CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 ottobre 2015
530.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06782 Bordo Franco: Attuazione dell'Agenda digitale italiana, con particolare riferimento agli interventi a livello regionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga prevedono che il 100 per cento dei cittadini abbiano a disposizione una connessione Internet ad almeno 30Mbps e l'85 per cento della popolazione connessa ad almeno 100Mbps.).
  Il 19 ottobre scorso sono stati pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico e su quello di Infratel i dati conclusivi della consultazione pubblica annuale aperta a tutti gli operatori che conferma la necessità da parte dello Stato di un forte intervento per raggiungere gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga.
  La consultazione evidenzia infatti che al 2018 i soli interventi degli operatori privati consentiranno la copertura con connessioni in Banda Ultra Larga del 63 per cento delle Unità abitative e del 21 per cento circa delle unità abitative con connessioni ultraveloci (FTTB/H). In base quindi a tali dati il 36 per cento circa del territorio non disporrebbe di connessioni in Banda Ultra Larga in assenza di un intervento pubblico con un gap ancora più grande rispetto alle connessioni ultraveloci, confermando quindi la validità del piano del governo approvato in CdM il 3 Marzo 2015.
  La delibera CIPE 65/2015 del 6 agosto 2015 ha previsto uno stanziamento di 2,2 miliardi di euro che consentiranno di avere a disposizione le risorse necessarie, congiuntamente alle risorse messe a disposizione dalle Regioni a valere sui Fondi FESR e FEASR della nuova programmazione 2014/2020, per raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale banda ultralarga nelle aree cosiddette «bianche» (i cluster C e D).
  La stessa delibera CIPE conferma la necessità di fondi nazionali fino a 4,9 miliardi per raggiungere gli obiettivi del piano dei 4,9 Miliardi 3,5 miliardi sono individuati nelle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, dei quali 2,2 miliardi assegnati al MISE per le aree bianche ed ulteriori 1,3 miliardi da assegnare con successiva delibera CIPE.
  Attualmente il Ministero dello Sviluppo Economico sta effettuando una serie di incontri con le singole Regioni al fine di condividere gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga, effettuare la ricognizione del fabbisogno finanziario, delle risorse regionali disponibili, delle priorità di intervento regionali. Alla fine di questo percorso, si arriverà alla firma di un accordo politico e dei successivi accordi di programma, previsti dalla delibera CIPE, per definire con le Regioni gli obiettivi, i piani operativi di intervento e le risorse necessarie per ogni Regione.
  Gli accordi con le Regioni consentiranno di far partire fin dal 2016 gli interventi nelle aree bianche dei Cluster C e D.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione della Legge dell'articolo 6 133/2014 (Sblocca Italia) sta lavorando alla costituzione del Catasto delle Infrastrutture del sotto e sopra suolo con le finalità di costruire un quadro conoscitivo di tutte le infrastrutture (di telecomunicazioni e non) già presenti sul territorio idonee ad ospitare la fibra ottica. Tale base dati, costruita con l'apporto delle informazioni degli operatori privati e dei soggetti pubblici titolari di infrastrutture idonee, sarà a disposizione di tutti gli operatori di telecomunicazioni oltre che delle Amministrazioni Pubbliche. Ciò consentirà di accelerare i tempi di infrastrutturazione ed ottimizzare e razionalizzare l'uso delle risorse pubbliche e private riutilizzando infrastrutture esistenti.

