CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 giugno 2015
461.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04011 Catalano: Modalità di finanziamento delle opere di manutenzione straordinaria della rete ferroviaria e di redazione del piano di ammodernamento dell'infrastruttura ferroviaria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione al finanziamento da 950 milioni di euro per la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria di cui alle dichiarazioni dell'Amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Rete Ferroviaria Italiana segnala che si tratta di un finanziamento diretto fra la Repubblica Italiana e la BEI finalizzato a fornire la provvista per finanziare i contributi pubblici, trasferiti dal Ministero dell'economia e delle finanze a RFI per il programma di Manutenzione Straordinaria della rete ferroviaria, in forza del Contratto di Programma Servizi 2012-2014, approvato con decreto del MIT 14 maggio 2014.
  In particolare, RFI segnala di non aver richiesto alcun finanziamento alla BEI per la manutenzione straordinaria. Le attività di manutenzione straordinaria della rete ferroviaria sono infatti finanziate dallo Stato a RFI sulla base di uno specifico Contratto di Programma-Servizi e RFI è il realizzatore degli interventi infrastrutturali destinatari finali del finanziamento. Quest'ultimo è stato deliberato nel gennaio scorso dalla BEI a favore della Repubblica Italiana, a seguito di accordo per la concessione del prestito. RFI è stata poi coinvolta nel percorso di finanziamento in quanto titolare della realizzazione degli interventi destinatari finali del finanziamento. In tale qualità, RFI ha sottoscritto, contestualmente all'accordo tra la Repubblica Italiana e la BEI, un Contratto di progetto con il quale ha assunto impegni per la realizzazione degli interventi finanziati. In ogni caso l'operazione non risulta rientrare nei finanziamenti connessi alla connecting europe facility.
  Circa le tratte oggetto di manutenzione straordinaria, RFI riferisce che si tratta degli interventi oggetto del Contratto di Programma Servizi 2012-2014, approvato con il citato decreto ministeriale, e pertanto riferiti alla totalità della rete nazionale.
  Per quanto riguarda il Piano di ammodernamento dell'infrastruttura ferroviaria, la competente Direzione generale del MIT segnala che la redazione dello schema di Piano è in fase di conclusione e che, come è noto, verrà sottoposto all'attenzione delle associazioni di categoria del settore prima della pubblicazione, come previsto dal decreto legge 133 del 2014.
  Tale schema riporta gli interventi in corso e programmati sull'infrastruttura ferroviaria nazionale, in coerenza con gli altri atti di programmazione e, in particolare, con il Contratto di Programma – parte investimenti 2012-2016.

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ALLEGATO 2

5-04833 Anzaldi: Assenza di uno specifico regime sanzionatorio per le violazioni commesse dagli aerei a pilotaggio remoto.
5-04879 Anzaldi: Assenza di uno specifico regime sanzionatorio per le violazioni commesse dagli aerei a pilotaggio remoto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni n. 5-04833 e n. 5-04879 in quanto vertono su medesimo argomento.
  I dispositivi volanti a pilotaggio remoto costituiscono una vasta gamma di apparecchi, già congegnati per specifiche esigenze militari e scientifiche, utilizzati senza la presenza del pilota a bordo e giuridicamente definiti, in campo nazionale, aeromobili.
  Con l'esponenziale evoluzione tecnologica e l'ampia tipologia di mezzi in commercio, oggi disponibili a costi estremamente contenuti, i cosiddetti droni trovano largo impiego nei campi più diversi, tanto da essere oramai molto diffusi a livello mondiale, anticipando un'importante occasione di sviluppo tecnologico e industriale in numerosi settori produttivi.
  Per disciplinare il settore, il 16 dicembre 2013 l'Ente Nazionale dell'Aviazione Civile (ENAC) ha emanato un Regolamento tecnico contenente le linee guida relative alle procedure in materia dei permessi di volo rilasciati a cura dello stesso Ente.
  Tuttavia, come anche il Ministero dell'interno rileva, il documento riporta esclusivamente aspetti di safety – intesi come pubblica incolumità - che fanno capo all'ENAC e, nell'ambito dell’iter amministrativo necessario al rilascio dell'autorizzazione ai soggetti richiedenti le abilitazioni, non è prevista alcuna comunicazione all'Autorità di Pubblica Sicurezza, né tanto meno la richiesta di un parere; inoltre, è prevista la possibilità di effettuare sorvoli, seppur parziali, su infrastrutture critiche e su luoghi in cui vi siano assembramenti di persone.
  È stata pertanto ravvisata la necessità di istituire un Tavolo tecnico interforze e interdisciplinare presso il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno – cui partecipano MIT, Ministero difesa ed ENAC – per la disamina degli aspetti di regolamentazione e autorizzazione per l'uso dei Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) e degli aeromodelli.
  Nel contempo, è stata condivisa la preoccupazione per i possibili riflessi connessi alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, riguardo all'utilizzo improprio delle suddette apparecchiature e dell'uso illecito delle stesse, vista anche la mancanza di un relativo sistema sanzionatorio.
  Quindi, come riferisce il Ministero dell'interno, una approfondita analisi di settore ha consentito di compilare un Vademecum - Prontuario destinato agli Operatori di polizia nell'espletamento delle attività d'istituto.
  Sono tuttora in corso le attività del tavolo tecnico per l'individuazione di tipiche condotte di volo, graduarne la pericolosità e associare ad esse l'opportuno regime autorizzatorio procedendo anche all'esame tecnico giuridico e all'eventuale qualificazione di nuove fattispecie sanzionatorie.

