CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 novembre 2015
546.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-05295 De Rosa: Sospensione delle concessioni relative al progetto di ricerca Badile.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo per quanto di competenza rappresentando quanto segue.
  La Società Apennine Energy Spa, nell'ambito del permesso di ricerca «BADILE» conferito nel 2010 dal Ministero dello sviluppo economico, d'intesa con la regione interessata, ha presentato nel 2013 istanza di perforazione del Pozzo esplorativo «Moirago 1dir».
  Nel marzo 2015 la Regione Lombardia ha emesso il Decreto di compatibilità ambientale con il quale ha espresso giudizio positivo sulla perforazione del pozzo, come peraltro detto nell'atto in parola, tenendo conto, come si evince dalla relativa relazione effettuata dalla medesima Regione, anche di tutte le osservazioni presentate dal pubblico, per la valutazione del progetto e della relativa documentazione, nonché, per la redazione del quadro prescrittivo, dei pareri e dei contributi avanzati dagli Enti territoriali.
  Nell'ambito del procedimento di compatibilità ambientale effettuato dalla predetta Regione, risulta siano stati, comunque, valutati tutti gli aspetti presi in considerazione dagli Onorevoli interroganti, relativamente alla distanza dell'opera dai centri abitati (che va da un minimo di 1 km ad un massimo di 8 km di distanza dai principali centri abitati), alle emissioni in atmosfera e agli impatti sulle falde acquifere dell'area oggetto dell'intervento (per i quali sono previsti impatti ridotti e interventi di mitigazione che saranno oggetto di monitoraggio anche con l'ausilio dell'ARPA).
  Si rammenta inoltre che le attività svolte nell'ambito di un permesso di ricerca, come quello in argomento, sono specificatamente funzionali ad investigare in via diretta e indiretta le strutture del sottosuolo potenzialmente mineralizzate a idrocarburi; pertanto la capacità produttiva dei pozzi e gli ulteriori parametri in base ai quali valutare la fattibilità tecnica ed economica dello sviluppo del giacimento potranno essere esaminati solo all'esito dei lavori svolti nell'ambito del progetto di ricerca e qualora dovrà essere rilasciata l'eventuale concessione di coltivazione, previa relativa istanza da parte del richiedente.
  Si segnala, inoltre, che il procedimento di rilascio dell'autorizzazione relativa alla perforazione del pozzo in argomento non è ad oggi concluso, non essendosi ancora espressa la regione Lombardia in merito alla richiesta d'intesa avanzata nel maggio 2015, ai sensi dell'articolo 6 dell'Accordo Stato-Regioni, stipulato il 24 aprile 2001, in sede di Conferenza Permanente Stato-Regioni e province autonome di Trento e Bolzano.
  Il rilascio dell'autorizzazione avverrà comunque a seguito di una Conferenza di Servizi nella quale saranno convocate le Regioni, gli Enti di area vasta, i Comuni e le Soprintendenze interessate. Sempre in sede di Conferenza dei Servizi sarà verificata l'esistenza delle garanzie economiche per coprire i costi di un eventuale incidente durante le attività, commisurati a quelli derivanti dal più grave incidente dei diversi scenari ipotizzati in fase di studio ed analisi dei rischi, in adesione sia alle prescrizioni del Decreto di compatibilità ambientale che del dettato normativo dell'articolo 38 del decreto-legge n. 133 del 2014, il cosiddetto «Sblocca Italia».

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06148 Barbanti: Prospettive produttive e occupazionali della cooperativa Radio Sibari Sole.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto riportato nell'atto in esame risulta che: con decreto ministeriale del 4 marzo 1994, registrato alla Corte dei conti in data 5.12.1994, il sig. Cannizzaro Antonio ha ottenuto la concessione per l'esercizio della radiodiffusione sonora a carattere commerciale in ambito locale con la denominazione Radio Sibari Sole.
  Successivamente con scrittura privata dell'11.8.1999, registrata il 30.8.1999 il sig. Cannizzaro Antonio ha ceduto l'intera emittente Radio Sibari Sole alla ditta individuale Cannizzaro Ivano.
  In data 24.03.2000, mediante atto notarile, è stata costituita la società Cooperativa Radio Sibari Sole a r.l. che ha acquistato l'emittente radiofonica dal sig. Cannizzaro Ivano.
  La società Cooperativa Radio Sibari Sole, ai sensi del decreto legge n. 5 del 23.1.2001, convertito dalla legge n.66 del 20.3.2001, ha presentato istanza e ottenuto l'autorizzazione, in data 24.2.2004, alla prosecuzione nell'esercizio dell'attività di radiodiffusione sonora.