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ALLEGATO 2

5-06783 Bruno: Richiesta di emissione di un francobollo celebrativo dei Riti pasquali della Settimana Santa a Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero concorda pienamente con quanto espresso nell'interrogazione in ordine al significato che assumono oggi le carte valori postali.
  Il francobollo è uno dei principali strumenti attraverso i quali lo Stato esalta i personaggi e gli aspetti peculiari della propria storia, cultura e tradizione contribuendo a promuoverne la conoscenza e a rafforzarne la memoria. È, inoltre, uno strumento per rendere pubblica la riconoscenza collettiva per quelle organizzazioni e realtà produttive che, per propri meriti, rappresentano ciò che di meglio e positivo la comunità nazionale sa esprimere.
  Tale evidenza si coniuga con il fatto che le carte-valori rappresentano un formidabile veicolo mediatico, poiché, quale strumento che consente l'affrancatura della corrispondenza affidata al servizio postale pubblico, riescono a raggiungere ogni strato della popolazione in ogni angolo della Penisola ed anche oltre i confini nazionali, veicolando i messaggi che sono loro affidati.
  Si evidenzia che il Ministero dello sviluppo economico, quale Amministrazione di riferimento del settore, atteso il ridotto ricorso alla corrispondenza tradizionale che si registra in Italia, come negli altri Paesi occidentali, negli ultimi anni ha sostanzialmente diminuito il volume delle tirature di carte valori postali curando, al contempo, la qualità dei temi e dei soggetti raffigurati.
  L'unica precisazione che appare opportuno fare rispetto alle premesse dell'interrogazione concerne il numero di emissioni per il 2015, che viene indicato in più di 70, mentre nella realtà il numero esatto di emissioni per il corrente anno è 48. Giova ricordare, al riguardo, che ogni emissione può essere composta da più francobolli relativi al medesimo tema.
  Il Ministero dello sviluppo economico, consapevole del valore che i francobolli possono assumere, ha inteso disciplinare adeguatamente il processo che porta alla definizione dei programmi di emissioni di carte valori postali che sinteticamente sono:
   la definizione dei programmi è supportata dalla competenza di un apposito organismo, la Consulta per le emissioni delle carte valori postali e la filatelia;
   ogni cittadino, ente o istituzione può contribuire alla fase di elaborazione dei programmi di emissione, formulando proprie motivate proposte entro alcuni limiti temporali, segnatamente maggio e ottobre di ogni anno;
   l'analisi delle proposte acquisite si attiene ai seguenti criteri di massima: autorizzazione di un numero equilibrato di emissioni; individuazione di emissioni aventi preferibilmente ad oggetto eventi o temi contemporanei, di attualità o rappresentativi di tematiche sociali e culturali rivolte al futuro; commemorazione di personaggi illustri con riferimento a ricorrenze di medio-lungo periodo; possibilità di celebrare eventi, avvenimenti, istituzioni o organizzazioni, limitatamente a situazioni di particolare interesse avendo cura di privilegiare la valenza nazionale ed internazionale delle emissioni; equa distribuzione geografica delle emissioni;Pag. 69
   nel rispetto delle linee che da sempre hanno ispirato la politica filatelica nazionale, tesa ad esaltare ciò che di meglio il Paese offre, le emissioni sono articolate secondo serie predefinite: i celebrativi, i commemorativi, il patrimonio naturale e paesaggistico, il patrimonio artistico e culturale, le eccellenze del sapere, le eccellenze del sistema produttivo ed economico, il senso civico, lo sport, le festività.

  In particolare, la serie «le festività», che si propone di celebrare i più importanti appuntamenti, religiosi e laici che ogni anno scandiscono la vita della comunità nazionale, è quella di riferimento per il francobollo richiamato nell'interrogazione, dedicato ai Riti Pasquali Tarantini.
  Circa, pertanto, del quesito specifico posto evidenzio che:
   la proposta è stata regolarmente acquisita agli atti dell'Amministrazione;
   la stessa, al pari di tutte quelle relative all'anno 2016, sarà posta prossimamente all'attenzione della Consulta per l'emissione delle carte-valori postali e la filatelia;
   le motivazioni presentate a supporto della proposta di emissione saranno debitamente prese in considerazione al momento della definizione del programma 2016, avuto riguardo ai criteri di massima sopra richiamati e alla complessità della ricordata articolazione del programma stesso.

