CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 ottobre 2015
518.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04862 Pili: Sulla tutela del sito archeologico di Sa Osa, nel comune di Cabras.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui l'onorevole Pili chiede quali iniziative il Ministero intenda adottare per la tutela e valorizzazione del sito archeologico di Cabras, località Sa Osa – collina dei Giganti di Mont'e Prama.
  Il sito archeologico di Sa Osa è stato individuato nell'aprile 2008, durante i lavori di costruzione della nuova strada provinciale tra Oristano e Cabras. Gli scavi archeologici, finanziati dalla Provincia di Oristano e condotti dalla Soprintendenza archeologica con la collaborazione delle Università di Cagliari e Sassari, si sono protratti per oltre otto mesi.
  Il sito si trova nel settore settentrionale del Golfo di Oristano, a circa due chilometri dall'attuale linea di costa e a circa 500 metri dall'attuale corso del fiume Tirso. L'indagine archeologica è stata particolarmente complessa, perché ha investito estesamente un insediamento nuragico quasi del tutto privo di strutture murarie, con una serrata successione di fasi di occupazione e con dislivelli ridottissimi tra le rispettive superfici di frequentazione. Nel settore settentrionale, fortemente eroso, lo scotico ha messo in luce il deposito alluvionale costituente il terrazzo fluviale, formato da materiale incoerente di varia granulometria. Invece il settore meridionale si presentava quasi completamente ricoperto dai depositi archeologici ed era fittamente caratterizzato da fosse di piccole e medie dimensioni e da pozzi e pozzetti cilindroidi. Intorno alle diverse cavità sono emersi ampi tratti di suoli d'occupazione, con focolari, piastre di concotto e concentrazioni di materiale archeologico. Si può pensare che i diversi spazi fossero separati da palizzate o altri elementi vegetali, ma solo pochissime buche di palo sono state individuate.
  Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di una grande abbondanza di materiali archeologici, in massima parte ceramica e ossa, ma anche elementi litici e metallici. Sono di gran lunga prevalenti i contesti nuragici dal Bronzo Medio al Bronzo Finale-Primo Ferro, ma non mancano contesti ed elementi sporadici prenuragici della facies calcolitica Sub-Ozieri e del Bronzo Antico.
  I rinvenimenti hanno uno straordinario valore scientifico complessivo, poiché testimoniano un tipo di insediamento rurale nuragico finora mai indagato estesamente e rivelano un'economia mista caratterizzata non solo dalle tradizionali attività di allevamento, caccia e agricoltura estensiva ma anche da produzioni intensive e specializzate che trovavano un ambiente ideale nella pianura alluvionale del basso corso del Tirso.
  Lo scavo ha prodotto una grandissima quantità di reperti, ripuliti, catalogati e ordinati in magazzino a cura della Soprintendenza. L'ingente quantità di testimonianze d'interesse paleobotanico e faunistico finora raccolta è stata sottoposta a trattamenti di conservazione ed è stata analizzata presso diversi istituti di ricerca italiani e stranieri. È stato possibile così iniziare ad acquisire una cospicua mole di dati la cui eccezionalità, per ricostruire l'evoluzione degli antichi sistemi di sussistenza nella piana alluvionale del basso corso del Tirso, può essere ritenuta senza precedenti.Pag. 63
  Uguale attenzione la Soprintendenza ha riservato alla comunicazione scientifica e divulgativa. Oltre alla scheda descrittiva presente sul sito internet della Direzione Generale Archeologia, si sono realizzati convegni, conferenze e pubblicazioni, anche internazionali, nonché la mostra itinerante «L'isola delle torri», attesa in futuro a Zurigo, il cui catalogo contiene un'aggiornata scheda descrittiva del sito, delle ricerche e dei reperti. Altri reperti sono esposti dal marzo 2014 al Museo Civico di Cabras (OR).
  Attraverso l'intero spettro delle specie vegetali domestiche e spontanee documentate nei pozzi di Sa Osa, e attraverso i resti ossei animali ugualmente oggetto di studio, si vede l'emergere di diverse forme di agricoltura e allevamento: da un lato attività estensive per la produzione di cereali, legumi, fibre tessili, carne, latte, lana, cuoio e pelle, e prodotti derivati come quelli caseari; dall'altro, almeno in alcuni ambienti particolarmente adatti per natura o adattati dall'uomo, attività intensive e specializzate per la produzione di ortaggi e frutta. Tutto ciò è tema di ricerca scientifica interdisciplinare e di corretta divulgazione culturale.
