CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 luglio 2015
474.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-04704 Tripiedi: Prospettive industriali di Wind Telecomunicazioni Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico, pur non essendo stato coinvolto nelle ultime vicende riguardanti la crisi della società WIND, mantiene tuttavia il monitoraggio sulle prospettive dell'azienda ed è disponibile all'apertura di un tavolo di confronto, ove richiesto dalle parti.
  Il Gruppo WIND Telecomunicazioni è un operatore leader nel settore delle telecomunicazioni in Italia ed offre servizi di telefonia mobile, fissa ed Internet a clienti consumer e corporate.
  In Italia, secondo dati forniti dalla Società a marzo 2015, WIND si conferma quale terzo operatore mobile, con 21,4 milioni di clienti, e il primo operatore alternativo di telefonia fissa, con 2,8 milioni di clienti di cui oltre 2,2 milioni in banda larga.
  Ciò premesso ed entrando nel merito delle questioni sollevate dagli On.li Interroganti con riferimento alle preoccupazioni relative alle risorse del personale WIND, si evidenzia quanto segue.
  1 nel 2009, la struttura di Wind Telecomunicazioni S.p.A. dedicata alla gestione del traffico wholesale è stata conferita ad una società controllata al 100 per cento dalla stessa Wind, al fine di sviluppare le sinergie con le altre strutture e società presenti nel Gruppo Orascom – all'epoca società che controllava il Gruppo Wind – che gestivano lo stesso business. Il trasferimento del personale alla nuova società è avvenuto, a conclusione della procedura ex articolo 47 della Legge n. 428/90, sulla base di un accordo sindacale firmato con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative, con il quale sono state disposte ulteriori garanzie rispetto a quanto previsto dalla legge.
  2 il protocollo dell'ottobre 2012, firmato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, è stato considerato da subito un modello di riferimento nelle prassi delle relazioni industriali, sia per aver consentito di incrementare la produttività e la competitività aziendale, evitando l'esternalizzazione di oltre 1700 lavoratori, sia per il grado di coinvolgimento del management aziendale che ha contribuito accettando su base volontaria una riduzione della propria retribuzione variabile.
  3 Nel 2014, al fine di garantire la sostenibilità delle intese raggiunte nel 2012 e di gestire in maniera non traumatica circa 500 eccedenze, sono stati sottoscritti ulteriori accordi sindacali con le Federazioni del settore telecomunicazioni. Con questi accordi, da un lato, sono stati attivati contratti di solidarietà per circa 6000 risorse e, dall'altro, è stato previsto che l'Azienda proceda ad internalizzare attività a prevalente contenuto tecnico, per impiegare in maniera efficiente le risorse dichiarate in eccedenza, confermando così la logica inclusiva dell'accordo sottoscritto nel 2012.
  4 Il processo di internalizzazione concerne attività attualmente svolte da fornitori esterni e prevede importanti investimenti formativi volti a garantire la riqualificazione dei lavoratori coinvolti, molti dei quali operanti nei call-center WIND di Ivrea, Pozzuoli e Palermo. Ciò può rappresentare una sicura prospettiva di crescita professionale per i lavoratori e le lavoratrici impiegate in attività di assistenza Pag. 154telefonica. Del resto, i volumi di tale attività, stanno conoscendo da anni una progressiva contrazione, come dimostrano le numerose crisi occupazionali che coinvolgono alcune società che gestiscono questi servizi in outsourcing.
  5 In sintesi, l'impatto di queste iniziative sul personale operante nei call-center interni può essere così riassunto: sulle circa 1.300 risorse impiegate in queste attività (di cui circa 280 ad Ivrea, 750 a Pozzuoli e 270 a Palermo) più di 510 lavoratori e lavoratrici passeranno a svolgere attività più qualificate in ambito tecnico. In pratica, quasi il 40 per cento del personale che svolge attività di assistenza telefonica nei call-center di Wind avrà l'opportunità di cambiare mestiere, fruendo di un adeguato percorso formativo e migliorando il proprio profilo professionale e la propria occupabilità. Da ultimo, la società ha segnalato che anche in questa occasione sono state condivise azioni di incremento dell'efficienza operativa e tutti i dirigenti hanno nuovamente contribuito alla riduzione dei costi accettando, sempre su base volontaria, un'ulteriore riduzione della propria retribuzione.
