CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 luglio 2015
474.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
C. 2994-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

   La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 2994-B Governo «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», come approvato dalla Camera e modificato dal Senato;
   preso atto delle modifiche introdotte dall'altro ramo del Parlamento;
   evidenziata l'opportunità di ribadire le osservazioni formulate dalla VIII Commissione nel parere reso sul provvedimento nel corso della prima lettura,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di chiarire la portata della disposizione di cui ai commi 153-158, anche al fine di valutarne la compatibilità con il codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, con particolare riferimento al concorso di progettazione;
   b) ai medesimi commi 153-158, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, ai fini della scelta delle soluzioni progettuali di scuole altamente innovative, criteri di preferenza per le soluzioni che contemplino facilità di collegamento con gli edifici scolastici, l'individuazione di spazi verdi oltre a barriere per mitigare gli effetti dell'inquinamento, in particolare quello sonoro; si valuti altresì che alla commissione di esperti ivi richiamata partecipino anche figure in possesso di competenze pedagogiche;
   c) valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, nelle disposizioni relative all'edilizia scolastica, un esplicito riferimento agli edifici scolastici nei quali sia riscontrata la presenza di amianto.

Pag. 125

ALLEGATO 2

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
C. 2994-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  La VIII Commissione Ambiente,
   premesso che:
    in sede di terza lettura del disegno di legge in oggetto non può essere pretermesso innanzitutto il deficit di dibattito politico registratosi nelle competenti commissioni sia di merito che consultive. Come noto, il Governo, dopo aver provveduto a dichiarare il disegno di legge scuola quale «collegato» alla manovra di bilancio, ha chiesto (ed ottenuto grazie ad un voto parlamentare dalla Camera), ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 2, del Regolamento, di deliberare su tale disegno di legge entro il 19 maggio ultimo scorso, di fatto azzerando, o comunque comprimendo fortemente, la libertà di discussione e approfondimento di un provvedimento che contiene significativi e gravi interventi normativi nel campo della scuola e dell'istruzione;
   premesso, inoltre, che:
    durante la prima lettura alla Camera, a fronte di quasi 700 emendamenti presentati dai deputati del MoVimento 5 Stelle presso la referente I commissione Affari Costituzionali, la Presidenza ha richiesto di segnalare soli 95 emendamenti per gruppo a prescindere dalla consistenza numerica di ciascuno di essi, adottando un modus procedendi caratterizzato da un metodo autoritario, superficiale e perciò inammissibile;
    il provvedimento, per quel che riguardava gli aspetti più direttamente riferibili alle competenze dell'VIII commissione, prevedeva misure per l'edilizia scolastica sotto il profilo della programmazione degli interventi come della delicata fase dell'indagine diagnostica sugli edifici scolastici;
    in merito al tema «scuole innovative» avevamo proposto criteri preferenziali in ordine alla scelta dei progetti per la realizzazione di scuole innovative. Avevamo individuato quali aspetti prioritari la facilità di collegamento agli edifici scolastici, l'assenza di ulteriore consumo di suolo, l'individuazione di spazi verdi oltre a barriere per mitigare gli effetti dell'inquinamento, segnatamente quello sonoro;
    si era tentato, dunque, senza successo di garantire che nella predisposizione di una commissione di esperti, fosse garantita la presenza anche di figure in possesso di competenze nell'ambito delle scienze pedagogiche in relazione a quella che sarebbe dovuta essere una omnicomprensiva nozione di scuola introdotta dal Governo;
    si riteneva necessario chiarire, inoltre, alcune espressioni che non consideravamo sufficientemente chiare negli articoli di competenza della presente commissione, a partire dall'espressione «apertura della scuola al territorio». Anche l'espressione «crollo» riferita solo ai solai e controsoffitti doveva essere migliorata;
    sarebbe stato indispensabile stabilire espressamente che sugli edifici che richiedessero un immediato intervento vi Pag. 126fosse fatto espresso riferimento alla rimozione dell'amianto dagli edifici scolastici;
    a tale riguardo, i numeri dei decessi per patologie correlate alla presenza dell'amianto pubblicati in anteprima sul sito di http://www.beppegrillo.it/2015/06/amianto_nelle_s.html sono sconcertanti;
    l'analisi relativa al rapporto 2015 del Registro nazionale Mesoteliomi riporta, infatti, di 63 decessi per mesotelioma, il terribile tumore maligno causato dall'amianto nell'ambito professionale dell'istruzione tra il 1992 e il 2012, lo 0,4 per cento delle esposizioni da amianto documentate;
    un numero abnorme per un ambito professionale che da molti, ma non dal M5S, è considerato non «a rischio». Va ricordato, infatti, che secondo l'Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) sono almeno 2.400 le scuole italiane che registrano la presenza di amianto;
    è dunque inaccettabile che il Governo, attraverso lo stanziamento di nuove ed ulteriori risorse, non si faccia carico integralmente della bonifica per tutti gli edifici pubblici ma in primis per le scuole, dove gli studenti sono più a rischio per la prolungata latenza delle patologie asbesto correlate. Il nostro Paese è ad oggi privo di un planning di bonifica, smaltimento e ricerca dell'amianto;
    in relazione all'Osservatorio, doveva essere chiarito che lo stesso ha sì compiti di supporto e coordinamento, di indirizzo e di studio ma la programmazione è compito degli enti regionali in quanto attività strettamente connessa alle esigenze territoriali. Doveva essere messo in evidenza come il ruolo dell'anagrafe dell'edilizia fosse imprescindibile per stilare il piano del fabbisogno nazionale in materia di edilizia scolastica. Alla predetta anagrafe dell'edilizia scolastica doveva essere, altresì, affidato il compito di curare il coinvolgimento e la partecipazione degli istituti scolastici e delle principali associazioni e organizzazioni studentesche in relazione al fabbisogno nazionale in materia edilizia;
    infine, nella predisposizione delle gare di appalto aventi ad oggetto interventi di edilizia scolastica, avevamo proposto, senza riscontro, che l'ente aggiudicatore non potesse prevedere ribassi d'asta superiori al 15 per cento dell'importo dell'appalto stabilito ai sensi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,
   esprime

