CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 giugno 2015
471.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014 (C. 3123 Governo, approvato dal Senato).

PROPOSTE EMENDATIVE TRASMESSE DALLA XIV COMMISSIONE

ART. 1.

  All'Allegato B, dopo il punto 23), inserire i seguenti:
   23-bis) Direttiva 2014/43/UE della Commissione, del 18 marzo 2014, che modifica gli allegati I, II e III della direttiva 2000/25/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a misure contro l'emissione di inquinanti gassosi e particolato inquinante prodotti dai motori destinati alla propulsione dei trattori agricoli o forestali (termine di recepimento 1o gennaio 2015).
1. 12. Kronbichler, Franco Bordo, Zaccagnini, Scotto.

  Al comma 1, Allegato B, dopo il numero 43), inserire la seguente direttiva:
   43-bis) 2014/80/UE della Commissione, del 20 giugno 2014, che modifica l'allegato II della direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento (termine di recepimento 10 luglio 2016);.
1. 8. Kronbichler, Pellegrino, Zaratti.

  Al comma 1, Allegato B, dopo il numero 50), inserire la seguente direttiva:
   50-bis) 2014/101/UE della Commissione, del 30 ottobre 2014, che modifica la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque (termine di recepimento 20 maggio 2016);.
1. 7. Kronbichler, Pellegrino, Zaratti.

ART. 14.

  Al comma 1, sostituire la lettera a) con la seguente:
   a) razionalizzazione delle procedure di valutazione di impatto ambientale sistematicamente integrate con la Valutazione di Impatto Sanitario, armonizzazione con la Valutazione Ambientale Strategica e coordinamento con altre procedure volte al rilascio di pareri e autorizzazioni a carattere ambientale;.
14. 9. Zolezzi, Battelli.

  Al comma 1, sostituire la lettera b) con la seguente:
   b) potenziamento della valutazione impatto ambientale, rafforzamento della qualità della procedura di valutazione di impatto ambientale attraverso il ricorso sistematico della consultazione pubblica allineando tale procedura ai princìpi della regolamentazione intelligente (smart regulation) e della coerenza e delle sinergie con altre normative e politiche europee e nazionali;
14. 10. Zolezzi, Battelli.

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  Al comma 1, dopo la lettera b), inserire le seguenti:
   b-bis) introduzione di meccanismi di trasparenza e di pubblicità sulle modalità di scelta dei membri della Commissione V.I.A., anche attraverso la diffusione di avvisi pubblici per la raccolta dei curricula e la previsione di criteri specifici ed oggettivi per la valutazione dei curricula; esclusione della possibilità di nomina di soggetti rinviati a giudizio per reati contro la pubblica amministrazione ed immediata decadenza dei membri per i quali il rinvio a giudizio sia intervenuto dopo la nomina; esclusione di ogni forma di conflitto di interessi e previsione di forme periodiche di controllo per verificare i requisiti di onorabilità dei candidati e dei membri nominati e prevenire rischi di infiltrazione della criminalità organizzata;
   b-ter) introduzione di meccanismi di monitoraggio sulle decisioni della Commissione V.I.A.; introduzione di misure di trasparenza sul normale funzionamento della commissione VIA-VAS, tra cui l'obbligo di pubblicizzazione delle sedute della commissione e dell'ordine del giorno, la possibilità di fare audizioni pubbliche;.
14. 8. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Terzoni, Zolezzi, Vignaroli, Battelli.

  Al comma 1, dopo la lettera d) aggiungere la seguente:
   e) prevedere la consultazione pubblica e trasparente dei cittadini residenti nell'area ove dovrebbero essere realizzati lavori di costruzione o altri impianti od opere private o pubbliche e di altri interventi sull'ambiente naturale o sul paesaggio, compresi quelli destinati allo sfruttamento delle risorse del suolo.
14. 7. Colonnese, Battelli.

