CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 luglio 2015
492.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-05905 Lombardi: Tutela dei livelli occupazionali nell'ambito dell'affidamento dell'appalto di global service scolastico di Roma Capitale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Lombardi inerente alla salvaguardia dei livelli occupazionali di Roma Multiservizi s.p.a., società partecipata dal Comune di Roma, nell'ambito dell'appalto delle attività cosiddette di global service scolastico di pertinenza di Roma Capitale. Faccio presente che sulla vicenda in questione è intervenuto, lo scorso 8 luglio, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali nel corso della seduta di question time nell'Aula della Camera. In tale sede istituzionale, il ministro Poletti ha evidenziato che i competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali hanno già provveduto – con decreto direttoriale dello scorso 21 gennaio – all'erogazione, in favore dei lavoratori di Roma Multiservizi s.p.a. del trattamento di integrazione salariale a seguito della stipula di un contratto di solidarietà di tipo difensivo, per il periodo dal 1o maggio 2014 al 30 aprile 2015: il predetto contratto di solidarietà, avente una durata pari a 24 mesi, ha stabilito la riduzione massima dell'orario di lavoro per 197 lavoratori della società Roma Multiservizi s.p.a., su un organico complessivo di circa 3.800 unità lavorative.
  Tanto premesso, secondo quanto rappresentato dal Comune di Roma, lo scorso 5 giugno l'Amministrazione capitolina ha indetto una procedura aperta di gara, di rilievo europeo, per l'affidamento quinquennale (settembre 2015/luglio 2020) dei servizi in global service nel settore educativo e scolastico di pertinenza di Roma Capitale, prevedendo quale criterio di aggiudicazione quello della offerta economicamente più vantaggiosa e, per quel che qui più rileva, inserendo nel bando di gara una clausola di salvaguardia (denominata anche «clausola sociale di assorbimento del personale») secondo cui «il concorrente aggiudicatario si impegna, subordinatamente alla compatibilità ed all'armonizzazione con l'organizzazione di impresa del medesimo, ad assorbire ed utilizzare prioritariamente, per il periodo di durata del servizio, il personale in carico al fornitore uscente». Voglio precisare inoltre che la predetta procedura di gara è stata indetta in attuazione alla deliberazione della Giunta Capitolina n. 220 del 23 luglio 2014.
  Con specifico riferimento al criterio di aggiudicazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa, il Comune di Roma ha reso noto di essersi attenuto alle prescrizioni contenute nella direttiva della Giunta Capitolina, in materia di appalti e contratti, dello scorso 20 gennaio.
  Tale direttiva stabilisce di attestarsi, preferibilmente, sul rapporto 60/40 tra offerta tecnica ed offerta economica, salvo che disposizioni legislative o regolamentari non dispongano diversamente.
  Per quanto attiene, alla proposta del Comitato di vigilanza dei servizi pubblici (CO.VI.S.P.) – concernente la «internalizzazione» delle attività di global service scolastico (igiene e sorveglianza dei bambini delle scuole materne e asili nido) in AMA s.p.a. ovvero all'acquisizione, da parte di quest'ultima, dello specifico ramo d'azienda – il Comune di Roma ha precisato quanto segue.Pag. 179
  Le attività di global service scolastico non appaiono riconducibili all'oggetto sociale di AMA s.p.a. così come enunciato dall'articolo 5 del vigente statuto societario: pertanto, l'affidamento della predetta attività ad AMA s.p.a., comporterebbe, in via preliminare, la modifica dell'oggetto sociale.
  Il Comune di Roma ha altresì precisato che il Piano triennale per la riduzione del disavanzo e per il riequilibrio strutturale di bilancio, dallo stesso predisposto ai sensi dell'articolo 16, comma 2, del decreto-legge n. 16 del 2014 – ha previsto la riorganizzazione degli organismi partecipati mediante il compimento di operazioni di fusione e dismissione ed il mantenimento delle partecipazioni solo in quelle società la cui attività sia strettamente necessaria al perseguimento dei fini istituzionali di Roma Capitale.
  In attuazione alle misure previste dal predetto Piano, lo scorso 7 maggio, l'assemblea dei soci di AMA s.p.a. ha autorizzato la dismissione della partecipazione (pari al 51 per cento) detenuta da AMA s.p.a. in Roma Multiservizi spa.
  Conclusivamente, non posso che ribadire quanto assicurato, nell'ambito del predetta seduta di question time, dal Ministro Poletti in ordine all'attenzione che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali continuerà a prestare alla vicenda in esame – come del resto sempre accade per tutte le vicende dai rilevanti risvolti occupazionali – e alla piena disponibilità del medesimo Dicastero a mettere in campo, ove richiesto, tutte le iniziative necessarie a consentire alle Parti sociali di pervenire a soluzioni condivise per la salvaguardia dei posti di lavoro.

