CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 luglio 2015
492.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-06161 Gallinella: Sulla tutela dei prodotti DOP e IGP con riferimento ai negoziati sul TTIP.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Credo sia doveroso in premessa ricordare che proprio durante il semestre di Presidenza italiana dell'Ue, abbiamo chiesto e ottenuto che fossero resi pubblici il mandato negoziale e le direttive del Consiglio secondo le quali viene gestito dalla Commissione il negoziato sul TTIP. Un atto importante per dare trasparenza ad un accordo che può avere una portata storica, a due condizioni fondamentali: che venga tutelato il sistema delle indicazioni geografiche e siano rispettate le norme sulla sicurezza alimentare. Sotto il secondo profilo, è bene ricordare che nessun accordo commerciale può mai modificare i regolamenti e le direttive europee, in particolare quelle sugli standard sulla produzione alimentare. Per quanto riguarda le indicazioni geografiche va ribadito che la loro tutela è inserita tra le poche priorità del mandato negoziale e che i diversi round vedono questo tema al centro delle trattative.
  In questo senso, come accaduto per altri accordi conclusi dalla UE con Paesi terzi, come quello con il Canada, sarà la Commissione europea, a predisporre la lista delle Ig per il reciproco riconoscimento, che poi invitato sarà inviata agli Stati membri per eventuali integrazioni.
  L'Italia continua il proprio impegno affinché nel negoziato i prodotti di qualità Dop e Igp, nei quali siamo leader europei, abbiano la necessaria salvaguardia, in un mercato di grande interesse come quello degli Stati Uniti, che ha visto una crescita delle esportazioni di oltre il 20 per cento solo nei primi 4 mesi del 2015. Allo stesso tempo il Ministero delle politiche agricole è fortemente impegnato, al di là delle trattative sul TTIP, nella protezione del made in Italy agroalimentare, con oltre 500 operazioni negli ultimi 12 mesi effettuate all'estero e sul web a contrasto delle frodi e dell’italian sounding.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06160 Zaccagnini: Sulle misure di contrasto alla Xylella fastidiosa degli ulivi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La tutela dell'olivicoltura salentina è una priorità della nostra azione di Governo, ed è per questo che dal momento del ritrovamento del batterio Xylella fastidiosa in provincia di Lecce a ottobre 2013 è stata messa in campo una complessa gestione tecnico, scientifica e amministrativa attivata immediatamente, come necessario, nei casi di batteri da quarantena. In primo luogo credo sia opportuno ribadire che il Governo sta lavorando soprattutto sul fronte della ricerca promuovendo un programma europeo a guida italiana e uno nazionale. Sul primo fronte nel Comitato Horizon 2020 è stata approvata una ricerca europea specifica sulla Xylella che sarà coordinata dal CNR di Bari con un finanziamento di quasi 7 milioni.
  A livello nazionale, si prevede la creazione di un programma che coinvolga un gruppo di Università, a partire da quelle pugliesi, con la creazione in Salento di un campo sperimentale dove testare le possibili soluzioni contro la fitopatia.
  Posso informarvi, inoltre, che è in corso il procedimento per l'autorizzazione alla manipolazione di materiale infetto da Xylella fastidiosa per l'Università di Foggia, al fine di effettuare ricerca e sperimentazione sul ruolo svolto dai funghi tracheofila nel disseccamento degli alberi di olivo in provincia di Lecce.
  È bene poi chiarire che la presenza della Xylella è stata accertata scientificamente dai laboratori del CNR di Bari, che da quel momento sono stati in contatto anche con i principali esperti internazionali in materia. Sono state specifiche analisi molecolari, infatti, a rinvenire nei campioni saggiati il batterio fitopatogeno Xylella fastidiosa. Le analisi sono state estese, con esito positivo, anche a piante di mandorlo, oleandro e quercia adiacenti agli olivi colpiti, che mostravano sintomi di bruscatura apicale delle foglie.
  Va ricordato anche che fin dall'ottobre 2013, il Servizio fitosanitario regionale ha prontamente avviato specifiche indagini sul territorio, condotte con la collaborazione di esperti di patologia vegetale dell'Università di Bari e dell'Istituto di Virologia Vegetale del CNR di Bari. Ed è stato inoltre istituito presso il Ministero un comitato tecnico scientifico di alto livello coordinato dal CREA, attualmente operativo nella gestione dell'emergenza.
  Attualmente sono in corso presso il CNR di Bari test di patogenicità di Xylella fastidiosa su piante di olivi per i quali sono attesi i risultati finali secondo i protocolli internazionali in materia. Va in ogni caso ribadito che è la presenza stessa del batterio a far scattare le misure di quarantena stabilite dalla Commissione europea e in fase di attuazione attraverso il piano del Commissario di protezione civile.
  Nelle numerose prove analitiche che hanno interessato gli alberi di olivo della provincia di Lecce ai fini del monitoraggio territoriale in corso (oltre 26.000 analisi), il ritrovamento di Xylella fastidiosa è avvenuto sistematicamente in aree con sintomatologie di disseccamento, mentre il patogeno non è mai stato riscontrato nelle aree prive di evidenze di disseccamento. L'osservazione sistematica dei campioni prelevati da piante di olivo sintomatiche, ha rilevato inoltre la presenza di estesi Pag. 197imbrunimenti del sistema vascolare che hanno fatto ipotizzare in alcuni casi la manifestazione contemporanea di differenti organismi nocivi: agenti fungini xilematici, lepidotteri rodilegno e il batterio Xylella fastidiosa.
  A questo proposito, si è recentemente espressa anche l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) con il parere del 17 aprile 2015, in base al quale non esiste alcuna evidenza scientifica che comprovi l'indicazione che alcuni funghi, siano la causa primaria della sindrome del disseccamento rapido degli ulivi osservata in Puglia. La stessa Efsa, nella documentazione ufficiale disponibile anche sul sito dell'Agenzia, spiega che «il ricorso a un insieme di misure di contenimento – quali: impedire il movimento di piante infette o di insetti vettori infetti; eliminare le piante infette; controllare gli insetti vettori ed effettuare una corretta gestione della vegetazione circostante – potrebbe aiutare a prevenire o rallentare la diffusione dell'organismo nocivo dalla provincia di Lecce alle zone limitrofe o ad altri territori dell'UE».
  Il Governo ribadisce il pieno impegno per salvaguardare l'olivicoltura salentina, in collaborazione con la regione Puglia e con gli organismi europei. A tale proposito credo sia opportuno ricordare che il 20 luglio scorso il Ministro Martina ha firmato il decreto di declaratoria dello stato di calamità per l'emergenza Xylella nelle province di Lecce e Brindisi, che per la prima volta ha previsto gli indennizzi per un'emergenza fitosanitaria che consente l'attivazione di 11 milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale, grazie alle nuove norme studiate con il Parlamento e introdotte con il decreto-legge n. 51 del 2015. La tutela del reddito di agricoltori e vivaisti, infatti, resta uno degli obiettivi fondamentali e sono previsti nelle prossime settimane ulteriori interventi in questo senso di concerto con la Commissione europea, che si è dichiarata disponibile a mettere a disposizione altri fondi.