CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 luglio 2015
479.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-06016 Ricciatti: Iniziative a favore delle PMI marchigiane, con particolare riguardo alle prospettive di internazionalizzazione.

  TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo ha varato una molteplicità di interventi per sostenere la crescita e lo sviluppo economico delle PMI italiane, puntando l'attenzione su tre leve fondamentali ovvero: l'incentivazione degli investimenti produttivi, soprattutto quelli rivolti all'innovazione; la modernizzazione della finanza d'azienda e il rafforzamento della proiezione internazionale del tessuto produttivo.
  Nello specifico si ricorda che il Governo ha introdotto una serie di misure fiscali per incrementare ed incentivare gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo al fine di assicurare il miglioramento del livello di competitività delle imprese italiane. In tale ambito si rammentano, a titolo esemplificativo, la concessione del credito di imposta sugli investimenti aggiuntivi in beni strumentali, la tassazione agevolata per i redditi derivanti dall'utilizzo delle opere dell'ingegno (cd Patent box) e il finanziamento per diffondere la banda ultralarga in tutto il territorio nazionale. Il Decreto Investment Compact, inoltre, nell'introdurre ulteriori agevolazioni a favore delle startup innovative, ha contestualmente esteso taluni benefici anche alle PMI innovative.
  Quanto alla situazione creditizia delle imprese, in particolare al difetto di liquidità e alle lamentate difficoltà di accesso al credito, si ricorda che sono state adottate varie misure per affrontare tali problematiche, con l'obiettivo di ridurre il grado di sottocapitalizzazione e la forte dipendenza del sistema produttivo italiano dal mondo bancario. In tal senso, è stata avviata una politica di liberalizzazione dei finanziamenti diretti alle imprese favorendo l'intervento nel mercato di altri operatori quali le compagnie di assicurazione, le società di cartolarizzazione e i fondi di credito. Per ridurre il gap di liquidità, invece, è stato agevolato il rimborso di un'ulteriore tranche di debiti della Pubblica Amministrazione accompagnato da un meccanismo volto ad agevolare la cessione dei crediti delle imprese grazie alla previsione della garanzia dello Stato. Si ricorda altresì l'ampliamento dell'applicazione dell'ACE (Aiuto alla Crescita Economica) e l'introduzione della «SuperACE».
  Sempre in merito alle condizioni di liquidità, il 31 marzo 2015 è stato siglato un Accordo per il credito 2015 tra l'ABI e le Associazioni imprenditoriali che prevede, fino al 31 dicembre 2017, la possibilità per tutte le PMI «in bonis» di sospendere la quota capitale delle rate di mutui e di leasing, anche agevolati, rinegoziando il piano di ammortamento per il rimborso delle relative rate ed allungando le scadenze del credito a breve termine e del credito agrario. Le parti si sono altresì impegnate a sottoscrivere un Accordo con l'Agenzia delle entrate per concedere anticipazioni bancarie alle aziende che hanno richiesto rimborsi di crediti fiscali, previa attestazione di certezza e liquidità rilasciata dalla stessa Agenzia.
  Da ultimo, con riferimento alle misure per favorire l'internazionalizzazione delle PMI, si ricorda che il MiSE a partire dal 2014 ha intrapreso un programma di sensibilizzazione e di assistenza a favore delle imprese che si rivolgono ai mercati esteri. Pag. 162In particolare, ha organizzato una serie di road show nei capoluoghi delle aree il cui tessuto imprenditoriale è maggiormente orientato ai settori tipici del made in Italy.
  La regione Marche è stata una delle prime ad essere toccate dall'iniziativa, che si è svolta ad Ancona nel mese di maggio dello scorso anno, in considerazione degli incoraggianti dati dell'export regionale, che ha mostrato un incremento nell'ultimo triennio maggiore rispetto alle altre aree del Paese, nonché della spiccata diversificazione dei settori produttivi presenti: la farmaceutica, l'alta tecnologia, l'energia, il settore della pelletteria e, ovviamente, la filiera alimentare.
  Oltre trecento imprese marchigiane hanno partecipato al road show organizzato dall'Agenzia ICE durante il quale gli imprenditori hanno avuto la possibilità di incontrare esperti delle Istituzioni, pubbliche e private, operanti nel comparto del commercio estero, e di analizzare le opportunità e le difficoltà relative alla capacità di affrontare la competizione internazionale.
  L'ICE offre ai partecipanti al road show servizi personalizzati, per lo più gratuiti, mirati ad approfondire le strategie per favorire l'internazionalizzazione della singola azienda ed affiancarla sui mercati che risultano offrire le migliori opportunità.