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ALLEGATO 2

5-06027 Tinagli: Monitoraggio degli effetti degli incentivi per le nuove assunzioni di cui all'articolo 4, commi da 8 a 11, della legge n. 92 del 2012.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante – con il presente atto parlamentare – richiama l'attenzione del Governo sui dati relativi agli incentivi per le assunzioni di alcune categorie di lavoratori previsti dall'articolo 4 dalla legge n. 92 del 2012.
  A tale proposito, ricordo che i commi da 8 a 11 del predetto articolo 4 prevedono la riduzione del 50 per cento dei contributi a carico dei datori di lavoro in relazione alle assunzioni delle seguenti categorie di lavoratori effettuate dal primo gennaio 2013:
   a) uomini o donne con almeno cinquantanni di età e disoccupati da oltre dodici mesi;
   b) donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
   c) donne di qualsiasi età, con una professione o appartenenti ad un settore economico caratterizzati da un'accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
   d) donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi.

  La tabella che metto a disposizione della Commissione mostra il numero di comunicazioni telematiche inviate dai datori di lavoro all'INPS distinte in base alle predette quattro categorie di lavoratori, per anno e per tipologia di rapporto di lavoro (determinato, indeterminato e trasformazioni a tempo indeterminato). L'Inps ha precisato che un medesimo lavoratore potrebbe essere stato oggetto di più comunicazioni.
  La tabella evidenzia che la tipologia di rapporto di lavoro maggiormente incentivata è quella dei contratti a tempo determinato (circa 62 mila comunicazioni dal 2013 ad oggi), seguita dai contratti a tempo indeterminato (circa 42 mila) e dalle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (più di 2 mila).Pag. 181  

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ALLEGATO 3

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio. COM(2014)910 final.

