CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 luglio 2015
474.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
ALLEGATO

ALLEGATO

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti – Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici. (COM(2015)80 final).
Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Il protocollo di Parigi – Piano per la lotta ai cambiamenti climatici mondiali dopo il 2020. (COM(2015)81 final).
Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Raggiungere l'obiettivo del 10 per cento di interconnessione elettrica – Una rete elettrica europea pronta per il 2020. (COM(2015)82 final).

PROPOSTA DI DOCUMENTO FINALE

  Le Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive),
   esaminate, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento:
    la comunicazione «Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici» (COM(2015)80);
    la comunicazione «Piano per la lotta ai cambiamenti climatici mondiali dopo il 2020» (COM(2015)81);
    la comunicazione «Raggiungere l'obiettivo del 10 per cento di interconnessione elettrica – Una rete elettrica europea pronta per il 2020» (COM(2015)82);
    preso atto degli utili elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte;
   considerato che:
    l'energia rappresenta un fattore decisivo per le prospettive di ripresa e lo sviluppo economico e una componente sempre più incisiva nelle attività produttive e nella organizzazione della vita civile;
    l'Europa non dispone di fonti proprie in grado di garantirle la piena autosufficienza, atteso che l'impiego del carbone e della lignite, ampiamente utilizzati da alcuni partner, non risultano coerenti con l'obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra per il contrasto ai cambiamenti climatici;
    l'elevata dipendenza dell'Europa si traduce in una considerevole incidenza delle spese per l'acquisto di fonti energetiche nella sua bilancia commerciale;
    
la dipendenza dall'estero espone, inoltre, l'Europa ad una condizione di vulnerabilità per la inaffidabilità di alcuni paesi fornitori;Pag. 17
    la riduzione della dipendenza dall'estero e la realizzazione di significativi progressi sul versante dell'efficienza e del risparmio energetico costituiscono, quindi, obiettivi prioritari per il rafforzamento della capacità competitiva dell'Europa negli scenari globali;
    
per le stesse finalità è indispensabile realizzare una piena integrazione delle reti energetiche nel nostro continente, posto che le interconnessioni potranno evitare discontinuità nella disponibilità di energia, soprattutto nei paesi più periferici e che attualmente registrano una maggiore dipendenza da singoli fornitori, e concorrere ad una riduzione dei prezzi attraverso una distribuzione ottimale dell'energia;
    
l'obiettivo di assicurare all'Europa approvvigionamenti energetici a prezzi competitivi, sia nel settore del gas che nel settore elettrico, diversificando fonti, fornitori e rotte di approvvigionamento deve quindi costituire uno degli assi portanti della strategia europea in materia;
    
l'Europa può legittimamente rivendicare un ruolo di guida, a livello internazionale, nella lotta ai cambiamenti climatici per la riduzione di emissioni di gas serra anche alla luce del Pacchetto clima energia al 2030 adottato dal Consiglio dell'unione europea il 14 ottobre 2014 nel semestre di presidenza italiano;
    
l'Europa ha raggiunto traguardi di grande rilievo nella promozione dell'energia pulita, efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili, tanto che si registrano già i primi risultati di disaccoppiamento tra aumento del PIL e andamento delle emissioni di gas serra; tra il 1990 e il 2013 si è avuta infatti una crescita del PIL nella Ue28 pari a +45 per cento e una riduzione dei gas serra con –19 per cento;
    
i risultati conseguiti nel contrasto ai cambiamenti climatici non appaiono tuttavia ancora pienamente soddisfacenti per garantire che il riscaldamento globale sia contenuto entro la soglia di aumento della temperatura media globale non superiore ai due gradi rispetto ai livelli precedenti alla rivoluzione industriale, indicata dagli scienziati dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) che risponde alle Nazioni unite come soglia da non valicare per evitare effetti catastrofici e ribadita da ultimo nel comunicato conclusivo del G7 a Elmau in Germania del 7 e 8 giugno scorso;
    