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ALLEGATO 3

5-04849 Latronico: Iniziative volte all'inserimento dell'aviosuperficie «Enrico Mattei» di Pisticci (MT) tra gli scali di interesse nazionale all'interno del piano nazionale degli aeroporti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il processo di individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, ai sensi dell'articolo 698 del Codice della navigazione, ha visto una proposta iniziale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, contenuta nell'Atto di pianificazione della rete aeroportuale nazionale e delle azioni di razionalizzazione ed efficientamento del settore e dei relativi servizi adottato il 25 settembre 2014.
  In tale proposta, era stato previsto che gli aeroporti di interesse nazionale fossero considerati tali purché realizzassero, tra l'altro, due condizioni consistenti, sostanzialmente, nella specializzazione dello scalo funzionale al sistema di bacino in cui lo stesso risulta inserito e nel raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario, anche tendenziale, e di adeguati indici di solvibilità patrimoniale.
  Al predetto Atto di pianificazione è conseguita una prima delibera del Consiglio dei Ministri del 30 settembre 2014, di approvazione dello schema di decreto del Presidente della Repubblica, che ha accolto le linee guida del predetto Atto di pianificazione.
  Su tale schema di decreto del Presidente della Repubblica, il 19 febbraio scorso, è stata acquisita l'intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, per poter procedere, sentita l'Agenzia del demanio e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, all'emanazione del definitivo decreto del Presidente della Repubblica che individua, in base alla suddetta norma del Codice della navigazione, gli aeroporti di interesse nazionale.
  Attualmente, il Piano, come noto, è all'esame delle competenti Commissioni parlamentari di Camera e Senato.
  All'esito dei pareri, il Governo, in sede di esame definitivo, esaminerà le indicazioni del Parlamento al fine di adottare il decreto del Presidente della Repubblica previsto dal citato articolo 698 del Codice della navigazione.

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ALLEGATO 4

5-05259 D'Attorre: Declassamento dell'ufficio della motorizzazione civile di Catanzaro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli obiettivi generali di spending review che hanno originato la recente riorganizzazione delle strutture del MIT hanno imposto una riduzione degli uffici dirigenziali che, al fine di garantire comunque la precedente capillarità dei servizi di motorizzazione, ha comportato la necessità di articolare in sezioni i residui uffici di livello dirigenziale.
  Il criterio per l'individuazione della sede dei 26 residui uffici dirigenziali territoriali – comprensivi di Centri prova autoveicoli e Uffici speciali trasporti a impianti fissi – è stato, in primo luogo, quello del numero di servizi erogati a favore dell'utenza e, in subordine, quello dell'equilibrio territoriale in termini di distanza fisica dalle sezioni coordinate.
  In particolare, per quanto attiene specificatamente agli uffici di Reggio Calabria e di Catanzaro, si rappresenta la netta prevalenza del primo (+40 per cento nel triennio 2012-2014) sul secondo, in termini di numero di servizi erogati.
  Quanto, poi, ai servizi maggiormente time consuming per gli uffici della motorizzazione, la prevalenza delle operazioni effettuate dall'ufficio di Reggio Calabria è ancora più netta: +100 per cento per revisioni e +55 per cento per esami di patente effettuati nell'ultimo triennio.
  La riorganizzazione degli uffici, comunque, non si è limitata alla semplice aggregazione di più sedi coordinate (sezioni) sotto la direzione di un unico dirigente, ma mira anche all'obiettivo più ampio di porre in essere le condizioni abilitanti per l'attivazione di sinergie operative fra le diverse sedi e finalizzate ad offrire, a parità di risorse umane disponibili, un livello più elevato di servizio agli utenti.
  Stanti i vincoli imposti dalle norme di revisione della spesa e nello spirito di razionalizzazione sopra descritto, appare secondario il luogo fisico, che pure va definito, dove prevalentemente risiede il Direttore di ciascun ufficio.