  L'articolo 1, comma 14, della legge 650/96 prevede che le concessioni radiofoniche detenute da imprese individuali possono essere acquistate soltanto da società di capitali o da società cooperative, ma non da un'altra impresa individuale, non titolare di concessione radiofonica.
  Pertanto, ai sensi della citata legge la cessione dell'intera impresa radiofonica effettuata con scrittura privata dell'11.8.1999, dalla ditta individuale Cannizzaro Antonio alla ditta individuale Cannizzaro Ivano non può essere ritenuta valida, in quanto avvenuta in violazione del sopra citato articolo 1, comma 14, della legge n. 650/96.
  Conseguentemente anche la successiva cessione dell'emittente Radio Sibari Sole alla società Cooperativa Radio Sibari Sole a r.l., effettuata dal sig. Cannizzaro Ivano, non può pertanto essere considerata valida, non essendo il cedente un soggetto legittimato a cedere la concessione radiofonica.
  Pertanto la prosecuzione per l'esercizio dell'attività di radiodiffusione sonora concessa il 24 febbraio 2004 in favore della società Cooperativa Radio Sibari Sole a.r.l, è stata autorizzata per mero errore materiale da parte del Ministero dello sviluppo economico.
  In conseguenza di quanto sopra descritto, l'Amministrazione ha adottato, in data 3 luglio 2009, il provvedimento di revoca della concessione rilasciata al Sig. Cannizzaro Antonio il 04.03.1994 per l'esercizio della radiodiffusione sonora in ambito locale per l'emittente Radio Sibari Sole, nonché dell'autorizzazione alla prosecuzione nell'esercizio dell'attività di radiodiffusione del 24.02.2004.
  La cooperativa Radio Sibari Sole a r.l. ha presentato ricorso contro il Ministero dello sviluppo economico al TAR Lazio che, in sede cautelare ha respinto, con ordinanza numero 1798/2010, la richiesta di annullamento della revoca della concessione nonché dell'autorizzazione alla prosecuzione nell'esercizio della radiodiffusione sonora a carattere commerciale in ambito locale della «Radio Sibari Sole», Pag. 176decisione confermata anche dal Consiglio di Stato con l'ordinanza numero 4057/2010.
  Successivamente l'Ispettorato territoriale Calabria del Ministero dello sviluppo economico con provvedimento del 10 luglio 2014, ha emesso l'ordinanza di disattivazione dell'emittente radiofonica Radio Sibari Sole.
  Il TAR Lazio, con ordinanza numero 1561/15 dell'8 aprile 2015, ha respinto l'istanza cautelare per l'annullamento del provvedimento di disattivazione del 10 luglio 2014, con la motivazione che lo stesso trova fondamento nel provvedimento di revoca emesso dal Ministero, allo stato efficace, perché non sospeso in sede giudiziale avanti il TAR e al Consiglio di Stato.
  Nonostante la pronuncia del TAR Lazio l'emittente ha continuato a trasmettere, e dalle informazioni acquisite risulta, altresì, che l'Ispettorato territoriale non è riuscito a eseguire l'ordinanza di disattivazione sopra citata, in quanto i vari tentativi, compiuti anche con l'ausilio della forza pubblica, non sono andati a buon fine in quanto è stato impedito l'ingresso agli impianti da disattivare.
  In ogni caso nell'ultimo monitoraggio, effettuato in data 8 ottobre 2015, dal competente Ispettorato, gli impianti dell'emittente Radio Sibari Sole sono risultati spenti.
  Ciò detto, preciso che eventuali rivalutazioni del provvedimento di revoca da parte del Ministero dello Sviluppo Economico potranno essere assunte soltanto a conclusione dei procedimenti giurisdizionali pendenti, laddove siano eventualmente emesse pronunce favorevoli alla ricorrente cooperativa Radio Sibari Sole, non sussistendo allo stato i presupposti giuridici per una diversa decisione.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-06373 Ricciatti: Misure per stabilizzare la ripresa del mercato interno con particolare attenzione alla regione Marche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La crisi ha richiamato in causa il ruolo di un'industria più competitiva come motore della crescita.
  Per restituire all'industria questo ruolo, è necessario individuare alcuni orientamenti di sviluppo in cui le attività di ricerca e innovazione e lo sviluppo del capitale umano, attraverso l'utilizzo e la diffusione delle tecnologie abilitanti sono la precondizione e l'asse portante per la realizzazione ed il successo degli obiettivi prefissati.
  In tal senso, si sta definendo una strategia nazionale di ricerca ed innovazione, che permetta al Paese nel suo complesso di sfruttare l'opportunità del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei per il 2014-2020, attivando azioni coordinate con le Regioni al fine di evitare sovrapposizioni e interventi frammentati.
