CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 giugno 2015
457.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Decreto-legge 51/2015: Disposizioni urgenti in materia di rilascio dei settori agricoli in crisi di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali. C. 3104 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il decreto-legge 51/2015 recante «Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali (C. 3104 Governo)»;
   valutate positivamente le disposizioni introdotte, in particolare le misure in favore delle imprese agricole che hanno subito danni a causa dell'infezione del batterio della «xylella fastidiosa» che ha colpito una parte importante del patrimonio olivicolo, nonché le disposizioni in favore delle imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità nel corso dell'anno 2014 e fino alla data di entrata in vigore del provvedimento;
   ritenuto che:
    all'articolo 5, comma 1, primo periodo, le misure ivi previste per le imprese agricole danneggiate da eventi alluvionali andrebbero previste anche per le imprese agricole colpite da altre calamità naturali;
    andrebbe garantita una adeguata tutela anche alle imprese olivicole danneggiate negli ultimi anni da altre forme di infezione e da altre fitopatie che hanno colpito gli alberi di olivo, quali la «mosca olearia»;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire misure a tutela delle imprese agricole produttrici di olio rispetto alle infezioni e alle fitopatie verificatesi negli ultimi anni, con riferimento non solo a quelle provocate dalla «xylella fastidiosa», ma anche a quelle cagionate dalla «mosca olearia»;
   b) all'articolo 5, comma 1, primo periodo, valuti la Commissione di merito l'opportunità di estendere le misure ivi contemplate anche alle imprese agricole danneggiate da altre calamità naturali diverse dalle alluvioni.

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ALLEGATO 2

Schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, di attuazione della direttiva 2009/29/CE che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra. Atto n. 155.

PROPOSTA DI PARERE PRESENTATA DALLA RELATRICE

  La VIII Commissione,
   esaminato lo schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, di attuazione della direttiva 2009/29/CE che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (Atto n. 155);
   valutate positivamente le disposizioni del provvedimento in esame, volte ad adeguare le definizioni della disciplina nazionale, di cui al decreto legislativo n. 30 del 2013, alla normativa europea, della quale viene chiarito l'ambito di applicazione;
   evidenziato che:
    un sistema efficace di regole e disincentivi economici alla produzione di emissioni climalteranti è essenziale per assicurare l'attuazione delle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, orientando in modo opportuno le scelte di investimento delle imprese e garantendo un maggior rispetto dell'ambiente;
    il sistema EU-ETS ha vissuto un periodo di sostanziale inefficacia con il crollo del valore delle quote di CO2 ammesse allo scambio, che ha reso necessaria una riforma dello stesso sistema a livello comunitario;
    è stato raggiunto nel mese di maggio un accordo tra Parlamento europeo e Consiglio dei ministri dell'Unione europea per arrivare ad una riforma efficace del sistema EU-ETS e anticiparne l'attuazione al 2019, anziché al 2012 come inizialmente previsto;
    rimane da valutare la possibilità di altre misure fiscali che gravino opportunamente sulle attività che determinano gravi esternalità negative e pesanti impatti in termini di aumento della temperatura media globale;
    è opportuno dare soluzione tempestiva alla richiesta di rimborso spettante ai nuovi entranti;
    è opportuno allineare con maggiore aderenza la normativa italiana alla decisione europea 2011/278/CE con particolare riferimento alle definizione di cessazione totale o parziale di attività di un impianto che produce emissioni climalteranti e alle modifiche di funzionamento di tali impianti;
    è opportuno avviare un confronto tra l'esperienza italiana e quanto avviene in altri Paesi come la Germania o il Regno Unito riguardo alla compensazione dei costi indiretti della CO2 a vantaggio delle industrie maggiormente energivore;
   rilevato che:
    l'articolo 18 della direttiva 2003/87/CE prevede che gli Stati membri designino un'Autorità nazionale competente per la gestione del complesso sistema di scambio quote EU-ETS;Pag. 109
    l'articolo 10, comma 3, lettera i), della medesima direttiva prevede che parte dei proventi derivanti dalle aste delle quote di CO2 destinati a finalità ambientali può essere utilizzato per «coprire spese amministrative connesse alla gestione del sistema comunitario»;
    l'articolo 4, comma 15, del decreto legislativo n. 30 del 2013 prevede che il Comitato ETS, in qualità di Autorità nazionale competente, svolga le proprie funzioni senza che ai componenti venga riconosciuto alcun emolumento, compenso, né rimborso spese;
    in considerazione dei numerosi e rilevanti compiti affidati al Comitato ETS, andrebbe garantito dai membri del Comitato un impegno costante e continuativo più facilmente reperibile da figure professionali esperte con adeguato riconoscimento economico;
    il riconoscimento di una spesa per il funzionamento del Comitato ETS consentirebbe di mantenere in capo a quest'ultimo la funzione di irrogazione delle sanzioni senza trasferire la completa gestione delle procedure ai prefetti, come previsto all'articolo 1, comma 9, lettera f);
   sottolineata la necessità che il Governo operi in tutte le sedi per rafforzare le misure di riforma del sistema EU-ETS previste in sede comunitaria e per definire ulteriori misure fiscali di tassazione del carbonio, in modo da costruire un sistema di regole e disincentivi economici coerente e stabile nel tempo, che consenta di incentivare la trasformazione dell'economia verso una economia a bassissime emissioni di carbonio;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) all'articolo 1, comma 9, sia soppressa la lettera f), al fine di mantenere in capo al Comitato la funzione di irrogazione delle sanzioni;
   2) si integri lo schema di decreto prevedendo all'articolo 1, comma 2, la seguente lettera « i) al comma 15 le parole «del predetto Comitato e» siano soppresse», in modo da garantire un riconoscimento economico ai componenti del Comitato in linea con quanto disposto dalla direttiva;
   3) si preveda la possibilità di assegnare i rimborsi spettanti ai ’nuovi entranti’ in tempi congrui;
   4) si provveda a coordinare, ove necessario, gli articoli 20, 21, 22, 23, 24 25 e 26 del decreto legislativo n. 30 del 2013 alla decisione 2011/278/UE per dare massima efficacia al sistema di disincentivo economico alle emissioni climalteranti evitando oneri impropri alle imprese italiane.