  6 Per quanto riguarda la costituzione della società «Galata», avvenuta nello scorso mese di febbraio, WIND ha evidenziato che si tratta di un'operazione industriale finalizzata all'acquisizione di un ruolo, nel segmento delle tower company, che consentirà di sviluppare e commercializzare servizi di ospitalità, condivisione e relativa manutenzione nonché servizi a valore aggiunto da proporre ad altri operatori del settore TLC.
  Il passaggio dei lavoratori alla nuova società è avvenuto attraverso la cessione di ramo d'azienda (ai sensi dell'articolo 2112 del Codice Civile) e sulla base di un accordo sottoscritto con le Organizzazioni sindacali con il quale sono state accolte specifiche richieste di tutela emerse dal tavolo sindacale, con l'integrazione di garanzie a favore del personale interessato al passaggio. Ciò ha determinato la prosecuzione del rapporto di lavoro senza soluzione di continuità, con il mantenimento dell'anzianità maturata e di tutti i diritti acquisiti, compresi quelli riconosciuti a titolo individuale.
  A seguito dell'intervenuto accordo di vendita del 90 per cento delle azioni della nuova Società Galata alla Società di diritto spagnolo Abertis Telecom terrestre – già presente nel medesimo comparto – si segnala, infine, che Wind continuerà ad esercitare un'attività di direzione, coordinamento e controllo nei confronti della Società Galata, in ragione di un apposito contratto di servizio tra le due Società della durata di quindici anni volto a preservare gli standard di servizio attualmente offerti.
  Per quanto riguarda gli investimenti effettuati da Wind, la società ha evidenziato che ogni anno investe circa 800 milioni di euro. Negli ultimi anni, la stessa ha sviluppato un'infrastruttura integrata di rete trasmissiva ad alta capacità su tutto il territorio nazionale.
  Relativamente alla rete di quarta generazione, WIND ha segnalato di aver partecipato alla gara indetta nel 2011 dal Governo per le frequenze LTE, per un esborso totale di 1.120 milioni di euro. A tal proposito, l'azienda ha precisato che solo una piccolissima percentuale di consumatori ha un cellulare adeguato a ricevere il segnale LTE (Long Term Evolution) e che si sta implementando un piano applicativo per la rete di ultima generazione che fornirà ulteriore banda trasmissiva e maggiore velocità per la trasmissione dati.
  Ad oggi, con il servizio 4G, WIND ha raggiunto circa il 42 per cento di copertura della popolazione e sono previsti per i prossimi 5 anni ulteriori interventi volti a raggiungere una copertura del 90 per cento.
  Per quanto riguarda infine la richiesta di «creare una grande società a controllo pubblico che gestisca le reti di telefonia mobile e fissa (anche in fibra) nella quale aggregare i vari soggetti di telecomunicazioni», non risulta allo stato alcun progetto del genere.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04725 Cimbro: Sostegno della Franco Tosi Meccanica Spa da parte di società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, l'azienda Franco Tosi Meccanica è stata sottoposta alla procedura di amministrazione straordinaria nel mese di settembre 2013.
  All'esito dell'esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali predisposto dal Commissario Straordinario, la società è stata oggetto di una gara ad evidenza pubblica finalizzata alla vendita del complesso aziendale.
  Concluso il primo esperimento di vendita, la procedura ha avviato delle trattative con gli interessati al fine di perfezionare/migliorare le offerte pervenute.
  A seguito di una complessa e articolata trattativa con tutti gli interessati, il Commissario Straordinario è stato autorizzato ad accettare l'offerta presentata dalla Bruno Presezzi, azienda attiva nel settore della meccanica e dell'impiantistica.
  In data 8 giugno 2015, a valle dell'autorizzazione ministeriale del marzo 2015 e del raggiungimento dell'accordo sindacale ex L.428/90, è stato firmato il contratto di cessione dei complessi aziendali alla citata Bruno Presezzi spa, la quale si è impegnata (ex articolo 63 d.lgs. 270/99) a proseguire l'attività e ad assumere immediatamente 170 dipendenti, mentre ulteriori 40 saranno trasferiti nel corso del biennio successivo alla vendita.
   La Presezzi si è altresì impegnata ad effettuare investimenti nell'azienda, nel medesimo periodo, per circa 2,2 Mil. di euro.