PARERE CONTRARIO.

Pag. 127

ALLEGATO 3

5-05936 Borghi: Sull'assegnazione dei fondi del programma «Nuovi progetti di interventi» ai comuni che hanno partecipato al click day del 13 maggio 2015.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come è noto, il Programma Nuovi progetti di interventi è previsto dall'articolo 3, comma 3, del decreto-legge n. 133/14 (cd Sblocca Italia).
  In attuazione di tale norma, e in coerenza con le modalità indicate dall'articolo 18, comma 9, del decreto-legge n. 69/2013, il 5 marzo 2015 è stata stipulata la Convenzione MIT-ANCI disciplinante i criteri per l'accesso all'utilizzo delle risorse del citato programma, approvata con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti il successivo 6 marzo. La Convenzione, nell'indicare all'articolo 5 le tipologie di intervento ammesse, riporta fedelmente le priorità indicate dal sopracitato articolo 3, comma 3, del decreto- legge Sblocca Italia; inoltre, l'articolo 3 della Convenzione riprende anche l'esclusione per i comuni che non abbiano rispettato i vincoli di finanza pubblica indicata dal predetto comma 3.
  In merito ai criteri di assegnazione dei finanziamenti, che privilegiano l'ordine temporale di invio delle richieste, i competenti uffici del MIT, dopo approfondito esame, hanno constatato l'impossibilità di utilizzare criteri diversi; in particolare, di confrontare con criteri meritocratici progetti attinenti a tipologie estremamente differenti tra loro, quali il recupero di un edificio, la produzione di energie di fonti rinnovabili e la riduzione del rischio idrogeologico.
  Inoltre, una procedura di selezione sulla base di criteri meritocratici avrebbe comportato tempi incompatibili con quanto previsto dal decreto Sblocca Italia che impone la cantierabilità degli interventi entro il 31 agosto 2015.
È stato pertanto necessario, d'intesa con l'ANCI, riprendere il criterio temporale utilizzato nel Programma 6000 Campanili, adottando comunque una serie di variazioni che hanno fortemente ridotto, se non eliminato, gli aspetti negativi emersi nella prima esperienza.
  In primo luogo, al fine di evitare distorsioni nell'assegnazione delle risorse tra le diverse Regioni considerati i diversi livelli di sviluppo della rete informatica dei territori, si è provveduto a una predeterminazione delle risorse spettanti a ciascuna Regione.
  Inoltre, al fine di ridurre il rischio di sovraccarico su un'unica casella PEC delle richieste concentrate in un lasso di tempo ristretto, sono state attivate 21 caselle PEC, una per ciascuna Regione e Provincia autonoma. È stato anche ridotto drasticamente il peso della documentazione da allegare alla domanda, richiedendo unicamente la domanda stessa e la delibera di approvazione e rinviando a una seconda fase l'acquisizione della documentazione necessaria per verificare la coerenza della richiesta con le tipologie di finanziamento ammesse.
  In merito al secondo di differenza con l'orario indicato nel bando, si precisa che lo stesso deriva dall'applicazione di una specifica norma tecnica, e precisamente il decreto 2 novembre 2005 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l'innovazione e la tecnologia; lo stesso è stato già applicato, senza contestazioni, nel Programma 6000 Campanili, anche se Pag. 128in quella circostanza ha interessato un numero di comuni di gran lunga inferiore a quello risultato in questa occasione. Pertanto, saranno valutate ammissibili le richieste con orario 8.59.59.
  Ciò premesso, nel condividere le perplessità degli Onorevoli Interroganti circa la reiterazione di procedure di assegnazione dei finanziamenti sulla base di un criterio temporale, la possibilità di reperire ulteriori risorse per ampliare la platea dei comuni che potranno beneficiare dei finanziamenti sarà oggetto di approfondimento da parte del Governo.