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ALLEGATO 5

5-05675 Segoni: Interferenze tra treni ad alta velocità e treni regionali nel sistema ferroviario toscano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In premessa, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) evidenzia che l'offerta programmata di treni regionali istradati sulla linea DD da/per Firenze Campo Marte è rimasta invariata nel corso degli ultimi anni, nonostante l'incremento dei treni AV. Infatti, nell'orario di servizio vigente, il volume di traffico giornaliero di treni regionali risulta mediamente pari a 38 treni/giorno (tra 1o Bivio Valdarno Nord e Firenze Campo Marte), identico a quanto previsto nell'orario di servizio 2008/2009 sulla medesima tratta.
  L'assegnazione delle tracce, i relativi criteri di priorità e la disciplina di eventuali incompatibilità fra servizi di pari priorità avvengono nel pieno rispetto delle regole, peraltro riportate nel Prospetto Informativo Rete.
  RFI elabora la programmazione del modello di offerta a seguito di un processo che tiene conto delle richieste dei vari soggetti coinvolti. Ciò vale, ovviamente, anche per i servizi di trasporto regionale per le linee citate nell'interrogazione, per le quali l'offerta programmata discende principalmente dalle deliberazioni e dalle attività in materia di politiche dei trasporti messe in atto dalla Regione Toscana. In particolare, l'Accordo Quadro fra Regione Toscana ed RFI è in fase di definizione e la sua sottoscrizione è prevista entro la fine del 2015.
  Per quanto riguarda le soluzioni adottate nella gestione della circolazione, i criteri di risoluzione dei conflitti sono deducibili dalle norme di esercizio vigenti, che costituiscono parte integrante dell'orario di servizio.
  Pertanto, la specificazione riportata nel Protocollo d'Intesa sottoscritto lo scorso 10 aprile tra Regione Toscana ed RFI, così come richiamata dagli interroganti, si pone in conformità alle norme vigenti e alle consuetudini operative.
  L'adozione di provvedimenti di deviazione non è necessariamente riconducibile agli obiettivi di puntualità dei treni AV e, quando necessaria, evidenzia il mancato rispetto della programmazione per perturbazioni di circolazione legate a cause di diversa natura.
  Nell'ambito delle azioni operative per il contenimento della propagazione dei ritardi al di fuori dell'area dove si sono generate le perturbazioni, è in genere ragionevole privilegiare la corsa dei treni che proseguono su altre linee e altri nodi, il cui ritardo può diventare critico per un maggiore numero di treni interferiti.
  In fase di programmazione, RFI è tenuta a porre in atto tutti gli accorgimenti tecnici per soddisfare il maggior numero possibile di richieste di servizi, con l'obiettivo di garantire l'utilizzo ottimale della capacità disponibile sull'infrastruttura ferroviaria nazionale. Tra tali tecniche, la specializzazione delle linee per categorie di velocità è uno strumento basilare per sfruttare appieno le potenzialità dei sistemi di distanziamento.
  Per quanto riguarda il richiamato studio di fattibilità «per verificare l'incremento delle capacità ferroviarie e del mantenimento dei treni regionali esistenti» nella tratta Firenze Rovezzano-Figline Valdarno, RFI ricorda che tali obiettivi sono stati mantenuti nella programmazione Pag. 156dell'offerta effettuata su tale tratta da RFI anche negli anni successivi al 2009.
  Quanto, poi, alla sperimentazione in esercizio di un sistema di distanziamento a «sezioni ridotte» sulla tratta Rovezzano – Campo di Marte sono state sviluppate di recente soluzioni tecnologiche innovative; al termine della fase di sperimentazione, tali soluzioni potranno essere estese ad altri contesti di «infrastruttura a capacità limitata», in relazione alle previsioni di sviluppo del Contratto di Programma e ai sensi del Prospetto Informativo della Rete, conformemente alle risorse finanziarie disponibili.
  In merito alla possibilità di utilizzare materiali del servizio regionale in grado di raggiungere velocità di 200 km/h, tale valutazione è in capo alle Imprese Ferroviarie erogatrici del servizio. Tali performance sono pienamente compatibili con le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche sulla direttissima a sud del Posto di Movimento Rovezzano.
  Per quanto riguarda l'eventuale conversione della linea direttissima a 300 km/h, le possibilità di attuazione di tale intervento sono in corso di approfondimento con le preposte strutture di RFI. Nel frattempo sono in via di affidamento i lavori propedeutici per l'attrezzaggio di detta linea con ERTMS – liv2 e ACC-M (il sistema di distanziamento, sicurezza e controllo/comando usato sulla rete AV/AC italiana), nonché per il potenziamento delle sottostazioni elettriche.