CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 settembre 2015
506.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-02271 Oliaro: Rilancio economico della regione Liguria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La crisi ed il conseguente fallimento del mercato finanziario hanno richiamato in causa il ruolo di un'industria competitiva e sostenibile come vero motore della crescita.
  Per restituire all'industria questo ruolo, è necessario individuare alcuni orientamenti di sviluppo in cui le attività di ricerca e innovazione e lo sviluppo del capitale umano, attraverso l'utilizzo e la diffusione delle tecnologie abilitanti sono la precondizione e l'asse portante per la realizzazione ed il successo degli obiettivi che il Governo si è prefissato.
  In tal senso, si sta definendo una strategia nazionale di ricerca ed innovazione, che permetta al Paese nel suo complesso di sfruttare l'opportunità del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei per il 2014-2020, attivando azioni coordinate con le Regioni al fine di evitare sovrapposizioni e interventi frammentati.
  Questa nuova impostazione prevede un nuovo ruolo dello Stato che deve attivarsi su alcune leve fondamentali quali:
   una domanda pubblica e privata verso consumi coerenti con gli orientamenti precedentemente individuati anche attraverso forme avanzate di procurement innovativo. In tal senso ci siamo mossi attivando misure fiscali per le ristrutturazioni delle abitazioni o per gli investimenti delle imprese come nel caso del credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali, o il credito d'imposta per le attività di ricerca e sviluppo;
   la promozione di alcuni grandi programmi strategici di innovazione industriale;
   una facilitazione nell'accesso al credito da parte del sistema produttivo; su questo versante il MISE è impegnato ormai da molto tempo a portare avanti le misure sui minibond a favore delle PMI, e ulteriori misure che permetteranno nei prossimi anni di accedere a fonti di finanziamento diverse da quelle attuali basate su un sistema banco-centrico;
   nuovi strumenti per il sostegno ai processi di ristrutturazione industriale e nuovi modelli di intervento elaborati anche insieme al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

  Ciò premesso ad oggi sono in corso le seguenti misure:
   nell'ultimo anno è stata finanziata la nuova «Legge Sabatini» (per il periodo 2014 – 2016) che prevede un credito agevolato destinato a tutte le PMI per acquisti di beni tecnologici (impianti, macchinari a vocazione produttiva, beni strumentali di impresa, investimenti per hardware, software e tecnologie digitali);
   la legge di Stabilità ha istituito un credito d'imposta al 25 per cento su investimenti incrementali in R&S nel quinquennio 2015-2019, riconosciuto fino a un massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario;
   nel settembre del 2014 è stato pubblicato un bando del Fondo per la Crescita Sostenibile, finanziato con 300 milioni di euro per investimenti innovativi, che sostiene progetti di R&S di piccola e media dimensione nei settori tecnologici individuati da «Horizon 2020»;Pag. 189
   sempre a valere sulle risorse del Fondo per la Crescita Sostenibile, il Ministero dello Sviluppo Economico ha destinato ulteriori 400 milioni di euro alle imprese che investono in progetti di Ricerca e Sviluppo (R&S), «ICT-Agenda digitale» e «Industria sostenibile».

  Un accenno, infine, alle ulteriori novità introdotte recentemente:
   sono state messe a punto le misure per sostenere la patrimonializzazione delle imprese, in particolare l'ACE (Aiuto per la Crescita) e la cosiddetta super ACE di cui potranno usufruire anche le società quotate in «sistemi multilaterali di negoziazione», con l'obiettivo di favorire la quotazione delle imprese;
   è stata estesa anche alle PMI innovative la normativa di favore prevista per le startup.

  Nello specifico di quanto richiesto dall'interrogante per la regione Liguria, l'impegno è stato quello di cercare di risolvere i casi di crisi industriale tra i quali voglio ricordare, seppure non sono ricomprese nel comparto delle micro imprese di cui ci si chiede, l'ILVA di Genova, la Piaggio Aero, L'Ericsson, l'Esaote ed altre.