  Si ricorda, infine, che il triennio 2015 – 2017 è contraddistinto da uno sforzo pubblico straordinario di investimenti (per complessivi 260 milioni di euro) in favore della promozione all'estero del Made in Italy, che si articolerà in un pacchetto di interventi per mercati e settori, le cui ricadute interesseranno tutto il territorio nazionale. Tra queste si evidenzia la misura dei voucher per l'internazionalizzazione, ovvero contributi a fondo perduto destinati a PMI che intendono avvalersi di un temporary export manager. Grazie a tale iniziativa le imprese beneficiarie otterranno un contributo di 10.000 euro per utilizzare il supporto del suddetto manager per 6 mesi con possibilità di prorogare l'intervento per ulteriori 6 mesi con un voucher pari a 8.000 euro.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06017 Vallascas: Criteri di selezione del personale del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) in relazione a recenti assunzioni.

  TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto richiesto dall'On. interrogante sul tema dei distacchi di personale dal GSE presso il Ministero dello Sviluppo Economico o altre pubbliche amministrazioni si segnala che, allo stato attuale, la società ha in distacco 48 unità presso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico, 29 presso il Ministero dello Sviluppo Economico e 2 unità presso l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico.
  Tali istituti si fondano su specifiche previsioni normative.
  In particolare per quanto riguarda la cassa Conguaglio per il settore elettrico (Ente pubblico non economico, vigilato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas ed il sistema idrico e dal Ministero dell'economia e delle finanze) la previsione risale alle Legge n. 32 del 1986.
  Nel caso dell'Autorità la legge n. 481 del 1995 prevede che le Pubbliche Amministrazioni e le imprese siano tenute a fornire all'Autorità per l'energia elettrica e il gas la collaborazione per l'adempimento delle funzioni assegnate. Il principio è confermato dalla Legge 23 luglio 2009, n. 99, articolo 27, recante «misure per la sicurezza e il potenziamento del settore energetico», secondo cui l'Autorità si avvale del GSE e delle società da esso controllate per il rafforzamento delle attività di tutela dei consumatori di energia, e per attività tecniche di accertamento e verifica dei costi posti a carico dei clienti come maggiorazioni e ulteriori componenti del prezzo finale dell'energia.
  Nel caso del Ministero dello sviluppo economico il decreto legislativo che ha previsto il riordino del settore elettrico ha stabilito che il GSE fornisca al Ministero il supporto tecnico necessario per gli adempimenti relativi all'attuazione del decreto.
  Alla luce di quanto sopra, le Parti hanno sottoscritto atti convenzionali, periodicamente aggiornati, per disciplinare in modo organico le concrete modalità e forme di fornitura del supporto, secondo criteri di funzionalità con il servizio da svolgere e di qualificazione tecnico-professionale.
  Nell'ultimo anno, in relazione all'esigenza di razionalizzazione dei costi di gestione delle società pubbliche, il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato un processo di significativa riduzione, che ha comportato una diminuzione del 20 per cento del personale distaccato presso il Ministero, in modo da orientare sempre più la scelta delle figure da distaccare tra coloro che presentano profili di elevata specializzazione tecnica.
  Quanto alle procedure di assunzione del GSE, si evidenzia che rientrano nell'autonomia gestionale della società, al netto delle figure della dirigenza apicale che è rimessa alle valutazioni del Consiglio di Amministrazione, dove sono presenti i rappresentanti degli azionisti (Mef e Mise). In questo caso, non sono interessate figure dirigenziali apicali e pertanto non era prevista né dovuta una preliminare conoscenza del Ministero sulle singole assunzioni.
  Il Ministero, nel suo ruolo di indirizzo, può affermare che il GSE è dotato di una apposita procedura per le assunzioni, coerente con principi di pubblicità e trasparenza.
  A tale riguardo, viene definito il profilo del candidato adatto a ricoprire la specifica Pag. 164posizione vacante e, al fine di dare massima pubblicità all'esterno, nell'apposita sezione del sito istituzionale della società, vengono pubblicati i profili professionali ricercati e le relative posizioni da ricoprire. Per l'attività di selezione del personale, è nominata una Commissione di selezione composta da tre membri: uno appartenente all'unità che si occupa delle selezioni, una della direzione committente ed una appartenente ad una direzione terza.