  Al comma 1, dopo la lettera d) aggiungere la seguente:
   d-bis) utilizzo sostenibile del suolo, al fine di ricomprenderne tra gli impatti dei progetti pubblici e privati l'eventuale sottrazione, i fenomeni di erosione, degrado della componente organica, compattazione e impermeabilizzazione, nonché i possibili danni agli strati superficiali e sotterranei del suolo durante le fasi di costruzione e di funzionamento e, se del caso, di demolizione.
14. 1. Kronbichler, Pellegrino, Zaratti.

  Al comma 1, dopo la lettera d) aggiungere la seguente:
   d-bis) semplificazione dei meccanismi di accesso alle informazioni e rafforzamento delle procedure di partecipazione del pubblico ai processi decisionali, sin dalle prime fasi di elaborazione dei progetti, in modo da garantire la migliore alternativa possibile, compresa la possibilità di non procedere con la realizzazione degli stessi, prevedendo, in tal senso, obbligo di documentazione e motivazione delle decisioni, in modo da comprovare l'avvenuta valutazione dei risultati dei meccanismi di partecipazione attivati e delle pertinenti informazioni raccolte.
14. 2. Kronbichler, Zaratti, Pellegrino.

  Al comma 1, dopo la lettera d) aggiungere la seguente:
   d-bis) garanzia di una valutazione completa e consapevole, attraverso l'analisi di tutti gli elementi e delle alternative esistenti maggiormente ragionevoli, compresa la possibilità di non realizzare il progetto sulla base del possibile impatto sull'ambiente e sul territorio.
14. 3. Kronbichler, Zaratti, Pellegrino.

  Al comma 1, dopo la lettera d) aggiungere la seguente:
   d-bis) piena considerazione dell'impatto visivo dei progetti, del cambiamento, Pag. 168ossia, di aspetto o di visuale nel paesaggio edificato o naturale e delle zone urbane.
14. 4. Kronbichler, Pellegrino, Zaratti.

  Al comma 1, dopo la lettera d) aggiungere la seguente:
   d-bis) previsione di misure di mitigazione e compensazione ambientali adeguate e proporzionate all'impatto sull'ambiente e sul territorio derivante dalla realizzazione di progetti pubblici o privati.
14. 5. Kronbichler, Zaratti, Pellegrino.

  Al comma 1, dopo la lettera d) aggiungere la seguente:
   d-bis) precisazione dei contenuti e dei dati analizzati nella determinazione successiva alle procedure di screening, in particolar modo qualora non sia obbligatoriamente prevista una valutazione dell'impatto ambientale, tenendo conto delle osservazioni non richieste eventualmente ricevute da altre fonti, quali il pubblico o le autorità pubbliche, anche nel caso in cui non venga attivata una consultazione formale.
14. 6. Kronbichler, Pellegrino, Zaratti.

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ALLEGATO 2

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014 (C. 3123 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO SULLE PROPOSTE EMENDATIVE TRASMESSE

  L'VIII Commissione,
   esaminate le proposte emendative Kronbichler 1.12, 1.8, 1.7, Zolezzi 14.9 e 14.10, De Rosa 14.8, Colonnese 14.7, Kronbichler 14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5 e 14.6 al disegno di legge «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014 (C. 3123 Governo, approvato dal Senato),
  esprime

PARERE CONTRARIO

sulle proposte emendative Kronbichler 1.12, 1.8 e 1.7, Zolezzi 14.9 e 14.10, De Rosa 14.8, Colonnese 14.7, Kronbichler 14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5 e 14.6.

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ALLEGATO 3

5-05881 Carrescia: Sulla riduzione delle garanzie finanziarie per le spedizioni dei rifiuti transfrontalieri.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Circa il quesito posto dagli Onorevoli Carrescia e Borghi, vertente sulla possibilità di applicare, nelle more dell'emanazione del decreto ministeriale attuativo dell'articolo 194, comma 4, del decreto legislativo n. 152 del 2006 (testo unico ambientale), la riduzione delle garanzie finanziarie, del 50 per cento per le imprese registrate ai sensi del Regolamento (CE) n. 761/2001, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2001 e successive modificazioni e integrazioni (EMAS), e del 40 per cento per quelle in possesso della certificazione ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO 14001, si rappresenta che, così come chiarito in passato dai preposti Uffici del Ministero dell'ambiente, «La disciplina applicabile dovrà medio tempore essere quella prevista dal decreto ministeriale n. 370 del 1998», come sancito dal comma 5, dell'articolo 194 citato che individua la disciplina transitoria allo scopo applicabile, la quale non prevede le riduzioni percentuali di cui sopra.
  Il provvedimento attuativo ex articolo 194, comma 4, del testo unico ambientale, di cui era stata già formalizzata una bozza condivisa da alcuni Ministeri concertati, a causa del susseguirsi dei Governi negli ultimi tempi non è ancora stato definito e si trova attualmente ancora in fase istruttoria.

