CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 settembre 2015
512.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazioni n. 5-04023 Ciprini: Potenziamento produttivo dello stabilimento Perugina-Nestlé di Perugia.
Interrogazione n. 5-06303 Galgano: Iniziative del Governo per la soluzione della vertenza Perugina-Nestlé.
Interrogazione n. 5-06310 Ricciatti: Potenziamento produttivo dello stabilimento Perugina-Nestlé di Perugia.

TESTO CONGIUNTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente agli atti in questione, in quanto gli stessi vertono sul medesimo argomento.
  Il Ministero dello sviluppo economico è a conoscenza delle preoccupazioni descritte dagli Onorevoli interroganti e denunciate anche dalle Organizzazioni sindacali.
  Il Ministero del lavoro ha, per sua parte, informato che per l'unità produttiva di Perugia è stato autorizzato il trattamento di integrazione salariale in favore dei lavoratori coinvolti da riduzioni dell'orario di lavoro a seguito della stipula di un contratto di solidarietà.
  La società, infatti, con le OOSS ha stipulato in data 25 agosto 2014 un contratto di solidarietà per 24 mesi decorrenti dal 1o di settembre del 2014 al 31 agosto del 2016 a seguito della dichiarazione di esubero di 210 unità.
  Per gestire detti esuberi si è concordato, con l'indicato contratto di solidarietà, di procedere ad una riduzione media dell'orario di lavoro del CCNL applicato pari al 23,66 per cento nei confronti di 861 lavoratori dipendenti del sito in parola.
  A fronte di tale contratto di solidarietà, da ultimo, il medesimo Ministero con proprio decreto direttoriale del 26 febbraio scorso ha autorizzato la corresponsione del trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1o settembre 2014 al 31 agosto 2015, in favore di un massimo di 861 lavoratori che hanno avuto la riduzione oraria.
  Per quanto di propria competenza il Ministero dello sviluppo economico ritiene prioritario cercare una via di uscita dalla situazione emergenziale al fine di favorire un organico disegno di riposizionamento strategico del sistema produttivo del settore alimentare.
  In tale ottica il MiSE ha già da tempo iniziato un confronto con i vertici dell'area Europa della Multinazionale svizzera Nestlé, che prevede lo svolgimento di incontri nei prossimi giorni il cui esito sarà propedeutico alla convocazione di un tavolo necessario non solo per ricercare soluzioni per la salvaguardia dei livelli occupazionali, ma soprattutto per conoscere la strategia industriale in Italia della multinazionale ed il futuro dello stabilimento Perugina di San Sisto, azienda da sempre volano di sviluppo del territorio umbro.
  Il tavolo di confronto tra le parti è previsto presso il Ministero dello sviluppo Economico per il giorno 7 ottobre prossimo.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-05247 Tino Iannuzzi: Rifinanziamento delle agevolazioni previste dal decreto legislativo n.185 del 2000.
Interrogazione n. 5-06420 Catanoso: Rifinanziamento delle agevolazioni previste dal decreto legislativo n.185 del 2000.
Interrogazione n.5-06435 Barbanti: Nuovo finanziamento dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti.