  Alla luce di quanto sopra, sicuramente il Ministero dello Sviluppo Economico è fortemente impegnato nell'attuazione di misure rivolte alla crescita economica, di cui la Liguria è parte integrante, nonché nella gestione degli effetti delle crisi a livello locale al fine di limitarne l'impatto a livello produttivo e occupazionale.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-03356 Nuti: Procedure di controllo dei Ministeri vigilanti sulle società concessionarie di servizi per la distribuzione del gas.

TESTO DELLA RISPOSTA

  È opportuno evidenziare preliminarmente che, rispetto al momento in cui l'interrogazione è stata redatta (luglio 2014), peraltro inizialmente indirizzata al Ministero dell'Economia, è mutato lo stato della vicenda giudiziaria che ha coinvolto la società concessionaria di servizio pubblico Italgas S.p.A.
  Italgas S.p.A., operante nel settore della distribuzione di gas naturale, era stata, infatti, commissariata da parte della sezione: «misure di prevenzione» del Tribunale di Palermo il 9 luglio 2014. A seguito degli opportuni accertamenti giudiziari, il Tribunale di Palermo in data 10 luglio 2015 ha poi disposto la revoca dell'amministrazione giudiziaria della società ed ha imposto il controllo giudiziario per tre anni e l'istituzione di un organismo di vigilanza.
  Va, altresì rappresentato che la normativa vigente nel settore della distribuzione del gas naturale, predisposta anche in via attuativa dal Ministero dello Sviluppo Economico, prevede, nel prossimo quinquennio, la riassegnazione di tutte le concessioni esistenti sul territorio nazionale, non più tramite affidamento diretto dei singoli Comuni ad uno specifico concessionario, ma a mezzo di gare pubbliche per ambiti territoriali, alle quali parteciperanno nel più ampio confronto competitivo ed in massima trasparenza, soggetti che presentino i requisiti di affidabilità e solidità sia tecnica che finanziaria richiesti dalla legge.
  Infatti, l'ambito territoriale è costituito da più Comuni in cui la stazione appaltante, che bandisce e gestisce la gara, è il Comune capoluogo di provincia, o un Comune delegato dagli stessi Comuni facenti parte dell'ambito medesimo.
  Infine appare opportuno rilevare che la normativa vigente sottopone alla vigilanza dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) i contratti stipulati dalle Pubbliche Amministrazioni a seguito di gare pubbliche anche in materia di energia, mentre la normativa sugli appalti pubblici, di recepimento delle norme comunitarie, disciplina il corretto comportamento del concessionario.
  Si ritiene, quindi, che lo stato attuale della normativa del settore della distribuzione gas, mutato in modo rilevante rispetto a quello in cui è maturata la vicenda oggetto del presente atto di sindacato ispettivo, possa garantire il rispetto di elevati standard di legalità nell'ambito della disciplina nazionale ed europea inerente l'affidamento e la gestione del servizio.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-04675 Battaglia: Concessione di contributi per l'efficientamento energetico di edifici pubblici delle regioni Obiettivo Convergenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preliminarmente evidenzio che l'orientamento del Ministero dello Sviluppo Economico è quello di proseguire nell'intensa attività di gestione ed attuazione dell'Avviso pubblico «Comuni per la Sostenibilità e l'efficienza energetica» – 2014, erogando i contributi alle Amministrazioni che hanno ultimato gli interventi e che hanno inoltrato apposita richiesta al MiSE.
  Di seguito si riportano in sintesi i dati relativi allo stato di attuazione dello stesso al 16 settembre 2015:
   le iniziative ammesse a contributo sono 155, per un totale complessivo di contributi assegnati pari a euro 14.993.670,67;
   le iniziative per le quali si registrano rinunce sono 7, per un importo complessivo pari a euro 576.786,20;
   le iniziative concluse per le quali si è già provveduto alle relative erogazioni sono 45 per un importo complessivo di contributi pari a euro 3.953.634,20;
   le iniziative per le quali sono state presentate istanze di erogazione, attualmente in fase istruttoria presso il Ministero dello sviluppo economico, sono 14 per un importo complessivo di contributi da erogare pari a euro 1.494.461,10.