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ALLEGATO 4

5-05882 Matarrese: Sullo stato di attuazione delle opere per il contrasto del dissesto idrogeologico in Puglia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In data 25 novembre 2010 è stato sottoscritto un Accordo di Programma tra il Ministero dell'ambiente e la regione Puglia, finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico.
  In particolare, sono stati programmati e finanziati n. 86 interventi da realizzarsi nella citata regione, per un totale di 194,69 milioni di euro.
  Dall'analisi dei dati sullo stato di attuazione dei predetti 86 interventi, aggiornati dalla regione Puglia nel sistema ReNDiS web, allo stato attuale consta che:
   n. 1 intervento è da avviare per un importo di euro 3.290.000,00;
   n. 4 interventi sono in fase di progettazione per un importo di euro 17.680.000,00;
   n. 35 interventi con progettazione ultimata per un importo di euro 71.840.000,00;
   n. 44 interventi in esecuzione per un importo di euro 99.780.000,00;
   n. 2 interventi conclusi per un importo di euro 2.100.000,00.

  Dai dati presenti sul sistema di monitoraggio ReNDiS risultano, pertanto, 5 interventi in ritardo di attuazione e che saranno presumibilmente soggetti alla procedura di revoca e di contestuale rifinalizzazione del finanziamento statale, ai sensi dell'articolo 1, comma 111, della legge n. 147 del 2013.
  Per quanto attiene agli interventi finanziati dai precedenti programmi di mitigazione del rischio idrogeologico nel periodo 1998-2008 in Puglia, sono stati trasferiti complessivamente circa 105 milioni di euro, per 121 interventi localizzati sull'intero territorio regionale.
  Dei suddetti 121 interventi, 10 risultano in progettazione, 11 in esecuzione e 100 conclusi, quest'ultimi per un importo corrispondente di euro 86.220.881,00.
  Risulta avviata un'unica procedura di revoca del finanziamento statale ai sensi del decreto-legge n. 133 del 2014 per l'intervento «Scogliera al piede della falesia perimetrata a rischio R4» nelle Isole Tremiti per un importo di euro 700.000,00, che risulta, attualmente, in fase di progettazione.

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ALLEGATO 5

5-05883 Castiello: Sulle autorizzazioni relative alle prospezioni nel Mar Adriatico dinanzi alle coste pugliesi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  I provvedimenti di VIA citati dagli Onorevoli interpellanti riguardano le attività di prospezione geofisica di determinate aree in mare, preliminari rispetto ad eventuali attività di ricerca e produzione di idrocarburi che potranno essere realizzate in futuro, previe ulteriori e distinte «valutazioni di impatto ambientale».
  Le prospezioni in argomento, vagliate con esito positivo nel procedimento VIA e non ancora autorizzate dal Ministero dello sviluppo economico, mirano infatti a stabilire se nelle aree citate siano presenti idrocarburi e in quale quantità, con lo studio preliminare della struttura geologica del sottosuolo, mediante l'emissione di onde acustiche rivolte verso il fondale e prodotte al largo, al fine di acquisire dati ed elementi utili per l'eventuale successiva fase di ricerca.
  Allo stato, non vi è rischio significativo di inquinamento ambientale, né tantomeno per la salute dei cittadini.
  Inoltre, in tale fase progettuale non è prevista alcuna installazione di piattaforme, che invece potranno eventualmente essere allocate solo a seguito di riscontri positivi delle prospezioni citate e, comunque, fra diversi anni, previa nuova valutazione di impatto ambientale e ulteriore diversa autorizzazione da parte del Ministero dello sviluppo economico.
  Da quanto detto, appare chiaramente che l'autorizzazione finale all'avvio delle attività di prospezione oggetto del presente sindacato ispettivo – che in Italia non sono vietate ma considerate con attenzione (da ultimo con il cosiddetto decreto-legge «Sblocca Italia») pur in un quadro di grandi cautele – spetta al Ministero dello sviluppo economico, preposto appunto alla finale valutazione comparativa dei diversi interessi pubblici incisi o comunque interessati da dette attività, comprese le vocazioni territoriali e i modelli di sviluppo di volta in volta da promuovere.
  Il Ministero dell'ambiente svolge, assieme al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, una funzione di valutazione endoprocedimentale degli impatti, anche potenziali, di dette attività sugli ecosistemi e sulle matrici ambientali interessate, oltre che sul paesaggio e sui valori culturali, mediante un'attenta valutazione di tutte le componenti interessate dal progetto.
  Per quanto riguarda gli orientamenti delle Amministrazioni locali, si evidenzia che nell'ambito della procedura di VIA già effettuata sono state valutate e considerate tutte le osservazioni pervenute sia da parte delle amministrazioni coinvolte che dai privati cittadini.

