CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 luglio 2015
478.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti – Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici (COM(2015) 80 final).

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Il protocollo di Parigi – Piano per la lotta ai cambiamenti climatici mondiali dopo il 2020 (COM(2015) 81 final).

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Raggiungere l'obiettivo del 10 per cento di interconnessione elettrica – Una rete elettrica europea pronta per il 2020 (COM(2015) 82 final).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI DOCUMENTO FINALE PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  Le Commissioni riunite VIII e X
   premesso che:
    il 25 febbraio 2015 la Commissione europea ha proposto il Pacchetto Unione dell'energia, composto di tre comunicazioni: una Strategia quadro per l'Unione dell'energia, che specifica gli obiettivi dell'Unione dell'energia e le misure concrete che saranno adottate per realizzarla; una comunicazione che illustra la visione dell'Unione Europea per il nuovo accordo globale sul clima, che si concluderà a dicembre a Parigi; una comunicazione che descrive le misure necessarie per raggiungere l'obiettivo del 10% di interconnessione elettrica entro il 2020;
    i dati per cui il documento si è reso necessario sono: 6 Stati membri dipendono da un unico fornitore esterno per la totalità delle loro importazioni di gas; l'Unione europea importa il 90% del petrolio greggio e il 66% del gas naturale; il 75% delle abitazioni nell'Unione europea è a bassa efficienza energetica; il 94% dei trasporti dipende da prodotti petroliferi, che sono importati al 90%; i prezzi all'ingrosso dell'elettricità sono superiori del 30% e i prezzi all'ingrosso del gas di oltre il 100% rispetto a quelli degli Stati Uniti;
    la Strategia sulla sicurezza energetica (COM (2014)330), presentata il 28 maggio 2014 dalla Commissione, aveva inoltre stabilito la vulnerabilità dell'Unione europea alle crisi esterne di approvvigionamento energetico, evidenziando l'esigenza di scelte per ridurre la dipendenza europea da determinati combustibili, fornitori e rotte di approvvigionamento. I punti deboli del sistema energetico europeo sono racchiusi nei 28 distinti quadri nazionali, nel cattivo funzionamento del mercato al dettaglio, nell'invecchiamento delle infrastrutture e nell'esistenza di isole energetiche;Pag. 15
    le politiche per l'energia e il clima, in vista del 2030, vorrebbero indirizzare, in un'unica strategia coesa, i diversi settori d'intervento per raggiungere gli obiettivi di sicurezza dell'approvvigionamento, sostenibilità e competitività, da cui possono trarre vantaggio imprese e cittadini;
    il documento COM (2015) 80 final e allegato definisce la strategia verso un sistema energetico integrato a livello continentale attraverso 5 settori d'intervento: sicurezza energetica, solidarietà e fiducia; piena integrazione del mercato europeo dell'energia; efficienza energetica per contenere la domanda; decarbonizzazione dell'economia; ricerca, innovazione e competitività; iniziativa sull'assetto del mercato e sui mercati regionali dell'elettricità e coordinamento delle capacità per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, promuovere gli scambi transfrontalieri e facilitare l'integrazione delle energie rinnovabili;
    il documento COM (2015) 81 final e allegato prescrive la strategia per la diminuzione della dipendenza da combustibili fossili ed emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% rispetto al 1990, in vista dell'accordo vincolante nel 2015 con la Conferenza di Parigi, per tenere al di sotto dei 2o l'aumento della temperatura media annuale mondiale entro il 2030;
    il documento COM (2015) 82 final e allegati esamina le misure, entro il 2020, per il raggiungimento dell'obiettivo di interconnessione minima per l'energia elettrica, pari al 10% della capacità di produzione elettrica installata degli stati membri;
   considerato che:
    il tema della sicurezza dell'approvvigionamento e dei costi delle tecnologie è di sicura importanza, ma dovrebbe essere affrontato valorizzando le fonti interne rinnovabili e pulite e l'efficienza energetica, con l'obiettivo di arrivare, entro il 2050, a un sistema energetico totalmente da fonti rinnovabili, con tecnologie più efficienti e a minore consumo di suolo;