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ALLEGATO 3

5-06785 Liuzzi: Strategia italiana per lo sviluppo della banda larga e ultralarga, con particolare riguardo allo stanziamento e alla destinazione di fondi pubblici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli obiettivi della strategia Banda Ultra Larga prevedono che il 100 per cento dei cittadini abbiano a disposizione una connessione Internet ad almeno 30Mbps e l'85 per cento della popolazione connessa ad almeno 100Mbps.).
  Il 19 ottobre scorso sono stati pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico e su quello di Infratel i dati conclusivi della consultazione pubblica annuale aperta a tutti gli operatori che conferma la necessità da parte dello Stato di un forte intervento per raggiungere gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga.
  La consultazione evidenzia infatti che al 2018 i soli interventi degli operatori privati consentiranno la copertura con connessioni in Banda Ultra Larga del 63 per cento delle Unità abitative e del 21 per cento circa delle unità abitative con connessioni ultraveloci(FTTB/H). In base quindi a tali dati il 36 per cento circa del territorio non disporrebbe di connessioni in Banda Ultra Larga in assenza di un intervento pubblico con un gap ancora più grande rispetto alle connessioni ultraveloci, confermando quindi la validità del piano del governo approvato in CdM il 3 Marzo 2015.
  Va sottolineato che, diversamente da quanto viene affermato nelle premesse dell'interrogazione qui in esame, la delibera CIPE 65/2015 del 6 agosto 2015 risulta del tutto in linea con gli obiettivi di finanziamento che la strategia Banda Ultra Larga si propone, sia in termini di entità dei finanziamenti pubblici – circa 7 miliardi di euro – sia in termini di obiettivi temporali – a partire già dal 2016 con un finanziamento consistente e fino al 2020.
  La delibera CIPE, infatti, ha previsto uno stanziamento di 2,2 miliardi di euro che consentiranno di avere a disposizione le risorse necessarie, congiuntamente alle risorse messe a disposizione dalle Regioni a valere sui Fondi FESR e FEASR della nuova programmazione 2014/2020, per raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale banda ultralarga nelle aree cosiddette «bianche» (i cluster C e D), a questi si aggiungono le risorse nazionali del PON imprese e competitività che ammontano a 230, milioni che saranno utilizzate per infrastrutturazione nelle aree industriali di cinque regioni del sud Italia.
  La stessa delibera CIPE conferma la necessità di fondi nazionali fino a 4,9 miliardi per raggiungere gli obiettivi del piano. Dei 4,9 Miliardi, 3,5 miliardi sono individuati nelle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, dei quali 2,2 miliardi assegnati al MISE per le aree bianche ed ulteriori 1,3 miliardi da assegnare con successiva delibera CIPE. La delibera ha inoltre previsto il seguente profilo temporale di impiego delle risorse che vede una prima rilevante tranche dei finanziamenti da utilizzare già nel 2016, pari a 300 milioni di euro – e non 40 milioni di euro come affermato nella premessa della presente interrogazione.

Profilo temporale di impiego delle risorse (milioni di euro) – Delibera CIPE 65/2015

2016 2017 2018 2019 2020 Totale
Assegnazioni 300 450 500 500 450 2.200
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  Viene confermata, pertanto, la finalizzazione dei finanziamenti per un totale di circa 7 miliardi per la strategia banda ultra-larga, con una ripartizione che inizia subito, nel 2016, e si conclude nel 2020.
  Si osserva anche che la procedura di consultazione a cui ho fatto riferimento nella parte iniziale di questo intervento presenta tutte le caratteristiche di trasparenza richieste dalla Commissione europea a cui è stato pre-notificaio l'intero piano, proprio al fine di garantire il massimo rispetto delle regole della concorrenza nazionali e comunitarie e porre tutti gli operatori di tlc sullo stesso piano.
  Attualmente il Ministero dello Sviluppo Economico sta effettuando una serie di incontri con le singole Regioni al fine di condividere gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga, effettuare la ricognizione del fabbisogno finanziario, delle risorse regionali disponibili, delle priorità di intervento regionali. Alla fine di questo percorso, si arriverà alla firma di un accordo politico e dei successivi accordi di programma, previsti dalla delibera CIPE, per definire con le Regioni gli obiettivi, i piani operativi di intervento e le risorse necessarie per ogni Regione.
  Gli accordi con le Regioni consentiranno di far partire fin dal 2016 gli interventi nelle aree bianche dei Cluster C e D.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione della Legge dell'articolo 6 133/2014 (Sblocca Italia) sta lavorando alla costituzione del Catasto delle Infrastrutture del sotto e sopra suolo con le finalità di costruire un quadro conoscitivo di tutte le infrastrutture (di telecomunicazioni e non) già presenti sul territorio idonee ad ospitare la fibra ottica. Tale base dati, costruita con l'apporto delle informazioni degli operatori privati e dei soggetti pubblici titolari di infrastrutture idonee, sarà a disposizione di tutti gli operatori di telecomunicazioni oltre che delle Amministrazioni Pubbliche. Ciò consentirà di accelerare i tempi di infrastrutturazione ed ottimizzare e razionalizzare l'uso delle risorse pubbliche e private riutilizzando infrastrutture esistenti.