  Pertanto, evidenzio che al 16 settembre scorso il 40 per cento circa della dotazione finanziaria dell'Avviso pubblico, al netto delle risorse disimpegnate per le rinunce, risulta già erogato o in fase di erogazione.
  Ad oggi non è stato adottato alcun provvedimento di revoca, né, alla luce delle istruttorie svolte, si prevede di effettuarne, fatte salve le risultanze dei controlli che saranno svolti ex post dagli organismi deputati (NUVEC, CE, etc).
  Rilevo, altresì, che con comunicato pubblicato sul sito www.poienergia.gov.it il 27 marzo 2015 la Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l'efficienza energetica del MiSE, competente su tale procedura, ha sollecitato i beneficiari a richiedere l'erogazione del contributo.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-05910 Ricciatti: Ripresa degli scambi commerciali con la Federazione russa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  A seguito della crisi Russia-Ucraina, l'Unione Europea ha adottato un pacchetto di sanzioni progressive nei confronti della Federazione russa e dell'Ucraina filorussa di tre tipi: diplomatico, con la sospensione dei negoziati economici; individuali, attraverso l'adozione di misure restrittive nei confronti di persone ed entità russe ed ucraine filo-russe; economico-finanziarie.
  Quest'ultime sono state introdotte con il Regolamento del Consiglio n. 833/2014 e sono entrate in vigore il 1o agosto 2014 e colpiscono il settore finanziario, le tecnologie per l'industria petrolifera e le tecnologie sensibili a duplice uso civile e militare (qualora possano essere destinate, in tutto o in parte, ad un uso militare o ad un utilizzatore finale militare).
  In considerazione della ulteriore azione di destabilizzazione seguita alle operazioni condotte da militari russi in territorio ucraino, il Consiglio Europeo del 30 agosto 2014 ha deciso di ampliare le misure sanzionatorie nei medesimi settori, con un «pacchetto» integrativo, entrato in vigore con Regolamento del Consiglio n. 960 del 12 settembre 2014.
  A seguito dei mancati sviluppi positivi del conflitto ucraino ed al mancato completo rispetto degli Accordi di Minsk, il COREPER (Comitato dei Rappresentanti Permanenti dell'UE), nella riunione del 17 giugno scorso si è espresso per la proroga di 6 mesi delle sanzioni fino a fine gennaio 2016. La riunione del COREPER è stata in funzione preparatoria del CAE (Consiglio degli Affari Esteri) e del Consiglio Europeo, che nella riunione del 25-26 dello stesso mese ha pertanto adottato il Regolamento di proroga delle sanzioni contro la Russia per ulteriori 6 mesi.
  Per quanto riguarda invece la Federazione russa, in data 6 agosto 2014, il Presidente Putin ha ufficialmente introdotto misure di ritorsione sull'import di alcuni prodotti agro-alimentari, provenienti da USA, UE, Canada, Australia e Norvegia.
  Si attende nelle prossime settimane, a seguito della imminente proroga delle sanzioni contro la Russia da parte del Consiglio Europeo della UE, la risposta di Mosca in termini di contromisure di ritorsione.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso l'ufficio ICE Agenzia di Mosca ha stimato in 100 milioni di euro la perdita in valore di export italiano verso la Russia per il 2014, mentre per il 2015 la perdita potrebbe raggiungere 250 milioni di Euro come effetto diretto delle sanzioni, ma anche di molto superiore, se si considerano gli effetti c.d. indiretti sul comparto agro alimentare e supponendo che le esportazioni nell'anno in esame sarebbero potute crescere sia in quantità che per i prezzi unitari. Sempre dall'ICE di Mosca si apprende che, in base al calcolo delle importazioni russe nel 2013 di prodotti sanzionati nel settore agro-alimentare (dati dogane russe), i principali partner europei registrano perdite ancora maggiori rispetto all'Italia.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico, nell'ambito consentito dalla sopra descritta situazione politica internazionale, ha avviato una serie di azioni a tutela dell'export italiano.Pag. 193
  Nel quadro dell'attività promozionale 2015, infatti ha dato mandato all'ICE Agenzia di proseguire e potenziare le sue attività promozionali nei settori dell'agro alimentare non colpiti dall'embargo russo. Ha inoltre, dato istruzioni di supportare i settori colpiti dall'embargo con adeguate iniziative di promozione su altri mercati esteri in modo tale da consentire una «compensazione» delle mancate esportazioni nella Federazione Russa.