  Ritengo importante sottolineare che la valorizzazione, per ovvi motivi, non può riguardare il sito ma solo i materiali rinvenuti. Infatti la Soprintendenza segnala che lo scavo ha comportato il progressivo asporto della stratificazione fino alla quasi totale rimozione delle testimonianze d'interesse archeologico, e il luogo – diversamente da quanto opinato dall'Onorevole interrogante – non si presta ad alcuna forma di valorizzazione e fruizione. L'area scavata negli anni 2008-2009 corrisponde esclusivamente all'anello della rotatoria stradale coi relativi innesti e al termine degli scavi è stata restituita alla provincia di Oristano che vi ha realizzato l'opera già nel 2010. Nell'area scavata non sono state rinvenute strutture fruibili e i lembi residui del sito si conservano ancora solo in parte; pertanto la valorizzazione è attuabile mediante musealizzazione delle testimonianze in altra sede.
  Nel febbraio 2015, in collaborazione con l'Università di Sassari, si è effettuato un ulteriore saggio di scavo con l'impiego di tecnologie avanzate su una stretta striscia settentrionale di terreno. Il saggio di scavo, arretrato rispetto alla scarpata stradale e profondo circa 40 centimetri, è stato chiuso con una rete da cantiere in plastica arancione. Successivamente lo scavo è stato sigillato con una solida protezione e temporaneamente sospeso per approntare più efficaci misure di sicurezza.
  Si vede quindi come le reti in plastica, peraltro presenti solo in una piccola zona marginale, sono normali protezioni da cantiere, mentre il fango e le tracce di gommato sono derivati dall'umidità del terreno in un preciso momento dell'anno caratterizzato da tempo piovoso. Tale recente indagine complementare non si può in alcun modo presentare come scempio o abbandono, non ha comportato alcun danno e non richiede alcuna opera di protezione, dal momento che l'area del saggio di scavo verrà semplicemente ricoperta alla conclusione della ricerca.
  Conclusivamente, gli Uffici ministeriali hanno pienamente esercitato le funzioni di tutela mediante approfondite indagini archeologiche dell'area, la quale è stata compiutamente restituita alla comunità, a seguito della promozione di importanti iniziative di valorizzazione, aventi rilievo anche internazionale.

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ALLEGATO 2

5-05903 Chimienti: Sulla circolare emanata dal dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di via Micheli di Roma.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si ricorda, preliminarmente, che il MIUR è costantemente impegnato a promuovere nelle scuole la cultura del rispetto delle differenze, nonché la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l'obiettivo di formare cittadini responsabili.
  In quest'ottica esercita il proprio ruolo istituzionale e di garanzia attraverso azioni mirate, il più possibile condivise con tutti i soggetti interessati, le famiglie, gli studenti, le loro associazioni rappresentative e gli organi collegiali, in raccordo con le realtà del territorio.
  L'azione del MIUR si sostanzia anche nella vigilanza sul sistema educativo, affinché sia sempre assicurato il rispetto delle differenze.
  L'episodio citato dall'onorevole interrogante, noto all'opinione pubblica, che ha coinvolto l'istituto comprensivo romano «Via Micheli» a proposito della circolare n. 289 del dirigente scolastico, è stato oggetto di attenta valutazione da parte del Ministero. Si è infatti subito attivata, attraverso l'ufficio scolastico regionale del Lazio, la verifica dei fatti mediante visita ispettiva e acquisizione della documentazione. Come noto, la dirigente ha provveduto immediatamente ad annullare la circolare.
  Proprio per sgombrare il campo da informazioni non sempre corrette e obiettive, ribadendo quanto già asserito dal Ministro Giannini circa la corretta interpretazione del comma 16 dell'articolo 1 della legge n. 107, con note del 6 luglio 2015 e del 15 settembre 2015, il Ministero ha chiarito la portata della citata norma, ispirata dai principi di pari dignità e non discriminazione di cui agli articoli 3, 4, 29, 37 e 51 della nostra Carta costituzionale, volta a far conseguire agli alunni un maggior rispetto delle diversità e delle pari opportunità.
