CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 novembre 2015
546.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni in materia di fornitura dei servizi della rete internet per la tutela della concorrenza e della libertà di accesso degli utenti. C. 2520 Quintarelli ed altri.

EMENDAMENTO APPROVATO

ART. 3.

  Sostituire il comma 2 con il seguente:
  2. I fornitori di reti o servizi di comunicazione elettronica possono commercializzare servizi a valore aggiunto di prioritarizzazione di classi di traffico nel proprio segmento di rete di accesso per soddisfare specifiche esigenze della clientela affari e residenziale. L'adesione dell'utente deve essere liberamente espressa, anche on line, ed oggetto di uno specifico e separato accordo tariffario e contrattuale. L'accesso best effort alla rete internet deve in ogni caso far parte dell'offerta degli operatori ed è pubblicizzato, con la stessa evidenza, nelle medesime offerte commerciali di cui al primo periodo, delle quali deve costituire la tariffa base.
3. 5. (Nuova formulazione) Boccadutri.

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ALLEGATO 2

5-03568 Fabbri: Cattiva ricezione dei canali RAI, conseguente al passaggio dal sistema televisivo analogico a quello digitale, nella località di Montepastore (BO).

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito ai disservizi di ricezione del segnale Rai, segnalati nell'atto in esame, l'Ispettorato Territoriale Emilia Romagna del Ministero dello sviluppo economico ha comunicato di aver rilevato che nel Comune di Monte San Pietro, in località Montepastore, sono ricevibili con buona qualità i MUX RAI 1-2-3-4.
  In particolare, il MUX 1 RAI è ricevibile sia sul CH.5 VHF, con il segnale trasmesso dall'impianto di Monte Venda, sia sul CH.24 UHF con il segnale trasmesso dall'impianto di Colle Barbiano (BO).
  L'Ispettorato Territoriale Emilia Romagna ha, inoltre, eseguito misure radioelettriche in altre località del comprensorio del Comune di Monte San Pietro, precisamente in San Lorenzo in Collina, dove i MUX RAI 1-2-3-4 sono risultati ricevibili con buona qualità e, in località Loghetto dove è ricevibile il MUX I sul CH. 24 UHF.
  Al riguardo, è stata interessata anche la Rai che ha rappresentato che per l'impianto di Monte Venda che serve l'intera pianura padana con un larghissimo bacino di utenza, è pressoché esclusa l'eventualità di disservizi.
  Pur tuttavia l'azienda ha segnalato che per quanto riguarda il Mux 1, essendo trasmesso sul canale 5 in banda VHF (banda III), sono da tenere in considerazione i fenomeni di propagazione atmosferica irregolari (fading), dovuti sia alla distanza sia alla banda adottata, che potrebbero alterare, in condizioni particolari e comunque limitate nel tempo, la ricevibilità del segnale.
  In ogni caso la Rai si è resa disponibile a collaborare con le istituzioni qualora si ritenesse opportuno l'adozione di specifiche misure.

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ALLEGATO 3

5-03823 Sgambato: Carenza di servizi forniti dall'ufficio postale di Castel Campagnano (CE).

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto riportato nell'atto in esame, Poste Italiane ha reso noto che l'ufficio postale di Castel Campagnano è aperto 4 giorni a settimana ed al momento non sono previsti a suo carico interventi di razionalizzazione, nonostante gli scarsi volumi di traffico rilevati nel tempo.
  Ciò premesso, la Società non ha ravvisato la necessità di un incremento dell'organico dell'ufficio, né di un riposizionamento dello stesso per un eventuale ampliamento dei locali che, in particolare, risultano privi di barriere architettoniche. L'Azienda ha inoltre precisato che, attualmente, non è prevista l'installazione di uno sportello ATM, che dovrebbe essere, comunque, preceduta dai necessari sopralluoghi per valutarne, nel concreto, la fattibilità tecnica. Poste Italiane, tuttavia, ha segnalato la clientela può al momento avvalersi dello sportello ATM di Poste Italiane presente nel limitrofo Comune di Amorosi.
  Va tuttavia sottolineato che mi attendo che la posizione di Poste Italiane, appena rappresentata, potra essere rivista in considerazione delle nuove previsioni del Contratto di Programma, di recente introdotte su richiesta del Ministero dello Sviluppo Economico. Tali previsioni, come già illustrato in risposta alle precedenti interrogazioni, creano, infatti, ampi spazi di intervento per il miglioramento della qualità dei servizi offerti dagli uffici postali, anche localizzate nelle aree meno redditizie, in accordo con gli enti locali che rappresentano le istituzioni più adeguate per rispondere alle specifiche esigenze legate ai servizi postali.