  Sempre nel quadro delle attività promozionali, è stata promossa attraverso gli uffici dell'ICE in Russia, una complessa serie di attività locali a presidio del settore agroalimentare, anche avvalendosi delle attività del Desk di assistenza alle imprese per gli ostacoli al commercio.
  Tali azioni si sostanziano innanzitutto nella realizzazione in loco di iniziative promozionali in occasione delle maggiori fiere di settore, tra le quali si intende evidenziare l'organizzazione da parte di ICE Mosca di una missione collettiva, con la partecipazione di 30 aziende italiane, in occasione del World Food che si sta svolgendo in questi giorni (14-17 settembre 2015) a Mosca.
  Nel contempo, l'Italia attuerà una più intensa vigilanza per prevenire su quel mercato fenomeni di Italian Sounding e di contraffazione, a tutela delle nostre produzioni e per evitare il potenziale incremento dell'effetto-sostituzione da parte dei consumatori locali.
  Occorre infine rilevare che l'Agenzia ICE di Mosca, su indicazione del Ministero dello Sviluppo Economico e d'intesa con il Ministero degli Affari Esteri, continua ad operare regolarmente sia dal punto di vista dell'attività promozionale che in termini di attività di assistenza prestata alle aziende italiane interessate ad operare nella Federazione Russa, come dimostrato – in ordine di tempo – dall'ultima Missione istituzionale ed imprenditoriale, tenutasi a Kazan dal 25 al 27 marzo 2015 e organizzata dall'Ambasciata d'Italia e che ha visto la partecipazione di 20 aziende italiane (meccanica, logistica, materiali per edilizia, servizi bancari, filiera agroindustriale, energia) e la realizzazione di oltre 100 incontri bilaterali d'affari con operatori economici locali.
  Analogamente, la prossima edizione della Task Force Italo-Russa sulle PMI che si terrà a Cheboksary (nella Repubblica di Chuvashia) tra il 15 ed il 16 ottobre, a cui parteciperanno numerose aziende italiane dei settori meccanica (filiera legno e agroindustriale), elettrotecnica e risparmio energetico, rappresenterà un'ulteriore occasione per mantenere aperto il dialogo promozionale e commerciale con la Russia.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-05915 Ricciatti: Contrasto al fenomeno della contraffazione nel territorio fanese, urbinate e pesarese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preliminarmente evidenzio che il Ministero dello Sviluppo Economico svolge anzitutto una attività di prevenzione, di comunicazione e di informazione sul fenomeno della contraffazione per accrescere la sensibilità sulla materia e favorire comportamenti virtuosi.
  In tale ambito l'obiettivo che ci si è posti è quello di innescare un cambiamento culturale che induca nuovi modelli di consumo depotenziando la domanda di beni contraffatti e una maggiore diffusione del ricorso alla tutela dei diritti della proprietà industriale.
  Coadiuvato da altre Amministrazioni, il Ministero promuove pertanto, una attività di impulso e di indirizzo, definisce policy di contrasto. Relativamente all'attività di comunicazione, informazione e di formazione, la stessa è stata rivolta ai consumatori con lo scopo di sensibilizzarli sulla natura del fenomeno, sottolineandone la pericolosità per la salute e la sicurezza dell'uomo e, evidenziandone i riflessi negativi sull'economia.