    ricorrere all'estrazione in Europa di petrolio e gas da fonti non convenzionali, come il gas di scisto, non sarebbe comunque sufficiente a garantire la diversificazione degli approvvigionamenti, drena risorse utili alla valorizzazione delle fonti interne rinnovabili e degli interventi di efficienza energetica e genera delle esternalità negative all'interno dei confini dell'Unione;
    nell'ambito degli obiettivi di sicurezza energetica, solidarietà e fiducia contenuti nella COM (2015) 80 final e allegato – la creazione del corridoio meridionale di trasporto del gas e di «hub» di gas liquefatto nel Nord Europa, considerando l'attuale evoluzione della domanda, in atto già da diversi anni, il basso grado di utilizzazione di alcune opere già in funzione, la poca trasparenza degli accordi intergovernativi per la costruzione di nuovi gasdotti e la scarsa chiarezza nei ruoli da attribuire alle diverse nazioni mediterranee, di fatto in concorrenza tra loro, espone l'intera operazione a elevati rischi di perdite economiche e danni ambientali, soprattutto per il nostro Paese;
    la transizione verso un sistema energetico fondato sull'efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili, al contrario, necessiterebbe di un piano condiviso di dismissione delle centrali a combustibili fossili, inserendo da subito una moratoria sulla costruzione di nuovi impianti a carbone;
    l'eliminazione dei sussidi alle fonti rinnovabili, previsto nel documento, dovrebbe avvenire solo dopo aver assicurato la cancellazione di ogni sussidio, diretto e indiretto, alle fonti fossili, cui dovrebbero anche essere attribuiti i reali costi ambientali e socio sanitari derivanti dal loro sfruttamento;
    sul nucleare, infine, la proposta della Commissione è ancora troppo ambigua e lascia spazio all'utilizzo delle attuali tecnologie, senza una corretta valutazione dei rischi e dei problemi di gestione delle scorie;Pag. 16
    non sono stati inoltre identificati degli strumenti da utilizzare, possibilmente a livello comunitario, per raggiungere l'obiettivo, comunque non vincolante, dell'aumento del 27 per cento dell'efficienza energetica da raggiungere entro il 2030;
    gli obiettivi di interconnessione, da stabilire sulla base della domanda di potenza per singolo Paese, dovrebbero essere stabiliti a valle dei nuovi obiettivi e a supporto del processo di trasformazione del sistema energetico. La rete elettrica europea, infatti, dovrebbe bilanciare le produzioni da fonti rinnovabili in modo da assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti di energia rinnovabile e non, al contrario, per il trasporto di maggiori quantità di energia ottenuta da carbone e nucleare con costi a carico dei consumatori finali;
    non sono state delineate chiaramente le linee di indirizzo per investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie nei settori delle energie rinnovabili, del risparmio e dell'efficienza energetica, creando, in questo modo, maggiore sicurezza a chi decide di investire per lo sviluppo di un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio, generando inoltre nuove opportunità di lavoro;
    non è stata introdotta una riforma della fiscalità ecologica per orientare le politiche europee verso la decarbonizzazione, eventualmente modificando l'attuale sistema dell'ETS fino a ricomprendere anche il settore dei trasporti o inserendo una tassazione ambientale parametrata all'energia utilizzata e alle emissioni generate per la produzione dei beni e servizi venduti sul territorio dell'Unione Europea;
    la proposta della Commissione per la Conferenza di Parigi, che prevede per ogni singolo Paese la possibilità di definire l'impegno di riduzione senza meccanismi di regolazione degli impegni nazionali, espone a un rischio eccessivo di non vedere raggiunto il taglio delle emissioni al 2050 del 60 per cento rispetto al 2010, con il conseguente mancato raggiungimento dell'obiettivo minimo di contenere la variazione di temperatura media mondiale entro i 2oC;
  esprimono

UNA VALUTAZIONE CONTRARIA

Crippa, Micillo, De Rosa, Vallascas, Cancelleri, Busto, Terzoni, Daga, Zolezzi, Fantinati, Della Valle, Da Villa, Mannino.