l'Europa deve essere tra i promotori del raggiungimento nel vertice Onu di Parigi di dicembre 2015 di un accordo globale vincolante di riduzione delle emissioni che consenta di non oltrepassare la soglia critica di un aumento di due gradi della temperatura media globale rispetto ai livelli precedenti alla rivoluzione industriale;
    
nel rispetto degli obiettivi già fissati al 2050, con una riduzione delle emissioni di gas serra di una quota tra il 40 per cento e il 70 per cento rispetto ai livelli del 2010, e di una totale decarbonizzazione a fine secolo, l'Europa deve farsi promotrice di una profonda riconversione in chiave ecologica dell'economia per arrivare ad una economia a bassissime emissioni di carbonio e attuare così politiche efficaci di contrasto ai cambiamenti climatici;
    
le politiche per il clima sono infatti per loro natura trasversali e riguardano tutti i settori, dalla produzione industriale all'agricoltura, dai trasporti all'edilizia, dall'organizzazione delle città alla ricerca e innovazione fino alla politica estera e di cooperazione allo sviluppo; è quindi indispensabile che l'Europa prosegua nella definizione di una strategia organica e coerente in materia per massimizzare l'efficacia delle risorse impegnate e conseguire i massimi risultati possibili;
    
apprezzata l'iniziativa assunta dalla Commissione per la realizzazione di un'Unione dell'energia che, dopo l'Unione monetaria, rappresenta il primo e più significativo progresso sul terreno dell'integrazione negli ultimi anni, tanto più rilevante in quanto investe l'economia reale;Pag. 18
    
tale iniziativa, che aggiorna gli obiettivi dell'UE in materia di riduzione delle emissioni, rendendoli più ambiziosi, va inserita nello scenario più ampio costituito dal dibattito in atto ai fini della progressiva decarbonizzazione dell'economia, su cui è recentemente intervenuto il G7, anche in vista della riunione del prossimo novembre del COP21 di Parigi;
    