  Con decreto in data 12 giugno 2015, infine il Tribunale di Milano ha dichiarato la cessazione dell'esercizio di impresa della Franco Tosi Meccanica in Amministrazione Straordinaria.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-05487 Fontanelli: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Smith Bits di Saline di Volterra.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello Sviluppo Economico è a conoscenza dei fatti descritti nell'atto in esame. A tal fine segue attentamente gli sviluppi delle problematiche relative all'azienda, per affrontare le quali è stato aperto un tavolo di confronto.
   A riguardo si informa che, lo scorso 24 giugno si è tenuta una riunione sulla situazione dell'azienda Smith International Spa di Volterra.
   A tale incontro, presieduto dai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, erano presenti il Presidente della Regione Toscana e gli assessori interessati, i Sindaci di Volterra, Pomarance e Montecatini, i rappresentanti dell'azienda, il rappresentante dell'Unione Industriali Pisana, le Segreterie nazionali e territoriali di Categoria (Fim-Cisl, Fiom – Cgil, CGIL) nonché le Rsu.
  I Rappresentanti dell'Azienda hanno illustrato il Piano industriale i cui punti sono:
   la permanenza di alcune linee di prodotto, che hanno tuttora e prevedibilmente anche per il futuro, un mercato;
   
la permanenza nel sito di 78 lavoratori e per il restante personale l'avvio di una procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (da ora CIGS) per la durata di 12 mesi per chiusura di ramo d'azienda.

  Per i restanti lavoratori, l'azienda ha offerto incentivi all'esodo, a fronte di manifestazioni di volontà ad essere collocati in mobilità oltre che interventi di formazione per facilitare l'inserimento del personale in altre attività del comprensorio.
  Contestualmente all'avvio della procedura di CIGS, verrà ritirata la procedura di mobilità per chiusura di attività.
  Quanto dichiarato dai rappresentanti dell'azienda è stato valutato dalle Organizzazioni sindacali come un significativo passo in avanti rispetto alla situazione creatasi precedentemente. Queste ultime, tuttavia, hanno richiesto un confronto di merito sul Piano Industriale nell'ottica di migliorare la condizione appena illustrata senza ricorrere ad interventi di cassa integrazione straordinaria.
  Le Istituzioni, Regione Toscana e Ministero dello Sviluppo Economico, da parte loro, hanno proposto di aprire un confronto tra l'azienda Smith unitamente alla Capogruppo Schlumberger, con i produttori di energia nazionali (ENI ed Enel) e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per verificare la possibilità di implementare l'attività da portare nel sito o nell'area oltre che per favorire la crescita occupazionale e/o la ricollocazione del personale.
  L'Azienda dopo ampio dibattito, preso atto della richiesta delle Organizzazioni Sindacali nonché della proposta di Regione e Ministero, ha ritenuto nel corso della procedura in questione, di utilizzare tutti gli Istituti contrattuali ed attivare la Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO), nel periodo di consultazione e fino all'attivazione della Procedura di CIGS.Pag. 157
  L'azienda ha perciò dato la disponibilità alla ripresa delle attività lavorative a tempo pieno per l'esecuzione dei programmi sospesi e con il personale necessario all'esecuzione degli ordini e delle commesse, utilizzando tutti gli Istituti contrattuali e la CIGO, purché sia reso agibile lo stabilimento e le attività di ricevimento e spedizione delle merci.
  Le Parti presenti alla riunione, Istituzioni e OOSS, hanno valutato positivamente questo segnale teso a favorire un clima di normalità e di proficuo confronto.
  Si aggiunge, infine, che le decisioni sono state prese anche alla luce di un referendum tra i lavoratori che hanno votato favorevolmente a maggioranza il programma presentato dall'azienda.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico continuerà a seguire, comunque, in modo attento l'evoluzione di questa vicenda con l'obiettivo di individuare un percorso che consenta di superare l'attuale momento e verificando ogni possibile soluzione affinché questa realtà produttiva possa continuare ad operare.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-05732 Ginefra: Questioni inerenti il deposito nazionale delle scorie radioattive

TESTO DELLA RISPOSTA

  In riferimento ai quesiti posti dall'Onorevole interrogante si evidenzia quanto segue.