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ALLEGATO 6

5-05884 Terzoni: Sulle iniziative a tutela del sito di Cercemaggiore in Molise.

TESTO DELLA RISPOSTA

  A seguito di talune notizie di stampa concernenti una situazione di presunta contaminazione ambientale di natura radioattiva in località Capoiaccio del Comune di Cercemaggiore, il Ministero dell'ambiente provvedeva a chiedere elementi informativi alle Autorità locali.
  Tempestivamente la Prefettura di Campobasso forniva dettagliate informazioni, corredate dei risultati degli accertamenti analitici condotti dall'ARPA Molise, in esito ai quali veniva dedotto che la radioattività, presente nelle aree in cui erano state realizzate le vasche di decantazione delle acque provenienti dai pozzi, deriva dai cosiddetti NORM (Naturally Occurring Radioactive Materials), cioè materiali generalmente non considerati radioattivi ma che contengono radionuclidi naturali in concentrazioni superiori alla media della crosta terrestre, tali da provocare un aumento significativo dell'esposizione a radiazioni ionizzanti della popolazione e dell'ambiente. Tale situazione si riscontra in numerose attività industriali quali, ad esempio, le estrazioni petrolifere, come nel caso di specie.
  A seguito di una riunione tecnica svoltasi nel giugno 2014, è stata affermata la competenza della prefettura di Campobasso per quanto concerne l'adozione dei provvedimenti di cui all'articolo 126-bis del decreto legislativo n. 230 del 1995, in tema di esposizioni prolungate a radiazioni ionizzanti dovute agli effetti di una attività lavorativa non più in atto, mentre per la gestione della contaminazione da benzene e diclorometano, sono competenti il Comune, la Provincia e la Regione territorialmente competenti ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Dal canto suo, la prefettura di Campobasso ha provveduto a nominare una commissione tecnica di supporto che, nella prima riunione del 14 novembre 2014, ha esaminato le risultanze delle analisi preliminari svolte nel sito da parte di ISPRA, Vigili del fuoco e ARPA Molise, decidendo, nell'occasione, di effettuare ulteriori mirati accertamenti sulle falde acquifere, volti ad escludere la presenza di anomale concentrazioni di radionuclidi di origine naturale rilevati in alcuni punti dell'area.
  Nel far presente che, allo stato, permane il provvedimento cautelare già adottato dal sindaco di Cercemaggiore nel giugno 2014, con il quale è stato inibito l'accesso all'area, opportunamente recintata e delimitata da apposita segnaletica, nonché interdetto il pascolo di bestiame e l'utilizzo di colture alimentari, la prefettura di Campobasso, opportunamente interpellata per gli aggiornamenti del caso, ha comunicato che proprio per questa stessa mattina è stata programmata, e dovrebbe essere quindi in corso di svolgimento, la seconda riunione della predetta commissione tecnica.