  Il Ministero dello Sviluppo economico sta elaborando un documento di posizionamento strategico su Industry 4.0, la cosiddetta quarta rivoluzione industriale, resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo e che si assocerebbe a un impiego sempre più pervasivo di tecnologia, materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi. Le sollecitazioni derivanti dalla digitalizzazione del manifatturiero costituiscono un'occasione per rilanciare la competitività della nostra industria, da quella parte organizzata in distretti e in filiere produttive basate sull'agilità e sul dinamismo delle PMI.
  Si segnala, innanzitutto, che risulta necessario elaborare policy mirate, di promozione di grandi progetti di innovazione – anche di dimensione europea – e di stimolo attraverso la domanda pubblica innovativa. Il modello di sviluppo del sistema produttivo che si intende promuovere è fondato sulla conoscenza, ricerca, sviluppo di prodotto, processi, sistemi e servizi.
   Vi è, anche l'esigenza di affiancare queste politiche con misure finalizzate a specializzare, sostenere ed amplificare gli effetti dello sviluppo industriale sul territorio per evitare forti perdite occupazionali e per riassorbire nel breve e medio termine le fuoriuscite di occupati a bassa e media qualifica con l'incremento di lavoratori, qualificati, impegnati in attività ad alto valore aggiunto.
  Voglio ricordare alcune misure ancora in corso, tra le quali:
   la nuova Legge Sabatini finanziata per il periodo 2014 – 2016. La stessa prevede un credito agevolato destinato a tutte le PMI per acquisti di beni tecnologici (impianti, macchinari a vocazione produttiva, beni strumentali di impresa, investimenti per hardware, software e tecnologie digitali);
   il decreto sulla cosiddetta «Patent box» (Gazzetta Ufficiale n. 244 del 20 ottobre 2015) recante un regime di tassazione agevolata (25 per cento) dei redditi derivanti dall'utilizzo di opere dell'ingegno, di brevetti industriali, marchi, disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relative ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili». Lo stesso istituito con la legge di Stabilità 2015 avrà validità nel quinquennio 2015-2019 ed è riconosciuto fino a un massimo Pag. 178annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario. Evidenzio a riguardo che, per i costi collegati al personale altamente qualificato impiegato in attività di R&S e i costi della ricerca svolta con università, organismi di ricerca, altre imprese, comprese le start-up, il credito d'imposta è maggiorato al 50 per cento;
   un bando del Fondo per la Crescita Sostenibile, pubblicato a fine settembre dell'anno in corso, finanziato con 300 milioni di euro per investimenti innovativi e che sostiene progetti di R&S di piccola e media dimensione nei settori tecnologici individuati da «Horizon 2020»;
   sempre a valere sulle risorse del Fondo per la Crescita Sostenibile, il Ministero dello Sviluppo Economico ha destinato ulteriori 400 milioni di euro alle imprese che investono in progetti di Ricerca e Sviluppo (R&S), «ICT-Agenda digitale» e «Industria sostenibile».

  Si accenna di seguito a ulteriori novità introdotte recentemente:
   in tema di energia gli effetti della cosiddetta legge «Taglia-bolletta» porteranno nel 2015 a un'ulteriore riduzione del 10 per cento dei costi energetici per le PMI;
   sono stati messi a punto le misure per sostenere la patrimonializzazione delle imprese, in particolare l'ACE (Aiuto per la Crescita);
   è stata estesa anche alle PMI innovative la normativa di favore prevista per le startup.

  L'insieme delle misure descritte punta a riattivare il ciclo degli investimenti privati, la cui flessione del 25 per cento circa durante il periodo di recessione è stata la principale causa della perdita di competitività delle imprese italiane. Si è puntato a consolidare le principali leve per la competitività: innovazione in primis, attraverso il sostegno alla ricerca e sviluppo, ma anche favorendo la creazione di un ambiente più favorevole all'innovazione stessa. Infine, sono state create le condizioni per riallineare i costi di sistema delle nostre imprese a quelli dei nostri principali competitors.
  Tali misure rivolte all'innovazione e alla competitività, si propongono di offrire alle aziende sul territorio un sistema complessivamente finalizzato ad incentivare la loro permanenza e il loro rafforzamento, con ricadute positive anche nella Regione Marche.
   Segnalo nello specifico che il MiSE e la Regione Marche hanno avviato un'interlocuzione tecnica per esaminare i fattori di crisi delle imprese del Piceno e per verificare la possibilità del riconoscimento della crisi industriale complessa ai sensi del DM 31 gennaio 2013.