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ALLEGATO 2

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti – Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici (COM(2015) 80 final).

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Il protocollo di Parigi – Piano per la lotta ai cambiamenti climatici mondiali dopo il 2020 (COM(2015) 81 final).

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Raggiungere l'obiettivo del 10 per cento di interconnessione elettrica – Una rete elettrica europea pronta per il 2020 (COM(2015) 82 final).

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLE COMMISSIONI

  Le Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive),
   esaminate, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento:
    la comunicazione «Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici» (COM(2015)80);
    la comunicazione «Piano per la lotta ai cambiamenti climatici mondiali dopo il 2020» (COM(2015)81);
    la comunicazione «Raggiungere l'obiettivo del 10 per cento di interconnessione elettrica – Una rete elettrica europea pronta per il 2020» (COM(2015)82);
    preso atto degli utili elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte;
   considerato che:
    l'energia rappresenta un fattore decisivo per le prospettive di ripresa e lo sviluppo economico e una componente sempre più incisiva nelle attività produttive e nella organizzazione della vita civile;
    l'Europa non dispone di fonti proprie in grado di garantirle la piena autosufficienza, atteso che l'impiego del carbone e della lignite, ampiamente utilizzati da alcuni partner, non risultano coerenti con l'obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra per il contrasto ai cambiamenti climatici;
    l'elevata dipendenza dell'Europa si traduce in una considerevole incidenza delle spese per l'acquisto di fonti energetiche nella sua bilancia commerciale;
    la dipendenza dall'estero espone, inoltre, l'Europa ad una condizione di vulnerabilità per la inaffidabilità di alcuni paesi fornitori;
    la riduzione della dipendenza dall'estero e la realizzazione di significativi progressi sul versante dell'efficienza e del risparmio energetico costituiscono, quindi, Pag. 18obiettivi prioritari per il rafforzamento della capacità competitiva dell'Europa negli scenari globali;
    per le stesse finalità è indispensabile realizzare una piena integrazione delle reti energetiche nel nostro continente, posto che le interconnessioni potranno evitare discontinuità nella disponibilità di energia, soprattutto nei paesi più periferici e che attualmente registrano una maggiore dipendenza da singoli fornitori, e potranno concorrere ad una riduzione dei prezzi attraverso una distribuzione ottimale dell'energia;
    l'obiettivo di assicurare all'Europa approvvigionamenti energetici a prezzi competitivi, sia nel settore del gas che nel settore elettrico, diversificando fonti, fornitori e rotte di approvvigionamento ,deve quindi costituire uno degli assi portanti della strategia europea in materia;
    l'Europa può legittimamente rivendicare un ruolo di guida, a livello internazionale, nella lotta ai cambiamenti climatici per la riduzione di emissioni di gas serra anche alla luce del Pacchetto clima energia al 2030 adottato dal Consiglio dell'Unione europea il 14 ottobre 2014 nel semestre di presidenza italiano;