  La finalità della succitata disposizione normativa, non è quella di promuovere pensieri e azioni ispirati ad ideologie di qualsivoglia natura, quanto piuttosto, di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo ai diritti e ai doveri della persona costituzionalmente garantiti, anche per raggiungere e maturare le competenze chiave di Cittadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro cui rientrano la promozione all'autodeterminazione consapevole e del rispetto della persona, così come stabilito anche dalla Strategia di Lisbona. Nell'ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, fondamentale aspetto riveste l'educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione.
  Si conferma, quindi, che tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessuno modo né «ideologie gender» né l'insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo.
  In tale ambito, alle scuole, spetterà il compito – nelle forme e modalità che riterranno più opportune ed efficaci e che individueranno, sulla base dell'autonomia didattica e gestionale loro attribuita – di predisporre azioni nel rispetto delle linee di indirizzo generale che saranno appositamente divulgate dal MIUR. Tali linee – che saranno elaborate con il contributo di rappresentanti di associazioni di esperti Pag. 65riuniti in un apposito tavolo di lavoro che sarà istituto presso il Ministero – saranno utili a monitorare e supportare le scuole nelle azioni previste dal richiamato comma, anche verificando l'attuazione del piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere, esclusivamente per la parte di competenza di questo Ministero.
  Inoltre, come già chiarito con la sopra citata nota del 6 luglio scorso: «le famiglie hanno il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell'iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell'Offerta formativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente il Patto educativo di corresponsabilità – di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 235 del 2007 – per condividere in maniera dettagliata diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.».
  Ciò consentirà ai genitori di scegliere la scuola dei propri figli dopo aver attentamente esaminato e valutato le attività didattiche, i progetti e le tematiche che i docenti affronteranno durante l'anno che, in ogni caso, dovranno risultare coerenti con i programmi previsti dall'attuale ordinamento scolastico e con le linee di indirizzo emanate dal MIUR.
  L'azione del MIUR si sostanza, quindi, nel fornire la cornice pedagogica, educativa e culturale nell'ambito della quale le scuole potranno, quindi, promuovere autonome iniziative in materia di pari opportunità, educazione alla parità tra i sessi, prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni. Le azioni del Ministero si ispirano a indicazioni di matrice europea oltre che nazionale nelle quali non vi è traccia di ideologie di qualsivoglia natura, tanto meno della richiamata «teoria gender».
  Chiarito ciò, si ricorda che il MIUR è costantemente impegnato nella promozione di azioni di sistema volte a prevenire e contrastare i fenomeni dell'intolleranza e della violenza al fine di garantire un ambiente scolastico inclusivo al riparo da ogni forma di emarginazione o di trattamenti discriminatori.
  Tra le molte iniziative assunte, si ricordano, anzitutto, l'emanazione, il 13 aprile scorso, delle Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, anche di tipo omofobico, che rappresentano uno strumento di lavoro per tutti coloro che in ambito scolastico, a vario titolo, sono coinvolti nel fronteggiare atteggiamenti che sfociano in forme di discriminazione e di violenza, anche di genere.
  Inoltre, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, indetta ogni anno per il 17 maggio dall'Unione europea, il MIUR ribadisce con propria circolare l'importanza della ricorrenza invitando le scuole a cogliere l'occasione per avviare iniziative di sensibilizzazione sul tema, dando rilievo alle buone pratiche e ai migliori percorsi educativi per il rispetto delle diversità.
  Così pure, il Ministero è impegnato a proseguire le iniziative già avviate nell'ambito della Settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione anche mediante il finanziamento di progetti di sensibilizzazione, informazione e formazione da realizzarsi nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado in collaborazione con le associazioni del territorio.

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ALLEGATO 3

5-06071 Vacca: Sulla copertura delle vacanze di organico dei dirigenti scolastici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione in oggetto, gli Onorevoli interroganti chiedono per quale motivo non sia stato ancora bandito il corso-concorso per dirigenti scolastici e quali iniziative intenda intraprendere il Governo per assicurare la copertura delle dirigenze vacanti anche in considerazione al relativo contenzioso pendente.
  Come noto la recente legge n. 107 contiene molte disposizioni finalizzate al rafforzamento e all'ampliamento del ruolo e delle competenze del dirigente scolastico, considerato un attore-chiave della piena attuazione dell'autonomia e della riorganizzazione del sistema di istruzione. Ciò sta, indubbiamente, ad indicare l'attenzione del Governo e del Parlamento nei confronti della dirigenza scolastica.