TESTO CONGIUNTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente agli atti presentati essendo gli stessi relativi alla stessa problematica riguardante il rifinanziamento delle agevolazioni previste dal Decreto Legislativo n.185/2000, con particolare attenzione alle Misure per la «Microimpresa» ed il» Lavoro Autonomo» rientranti nel Titolo II.
  Anche se rivolti in via prioritaria al Ministero dello Sviluppo Economico, è necessario evidenziare preliminarmente che, in data 10 febbraio 2015, a seguito del D.P.C.M. del 14 febbraio 2014, n.121, attuato con successivo decreto ministeriale 4 novembre 2014, la Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali e degli Incentivi all'Occupazione, del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha assunto la titolarità della materia de quo.
  Attualmente, nel testo della convenzione stipulata nel 2012 tra il Ministero del Lavoro e l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa, relativa sia al Titolo I che al Titolo II, si fa rinvio all'articolo 27, comma 11, della Legge n. 488/1999, in forza del quale le risorse finanziarie finalizzate agli interventi posti in essere dalla Società INVITALIA vengono ascritte ad un apposito fondo.
  Tale fondo è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle Finanze e vi affluiscono risorse poi destinate ad essere trasferite nel conto corrente infruttifero intestato all'Agenzia, aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato.
  Difatti, per la gestione esclusivamente dei mutui a tasso agevolato relativi alle misure di autoimprenditorialità ed autoimpiego, è stato istituito con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 30 novembre 2004 (G.U. n. 14 del 19/01/2005) un fondo rotativo, depositato su un apposito conto corrente infruttifero (n. 22048), presso la Tesoreria Centrale dello Stato, intestato alla Agenzia.
  La dotazione finanziaria di predette misure trova attualmente origine dal decreto-legge 28 giugno 2013 n.76, dal PON R & C 2007/2013 e dal POiN Attrattori 2007/2013.
  Il Ministero del Lavoro riferisce inoltre che tutto l’iter procedimentale relativo alle domande di concessione delle agevolazioni è direttamente espletato dalla Agenzia, la quale esercita la suddetta attività avvalendosi dei fondi allo scopo stanziati, mentre il citato Ministero, non essendo titolare dei rapporti con i terzi beneficiari e non svolgendo attività di controllo sui medesimi, non dispone degli elementi documentali relativi ai predetti interventi.
  La gestione di tali attività rientra infatti nella titolarità esclusiva della Agenzia, la quale ha una diretta responsabilità in ordine all'attuazione degli interventi previsti dal Decreto Legislativo n. 185/2000, Pag. 93atteso che la normativa vigente ha attribuito alla stessa il compito di amministrare i fondi allo scopo stanziati e quello dell'assistenza tecnica dei progetti e delle iniziative presentate ai fini della concessione delle misure incentivanti relative all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego.
  Si specifica, inoltre, che compito precipuo del Ministero del Lavoro nella correlazione tra stato di attuazione delle misure ed il pieno utilizzo delle risorse disponibili è di procedere ai controlli previsti in convenzione e, ricorrendone i presupposti, di autorizzare l'Agenzia al prelievo delle somme destinate alla remunerazione dei servizi prestati.
  Alla luce di quanto suesposto è evidente che il Ministero del Lavoro, al pari il Ministero dello sviluppo economico, non ha un ruolo principe nell'ambito del circuito finanziario di attuazione degli interventi previsti nel Titolo II del Decreto Legislativo n. 185/2000 di cui l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa è soggetto attuatore, in ordine alla fase primordiale di determinazione del finanziamento.
  Pertanto in merito alla problematica del rifinanziamento degli interventi di cui al Titolo II del Decreto Legislativo n. 185/2000, attualmente non si dispone di strumenti atti ad alimentare direttamente le risorse; tuttavia il Ministero dello Sviluppo Economico, per quanto di sua competenza, si sta adoperando in tal senso anche richiedendo ulteriori risorse da inserire nell'ambito del Disegno di legge di Stabilità, allo scopo di rispondere ad una crescente domanda di operatività dello strumento.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-06070 Pili: Realizzazione del progetto di connessione tra Algeria-Sardegna-Europa denominato Galsi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare e prima di esaminare nello specifico quanto richiesto con l'atto di cui si discute, si ritiene opportuno fornire alcuni elementi informativi di carattere generale.
  L'Algeria attualmente è il primo produttore di gas naturale e uno dei principali produttori di petrolio dell'intero continente africano.
  Nel 2013 la produzione commerciale è stata di circa 80 miliardi di metri cubi, in diminuzione del 7,9 per cento rispetto all'anno precedente, di cui circa 45 miliardi di metri cubi per l'export.
  Più del 70 per cento del gas esportato dall'Algeria in Europa transita su gasdotto, mentre il restante viene esportato via nave come Gas Naturale Liquefatto (GNL). Sono attivi tre gasdotti:

   il sistema di metanodotti Transmed, che include l'attraversamento della Tunisia e il tratto off shore che collega la Tunisia alla Sicilia (con una capacità di circa 30 miliardi di mc/anno). La proprietà del gasdotto è di Sotugat nella parte tunisina, di Sonatrach (compagnia petrolifera di stato algerina) nella parte algerina e di TMPC Ltd (Trans Mediterranean Pipeline Company – joint venture Eni-Sonatrach) nella sezione sottomarina.
  La commercializzazione del gas sulla rete Sotugat è operata dalla TTPC (Trans Tunisian Pipeline Company – 100 per cento Eni), mentre sulla rete algerina i diritti sono di Sonatrach. Sulla rete TMPC (Trans Mediterranean Pipeline Company) il compito è affidato a Transmed S.p.A., joint venture paritetica controllata da Eni e Sonatrach mentre su quella italiana a SNAM;

   il Maghreb-Europe diretto in Spagna attraverso il Marocco;

   il Medgaz che collega direttamente l'Algeria alla Spagna.