Pag. 129

ALLEGATO 4

5-05937 Matarrese e Vargiu: Interventi urgenti in merito alla strada statale 554-bis in Sardegna.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sui lavori di completamento della variante esterna all'abitato di Cagliari in alternativa alla strada statale 554 Cagliaritana (1o lotto – 1o stralcio), che prevedevano la realizzazione di circa 11 km di una strada tipo III delle norme CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con piattaforma a carreggiate separate con due corsie per senso di marcia, progettati da un libero professionista incaricato dalla Regione Sardegna, ANAS riferisce che sono stati ultimati in data 2 novembre 2005.
  Nel maggio del 2010 si sono verificati i primi importanti cedimenti del piano viabile, tra il km 2+900 e il km. 3+000, a seguito dei quali è intervenuta l'ATI esecutrice dei lavori per consolidare il corpo stradale.
  Nel febbraio 2011, si sono verificati nuovi cedimenti e ANAS ha proceduto all'intercettazione e alla parziale messa fuori servizio del fognolo situato sotto il new jersey centrale, che non svolgeva più la sua funzione di smaltimento delle acque della piattaforma stradale.
  I necessari interventi sono consistiti nel rifacimento del corpo stradale deformato, nell'eliminazione e nella intercettazione delle acque provenienti dal piano viabile. ANAS ha, inoltre, provveduto al rifacimento del rilevato, della sovrastruttura stradale e al riposizionamento della barriera centrale.
  Tali opere sono state ultimate nel dicembre 2011.
  A distanza di tre anni, le deformazioni sul piano viabile si sono presentate ancora una volta.
  Una ulteriore e più approfondita campagna di indagini geognostiche, condotta con il supporto e la consulenza del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Architettura dell'Università di Cagliari, ha evidenziato la presenza di una superficie di discontinuità a una profondità di circa 12 metri dal piano stradale, quindi ben al di sotto del piano di appoggio del rilevato.
  A seguito di tali indagini, il competente Compartimento ANAS di Cagliari ha avviato la predisposizione, con il supporto e l'assistenza del Dipartimento di Ingegneria dell'Università degli studi Roma TRE, del progetto delle opere definitive di consolidamento del versante che si stima verrà ultimato entro il corrente mese.
  I tempi necessari per l'esecuzione di tali opere sono stati stimati in circa 5 mesi dalla consegna dei lavori.
  I rappresentanti locali, nel corso della riunione svoltasi presso la Prefettura di Cagliari il 23 aprile scorso, hanno chiesto di aprire la strada al transito durante il periodo estivo, seppure limitato ad una sola carreggiata.
  Pertanto, l'ANAS ha redatto il progetto per i Lavori di ripristino provvisorio della viabilità al km 21 circa della SS 554 Cagliaritana (Km 3+000 della ex SS 554-bis, approvato in linea tecnica il successivo 12 maggio, che prevede un importo lavori pari a circa 242 mila euro da realizzare entro venti giorni dalla consegna.
  Il progetto predisposto è stato illustrato ai sindaci dei comuni interessati, in occasione di un incontro tenutosi presso gli uffici della Regione Sardegna il 14 maggio scorso, alla presenza anche dell'Assessore ai Lavori Pubblici della Regione stessa. L'esecuzione di tale intervento comporterà lo slittamento dei lavori definitivi di almeno 2 mesi.
  Il 4 giugno 2015 è stata effettuata la consegna dei lavori di ripristino provvisorio e, ad oggi, gli scavi sono pressoché ultimati.

