CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 dicembre 2015
552.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04938 Impegno: Piano industriale di Finmeccanica in relazione alle attività aerostrutturali con particolare riguardo ai siti produttivi campani.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Circa le attività di Finmeccanica, informo che la stessa, in continuità con le azioni definite e avviate anche dal piano industriale approvato a gennaio 2015, sta operando al fine della realizzazione della cosiddetta one company, che sarà operativa dal 1o gennaio 2015.
  La one company sarà articolata in quattro settori (Elicotteri, Aeronautica, Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza, Spazio) e sette Divisioni (Elicotteri, Velivoli, Aerostrutture, Sistemi Avionici e Spaziali, Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale, Sistemi di Difesa, Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni).
  La nuova governance consentirà di centralizzare i sistemi di indirizzo e controllo e, al contempo, di decentrare la gestione del business sulle Divisioni, accorpando le diverse attività per ambiti omogenei.
  L'adozione del nuovo modello divisionale rappresenta un passo fondamentale nello sviluppo del Piano industriale di Finmeccanica, che è finalizzato a rafforzare il core business dell'aerospazio, difesa e sicurezza, con significativi miglioramenti delle performance industriali ed economiche.
  Le iniziative intraprese trasversalmente per tutte le linee di business sono volte ad assicurarne la sostenibilità nel medio-lungo periodo.
  In tale contesto, si confermano le direttrici strategiche ed industriali, ivi comprese le mission individuate per i siti del settore Aeronautico di Finmeccanica in Campania e Puglia, che saranno attribuite alla Divisione Aerostrutture.
  Riguardo tale segmento, il mercato di riferimento risulta essere altamente competitivo in ragione della presenza di importanti player a livello mondiale che possono fare affidamento su economie di scala derivanti da dimensioni molto più grandi.
  Anche con riferimento a tali attività, sono state, pertanto, individuate azioni finalizzate all'efficientamento dei processi industriali e l'ottimizzazione delle linee produttive.
  Il riassetto di alcune attività non è ovviamente mirato ad un impoverimento delle realtà territoriali, ma a creare le condizioni per un loro effettivo rilancio e rafforzamento, salvaguardando le competenze specifiche. In tale contesto, si inserisce anche la valorizzazione del sito di Capodichino, operata attraverso la cessione del ramo d'azienda in favore della newco Atitech Manufacturing, definita a maggio 2015.
  Riguardo al possibile lancio di un nuovo velivolo regionale, il Vertice di Finmeccanica ha più volte ribadito l'intenzione di rafforzare il ruolo del Gruppo in un segmento ritenuto strategico, dove l'ATR (con oltre 1.500 ordini complessivi e più di 190 clienti suddivisi in 90 Paesi in tutto il mondo) rappresenta il leader del settore, con una prospettiva industriale di ulteriori 10/12 anni. L'effettivo lancio di un velivolo di nuova generazione potrà essere valutato soltanto a seguito di un'approfondita analisi delle reali opportunità di mercato, che tenga in considerazione le variabili evoluzioni. Pag. 113
  Più in generale, si intende sottolineare che le azioni complessive del Piano Industriale hanno un respiro nazionale, rispondendo anche ad esigenze di natura industriale.
  In tale contesto, è comunque ragionevole immaginare che i presidi industriali di Finmeccanica in Campania, compresi quelli riguardanti il settore Aeronautico, manterranno un ruolo di assoluto rilievo nell'ambito complessivo della One Company.
  Più in generale, comunque, l'industria aeronautica civile e militare ha una rilevanza fondamentale con delle ricadute positive sull'intera economia italiana: pertanto, è un settore strategico con impatto positivo sull'occupazione qualificata e anche un'importante proiezione sui mercati internazionali. Un notevole contributo arriva proprio dal Polo dell'Aerospazio meridionale che assomma i distretti di Campania e Puglia.
  Il provvedimento fondamentale a sostegno del comparto è rappresentato – come lei sa – dalla legge n. 808 del 1989 e, grazie a questa norma, è possibile finanziare a tasso zero progetti di ricerca e sviluppo del settore, sia da parte di grandi aziende, ma anche e soprattutto da parte di piccole e medie imprese.
  L'intervento è stato rifinanziato con due contributi pluriennali, uno a partire dal 2014 e l'altro dal 2015 per complessivi 800 milioni di euro, modulati in quindici anni. Inoltre, il 15 luglio scorso, quarantuno progetti hanno ricevuto parere favorevole alla concessione del finanziamento, per investimenti complessivi pari a 1,9 miliardi di euro.
  Nella legge di stabilità per il 2016, sono stanziate ulteriori risorse per coprire un arco temporale anche più ampio. In particolare, si tratta di 25 milioni per il 2018 e di complessivi 700 milioni nel periodo dal 2019 fino al 2032.
  Da ultimo, con un decreto ministeriale del 3 luglio 2015 è stato istituito un nuovo regime di aiuto per le imprese del settore, con alcuni elementi innovativi e semplificazioni procedurali. In particolare, per le piccole e medie imprese, è previsto proprio un sistema agevolativo più favorevole, oltre a delle maggiorazioni per favorire i processi di aggregazione fra imprese.
  Confermo, pertanto, l'impegno del Governo per sostenere la competitività del settore aerospaziale italiano e garantire quindi anche la continuità e lo sviluppo degli insediamenti industriali relativi a questo settore, nel Mezzogiorno.