    l'Europa ha raggiunto traguardi di grande rilievo nella promozione dell'energia pulita, efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili, tanto che si registrano già i primi risultati di disaccoppiamento tra aumento del PIL e andamento delle emissioni di gas serra; tra il 1990 e il 2013 si è avuta infatti una crescita del PIL nella UE28 pari a +45% e una riduzione dei gas serra con –19%;
    i risultati conseguiti nel contrasto ai cambiamenti climatici non appaiono tuttavia ancora pienamente soddisfacenti per garantire che il riscaldamento globale sia contenuto entro la soglia di aumento della temperatura media globale non superiore ai due gradi rispetto ai livelli precedenti alla rivoluzione industriale, indicata dagli scienziati dell'IPCC (Intergovernmental Panel on ClimateChange) che risponde alle Nazioni unite come soglia da non valicare per evitare effetti catastrofici e ribadita da ultimo nel comunicato conclusivo del G7 a Elmau in Germania del 7 e 8 giugno scorso;
    l'Europa deve essere tra i promotori del raggiungimento nel vertice Onu che si terrà a Parigi nel dicembre 2015 di un accordo globale vincolante di riduzione delle emissioni, che consenta di non oltrepassare la soglia critica di un aumento di due gradi della temperatura media globale rispetto ai livelli precedenti alla rivoluzione industriale;
    nel rispetto degli obiettivi già fissati al 2050, con una riduzione delle emissioni di gas serra di una quota tra il 40% e il 70% rispetto ai livelli del 2010, e di una totale decarbonizzazione a fine secolo, l'Europa deve farsi promotrice di una profonda riconversione in chiave ecologica dell'economia per arrivare ad una economia a bassissime emissioni di carbonio e attuare così politiche efficaci di contrasto ai cambiamenti climatici;
    le politiche per il clima sono infatti per loro natura trasversali e riguardano tutti i settori, dalla produzione industriale all'agricoltura, dai trasporti all'edilizia, dall'organizzazione delle città alla ricerca e innovazione fino alla politica estera e di cooperazione allo sviluppo; è quindi indispensabile che l'Europa prosegua nella definizione di una strategia organica e coerente in materia per massimizzare l'efficacia delle risorse impegnate e conseguire i massimi risultati possibili;
    apprezzata l'iniziativa assunta dalla Commissione per la realizzazione di un'Unione dell'energia che, dopo l'Unione monetaria, rappresenta il primo e più significativo progresso sul terreno dell'integrazione negli ultimi anni, tanto più rilevante in quanto investe l'economia reale;
    tale iniziativa, che aggiorna gli obiettivi dell'UE in materia di riduzione delle emissioni, rendendoli più ambiziosi, va inserita nello scenario più ampio costituito Pag. 19dal dibattito in atto ai fini della progressiva decarbonizzazione dell'economia, su cui è recentemente intervenuto il G7, anche in vista della riunione del prossimo dicembre della COP21 di Parigi;
    in tale scenario affinché l'Europa possa esercitare efficacemente la leadership nei negoziati internazionali, in modo che anche gli altri Paesi e, in particolare, quelli che sono attualmente responsabili delle più consistenti emissioni, a partire dalla Cina e dagli Stati Uniti, siano chiamati ad un impegno serio e concreto per la lotta ai cambiamenti climatici, è indispensabile sostenere con forza la necessità di pervenire ad una disciplina vincolante e condivisa;
   preso atto del parere approvato dalla XIV Commissione il 1o luglio 2015;
   rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio;
  esprimono