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ALLEGATO 3

5-05685 Matarrese: iniziative del Governo in merito al completamento delle opere pubbliche incompiute.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'articolo 44-bis del decreto-legge 6 dicembre del 2011, n. 201, ha istituito presso il MIT l'elenco-anagrafe delle opere pubbliche incompiute, con la finalità di coordinare, a livello informativo e statistico, i dati su dette opere in possesso delle diverse amministrazioni statali, regionali e locali, così da attivare uno strumento conoscitivo volto ad individuare, in modo razionale ed efficiente, le soluzioni ottimali per l'utilizzo di tali opere attraverso il completamento ovvero il riutilizzo ridimensionato delle stesse, anche con diversa destinazione rispetto a quella originariamente prevista.
  In merito alle iniziative ad oggi intraprese, segnalo che il decreto Sblocca Italia (n. 133 del 2014, articolo 4, comma 1) ha stabilito che al fine di favorire la realizzazione delle opere segnalate dai Comuni alla Presidenza del Consiglio dei ministri dal 2 al 15 giugno 2014 e di quelle inserite nel predetto elenco-anagrafe, per le quali la problematica emersa attenga al mancato concerto tra Amministrazioni interessate al procedimento amministrativo, è data facoltà di riconvocare la Conferenza di Servizi per il riesame dei pareri ostativi alla realizzazione delle stesse opere.
  Inoltre, con decreto ministeriale del 24 ottobre 2014 l'elenco delle Opere incompiute è divenuto parte integrante della programmazione triennale e annuale dei lavori pubblici, prevedendo, tra l'altro, che le amministrazioni aggiudicatrici che hanno individuato le opere incompiute di rispettiva competenza, tengano conto delle stesse ai fini della redazione del programma triennale, ovvero dei suoi aggiornamenti annuali, in conformità agli obiettivi assunti come prioritari.
  Quanto alle ulteriori iniziative, è in via di elaborazione uno schema di provvedimento teso, fra l'altro, a fornire supporto agli Enti locali per il superamento delle criticità procedimentali ed economico-finanziarie determinanti l'incompiutezza delle opere, nonché misure innovative per consentire l'utile reperimento di risorse finanziarie anche attraverso l'attivazione di un fondo specifico per il completamento di quelle opere connotate da una prioritaria valenza istituzionale e strategica.