  La Sogin ha recentemente inviato ad ISPRA l'aggiornamento della Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (da ora CNAPI) alla localizzazione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e la relativa documentazione. Tale aggiornamento era stato richiesto lo scorso aprile dai Ministeri dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e dal Ministero dello Sviluppo Economico, per recepire i rilievi formulati nella relazione predisposta dall'ISPRA stessa sulla base della prima proposta di CNAPI presentata dalla Sogin nel gennaio scorso.
   Entro la ormai imminente prima decade di luglio, ISPRA dovrebbe completare le attività di verifica finalizzate all'aggiornamento della proposta di CNAPI presentata dalla Sogin. Il completamento di tali attività consentirà al MiSE, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di rilasciare alla Sogin il nulla osta alla pubblicazione della Carta.
   In considerazione di quanto sin qui rappresentato nonché dell'elevata tecnicità e specificità della materia in esame, si è ritenuto opportuno procedere a tutti gli approfondimenti preventivi piuttosto che accelerare le tempistiche di pubblicazione della Carta in parola. In ogni caso, si rileva come il nulla osta alla pubblicazione della Carta potrà essere espresso dai Ministeri interessati una volta concluso l'esame tecnico della documentazione che sarà trasmessa da ISPRA.
   Relativamente all'indiscrezione pubblicata da La Gazzetta del Mezzogiorno dell'ipotesi di un doppio deposito nazionale, la stessa non corrisponde al vero. Infatti, la procedura attualmente in corso è volta all'individuazione di un sito che possa ospitare una infrastruttura di superficie (denominata Parco Tecnologico) che accoglierà un centro di ricerca, aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato.
   Nell'ambito di tale Parco Tecnologico verrà inserito il Deposito Nazionale nel quale verranno stoccati in totale sicurezza i rifiuti radioattivi. Tale Deposito – che è una struttura con barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie, progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo i più recenti standard AIEA (Agenzia Internazionale Energia Atomica) – consentirà la sistemazione definitiva di circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività.
   Non si tratta, quindi, di due depositi ma di un unico sito, un'unica area, al cui interno sono ubicate due strutture. Inoltre, il carattere della temporaneità dello stoccaggio dei rifiuti ad alta attività non deve far pensare ad una struttura con carattere «precario», giacché si parla di uno stoccaggio di molti anni, anche se conferma quanto affermato dall'interrogante circa la necessità in futuro di dare una sistemazione definitiva anche ai rifiuti ad alta attività. Le basse quantità di rifiuti ad alta Pag. 159attività dell'Italia non giustificano dal punto di vista tecnico ed economico un deposito nazionale ad hoc ma piuttosto fanno guardare con interesse ad ipotesi di strutture gestite a livello comunitario.
   Si evidenzia inoltre che su richiesta del Ministero dello Sviluppo Economico l'ISPRA ha confermato che i criteri di cui alla CNAPI sono validi anche per i rifiuti ad alta attività.
   In riferimento al terzo dei quesiti posti si comunica che il percorso che condurrà alla scelta del sito specifico su cui si realizzerà il Parco Tecnologico, comprensivo del Deposito Nazionale, è definito nella procedura di localizzazione dell'opera normativamente delineata nell'articolo 27 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31. Questa procedura istituisce un tracciato ampiamente trasparente e partecipativo, del tutto in linea con le migliori esperienze internazionali e ovviamente con il diritto di accesso e di partecipazione previsto in modo specifico in materia ambientale, e darà modo a tutti i territori e parti politiche che lo vorranno di partecipare al confronto.
   Si ritiene opportuno evidenziare come questo processo normativo non attribuisca ai Ministeri alcuna discrezionalità in ordine all'inclusione od esclusione pregiudiziale di specifiche aree fra quelle da prendere in considerazione per l'individuazione del sito in questione.
   Partendo, infatti, dall'emanazione dei criteri tecnici di idoneità formulati da ISPRA – che sono pubblici e che sono stati a loro volta preventivamente sottoposti ad un processo di revisione internazionale da parte dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) nonché ad una fase di consultazione degli enti e degli organismi tecnici nazionali interessati, ai sensi dell'articolo 153 del D.lgs. n. 230 del 1999, la legge prevede successivi passaggi per la progressiva selezione dei siti.