UNA VALUTAZIONE POSITIVA

  con le seguenti osservazioni:
   a) il Governo italiano intervenga tempestivamente e puntualmente nelle sedi negoziali sulle comunicazioni europee oggetto del documento e sulle decisioni ulteriori che ad esso faranno seguito, in modo che siano recepiti gli obiettivi e le priorità nazionali in vista della sicurezza energetica e del contrasto ai cambiamenti climatici;
   b) il Governo italiano si attivi affinché l'Unione europea promuova il raggiungimento nel vertice Onu di Parigi (30 novembre – 11 dicembre 2015) di un accordo globale vincolante che garantisca il rispetto dell'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura media globale entro la soglia di due gradi rispetto ai livelli precedenti la rivoluzione industriale ,in vigore dal 2020, come stabilito anche nelle conclusioni del G7 che si è concluso a Elmau, in Germania, l'8 giugno 2014;
   c) il Governo italiano si attivi affinché l'Unione europea promuova in sede di negoziato ONU la definizione e l'avvio di un sistema di revisione dinamica degli impegni assunti di riduzione delle emissioni di gas serra e di monitoraggio degli stessi per assicurare il rispetto effettivo dell'obiettivo di non superare la soglia di aumento dei due gradi così come la definizione e implementazione di misure di riduzione delle emissioni di gas serra nel periodo tra il 2015 e il 2020, data di entrata in vigore dell'accordo da sottoscrivere alla fine dell'anno a Parigi;
   d) con riguardo al tema delle interconnessioni, il Governo si attivi per un impegno concreto dell'Unione europea per consentire la realizzazione, nel più breve tempo possibile, della piena interconnessione delle reti a livello continentale, individuando e stanziando le risorse necessarie allo scopo, a integrazione di quelle già disponibili – tra le quali, in particolare, quelle del Meccanismo per collegare l'Europa – che appaiono largamente insufficienti;
   e) si percorra con decisione la via della piena interconnessione, il potenziamento e l'ammodernamento delle reti elettriche e del gas, anche per ridurre le dispersioni, sulla base di un disegno strategico coerente che non sia rimesso alle iniziative di singoli paesi o operatori, ma che risponda a una logica sistemica che assuma le esigenze comuni;
   f) si valuti con attenzione l'opportunità di rapportare l'obbligo del 10% di interconnessione minima non tanto alla capacità installata ma all'energia complessivamente utilizzata in un Paese in un dato periodo o alla punta di capacità effettivamente utilizzata nell'anno;
   g) si consideri che una completa interconnessione potrà risultare decisiva anche ai fini di nuove modalità di approvvigionamento quali, ad esempio, la realizzazione di un hub del gas nell'Europa meridionale Pag. 20per il quale l'Italia può legittimamente candidarsi e si valuti, in prospettiva, l'affrancamento dalle fonti fossili in coerenza con gli obiettivi al 2050 e con la decarbonizzazione a fine secolo;
   h) si rafforzino i poteri e l'indipendenza dell'Agenzia per la cooperazione delle autorità di regolazione, per consentirle di svolgere funzioni di regolamentazione a livello europeo e di monitorare efficacemente il mercato interno dell'energia;
   i) si operi affinché si arrivi a una convergenza in materia di accesso alle reti, di funzionamento dei mercati e all'armonica attuazione delle liberalizzazione di settore;
   j) si provveda senza indugio e con tutte le misure necessarie a superare le barriere tecniche e regolatorie che ancora impediscono la piena realizzazione di un mercato integrato;
   k) si promuova l'ampliamento della generazione distribuita, come indicato nella comunicazione sull'Unione energetica, favorendo quindi una maggiore capacità da fonti di energia rinnovabile con gli opportuni e necessari interventi di semplificazione amministrativa e con una disciplina dell'autoconsumo e degli oneri di sistema che tenga insieme le esigenze di garantire la piena ed equa funzionalità della rete di trasmissione senza penalizzare in modo improprio la generazione distribuita;
   l) si promuova in sede europea un disegno di riordino complessivo dei meccanismi di incentivazione alle fonti rinnovabili di energia per favorirne lo sviluppo su scala continentale con un sistema di regole stabile e omogeneo tra i diversi paesi;
   m) si promuova la ricerca e l'innovazione nell'ambito della produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili per sostenere lo sviluppo dell'industria del settore, anche nel nostro Paese, e per promuovere i sistemi di accumulo e stoccaggio dell'energia prodotta da fonti rinnovabili per migliorarne così la stabilità nell'immissione in rete;
   n) si definiscano, all'interno della strategia complessiva dell'Unione dell'energia, obiettivi coerenti nei diversi settori interessati, a partire dai trasporti, favorendo in particolare la ricerca e l'utilizzo di biocombustibili di seconda e terza generazione, promuovendo la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico, l'uso dell'auto ibrida ed elettrica e i sistemi di car-sharing;