  Considerate, quindi, le innovazioni di sistema introdotte dalla succitata legge, è certamente interesse di questo Ministero assicurare la copertura dei posti a dirigente scolastico, limitando al minimo il ricorso alle «reggenze».
  Proprio per garantire la dirigenza alle istituzioni scolastiche, la legge n. 107 prevede un intervento normativo volto a risolvere situazioni di contenzioso pendente che negli anni hanno accompagnato i concorsi per il reclutamento dei dirigenti al fine di ridurre le ripercussioni negative sul sistema scolastico (si vedano i commi da 87 a 91 della legge n. 107 del 2015).
  In particolare, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 499 del 20 luglio 2015 sono state, tempestivamente, pubblicate le linee guida per lo svolgimento delle procedure e gli Uffici scolastici regionali interessati hanno avviato l'iter per l'applicazione della legge. Le procedure, gestite dai singoli Uffici scolastici regionali, si sono in gran parte concluse con l'assunzione in servizio dei nuovi dirigenti scolastici.
  Le citate procedure prevedono una prima fase di partecipazione degli aspiranti dirigenti scolastici a corsi intensivi di formazione seguita da una specifica prova finale ed una seconda fase nella quale i soggetti che hanno ottenuto alla prova finale il prestabilito punteggio minimo sono assunti in servizio, fermo restando il regime autorizzatorio di cui all'articolo 39, comma 3-bis, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni, nel limite dei posti vacanti e disponibili nella regione ovvero ai sensi del comma 92 della legge n. 107.
  Tale ultimo comma, occorre inoltre osservare, ha previsto una specifica procedura annuale, a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016, finalizzata alla copertura dei posti di dirigente scolastico in quelle regioni nelle quali risultino posti vacanti e disponibili con l'assunzione di soggetti idonei inclusi nelle graduatorie del concorso bandito il 13 luglio 2011 di altre regioni, che non siano stati ancora immessi in ruolo per carenza di posti vacanti e disponibili nella rispettiva regione.
  Tale procedura, in particolare, stabilisce che per garantire la tempestiva copertura dei posti vacanti di dirigente scolastico, a conclusione delle operazioni di mobilità e previo parere dell'ufficio scolastico regionale di destinazione, fermo restando l'accantonamento dei posti destinati ai soggetti ammessi alla summenzionata procedura tesa all'assorbimento del Pag. 67contenzioso pendente, i posti autorizzati per l'assunzione di dirigenti scolastici sono conferiti, nel limite massimo del 20 per cento, ai soggetti idonei inclusi nelle graduatorie regionali del concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici bandito il 13 luglio 2011.
  A tale ultima norma è stata data attuazione con il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 635 del 27 agosto 2015.
  In merito alla tempistica relativa all'emanazione del nuovo bando, si comunica che l'Amministrazione ha avviato la procedura per l'attivazione del nuovo corso-concorso che dovrà essere curato dalla Scuola Nazionale dell'Amministrazione. Lo schema di regolamento è stato predisposto dal MIUR, che ha anche provveduto a richiedere i prescritti pareri, acquistando già il nulla osta da parte del MEF.
  A tal proposito, si ricorda, altresì, che la legge n. 107, proprio per consentire lo svolgimento delle sopra citate nuove procedure concorsuali, ha previsto, al comma 203, un incremento pari a un 1 milione di euro, per l'anno 2015, del Fondo relativo alle spese di funzionamento della Scuola Nazionale dell'Amministrazione.
  Giova rammentare, inoltre, che il 6 agosto 2015 il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, ha deliberato 258 assunzioni di dirigenti scolastici e che il 27 agosto 2015 ha approvato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante l'autorizzazione al MIUR ad assumere a tempo indeterminato, per l'anno scolastico 2015/2016, ulteriori 336 dirigenti scolastici.
  Pertanto, una volta completata la piena attuazione delle disposizioni, previste dalla legge n. 107 e approvato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che disciplina la nuova procedura concorsuale, potrà essere emanato il nuovo bando per il reclutamento di dirigenti scolastici in linea con quanto previsto dalla recentissima normativa in materia.

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ALLEGATO 4

5-06293 Marzana: Sul piano straordinario di assunzioni di personale docente.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti, in merito alla procedura di reclutamento del personale docente delle istituzioni scolastiche statali di cui al piano straordinario di assunzioni previsto dalla recente legge n. 107, chiedono se il Ministro non intenda assumere iniziative per inserire nel prossimo provvedimento utile la previsione dell'accorpamento delle fasi «B» e «C» nazionali al fine di consentire agli aspiranti docenti di scegliere su un ventaglio più ampio di cattedre che eviti di innescare possibili flussi migratori di personale docente.