Pag. 130

ALLEGATO 5

5-05938 Daga: Sulla proroga degli sfratti per finita locazione di cui al decreto-legge n. 192 del 2014.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica (con una dotazione di 467,9 milioni) adottato ex articolo 4 del decreto-legge n. 47 del 2014 prevede espressamente che parte degli alloggi recuperati siano prioritariamente assegnati ai soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio in possesso delle caratteristiche economico-sociali individuati dall'articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007, n. 9.
  Per quanto concerne il Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione di cui all'articolo 11 della legge 9 dicembre 1998, n. 431 (che risultava definanziato dal 2012), è stata ripartita ed erogata alle regioni la disponibilità 2014-2015 (complessivamente 200 milioni nel biennio).
  Va segnalato che tale strumento può essere ora utilizzato oltre che per la concessione ai conduttori aventi determinati requisiti di contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione anche, secondo quanto stabilito dall'articolo 2 del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito dalla legge 13 maggio 2014, n. 80, per sostenere iniziative intraprese dai comuni e dalle regioni tese a favorire la mobilità nel settore della locazione, attraverso il reperimento di alloggi da concedere in locazione a canoni concordati di cui può beneficiare l'intera platea dei soggetti sottoposti a procedura di rilascio dell'immobile purché in possesso di determinati requisiti.
  Con il decreto 29 gennaio 2015, concernente il riparto della disponibilità assegnata al Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione per l'anno 2015 (100 milioni di euro), si è ritenuto di avviare, in aggiunta alle finalità generali del Fondo che consente di erogare contributi per il pagamento dei canoni di locazione per soggetti in possesso di determinati requisiti, anche concrete azioni di contrasto al disagio abitativo dei conduttori di immobili appartenenti alle categorie sociali di cui al predetto all'articolo 1, comma 1, della legge n. 9 del 2009, sottoposti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione. Per le sopracitate finalità il decreto destina una quota non superiore al 25 per cento, promuovendo, prioritariamente, la sottoscrizione di nuovi contratti a canone concordato.
  Informo anche dell'innovativo Programma di recupero, ai fini residenziali, degli immobili confiscati alla criminalità da conferire in proprietà ai comuni nel cui territorio i medesimi immobili ricadono dotato di 13 milioni di euro nel triennio 2015-2017. Il programma riveste un carattere fortemente simbolico e consente di dare risposta, seppur parziale, al disagio abitativo presente nel Paese realizzando alloggi da destinare prioritariamente ai soggetti nei cui confronti è stato emesso provvedimento esecutivo di rilascio.
  Il MIT ha inoltre avviato un monitoraggio (con trasmissione dati al 30 aprile, 30 giugno, 30 settembre e 30 novembre 2015) per misurare l'efficacia delle misure di sostegno poste in essere nelle annualità 2014 e 2015.
  Relativamente al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni, dai dati acquisiti al 30 aprile 2015, sulla disponibilità complessiva per il biennio Pag. 1312014-2015 pari ad oltre 324 milioni di euro (di cui 200 milioni statali), le risorse assegnate dalle regioni ai comuni ammontano a 93,7 milioni di euro e quelle effettivamente trasferite sono circa 75 milioni.
  Circa l'utilizzo della riserva del 25 per cento, il monitoraggio restituisce un dato di pressoché inutilizzo (1,4 milioni su 25) dovuto ai dati relativi al numero dei provvedimenti esecutivi di rilascio emessi nei confronti delle categorie sociali di cui al citato articolo 1, comma 1, della legge n. 9 del 2007.
  Per quanto concerne il Fondo inquilini morosi incolpevoli, il monitoraggio restituisce un quadro procedurale regionale molto articolato.
  Su un totale di 71,5 milioni disponibili (di cui 68,46 statali) le risorse assegnate dalle regioni si attestano a 13,57 milioni mentre quelle effettivamente trasferite sono pari a 5,7 milioni. Il numero dei beneficiari a livello nazionale sono 354. I contratti rinnovati ammontano a 195; i nuovi contratti sottoscritti a canone concordato sono 68; quelli rinegoziati con un canone inferiore risultano 15; i differimenti di esecuzione dei provvedimenti di rilascio sono 455.
  A fronte del quadro sopradescritto, che restituisce un utilizzo non soddisfacente delle risorse impegnate, è comunque intenzione del MIT individuare modalità più efficaci che siano capaci – in attesa che il programma costruttivo di alloggi di risulta ex articolo 4 del decreto-legge n. 47 del 2014 produca i suoi effetti positivi che comunque non potranno avvenire prima della fine dell'anno – di dare risposte più incisive e immediate alle categorie sociali deboli sottoposte a procedure esecutive di rilascio.
  Si tratta di studiare o rafforzare strumenti a livello locale che favoriscano il passaggio «da casa a casa» utilizzando le risorse già disponibili sia con il Fondo inquilini morosi incolpevoli che con la riserva del 25 per cento sulla disponibilità di 100 milioni del 2015 relativa al Fondo nazionale per l'accesso alle abitazioni in locazione.
  Occorre, sicuramente, indirizzare le risorse che si renderanno disponibili più verso una logica di «prevenzione» e affiancamento dei soggetti che possono divenire morosi incolpevoli piuttosto che intervenire a posteriori con tutte le difficoltà che possono insorgere nel ristabilire un corretto equilibrio nel rapporto tra inquilino e proprietario.
  Va inoltre valutato, ovviamente insieme al MEF, di rifinanziare il citato Fondo per l'accesso alle abitazioni in locazione che, fin dalla sua istituzione (1998), ha rappresentato un efficace ammortizzatore della tensione abitativa grazie ad una dotazione molto più consistente di quella attuale. Va infatti considerato che il Fondo con una interruzione nel 2012 e 2013, ha comunque assegnato dal 1998 al 2015 contributi per favorire il pagamento dei canoni di locazione in favore di soggetti in possesso di determinati requisiti per oltre 3,1 miliardi di euro.
  Ricordo da ultimo, come citato dall'Onorevole Interrogante, che sul tema della proroga sfratti in questi giorni, presso il MIT, si sono tenuti diversi incontri con il sindacato inquilini e altre associazioni di categoria; il tavolo è ancora aperto per individuare azioni che non siano una «proroga della proroga», ma che portino a realizzare la politica del passaggio «da casa a casa» dei soggetti interessati.