in tale scenario affinché l'Europa possa esercitare efficacemente la leadership nei negoziati internazionali, in modo che anche gli altri Paesi e, in particolare, quelli che sono attualmente responsabili delle più consistenti emissioni, a partire dalla Cina e dagli Stati Uniti, siano chiamati ad un impegno serio e concreto per la lotta ai cambiamenti climatici, è indispensabile sostenere con forza la necessità di pervenire ad una disciplina vincolante e condivisa;
   preso atto del parere approvato dalla XIV Commissione il 30 giugno 2015,
   esprimono una valutazione favorevole sulle comunicazioni in esame;
  con le seguenti osservazioni:
   a) il Governo italiano intervenga tempestivamente e puntualmente nelle sedi negoziali sulle comunicazioni europee oggetto del documento e sulle decisioni ulteriori che ad esso faranno seguito, in modo che siano recepiti gli obiettivi e le priorità nazionali in vista della sicurezza energetica e del contrasto ai cambiamenti climatici;
   b) il Governo italiano si attivi affinché l'Unione europea promuova il raggiungimento nel vertice Onu di Parigi (30 novembre – 11 dicembre 2015) di un accordo globale vincolante che garantisca il rispetto dell'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura media globale entro la soglia di due gradi rispetto ai livelli precedenti la rivoluzione industriale in vigore dal 2020, come stabilito anche nelle conclusioni del G7 che si è concluso a Elmau, in Germania l'8 giugno 2014;
   c) il Governo italiano si attivi affinché l'Unione europea promuova in sede di negoziato ONU la definizione e l'avvio di un sistema di revisione dinamica degli impegni assunti di riduzione delle emissioni di gas serra e di monitoraggio degli stessi per assicurare il rispetto effettivo dell'obiettivo di non superare la soglia di aumento dei due gradi così come la definizione e implementazione di misure di riduzione delle emissioni di gas serra nel periodo tra il 2015 e il 2020, data di entrata in vigore dell'accordo da sottoscrivere alla fine dell'anno a Parigi;
   d) con riguardo al tema delle interconnessioni, il Governo si attivi per un impegno concreto dell'Unione europea per consentire la realizzazione, nel più breve tempo possibile, della piena interconnessione delle reti a livello continentale, individuando e stanziando le risorse necessarie allo scopo, a integrazione di quelle già disponibili – tra le quali, in particolare, quelle del Meccanismo per collegare l'Europa – che appaiono largamente insufficienti;
   e) si percorra con decisione la via della piena interconnessione, il potenziamento e l'ammodernamento delle reti elettriche e del gas, anche per ridurre le dispersioni, sulla base di un disegno strategico coerente che non sia rimesso alle iniziative di singoli paesi o operatori, ma che risponda a una logica sistemica che assuma le esigenze comuni;
   f) si valuti con attenzione l'opportunità di rapportare l'obbligo del 10 per cento di interconnessione minima non tanto alla capacità installata ma all'energia complessivamente utilizzata in un Paese in un dato periodo o alla punta di capacità effettivamente utilizzata nell'anno;
   g) si consideri che una completa interconnessione potrà risultare decisiva anche ai fini di nuove modalità di approvvigionamento quali, ad esempio, la realizzazione di un hub del gas nell'Europa meridionale per il quale l'Italia può legittimamente candidarsi e si valuti, in prospettiva, Pag. 19l'affrancamento dalle fonti fossili in coerenza con gli obiettivi al 2050 e con la decarbonizzazione a fine secolo;
   h) si rafforzi il coordinamento tra le autorità di regolazione con l'obiettivo finale di un regolatore unico in concomitanza con il mercato unico;
   i) si operi affinché si arrivi a convergenza in materia di accesso alle reti, di funzionamento dei mercati e all'armonica attuazione delle liberalizzazione di settore;
   j) si provveda senza indugio e con tutte le misure necessarie a superare le barriere tecniche e regolatorie che ancora impediscono la piena realizzazione di un mercato integrato;
   k) si promuova l'ampliamento della generazione distribuita, come indicato nella comunicazione sull'Unione energetica, favorendo quindi una maggiore capacità da fonti di energia rinnovabile con gli opportuni e necessari interventi di semplificazione amministrativa e con una disciplina dell'autoconsumo e degli oneri di sistema che tenga insieme le esigenze di garantire la piena ed equa funzionalità della rete di trasmissione senza penalizzare in modo improprio la generazione distribuita;
   l) si promuova in sede europea un disegno di riordino complessivo dei meccanismi di incentivazione alle fonti rinnovabili di energia per favorirne lo sviluppo su scala continentale con un sistema di regole stabile e omogeneo tra i diversi paesi;
   m) si promuova la ricerca e l'innovazione nell'ambito della produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili per sostenere lo sviluppo dell'industria del settore, anche nel nostro paese, e promuovere i sistemi di accumulo e stoccaggio dell'energia prodotta da fonti rinnovabili per migliorarne così la stabilità nell'immissione in rete;