  Chiedono altresì se, in considerazione della FAQ n. 10 pubblicata sul sito del Miur, non si intenda correggere l'affermazione pubblicata e confermare l'efficacia delle graduatorie ad esaurimento fino al loro naturale esaurimento ossia quando tutti coloro che vi sono inseriti verranno immessi in ruolo.
  Innanzitutto è necessario ricordare che le fasi Zero, A e B del piano assunzionale sono regolarmente terminate nei tempi previsti: l'8 agosto le fasi Zero ed A; il 2 settembre la fase B.
  È necessario, altresì, premettere che le predette fasi soddisfano un interesse pubblico diverso da quello che si intende conseguire con le assunzioni di cui alla fase C.
  Le fasi Zero, A e B di cui al piano assunzionale e previste dalla legge n. 107, rispondono, infatti, alla esigenza di immediata e totale copertura dei posti vacanti e disponibili per l'anno scolastico 2015/2016 e, dunque alla necessità di garantire agli alunni la presenza dei docenti sin dall'inizio dell'anno scolastico.
  La fase C, cosiddetta del potenziamento, che costituisce una novità assoluta rispetto al passato, risponde soprattutto all'esigenza di innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, di contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, di prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, di realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, di garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini.
  La realizzazione di tali obiettivi può aver luogo solo in presenza di un'idea progettuale espressa direttamente da ciascuna istituzione scolastica anziché da un organo superiore ed in maniera centralistica.
  È per questo motivo che la fase C non poteva in alcun modo avere gli stessi tempi di realizzazione della fase B, dal momento che essa scaturisce dai piani triennali dell'offerta formativa che le istituzioni scolastiche predispongono ai fini di una programmazione pluriennale e che potevano essere predisposti solo ad anno scolastico avviato con il contributo di tutte le componenti della Scuola.
  Per ciò che riguarda il cosiddetto «flusso migratorio», si rende necessario precisare che il MIUR ha consentito ai docenti destinatari di incarichi a tempo indeterminato di permanere per l'anno Pag. 69scolastico 2015/2016 nella propria regione nel caso in cui fossero titolari di incarichi a tempo determinato. Ciò, sia allo scopo di consentire agli stessi dei tempi più consoni alle necessità organizzative che scaturiscono dalle assunzioni, che in considerazione delle esigenze di continuità didattica degli alunni.
  In secondo luogo, si precisa che le sedi assegnate ai docenti destinatari delle proposte di assunzione a tempo indeterminato nelle fasi B e C del piano straordinario di assunzioni, previsto dalla legge n. 107, risultano comunque sedi provvisorie (al pari di quello che avviene per qualsiasi docente neo assunto in ruolo) e che gli stessi docenti beneficeranno del piano straordinario di mobilità, di cui al comma 108 della medesima legge n. 107, sin dall'anno scolastico 2016/2017, diversamente da quello che invece era previsto sino ad oggi.
  Si aggiunge, inoltre, che tutti i docenti assunti nelle fasi B e C, accederanno alla mobilità straordinaria senza alcuna discriminazione o priorità derivante dalla fase di assunzione. Viceversa, saranno graduati unicamente in base alle precedenze e ai criteri che saranno stabiliti in sede di contrattazione nazionale sulla mobilità.
  Circa, poi, la citata FAQ pubblicata dal Miur si ribadisce, come del resto risulta chiaro dalla medesima (se sono iscritto alle GAE e «se non ricevo una proposta di assunzione nelle fasi zero e A e non presento domanda di partecipazione alle fasi b) e c) del piano assunzionale, non potrò partecipare al piano straordinario di assunzioni e rimarrò iscritto nelle graduatorie fino al loro esaurimento») e come sancito dal comma 105 della legge n. 107 («a decorrere dal 1o settembre 2015, le graduatorie di cui al comma 96, lettera b), se esaurite, perdono efficacia ai fini dell'assunzione con contratti di qualsiasi tipo e durata»), che le graduatorie provinciali ad esaurimento rimarranno valide ed efficaci per l'immissione in ruolo del personale in esse inserito sino a quando non saranno esaurite.