   o) si sostengano, anche mediante lo stanziamento di risorse finanziarie, gli investimenti per la realizzazione di reti elettriche intelligenti (smartgrids) e dei sistemi di gestione intelligente attraverso l'utilizzo della tecnologia digitale, relativamente alle quali il nostro Paese può offrire la best practice costituita dall'esperienza dei contatori intelligenti;
   p) si provveda a promuovere una revisione del sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) per correggerne i limiti e i difetti che ne hanno pregiudicato la capacità di svolgere la funzione di strumento rilevante dell'Unione europea per ridurre le emissioni di gas serra, con particolare riguardo ai cosiddetti settori energivori. Tale riforma dovrà perseguire l'obiettivo di rendere il sistema efficace nell'attribuire un costo alle emissioni di gas serra prodotte, anche allargando l'ambito delle imprese coinvolte;
   q) si valuti l'opportunità di una definizione in sede europea di sistemi di tassazione che attribuiscano un costo al carbonio – carbon tax – e di un sistema di regole chiaro, coerente, uniforme e stabile nel tempo che dia il giusto segnale alle imprese per indirizzare le proprie scelte di investimento verso tecnologie e attività a bassissimo impatto di carbonio;
   r) si traduca concretamente l'obiettivo prospettato della partecipazione della Commissione europea nei rapporti con i Paesi fornitori, anche promuovendo il coinvolgimento dell'Alto Rappresentante Pag. 21per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in modo da rafforzare la capacità negoziale dell'Europa nel suo complesso;
   s) nel quadro della cooperazione internazionale, si promuovano partenariati con i paesi del Nord Africa, finalizzati non soltanto a garantire all'Unione europea l'accesso alle fonti energetiche ma anche a favorire lo sviluppo di tali paesi, in particolare incoraggiando le loro potenzialità in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili, solare innanzitutto;
   t) il Governo valuti l'opportunità di avviare un riesame della strategia energetica nazionale per renderla coerente con gli obiettivi dell'Unione energetica e della politica per il clima e, in particolare, con il raggiungimento dell'obiettivo di contenere in non più di due gradi l'aumento della temperatura media globale rispetto al periodo precedente alla rivoluzione industriale;
   u) si avvii una ricognizione degli eventuali sussidi alle fonti fossili ancora presenti nel nostro Paese e si proceda alla loro eliminazione così come previsto dalle comunicazioni oggetto del documento;
   v) si prosegua con forza nell'azione di promozione dell'efficienza energetica quale vera e propria fonte di energia, sostenendo con le opportune misure anche di natura finanziaria la stabilità di strumenti quali il credito di imposta per chi realizza interventi di riqualificazione ambientale ed energetica così come la definizione e attuazione di un piano di messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici pubblici e, infine, definendo e attuando gli strumenti finanziari opportuni per avviare interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico su ampia scala, anche per migliorare la qualità edilizia nelle città e, in particolare, nelle aree periferiche;
   w) si sostenga, con gli opportuni strumenti, l'azione dei sindaci e delle amministrazioni locali impegnati nel rendere le città e i territori amministrati esempi di eccellenza nella trasformazione in smart cities and areas, città e territori intelligenti nella prestazione dei servizi ai cittadini e nell'uso delle risorse naturali e dell'energia, e comunità resilienti in grado di sopportare al meglio l'impatto dei cambiamenti climatici in atto anche con interventi costanti e programmati nel tempo di messa in sicurezza del territorio;
   x) il Governo provveda all'adozione della strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, già approvata dalla Conferenza unificata, con decreto del competente Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in vista della definizione e attuazione di un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici;
   y) si promuova la definizione di criteri e modalità con i quali gli appalti pubblici possano diventare un catalizzatore di innovazione industriale e uno stimolo alla ricerca e alla crescita ecologica;
   z) si promuova un rafforzamento della ricerca pubblica e un maggiore coordinamento a livello europeo per indirizzarla con più efficacia verso la non più rinviabile riconversione ecologica dell'economia che deve diventare a bassissime emissioni di carbonio in coerenza con gli obiettivi di politica per il clima adottati;
   aa) si definiscano e si dia avvio a politiche industriali per promuovere tecnologie e attività economiche a bassissime emissioni di carbonio in coerenza con gli obiettivi di politica per il clima adottati e si dia impulso all'economia circolare, efficiente nell'uso di risorse naturali.