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ALLEGATO 4

5-05686 Grimoldi: sul completamento della Caserma dei Carabinieri di Sarezzo (BS).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con decreto ministeriale del 9 gennaio 2015, è stato approvato il programma degli interventi di beni immobiliari demaniali di competenza dei Provveditorati interregionali alle opere pubbliche per un finanziamento complessivo di 50 milioni di euro, in attuazione dell'articolo 3, comma 3, del decreto-legge Sblocca Italia.
  Posso confermare che in tale programma sono state inserite provviste finanziarie pari a 1,8 milioni di euro destinate al completamento delle caserme dei Carabinieri di Sarezzo, Pontoglio e Flero.
  Ad oggi si è in attesa dell'istituzione del nuovo capitolo di bilancio da parte del MEF, cui far confluire le risorse complessive per tutti gli interventi previsti nel citato decreto ministeriale.
  Non appena tale procedura sarà perfezionata, si provvederà immediatamente all'assegnazione al competente Provveditorato interregionale per la Lombardia e l'Emilia Romagna.

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ALLEGATO 5

5-05687 Pellegrino: intendimenti del Governo in merito al progetto noto come «Traforo di Santa Augusta» nell'area di Vittorio Veneto (TV).

TESTO DELLA RISPOSTA

  La variante alla SS 51 di Vittorio Veneto è stata suddivisa in due stralci: La Sega-Rindola, attualmente in costruzione, e Rindola-Savassa che non ha, ad oggi, alcuna copertura finanziaria.
  Con il 1o stralcio si realizzerà la tangenziale esterna al centro di Vittorio Veneto e sarà possibile liberare il centro storico (borgo antico di Serravalle) dai flussi veicolari che insistono su Vittorio Veneto fluidificando, nel contempo, la viabilità lungo la SS 51.
  A tal fine è stata prevista una strada di categoria C1 (una corsia per senso di marcia e banchine laterali) lunga circa 2,4 km. L'intervento, che ha un costo complessivo di 64,4 milioni di euro, comprende la realizzazione di una galleria naturale (galleria S. Augusta) di 1,5 km.
  Il progetto definitivo è stato approvato nel 2005, in Conferenza dei Servizi, da parte di tutti gli Enti interessati all'infrastruttura. Nel 2009 l'opera è stata interamente finanziata (Contratto di Programma ANAS 2009) e, nel maggio dello stesso anno, l'ANAS ha approvato il progetto definitivo dichiarando la pubblica utilità, con l'avvio delle procedure espropriative e l'acquisizione di una parte delle aree interessate dall'intervento attraverso la cessione volontaria di 25 proprietari, con i quali è stata concordata, mediante accordo bonario, l'indennità da liquidare. Nel successivo agosto, ANAS ha bandito la gara per l'appalto integrato dell'opera e il 25 marzo 2011 la stessa è stata aggiudicata.
  Durante la stesura del progetto esecutivo, alcuni abitanti di Vittorio Veneto interessati dagli espropri, hanno promosso un ricorso al TAR del Veneto avverso tutti i provvedimenti di approvazione del progetto definitivo; l'istanza è stata respinta con sentenza n. 1123/2012. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 3112/2013, nell'accogliere il ricorso in appello, ha dichiarato nulli alcuni atti approvativi del progetto, rilevando la necessità di acquisire la Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) e la relazione geologica relativa al rischio sismico.
  La citata sentenza non è, quindi, intervenuta sulle scelte progettuali e di tracciato, individuate dall'ANAS con la condivisione di tutte le Amministrazioni coinvolte nel procedimento approvativo, ma ha, esclusivamente, definito incompleto il progetto per l'assenza della VINCA e della relazione sismica.
  A seguito della sentenza del Consiglio di Stato, il progetto è stato integrato con la relazione sismica ed è stata avviata la VINCA, presso la Regione Veneto, conclusasi con esito positivo (Delibera Giunta Regione Veneto del 23 luglio 2013).
  In data 16 agosto 2013 l'ANAS ha reso pubblico l'avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità; a seguito di tale notifica sono pervenute alla stessa ANAS quattro osservazioni, totalmente controdedotte, che non hanno generato la necessità di apportare variazioni al progetto. L'ANAS ha poi approvato il progetto esecutivo dichiarando la pubblica utilità dell'opera e ha rinviato la sua efficacia alla stessa data di chiusura dei termini stabiliti dalla normativa sugli espropri.
  I lavori sono stati consegnati all'appaltatore il successivo ottobre 2013.
  La provincia di Treviso ha poi approvato la variante urbanistica che ha introdotto Pag. 113nel PRG del comune di Vittorio Veneto il tracciato del progetto esecutivo del primo stralcio. In data 16 dicembre 2013 è stato presentato un nuovo ricorso al TAR del Veneto contro la delibera dell'ANAS relativa all'approvazione del progetto esecutivo, le delibere di adozione e approvazione della variante urbanistica degli Enti Locali ed altri provvedimenti relativi al procedimento.
  Il TAR, con sentenza n. 920/2014 nell'accogliere parzialmente il citato ricorso ha ribadito che la valutazione circa l'esistenza di soluzioni alternative era già stata esaminata dalla precedente sentenza di questo Tribunale nell'ambito della quale si era già avuto modo di evidenziare come detta fattispecie attenga al merito dell'azione amministrativa e non sia suscettibile di una valutazione, se non per i tradizionali profili in materia di eccesso di potere, peraltro insussistenti nel caso di specie.
  La citata sentenza n. 920/2014, non avendo reso inefficaci i provvedimenti emessi, relativi alla localizzazione dell'opera e agli espropri, ha consentito all'ANAS di completare le attività propedeutiche all'avvio dei lavori del 1o stralcio La Sega-Rindola.
  Da ultimo, risulta utile evidenziare, che la mancata realizzazione dell'opera comporterebbe sia per l'ANAS che per gli Enti Territoriali interessati, un grave pregiudizio patrimoniale, considerati gli impegni finanziari assunti con gli espropriati, l'Impresa esecutrice, che ha già dato corso ai lavori investendo ingenti risorse tecnico-economiche, e con i professionisti coinvolti nell'intero procedimento.