   n) si definiscano, all'interno della strategia complessiva dell'Unione dell'energia, obiettivi coerenti nei diversi settori interessati, a partire dai trasporti, favorendo in particolare la ricerca e l'utilizzo di biocombustibili di seconda e terza generazione, promuovendo la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico, l'uso dell'auto ibrida ed elettrica e i sistemi di car-sharing;
   o) si sostengano, anche mediante lo stanziamento di risorse finanziarie, gli investimenti per la realizzazione di reti elettriche intelligenti (smart grids) e dei sistemi di gestione intelligente attraverso l'utilizzo della tecnologia digitale, relativamente alle quali il nostro Paese può offrire la best practice costituita dall'esperienza dei contatori intelligenti;
   p) si provveda a promuovere una revisione del sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) per correggerne i limiti e i difetti che ne hanno pregiudicato la capacità di svolgere la funzione di strumento rilevante dell'Unione europea per ridurre le emissioni di gas serra, con particolare riguardo ai cosiddetti settori energivori. Tale riforma dovrà perseguire l'obiettivo di rendere il sistema efficace nell'attribuire un costo alle emissioni di gas serra prodotte, anche allargando l'ambito delle imprese coinvolte;
   q) si valuti l'opportunità di una definizione in sede europea di sistemi di tassazione che attribuiscano un costo al carbonio – carbon tax – e di un sistema di regole chiaro, coerente, uniforme e stabile nel tempo che dia il giusto segnale alle imprese per indirizzare le proprie scelte di investimento verso tecnologie e attività a bassissimo impatto di carbonio;
   r) si traduca concretamente l'obiettivo prospettato della partecipazione della Commissione europea nei rapporti con i Paesi fornitori, anche promuovendo il coinvolgimento dell'Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in modo da rafforzare la capacità negoziale dell'Europa nel suo complesso;
   s) nel quadro della cooperazione internazionale, si promuovano partenariati con i paesi del Nord Africa, finalizzati non Pag. 20soltanto a garantire all'UE l'accesso alle fonti energetiche ma anche a favorire lo sviluppo di tali paesi, in particolare incoraggiando le loro potenzialità in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili, solare innanzitutto;
   t) il Governo valuti l'opportunità di avviare un riesame della strategia energetica nazionale per renderla coerente con gli obiettivi dell'Unione energetica e della politica per il clima e, in particolare, con il raggiungimento dell'obiettivo di contenere in non più di due gradi l'aumento della temperatura media globale rispetto al periodo precedente alla rivoluzione industriale;
   u) si avvii una ricognizione dei sussidi alle fonti fossili ancora presenti nel nostro Paese e si proceda alla loro eliminazione così come previsto dalle comunicazioni oggetto del documento;
   v) si prosegua con forza nell'azione di promozione dell'efficienza energetica quale vera e propria fonte di energia, sostenendo con le opportune misure anche di natura finanziaria la stabilità di strumenti quali il credito di imposta per chi realizza interventi di riqualificazione ambientale ed energetica così come la definizione e attuazione di un piano di messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici pubblici e, infine, definendo e attuando gli strumenti finanziari opportuni per avviare interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico su ampia scala, anche per migliorare la qualità edilizia nelle città e, in particolare, nelle aree periferiche;
   w) si sostenga con gli opportuni strumenti l'azione dei sindaci e delle amministrazioni locali impegnati nel rendere le città e i territori amministrati esempi di eccellenza nella trasformazione in smart cities and areas, città e territori intelligenti nella prestazione dei servizi ai cittadini e nell'uso delle risorse naturali e dell'energia, e comunità resilienti in grado di sopportare al meglio l'impatto dei cambiamenti climatici in atto anche con interventi costanti e programmati nel tempo di messa in sicurezza del territorio;
   x) il Governo provveda all'adozione della strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, già approvata dalla Conferenza unificata, con decreto del competente Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in vista della definizione e attuazione di un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici;
   y) si promuova la definizione di criteri e modalità con i quali gli appalti pubblici possano diventare un catalizzatore di innovazione industriale e uno stimolo alla ricerca e alla crescita ecologica;
   z) si promuova un rafforzamento della ricerca pubblica e un maggiore coordinamento a livello europeo per indirizzarla con più efficacia verso la non più rinviabile riconversione ecologica dell'economia che deve diventare a bassissime emissioni di carbonio in coerenza con gli obiettivi di politica per il clima adottati;
   aa) si definiscano e si dia avvio a politiche industriali per promuovere tecnologie e attività economiche a bassissime emissioni di carbonio in coerenza con gli obiettivi di politica per il clima adottati e si dia impulso all'economia circolare, efficiente nell'uso di risorse naturali.