  Altre iniziative in tale ambito sono state indirizzate agli insegnanti e agli alunni delle scuole primarie e secondarie, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, allo scopo di far maturare la consapevolezza sull'importanza dell'iniziativa di inventiva, facendo evidenziare la rilevanza di questa per lo sviluppo della società e come invece, la contraffazione non solo mortifichi l'inventiva e la creatività ma oltretutto amplifichi l'attività criminale.
  Attraverso il Consiglio Nazionale Anticontraffazione (da ora CNAC), organismo interministeriale operativo dal 2011, viene svolta una attività di coordinamento con le altre Amministrazioni impegnate a vario titolo nella lotta alla contraffazione.
  Il CNAC coinvolge anche tutti i soggetti che si occupano di lotta alla contraffazione: forze dell'ordine, associazioni imprenditoriali, associazioni dei consumatori, sia, a livello strategico, attraverso le Commissioni permanenti delle forze dell'ordine e delle forze produttive e dei consumatori, sia a livello operativo, attraverso le Commissioni tematiche.
  Con riferimento in particolare all'obiettivo strategico legato al rafforzamento del presidio territoriale per contrastare in maniera serrata e capillare il fenomeno ed impedirne il radicamento sul territorio, lo scorso 26 giugno, sono state firmate le Linee Guida in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno della contraffazione, elaborate dal Ministero dell'Interno e dal Ministero dello Sviluppo Economico.
  Punto focale dell'azione anticontraffazione sul territorio saranno, in base alle citate Linee Guida, i Prefetti, che potranno avvalersi dello strumento del protocollo di intesa tra gli operatori pubblici e privati interessati all'attività anticontraffazione a livello locale per individuare le competenze specifiche e gli interventi più mirati. Le Linee Guida identificano, quindi, le aree di intervento più rilevanti e prevedono meccanismi di feedback verso le Amministrazioni centrali in modo che possano recepire le necessità specifiche di ciascun territorio e orientare così le strategie nazionali.
  Anche nell'ambito del contrasto alla contraffazione online si sono realizzate importanti sinergie tra attori pubblici e privati.Pag. 195
  Nel 2014 il CNAC aveva istituito, infatti, un'apposita Commissione Tematica, coordinata dalla Polizia Postale e dal Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, che dopo aver ascoltato le esigenze dei vari stakeholder, ha elaborato un documento nel quale si indicava (tenendo presenti esperienze analoghe come il Memorandum of Understanding europeo per il contrasto delle offerte di prodotti contraffatti online oppure le «Chartes» francesi) l'accordo volontario e vincolante tra le parti quale strumento più utile al contrasto del fenomeno di vendita di prodotti contraffatti online.
  L'assemblea del CNAC, inoltre, il 14 luglio scorso ha approvato delle linee di indirizzo emendative della disciplina penale in materia di contraffazione oltre che proposte di semplificazione degli adempimenti per la polizia giudiziaria per la catalogazione dei prodotti contraffatti sequestrati. Tale contributo normativo frutto del lavoro congiunto di diverse Amministrazioni, potrà fornire stimoli di riflessione alla Commissione Parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo, oltre che alla Commissione di studio per l'elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare, istituita dal Ministero della Giustizia.
  Infine si evidenzia che il MiSE ha realizzato indagini, studi e ricerche sul fenomeno contraffattivo, anche con collaborazioni qualificate a livello sia nazionale che internazionale, con l'obiettivo di costituire una sorta di osservatorio nazionale sulla contraffazione in relazione ad alcuni filoni di ricerca per acquisire la piena consapevolezza dei diversi aspetti del fenomeno.
  Da ultimo si segnala che tra il 2008 e il 2014 l'Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza hanno effettuato 115 mila sequestri, intercettando oltre 337 milioni di beni contraffatti, per un valore stimato complessivo, che supera i 4,3 miliardi di euro.
  Tutto questo credo dimostri il forte impegno del Governo nell'azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni di contraffazione.