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ALLEGATO 7

5-05885 Pellegrino: Sull'impatto ambientale del terminale di rigassificazione di Monfalcone.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il progetto cui fanno riferimento gli Onorevoli interroganti è stato presentato dalla Smart Gas S.p.A. ed è relativo alla costruzione e all'esercizio del terminale di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione del GNL e delle opere connesse nel porto di Monfalcone, al fine di incrementare la capacità di importazione del GNL in Italia.
  La relativa istruttoria tecnica, cui provvede la commissione tecnica VIA/VAS, ha avuto avvio il 23 luglio 2014 ed è attualmente in corso.
  All'esito di essa, sarà cura del Ministro dell'ambiente adottare, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, il provvedimento di compatibilità ambientale, eventualmente con prescrizioni, ovvero di negazione, rigettando la domanda.
  Anche sulla base di detto provvedimento, sarà poi cura del competente Ministero dello sviluppo economico rilasciare la pertinente autorizzazione alla realizzazione dell'impianto.
  Per quanto nello specifico chiedono di conoscere gli interroganti, tuttavia, spiace comunicare di non essere in grado, allo stato, di fornire alcun elemento conoscitivo utile. Ciò per due ragioni, entrambe dirimenti.
  La prima, in quanto le valutazioni, anche istruttorie, sul progetto presentato dai proponenti sono rimesse alla responsabilità della commissione tecnica VIA/VAS, rimanendo esclusi il Ministero e le proprie strutture da qualsiasi competenza in materia di valutazione tecnica del progetto, ovvero degli eventuali impatti ambientali derivanti dalla sua realizzazione.
  La seconda, in quanto risultano essere ancora in corso le valutazioni istruttorie rimesse appunto alla detta Commissione – come già anticipato – per cui, allo stato, si ignora nel modo più assoluto quali possano essere i pertinenti esiti, per quanto attiene sia al punto specifico segnalato dagli interroganti sia, più complessivamente, all'intero progetto.

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ALLEGATO 8

5-05886 Segoni e Barbanti: Sulla proroga delle ordinanze contingibili e urgenti emesse dalla giunta regionale della Calabria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel premettere che il settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella regione Calabria, da anni versa in grave situazione di crisi, tanto che nel 1997 è stato dichiarato lo stato di emergenza e nominato un Commissario straordinario delegato alla gestione dell'emergenza, situazione protrattasi fino al 31 dicembre 2011 anche se di fatto è ancora in atto la fase di rientro all'ordinario, si rappresenta quanto segue.
  Il Commissario delegato, in virtù dei poteri conferitigli, è in grado di provvedere anche in deroga ad ogni disposizione vigente, nei limiti e con i criteri indicati nel decreto di dichiarazione dello stato di emergenza.
  Le azioni svolte dai Commissari succedutisi negli anni hanno riguardato: la gestione degli impianti di smaltimento, la valorizzazione e il recupero energetico, l'adeguamento delle discariche, la realizzazione di impianti di compost e recupero inerti.
  Tuttavia, nel chiarire che il Ministero dell'ambiente non partecipa al procedimento amministrativo per il rilascio dei titoli autorizzativi degli impianti di smaltimento o di recupero dei rifiuti che è in capo alla Regione, in merito al raggiungimento dei limiti dei poteri emergenziali, che la legge stabilisce in 18 mesi di proroga e che sarebbero stati superati, si rappresenta che non appena è giunta comunicazione dell'ordinanza n. 53 dello scorso 13 maggio che ha concretizzato il superamento del suddetto termine, la competente Direzione generale del Ministero dell'ambiente ha provveduto a segnalare la questione al presidente della regione Calabria e al responsabile del Dipartimento ambiente e territorio della regione.
  Tuttora si è in attesa di conoscere i provvedimenti che la Regione intenda assumere in autotutela e per il rientro al regime ordinario.
  Sulla base degli elementi che il presidente della Regione formulerà in risposta alla segnalazione inoltrata, si valuteranno le iniziative opportune, comprese quelle per garantire la raccolta differenziata, il riutilizzo, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti, da adottare, se necessario, anche in via sostitutiva.