Pag. 132

ALLEGATO 6

5-05939 Segoni: Sull'impiego di materiali innovativi sulla rete autostradale nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riguarda la rete autostradale in concessione di competenza MIT, risultano eseguiti due interventi sperimentali di modesta estensione con utilizzo di bitume modificato con «polverino di gomma» come legante di pavimentazione flessibile e con elevate caratteristiche di fonoassorbenza.
  Il più importante di tali interventi è stato eseguito sull'Autostrada A24 nella parte prossima alla città di Roma. I risultati ottenuti, in merito alla fonoassorbenza, risultano soddisfacenti.
  Di contro, va evidenziato come l'utilizzo di detti materiali comporti un maggiore impegno di bitume e conseguentemente maggiori costi.
  Proseguiranno sperimentazioni e il MIT assicura il proprio impegno al fine di sensibilizzare le Società concessionarie nell'utilizzo di materiali innovativi.
  Per quanto riguarda, poi, le strade statali, ANAS informa che i materiali relativi alla produzione delle pavimentazioni di tipo innovativo sono oggetto di studi finalizzati a verificare le caratteristiche di abbattimento di alcune sostanze nocive derivanti dal traffico veicolare (biossido di titanio) o le loro proprietà di contenimento delle emissioni acustiche.
  La limitata diffusione di tali asfalti ecologici è dovuta, soprattutto, ai costi elevati dei materiali usati rispetto alle miscele tradizionali.
  In merito ai materiali foto-catalitici, ad oggi non sono state sufficientemente approfondite le caratterizzazioni delle prestazioni a lungo termine, in relazione agli inquinanti gassosi; ciò ha finora costituito un fattore che non ha incentivato gli investimenti nel settore.
  Quanto all'utilizzo del polverino di gomma proveniente dai pneumatici fuori uso (PFU), ad oggi risultano promettenti le prestazioni acustiche offerte dalle pavimentazioni che utilizzano tale materiale (finora, tuttavia, solo oggetto di sperimentazioni); ANAS segnala anche che il PFU è tuttora classificato come rifiuto di codice CER 160103 e, per quanto riguarda il suo reimpiego (cessazione della qualifica di rifiuto end-of-waste), non vi è al momento alcuna specifica direttiva in tal senso.
  Entrambi i sopracitati prodotti non risultano impiegati sulla rete nazionale, ma soltanto in alcuni specifici siti sperimentali, soprattutto in ambito urbano. Si evidenzia anche che per un più diffuso utilizzo di tali materiali è necessaria una normativa di tipo tecnico, a tutt'oggi non esistente.
  Infine, come il Ministro Delrio ha avuto modo di esprimere di recente, il tema della difesa del territorio è centrale per un futuro sostenibile e necessita della massima condivisione per il raggiungimento di risultati significativi.