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ALLEGATO 6

5-05688 Castiello: intendimenti del Governo in merito alla realizzazione della Tangenziale est di Lucca.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Senza ripercorrere l’iter relativo all'ammodernamento e al potenziamento del collegamento Modena-Lucca, ben noto agli Interroganti, ricordo che l'intervento, che ha come fine principale quello di migliorare la circolazione lungo la SS 12 e ridurre l'impatto ambientale del traffico sul centro abitato di Lucca, si sviluppa su un tratto di circa 30 km e consiste nell'adeguamento della viabilità esistente e nella realizzazione di nuovi tratti di strada di categoria C1 (strada con una corsia per senso di marcia e banchine laterali, larga complessivamente 10,50 m).
  I finanziamenti complessivi assegnati ammontano, ad oggi, a 78 milioni di euro (61 milioni di euro finanziati con il Contratto di Programma Anas 2014 e 17 milioni di euro finanziati dalla Regione con i fondi della legge regionale n. 77 del 2013) e potranno essere utilizzati per la realizzazione di un primo stralcio funzionale.
  Quanto alle linee strategiche che caratterizzano il PIS 2015, emerge una concentrazione sulle opere essenziali e di rilevanza nazionale necessarie alla competitività del Paese a alla mobilità intelligente nelle aree urbane. Nel programma è stato indicato un nucleo ristretto di opere che possono essere definite le priorità delle priorità su scala nazionale.
  Tuttavia, come il Ministro Delrio ha già avuto modo di esprimere, questo non significa che le opere al momento escluse siano meno importanti: non è infatti un ordine di priorità, ma semplicemente un ordine di allocazione delle cose nel loro giusto posto. Di conseguenza, non appena definito il quadro complessivo degli interventi infrastrutturali sarà cura del Governo corrispondere ulteriori informazioni su quanto richiesto nell'atto di sindacato ispettivo in esame.