  Il GALSI, Gasdotto Algeria-Italia via Sardegna, è, come noto, il progetto che prevede la costruzione di un gasdotto che dovrebbe svilupparsi per circa 840 Km (di cui 600 offshore), con profondità massima di circa 2.800 metri fra Algeria e Sardegna (capacità di trasporto iniziale di 8 miliardi di mc/anno). Il progetto GALSI sarebbe costituito da una sezione internazionale via mare (dalla costa algerina fino al sud della Sardegna nei pressi di Cagliari) e da una sezione italiana che comprende il tratto a terra di attraversamento della Sardegna (fino alla zona di Olbia) e un nuovo tratto di mare fino alla costa toscana (nei pressi di Piombino), dove si dovrebbe collegare alla rete nazionale di trasporto.
  Per la realizzazione della sezione italiana è stata costituita la società Galsi, di cui fanno parte l'algerina Sonatrach (41,6 per cento), Edison (20,8 per cento), Enel (15,6 per cento), Sfirs (11,6 per cento) e Hera Trading (10,4 per cento). Il progetto, oggetto di un'intesa governativa nel 2007, è da tempo congelato per dubbi sull'esistenza di condizioni di mercato in grado di giustificare l'investimento.
  I motivi della sospensione di fatto del progetto Galsi sono molteplici.Pag. 95
  In primo luogo va tenuto conto del fatto che le esportazioni relative ai gasdotti con l'Algeria sono inquadrate in contratti a lungo termine, con l'indicizzazione del prezzo del gas e clausole take or pay, che hanno garantito negli anni all'Algeria un flusso di entrate relativamente stabile. Tale tipologia di contratto è ormai stata sostituita da contratti di minore durata ed agganciati ai prezzi «spot», a seguito dei nuovi scenari di mercato, per consentire alle imprese una maggiore flessibilità negli approvvigionamenti. Tuttavia, ad oggi, non sembra ci siano le condizioni per rivedere la contrattualistica del gas in questa direzione da parte del governo algerino.
  Inoltre, tenuto conto che è ancora in una fase negoziale il rinnovo dei contratti di fornitura di gas, che scadranno nel 2019, attraverso l'esistente gasdotto Transmed, è difficile immaginare che si possano sottoscrivere nuovi contratti fino a che non si trova un accordo di mercato su quelli in essere.
  A questo si aggiunge che la domanda di gas è diminuita, a livello europeo ed italiano, per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, per l'incremento dell'efficienza energetica nonché per la congiuntura economica e pertanto sembra che non vi siano le condizioni per raggiungere 8 miliardi di metri cubi di gas/anno, quantità necessaria per la realizzazione del Galsi.
  Inoltre, nell'ottobre 2014, la Commissione Europea ha cancellato il Galsi dalla lista dei beneficiari dei fondi comunitari del Programma energetico europeo EEPR per la ripresa (Energy European Programme for Recovery-EEPR) [il Galsi aveva ottenuto 120 milioni di euro] in quanto non sono stati finalizzati i contratti per il gasdotto ed inoltre non è certa la decisione di investimento finale da parte degli azionisti di GALSI, tra cui l'algerina Sonatrach.
  In ogni caso, in merito alla possibilità che altri progetti europei pregiudichino la realizzazione del Galsi, si fa notare che questo è attualmente incluso nei Progetti di interesse Comune europeo (da ora PCI) e quindi potrebbe beneficiare degli ulteriori finanziamenti disposti dalla Commissione europea, tramite la Connecting Europe Facility (Cef), programma che mette complessivamente a disposizione per l'energia 5,85 miliardi di euro nel periodo 2014-2020 per i PCI, in fase di discussione a livello comunitario, al pari di altri progetti europei quali il MidCat.
  Circa l'opportunità di una ripartenza del progetto occorrerà valutare l'evoluzione dei fattori che hanno determinato la sua sospensione quali in particolare i futuri scenari di mercato. Nel frattempo la Regione Sardegna, dopo la sua uscita dalla compagine azionaria della soc. Galsi, sta cercando di individuare, d'intesa col Governo italiano, nuove soluzioni di approvvigionamento gas, tra cui il GNL.
  Quanto alle relazioni con l'Algeria, con gli incontri Governativi fra Italia ed Algeria del maggio 2015 e la missione del Ministro dello Sviluppo Economico del settembre 2015, si è voluto ribadire l'importanza che l'Italia attribuisce alla partnership con l'Algeria, per il ruolo del Paese nel Nord Africa e lo sviluppo del gas nel Mediterraneo, fattore quest'ultimo di massima rilevanza per l'Italia e l'Europa al fine di aumentare il proprio livello di sicurezza energetica.