  Tali passaggi includono una consultazione pubblica (sede di osservazioni e proposte da parte di Regioni, Enti locali e di soggetti portatori di interessi qualificati), la promozione di un Seminario Nazionale, una Valutazione di Impatto Ambientale, la possibilità di candidature da parte di singoli territori e la ricerca di un'intesa con le Regioni interessate. Pertanto, la localizzazione del Parco Tecnologico e del Deposito Nazionale scaturirà solo a valle di una procedura ampiamente partecipativa, che comprende la valutazione concertata di ogni elemento radiologico, territoriale ed ambientale utile a selezionare il sito in modo ottimale.
   Resta inteso, infine, che le caratteristiche del Deposito e dei sistemi ausiliari saranno tali da garantire il soddisfacimento degli obiettivi di radioprotezione sia per la popolazione, sia per l'ambiente.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-05758 Giulietti: Prospettive produttive e occupazionali del gruppo Mercatone Uno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La procedura di amministrazione straordinaria per «Mercatone Uno» è stata aperta, come noto anche all'Onorevole interrogante, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, in data 7 aprile 2015.
   La richiesta avanzata dalla proprietà dell'azienda è avvenuta dopo la rinuncia ad un tentativo di Concordato Preventivo dimostratosi incapace di risolvere i gravi problemi economici – finanziari.
   Il Gruppo, con sede ad Imola, fondato alla fine degli anni ’70, svolge la propria attività nell'ambito della grande distribuzione non alimentare e rappresenta, nel segmento low cost, una delle più importanti realtà in Italia con circa 80 punti vendita, dislocati su tutto il territorio nazionale.
   In conformità alle previsioni di legge, i Commissari Straordinari dovranno presentare, entro 180 giorni dall'apertura della procedura, ai fini della relativa approvazione del Ministro dello sviluppo economico, un programma di recupero dell'equilibrio economico da realizzare o mediante una ristrutturazione economico-finanziaria o la cessione dei complessi aziendali.
   Secondo quanto anticipato per le vie brevi dai commissari di Mercatone Uno, il programma in corso di predisposizione sarà volto alla cessione dei complessi aziendali.
   I Commissari, inoltre, alla luce dell'esistenza di diversi interessamenti all'acquisto hanno proceduto all'immediata pubblicazione di un avviso esplorativo per la raccolta di manifestazioni di interesse al fine dell'individuazione del miglior perimetro della vendita che, secondo la normativa di riferimento, dovrà essere effettuata nelle forme dell'evidenza pubblica.
  Allo stato tuttavia, i Commissari non hanno fornito significativi aggiornamenti, atteso che l'invito è stato pubblicato sulla stampa nazionale ed internazionale lo scorso 15 maggio ed è scaduto il 30 giugno scorso.
   Infine si aggiunge che, il 27 maggio scorso presso il Ministero dello Sviluppo Economico, c’è stata una riunione di verifica del tavolo tecnico aperto, alla presenza anche dei rappresentanti delle Regioni, tra cui la regione Umbria, in cui hanno sede i vari punti vendita di Mercatone Uno, dei Commissari e delle OO.SS.
   Durante l'incontro la gestione commissariale ha comunicato che è stata accordata la CIGS per tutta la durata della procedura a tutti i dipendenti di «Mercatone Uno Business», restano per ora esclusi i dipendenti di Mercatone Uno Service che, essendo inquadrati nel settore del terziario, possono beneficiare soltanto della cassa in deroga scaduta il 31 maggio 2015.
  Tale problematica è comunque già all'attenzione del competente Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
  Un prossimo confronto, è previsto per il giorno 15 luglio; in quell'occasione i Commissari daranno evidenza anche alle Organizzazioni Sindacali del lavoro svolto e delle prospettive che nel frattempo si sono concretate circa la cessione degli asset.Pag. 161
  A tal proposito si evidenzia che i Commissari unitamente al Ministero dello Sviluppo Economico stanno cercando soluzioni sostenibili per i punti vendita a rischio.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico è a conoscenza dei fatti descritti nell'atto in esame. A tal fine segue attentamente gli sviluppi delle problematiche relative all'azienda, per affrontare le quali è stato aperto, come detto, anche un tavolo di confronto.
  Nei prossimi incontri verranno forniti elementi maggiormente puntuali rispetto ai singoli stabilimenti, tra cui quello di Magione, pur inerendo la vertenza alla situazione complessiva della società in amministrazione straordinaria.