferite a rappresentanti delle Istituzioni avviene esclusivamente in subordine alle esigenze prioritarie dell'amministrazione Difesa e, comunque, per brevi periodi non continuativi.
  Con riferimento ai servizi offerti, questi sono stati affidati nella loro totalità a una ditta esterna all'Amministrazione Difesa, a seguito di apposita gara, esperita in osservanza alla normativa vigente in materia, al cui esito sono stati definiti i prezzi attualmente in vigore.
  Inoltre, preme altresì evidenziare che:
   alcune stanze sono utilizzate per gli impegni di rappresentanza quali la ricezione di delegazioni straniere, in osservanza al principio di reciprocità. Si evita, in questo modo, di dover ricorrere a strutture esterne di gran lunga più onerose, con un conseguente, significativo risparmio di risorse finanziarie da parte dell'A.D.;
   presso la Pio IX trovano ospitalità, unitamente ai loro familiari, Militari bisognosi di cure presso l'Ospedale Militare del Celio;
   il costo annuo riferito al personale militare e civile impiegato presso la struttura in argomento è di gran lunga al di sotto del milione di euro citato dall'onorevole interrogante;
   le spese di gestione a carico dell'A.D. per la struttura in esame sono conformi alle previsioni del decreto del Presidente della Repubblica 90/2010, articolo 466 che definisce espressamente gli oneri a carico dell'A.D. In particolare, per quanto riguarda i lavori effettuati per la riqualificazione della cucina e della tavernetta, sono stati realizzati a carico dell'A.D., perché derivati da una esigenza di adeguamento a norma dei locali e per garantire al personale adeguate condizioni di lavoro.