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ALLEGATO 2

5-05338 Tripiedi: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Star di Agrate Brianza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico sta seguendo attivamente le problematiche dell'azienda alimentare Star. Il 12 novembre scorso, infatti, si è tenuto presso il MiSE un incontro di verifica a cui erano presenti i rappresentanti dell'azienda, della Regione Lombardia, il rappresentante di Confindustria Monza e le Organizzazioni sindacali territoriali, unitamente alle RSU.
  I rappresentanti del MiSE hanno incontrato prima l'azienda e Confindustria, le quali hanno illustrato le prospettive industriali di Star per lo stabilimento di Agrate Brianza, nonché le prospettive di permanenza in Italia del gruppo spagnolo GBFoods, che detiene la Star Spa e la Star Srl.
  I rappresentanti dell'azienda hanno, poi, ribadito che il gruppo spagnolo intende rimanere in Italia, soprattutto in ragione del fatto che il mercato italiano rappresenta una larga fetta di fatturato per la GBFoods. Tuttavia è emerso che la Star, prima di presentare un piano industriale, ha bisogno, comunque, di completare il processo di efficientamento dell'attività produttiva e dell'utilizzo degli spazi, al fine di ridurre i costi di produzione.
  Successivamente, i rappresentanti del MiSE hanno poi incontrato le Organizzazioni Sindacali che hanno rappresentato la necessità di avere dall'azienda un piano industriale che contenga le previsioni di mercato produttivo ed occupazionali, con l'indicazione degli investimenti previsti per il sito di Agrate.
   Ciò al fine di rendere la produzione e gli impianti produttivi più efficienti, in modo da giustificare la richiesta di ulteriori ammortizzatori sociali.
  I rappresentanti sindacali hanno inoltre rinnovato la richiesta di interloquire con il management spagnolo di GBFoods, sostenuta anche dai rappresentanti del MiSE che si sono attivati in tal senso, sollecitando la STAR a richiedere ufficialmente alla proprietà spagnola GBFoods un incontro.
  Attualmente, sono in corso rapporti con la proprietà spagnola, per stabilire la data di un incontro al fine di ottenere chiarimenti sulle prospettive aziendali.
  A seguito di tale incontro il Ministero dello sviluppo economico riconvocherà il tavolo con le parti sociali.

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ALLEGATO 3

5-06833 Vico: Incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione all'atto di sindacato ispettivo, riguardo al primo dei quesiti posti dall'onorevole interrogante, concernente quali iniziative urgenti il Ministero dello Sviluppo Economico intenda mettere in atto per rivedere il testo dell'emanando decreto ministeriale per l'incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche, preme evidenziare che la riduzione degli incentivi ha riguardato tutte le tecnologie. La valutazione dei tagli operati è coerente con la riduzione dei costi di realizzazione ed esercizio e del costo del denaro, nonché del bilancio fra ricavi e oneri, fra cui, per gli impianti idroelettrici vengono presi in considerazione anche i canoni. L'obiettivo, pertanto, è quello di mantenere la medesima reddittività degli investimenti riducendo al contempo gli oneri a carico dei consumatori.
  Tale progressiva riduzione del livello di sostegno pubblico, insieme ad una crescita della competitività sul mercato delle fonti rinnovabili, sono peraltro gli obbiettivi indicati dalla Commissione europea nella Comunicazione recante la «Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020». Tali linee guida, infatti, impongono agli Stati membri di privilegiare le tecnologie che garantiscano la maggiore produzione verde con i minori costi.
  Quanto agli ex zuccherifici, si tratta di impianti già ammessi con il sistema di incentivazione previgente. Agli stessi non sono pertanto destinate nuove risorse, ma anzi è stata ridotta la potenza massima ammissibile, anche al di sotto del valore già individuato sulla base delle delibere dell'apposito comitato interministeriale.
  Con riguardo al secondo dei quesiti, rappresento che lo schema di decreto, anche a seguito del confronto con le Regioni e gli Enti Locali, avvenuto in Conferenza Unificata, risponde, di fatto, a quanto auspicato dall'interrogante.
  Infatti, l'accesso diretto degli impianti di piccole e medie dimensioni (potenza minore di 250 Kilowatt) è ora consentito solo a impianti che non comportino aumento dei prelievi o nuove sottensioni dell'alveo naturale. Per quanto riguarda gli impianti medio-grandi (potenza fino a 5 Megawatt), il primo criterio di priorità nell'accesso al registro, pur riferendosi agli «impianti idonei iscritti in posizione non utile nei registri aperti ai sensi del DM 6 luglio 2012...», richiede inoltre l'acquisizione della concessione e dell'autorizzazione, inclusa quindi, laddove previsto, la valutazione di impatto ambientale.
  Riguardo al terzo quesito, rappresento che il GSE ha già da tempo pubblicato un documento sul suo sito internet con il quale è indicata in maniera chiara la procedura seguita per determinare il valore del contatore, dando anche evidenza degli incentivi assegnati agli impianti idonei e in posizione utile nelle graduatorie di aste e registri del decreto ministeriale 6 luglio 2012, ma non ancora erogati, nonché degli incentivi assegnati agli impianti in esercizio, dettagliati per fonte e potenza.
  Il nuovo decreto aggiorna tale procedura, disponendo, fra l'altro, che il GSE, Pag. 116per dare maggiore evidenza e prevedibilità dell'andamento del contatore, pubblichi la curva contenente i valori del costo indicativo annuo per tutti i mesi futuri nei quali è prevista l'entrata in esercizio di impianti che accedono a meccanismi di incentivazione. Inoltre, il GSE ha recentemente avviato la pubblicazione, in piena trasparenza, di tutti gli incentivi erogati per singolo soggetto.