  Si evidenzia inoltre che lo scorso 2 novembre ha avuto luogo una riunione del Comitato di coordinamento dell'Accordo di programma per la disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi del gruppo Merloni. In quell'occasione si sono concordati, alla luce dei nuovi indirizzi attuativi della legge n. 181/89 definiti con il DM 9 giugno 2015 e con la Circolare del 6 agosto 2015, le modalità per individuare iniziative imprenditoriali nell'area e gli obiettivi da perseguire con le risorse stanziate nell'Accordo di Programma, che ammontano a 35 milioni di euro.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-06647 Terrosi: Procedure di ionizzazione ed elaborazione delle linee guida per gli impianti geotermici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle richieste formulate evidenzio che il Ministero dello sviluppo economico ha provveduto ad avviare i lavori di «zonazione» del territorio italiano affinché, per le varie tipologie di impianti geotermici, siano identificate le aree potenzialmente sfruttabili, e ad implementare le «linee guida» per le attività geotermiche, insieme al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al fine di individuare i criteri generali di valutazione per lo sfruttamento in sicurezza della risorsa, che tengano conto delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrogeologico, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria, all'induzione di micro sismicità.
  È stata inoltre predisposta un documento contenente le Linee guida non ancora definitivo, in quanto sullo stesso si stanno coinvolgendo i vari stakeholder, oltre alle regioni maggiormente interessate dalle attività in argomento, al fine di poter condividere i contenuti delle stesse e definire compiutamente le best practice della materia. È stato anche istituito un gruppo di lavoro, costituito da esperti del settore geotermico che sta provvedendo a portare avanti le attività nel minor tempo consentito, stante la complessità delle tematiche trattate e i numerosi soggetti coinvolti.
  Il Ministero dello sviluppo economico, quindi, considerando la rilevanza della geotermia porrà in essere ogni sforzo affinché tale attività possa al più presto essere portata a compimento.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-06892 Pili: Mantenimento del regime di essenzialità per le centrali sarde Sulcis e Ottana.
Interrogazione n. 5-06932 Cani: Mantenimento del regime di essenzialità per le centrali sarde di Fiumesanto, Ottana e Portovesme.

TESTO CONGIUNTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente agli atti in esame, trattando gli stessi analogo argomento.
  Per quanto riguarda il meccanismo di super-interrompibilità, vorrei precisare che le azioni volte alla richiesta di proroga presso la Commissione Europea si sono svolte in maniera puntuale rispetto alle esigenze.
  Il Governo sta lavorando in maniera serrata per riuscire ad ottenere una decisione da parte della Commissione in tempi utili, tali da consentire di adottare la norma nazionale e la successiva regolazione di settore entro l'anno corrente. Ciò al fine di garantire la continuità di funzionamento dello strumento, indispensabile per la sicurezza del sistema elettrico delle isole maggiori e di fondamentale supporto, in termine di costi energetici, alle industrie che lo prestano.
  Relativamente alla problematica sollevata in merito all'essenzialità delle centrali termoelettriche EP Fiumesanto, Ottana ed Enel Sulcis, si conferma che Terna, soggetto istituzionalmente preposto alla gestione in sicurezza del sistema elettrico nazionale, ha recentemente fatto il punto sulle effettive necessità per il sistema elettrico sardo in diverse ipotesi evolutive, ritenendo che a partire dal 2016 non sia più necessario per il sistema conferire il carattere di essenzialità agli impianti succitati.
  Al riguardo, è importante precisare che lo status di «essenzialità» è assegnato sulla base di considerazioni che riguardano esclusivamente la sicurezza del sistema elettrico e che il meccanismo, finanziato tramite le bollette elettriche, non può essere inteso come uno strumento di politica sociale.
  In tal senso, sorprende che strumenti come la remunerazione degli «impianti essenziali», al pari della «super-interrompibilità» citata in precedenza, continuino ad essere erroneamente interpretati come sostegni all'economia della Sardegna e di altre aree in difficoltà, quando invece si tratta di servizi per la sicurezza della rete elettrica, per i quali i soggetti selezionati ricevono premi commisurati ai costi evitati per il sistema.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico segue costantemente la materia attraverso il confronto con il gestore della rete nazionale Terna che, come sopra evidenziato, ha confermato l'assenza di problematiche di sicurezza per il sistema elettrico sardo.
  Circa l'opportunità, come richiesto dall'on. Cani, di mettere in atto gli interventi necessari ad incrementare la competitività economica, questa è a discrezione delle società proprietarie in coerenza con la liberalizzazione del settore di produzione di energia elettrica.
  Da ultimo segnalo comunque che oggi è previsto un incontro proprio sul tema di cui si discute, presieduto dal Ministro Guidi, con la regione Sardegna e i sindacati, in cui sarà fatta chiarezza su alcuni temi dibattuti nei giorni scorsi (quali i presunti rischi per la sicurezza e gli aumenti di prezzo) e, soprattutto, sarà definito un percorso per affrontare il nuovo scenario.