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) 10948/1/14.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015. Doc. LXXXVII-bis, n. 3.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XI Commissione,
   esaminati, per quanto di competenza, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3), il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 – Un nuovo inizio (COM(2014)910 final) e il Programma dei diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o luglio 2014-31 dicembre 2015 (10948/1/14 REV 1);
   considerato che, anche alla luce delle novità introdotte dalla legge n. 234 del 2012, che ha rafforzato il raccordo tra il Parlamento e il Governo nell'ambito dell'attività dell'Unione europea, l'esame degli strumenti programmatici da essa previsti assume particolare valore, ai fini della definizione degli indirizzi da sostenere in sede europea sulle materie di competenza della Commissione;
   rilevato come l'esame degli strumenti programmatici relativi all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione del nostro Paese all'Unione stessa, ancorché abbia luogo in una fase avanzata del periodo cui essi si riferiscono, rappresenti in ogni caso un'utile occasione di riflessione sugli orientamenti delle Istituzioni europee in materia di politiche per l'occupazione, nonché sulle priorità che il Governo intende perseguire, in linea con le indicazioni contenute nella relazione programmatica per l'anno in corso;
   considerato che, specialmente a seguito dell'introduzione delle procedure del Semestre europeo, le politiche nazionali in materia di occupazione devono sempre più essere valutate nel quadro degli orientamenti dell'Unione europea in materia di politica economica, anche alla luce delle raccomandazioni annualmente formulate a ciascuno Stato membro dalle Istituzioni dell'Unione con riferimento al programma nazionale di riforma e al programma di stabilità;
   considerato che il programma di lavoro della Commissione per il 2015 si muove nella direzione, fortemente sostenuta dal nostro Paese, di individuare strumenti tesi a perseguire la progressiva uscita dalla crisi economica e finanziaria, la promozione della crescita e l'occupazione di qualità;
   apprezzata, in questa ottica, la scelta compiuta con l'adozione del Piano di investimenti per l'Europa di promuovere, attraverso la costituzione del Fondo europeo per gli investimenti strategici, un intervento organico volto a stimolare la crescita della domanda aggregata, al fine Pag. 183di favorire una più rapida uscita dalla crisi economica che si protrae dal 2008;
   considerate la proposta di decisione del Consiglio sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (COM(2015) 98 final) e la risoluzione legislativa approvata dal Parlamento europeo, con riferimento a tale proposta, l'8 luglio 2015;
   osservato che le riforme messe in campo nel nostro Paese nel corso della presente legislatura, a partire dalla legge n. 183 del 2014 e dai relativi decreti attuativi, si muovono nella direzione, più volte indicata dalle Istituzioni europee, della costruzione di un mercato del lavoro più efficiente, anche attraverso un rafforzamento delle politiche attive del lavoro e delle tutele in caso di disoccupazione involontaria;
   rilevato che il preannunciato impegno del Governo nei negoziati su importanti dossier in materia di lavoro si è tradotto in un effettivo avanzamento degli stessi, soprattutto per quanto riguarda le misure in materia di mobilità dei lavoratori, di sicurezza sul lavoro, nonché di formazione e competenze di studenti e lavoratori;
   ritenuto che il conseguimento dei principali obiettivi in materia di occupazione individuati a livello europeo, a partire da quelli stabiliti nell'ambito della Strategia Europa 2020, che richiede il raggiungimento al termine del periodo di riferimento di un tasso di occupazione, per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni, pari al 75 per cento, sia strettamente connesso alla definizione di un quadro di politica economica a livello continentale effettivamente capace di promuovere una crescita duratura e sostenibile;
   rilevato che, in assenza di ulteriori incisivi interventi, nell'attuale congiuntura economica, nella quale pure si colgono apprezzabili segnali di un'inversione di tendenza e di un progressivo ritorno su un sentiero di crescita, si determinerebbe un ritorno alla situazione occupazionale antecedente alla crisi solo in un arco di tempo medio-lungo;
   vista la relazione elaborata dal presidente della Commissione europea, in stretta collaborazione con il presidente del Vertice euro, il presidente dell'Eurogruppo, il presidente della Banca centrale europea e il presidente del Parlamento europeo, «Completare L'Unione economica e monetaria dell'Europa», che attribuisce carattere prioritario alla promozione dell'occupazione e alla performance sociale dell'Unione europea,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si segnala l'opportunità che, nell'ambito della revisione intermedia della Strategia Europa 2020 e delle ulteriori iniziative volte a riconsiderare il sistema di governo della politica economica dell'Unione europea, si rivedano gli obiettivi in materia di occupazione a suo tempo individuati, tenendo in considerazione le conseguenze della profonda crisi economica affrontata a partire dall'anno 2008, e si promuova, a livello dell'Unione europea, la definizione di politiche e strumenti più efficaci ai fini del loro conseguimento;
   in linea con le proposte di riforma della rete europea dei servizi per l'impiego EURES, in via di approvazione definitiva, si sostenga ogni iniziativa utile a promuovere una più profonda integrazione dei mercati del lavoro degli Stati membri dell'Unione europea, facilitando la mobilità dei lavoratori, in particolare attraverso la messa a disposizione di informazioni sulle possibilità di lavoro nei diversi Paesi dell'Unione e un migliore riconoscimento delle qualifiche;
   si verifichi che, in sede di attuazione del piano di investimenti promosso dalla Commissione Juncker, nella selezione dei progetti da realizzare nel territorio nazionale si concentrino le risorse attivabili su Pag. 184progetti che assicurino un apprezzabile impatto in termini di incremento dell'occupazione e promuovano un rafforzamento, anche nel lungo periodo, della concorrenzialità del nostro sistema economico;
   si proseguano, sul piano, interno, le riforme strutturali avviate in questi anni, in linea con le raccomandazioni formulate dalle Istituzioni dell'Unione europea, al fine di promuovere condizioni favorevoli alla creazione di nuova occupazione, anche attraverso la riduzione degli oneri fiscali e contributivi gravanti sul lavoro; in questo quadro, si valuti, in particolare, l'esigenza di rendere strutturali gli sgravi contributivi attualmente previsti, con riferimento ai soli nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato stipulati nell'anno 2015, dall'articolo 1, comma 118, della legge di stabilità 2015, eventualmente verificando la possibilità di una loro revisione che ne assicuri la massima efficacia sotto il profilo della creazione di posti di lavoro stabili e di qualità.