CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 luglio 2015
493.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06178 Sarti: Sull'eventuale procedimento per calunnia a carico di funzionari di polizia in relazione al processo «Borsellino-quater».

TESTO DELLA RISPOSTA

  In riferimento al procedimento penale a carico di funzionari di componenti del pool investigativo «Falcone e Borsellino» e – secondo la prospettazione offerta – successivamente iscritti nel registro degli indagati presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta, va premesso come il Ministro della giustizia abbia avuto conoscenza solo in occasione della formulazione dell'atto ispettivo in discussione dell'esistenza di una notizia di reato per il delitto di calunnia a carico di Vincenzo Ricciardi, Mario Bó e Salvatore La Barbera, funzionari della Polizia di Stato.
  Nella nota trasmessa in data odierna dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, Direzione Distrettuale Antimafia, si legge che il Pubblico Ministero si è determinato a richiedere l'archiviazione del procedimento ritenendo, si riporta testualmente: «...di non poter prescindere da un'accurata, approfondita analisi del monumentale materiale probatorio stratificatosi nell'ambito dei processi “Borsellino uno” e “Borsellino bis”, nel c.d. processo Borsellino-quater, originata dalle rivelazioni del collaboratore Spatuzza Gaspare».
  Il citato ufficio riferisce altresì che «ha ritenuto elemento prioritario procedere all'elaborazione di un impianto motivazionale che fosse pienamente conforme alle risultanze probatorie, eccezionalmente complesse, emerse nel corso dei processi celebratisi oltre che alle emergenze investigative seguite alle dichiarazioni dello Spatuzza, ciò sia a tutela dei soggetti indagati – in ragione dei possibili profili di responsabilità disciplinare connessi alla loro condotta – sia in ragione delle inevitabili ricadute sull'esito del procedimento Borsellino-quater, allo stato pendente dinanzi alla Corte di Assise di Caltanissetta nei confronti (tra gli altri) di Scarantino Vincenzo, Candura Salvatore, Andriotta Francesco, vale a dire le principali fonti di accusa dei sopraindicati funzionari di polizia. L'analisi ricostruttiva, demandata a magistrati di questa DDA sottoposti ad un carico di lavoro straordinario per quantità e qualità» prosegue la nota informativa «ha richiesto un eccezionale impegno, infine culminato nella definizione del procedimento con richiesta di archiviazione, ampiamente motivata».
  I tempi e le forme di definizione del procedimento sono stati quindi in tal modo circostanziati dalla competente Procura.
  Si rassicurano gli onorevoli interroganti della massima attenzione che il Ministro riserverà alla delicata materia, nel doveroso rispetto delle prerogative dell'Autorità Giudiziaria, ogni debita considerazione.

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ALLEGATO 2

5-06179 Molteni: Sull'allestimento di una tendopoli per migranti irregolari nell'area dell'ex aula bunker di Bassone di Como.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mediante l'atto ispettivo in oggetto, l'onorevole interrogante chiede se il Ministro della giustizia abbia prestato l'assenso alla destinazione dell'aula bunker, collocata nelle adiacenze del carcere Bassone di Como, a centro di accoglienza per migranti, come sembrerebbe evincersi dalla predisposizione di beni e servizi suggestivi di un diverso uso della struttura.
  Sul punto deve preliminarmente rilevarsi come le informazioni trasmesse dalla competente articolazione ministeriale e dal Ministero dell'interno escludano la ipotizzata destinazione.
  La Prefettura di Como ha riferito di aver operato – nell'ambito di un apposito tavolo tecnico costituito tra tutte le associazioni e cooperative a vario titolo operanti nello specifico settore per fronteggiare l'emergenza della immigrazione, avvertita anche in quel territorio – la ricognizione di possibili soluzioni, anche temporanee, in considerazione dell'indisponibilità di strutture idonee all'accoglienza.
  Su segnalazione dell'Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Lombardia, si procedeva, pertanto, ad effettuare un sopralluogo presso l'aula bunker adiacente alla casa Circondariale di Como, inutilizzata da tempo, escludendosi, tuttavia, l'immediata diversa destinazione dei locali in quanto non strutturalmente funzionali e necessitanti di onerosi interventi di adeguamento.
  In conseguenza, la Prefettura ha valutato l'utilizzabilità dell'area adiacente per l'allestimento di una tendopoli, destinata alla prima accoglienza, per assicurare soluzioni temporanee in attesa di nuove, definitive localizzazioni e, acquisito il nulla osta dell'Agenzia del Demanio, ha avviato apposita interlocuzione con la Sezione Provinciale della Croce Rossa Italiana per la definizione degli aspetti logistici ed organizzativi.
  Il Ministero dell'interno ha, a sua volta, messo a disposizione i materiali assistenziali necessari e l'area è stata predisposta all'allestimento dalla Croce Rossa.
  Sempre dalle informazioni acquisite si è appreso che nella prima decade di luglio, invece, sono state individuate nuove disponibilità alloggiative, immediatamente fruibili e tali da garantire un'equa e duratura distribuzione dei migranti sul territorio.
  L'ipotesi di sistemazione provvisoria in tendopoli non ha, pertanto, avuto seguito e, di conseguenza, non si è provveduto a definire la procedura finalizzata all'acquisizione temporanea dell'area che, allo stato attuale, permane nella sua originaria destinazione.