  In merito alle notizie giornalistiche, si evidenzia che l'Ufficio Stampa del GSE ha risposto che per motivi di privacy non è tenuta a conoscere i rapporti di parentela delle persone che vengono assunte e che le risorse menzionate, tutte con curriculum di livello, sono state assunte nell'arco di tempo che va dal 2007 al 2010, l'ultima delle quali nel 2013, peraltro con contratto a tempo determinato. Tutte le persone citate sono state assunte a seguito di procedure pubbliche di selezione diffuse online sul sito della Società e ricoprono posizioni in linea con le competenze possedute.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-06018 Allasia: Misure fiscali di vantaggio nei confronti di imprenditori cinesi operanti in Italia.

  TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto richiesto dagli On. interroganti circa l'esistenza di forme di tassazione agevolata nei confronti di imprenditori cinesi che svolgono un'attività commerciale in Italia, si esclude l'esistenza nel nostro ordinamento di un simile sistema tributario agevolato a favore degli imprenditori di nazionalità cinese.
  Il Governo ha recentemente introdotto misure di carattere fiscale e di sostegno al sistema produttivo, ma esse, in linea con quanto previsto dalla nostra Costituzione, riguardano la generalità degli imprenditori, indipendentemente dalla loro nazionalità, a condizione che siano in possesso dei requisiti posti dalla legge.
  Gli Onorevoli interroganti chiedono, inoltre, di fare chiarezza in ordine alle modalità operative degli imprenditori cinesi che, agendo in spregio alla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro, si troverebbero ad essere avvantaggiati sul mercato rispetto agli imprenditori italiani.
  In proposito preme ricordare che nel nostro ordinamento giuridico le violazioni delle leggi in materia di sicurezza, ambiente, lavoro e divieto di sfruttamento della manodopera minorile sono oggetto di un trattamento sanzionatorio particolarmente articolato e rigoroso e il sistema dei controlli, che evidentemente riguarda tutti gli imprenditori che operano in Italia, è esteso in modo capillare.
  Segnalo, infine, che gli accertamenti in materia di conformità e sicurezza dei prodotti immessi sul mercato, cui sono quotidianamente chiamate le autorità competenti, riguardano non solo l'aspetto repressivo, ma anche quello della prevenzione delle violazioni, in funzione della corretta e leale competizione e del regolare funzionamento dei meccanismi di mercato.
  È evidente al riguardo che un opportuno potenziamento dei controlli in generale, evidentemente non solo nei confronti delle imprese cinesi, è sicuramente uno strumento utile a favorire la corretta competizione fra imprese, nell'interesse dei consumatori, ma anche delle imprese che operano correttamente, ivi comprese quelle avviate da imprenditori stranieri che intendano operare nel rispetto delle leggi vigenti.
  Stiamo attuando e continueremo ad operare ogni sforzo possibile in tal senso.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-06019 Benamati: Iniziative volte ad evitare il trasferimento della sede legale della Ferrari Spa.

  TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo segue la situazione con la massima attenzione ed il Ministro dello sviluppo economico è in stretto contatto con i vertici aziendali di Ferrari e FCA.
  L'azienda ha chiarito, alla luce delle prime informazioni acquisite, che la scelta di costituire in Olanda una società holding quale veicolo per la quotazione in borsa delle attività Ferrari non comporta affatto il trasferimento al di fuori dall'Italia di Ferrari Spa o delle sue attività italiane, né che la società controllante assuma residenza fiscale al di fuori dell'Italia. Ferrari continuerà ad operare in Italia come ha sempre fatto. Le Ferrari continueranno ad essere progettate, sviluppate e costruite a Maranello, come sono sempre state.
  Non è dunque in discussione il radicamento territoriale di Ferrari nel nostro Paese, essendo il marchio Ferrari e i suoi prodotti legati inscindibilmente all'Italia e al Made in Italy. L'azienda ha assicurato il mantenimento della sua presenza in Italia, anche dal punto di vista fiscale.
  La scelta della sede legale in Olanda sarebbe motivato da esigenze di mera ottimizzazione della governance aziendale, anche nella prospettiva della quotazione, potendo beneficiare di una normativa particolarmente favorevole sul voto multiplo, come peraltro già avvenuto per il gruppo FCA al fine di garantire omogeneità delle regole di governance all'interno del gruppo.
  Rispetto al recente passato, il Governo, con il decreto Competitività (DL n. 91 dell'agosto del 2014), è intervenuto sulla specifica materia del voto multiplo e plurimo allineando il quadro normativo italiano alle best practice europee proprio al fine di eliminare gli svantaggi competitivi del nostro sistema.
  Il Governo continuerà a seguire la vicenda con la dovuta attenzione, rimanendo fermo e determinato l'impegno dell'Esecutivo a semplificare e a rendere maggiormente pro business e pro impresa il nostro sistema fiscale, a partire dall'attuazione delle delega fiscale, in modo da renderlo maggiormente attrattivo per gli investimenti.