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ALLEGATO 4

5-04681 Albini: Ipotesi di chiusura di numerosi uffici postali e di ridimensionamento dei servizi offerti da Poste italiane nel territorio della provincia di Firenze.
5-05111 Sgambato: Mancato coinvolgimento delle istituzioni locali rispetto alla chiusura di numerosi uffici postali e alla riduzione dei servizi offerti da Poste italiane nella regione Campania.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare si fa presente che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  Le chiusure e le rimodulazioni orarie, comunicate preventivamente all'Agcom, sono previste dal Piano di rimodulazione degli orari degli uffici postali nel periodo estivo, redatto da Poste Italiane in conformità ai criteri di cui al decreto del 22 giugno 2007, come integrato dalla delibera Agcom 2931 13/CONS del 16 aprile 2013.
  Inoltre il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS, ha introdotto specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Il Ministero, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, è in più occasioni intervenuto affinché ogni modifica dell'assetto della rete di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.Pag. 155
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare, ove possibile, l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale». La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5 comma 5 del Contratto di Programma, Poste Italiane – anche tenendo conto della necessità del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche mediante accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui l'ipotesi di interventi di riduzione della rete di sportelli debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative. Poste Italiane, nel valutare le ipotesi di potenziamento e di maggiore efficienza dei servizi, dovrà svolgere un'analisi del rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale. Poste Italiane dovrà quindi valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. Per l'anno 2015, tale termine è posticipato al 31 marzo 2016. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro il 1o luglio 2016.
  Parallelamente all'azione del Ministero, persiste l'attività di vigilanza dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha assicurato che provvederà a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A., compresi gli eventuali interventi sulle sedi a cui si riferiscono le interrogazioni in esame.

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ALLEGATO 5

5-04989 Burtone: Ipotesi di chiusura dell'ufficio postale di Pisticci Scalo e carenza nelle condizioni di sicurezza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla vicenda riportata nell'atto in esame relativa al tentativo di furto verificatosi nella notte del 5 e il 6 a marzo scorso nell'ufficio postale di «Pisticci Scalo», la società Poste Italiane ha rappresentato quanto segue.
  La presenza di misure di sicurezza passiva e l'attivazione del sistema di teleallarme presso l'ufficio in questione, che ha favorito la tempestiva segnalazione e l'intervento delle Forze dell'Ordine, sono risultate determinanti per il fallimento dei tentativi di scasso.
  In particolare, Poste Italiane ha precisato che il tentativo di furto menzionato è stato rilevato dalla Centrale Allarmi, grazie al regolare funzionamento dell'impianto antintrusione. Pertanto dall'atto criminoso sono derivati solamente danni agli infissi esterni blindati, mentre nessun danno hanno subito le casseforti.
  Al riguardo la società ha, altresì, evidenziato che al fine di elevare il livello di sicurezza negli uffici postali, negli ultimi anni sono stati avviati interventi e iniziative per implementare strumenti e tecnologie evolute destinate, prioritariamente, alle zone del territorio nazionale maggiormente esposte al rischio criminale.
  Con riferimento invece all'inserimento del menzionato ufficio postale nel Piano chiusure, si fa presente quanto già riferito per la risposta alle interrogazioni presentate dall'On.le Albini e dall'On.le Sgambato, in ordine alle iniziative intraprese dal Ministero dello Sviluppo Economico, fino alla recente modifica del Contratto di Programma (articolo 5, comma 5), per individuare ogni possibile azione volta a contrastare la chiusura di uffici postali devono rappresentare una risorsa e non un costo per l'azienda.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sentita al riguardo, ha assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A.