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ALLEGATO 7

5-05689 Segoni: intendimenti del Governo in merito alla Strada Statale Aurelia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come è noto, lo scorso 13 maggio è stato sottoscritto tra MIT, Regione Toscana, Regione Lazio, società SAT e Autostrade per l'Italia apposito Protocollo di Intesa per la definizione progettuale dell'A12 Livorno-Civitavecchia, con l'obiettivo di massimizzare i costi di realizzazione, utilizzando anche l'attuale SS 1 Aurelia nella tratta Grosseto-Cecina, contenere la tariffa per l'utenza, adottare sistemi di mutualità tra la società azionista ASPI e la SAT attraverso il finanziamento dell'opera con recupero tramite un adeguamento tariffario minimale da inserire sull'intera rete ASPI. Il tutto dovrà essere formalizzato con un ulteriore atto aggiuntivo, ferma restando la scadenza della concessione (2043).
  In merito alle complanari, informo che, in ottemperanza a quanto raccomandato dalla delibera CIPE n. 85/2012, la Società concessionaria SAT anticiperà alcune opere previste nel Lotto 6B rendendole fruibili con il Lotto 6A in corso di realizzazione. Le opere consistono nella realizzazione di una viabilità complanare compresa tra le progressive km 10+000 e 11+000 e progressive 13+300 e 14+000 della tratta Civitavecchia-Tarquinia.
  Per quanto attiene il pedaggiamento, si prevede un sistema di tipo «aperto» sull'intera autostrada. In particolare:
   sulla tratta Civitavecchia-Tarquinia, il sistema prevede la riscossione del pedaggio in corrispondenza dell'attuale barriera Aurelia dell'A12 (di competenza ASPI) e della realizzanda barriera di Tarquinia, sulla base delle tariffe chilometriche;
   sulle tratte Tarquinia-Ansedonia e Ansedonia-Grosseto sud, il pedaggiamento avverrà attraverso la realizzazione di 3 barriere, situate in corrispondenza di Capalbio, Fonteblanda e Grosseto sud, adottando le stesse tariffe chilometriche applicate alla tratta Civitavecchia-Tarquinia;
   la tratta Grosseto sud-S. Pietro in Palazzi sarà interessata dall'applicazione di un pedaggio per i soli transiti alle barriere di Grosseto sud e S. Pietro in Palazzi commisurato a soli 10 chilometri e finalizzato alla copertura dei costi di esercizio e manutenzione della tratta.

  È confermata l'esenzione riconosciuta ai veicoli leggeri (classe A) di proprietà dei residenti di tutti i Comuni attraversati dall'autostrada, con una applicazione che riguarda una percorrenza massima di 20 km per una durata di 5 anni dall'entrata in esercizio di ciascun singolo lotto realizzato; questa agevolazione è inserita nel Piano finanziario e non prevede il ricorso a forme di finanziamento pubblico.
  Ulteriori forme di agevolazioni tariffarie potranno avvenire nel tratto da Rosignano Marittimo fino al confine regionale per i mezzi di classe A e B di proprietà dei residenti, degli Enti Pubblici e delle attività insediate nonché per i mezzi di trasporto pubblico locale (delibera CIPE n. 85/2012), mediante l'utilizzo dei fondi di cui all'articolo 33, comma 4, del decreto-legge n. 179 del 2012.

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ALLEGATO 8

5-04608 Latronico: Sulla messa in sicurezza della variante di Nova Siri della strada statale 106 «Jonica».

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla costruzione della variante di Nova Siri-SS 106 Jonica, l'ANAS riferisce di aver ottemperato a tutte le prescrizioni e le raccomandazioni contenute nelle delibere CIPE n. 91/2006 e n. 20/2009, così come risulta dal documento Inquadramento dell'intervento – Adempimenti prescrizioni CIPE e tavola sinottica, allegato al progetto definitivo, e dalla Relazione generale al progetto esecutivo; quest'ultimo, in particolare, è stato ritenuto ottemperante di tutte le prescrizioni emesse nel corso della procedura di verifica di ottemperanza e della seguente verifica di attuazione, entrambe espletate dal Ministero dell'ambiente.
  A seguito, poi, di numerosi incontri svolti tra l'Amministrazione comunale di Nova Siri e il Compartimento ANAS di Potenza, è stata valutata la possibilità di migliorare ulteriormente la funzionalità dello svincolo centrale, prevedendo, lungo la strada provinciale ex SS 104 e a monte della variante in direzione Nova Siri, una rotatoria che agevoli l'immissione veicolare sulla nuova variante in direzione Taranto. Tale soluzione potrà essere realizzata solo a seguito della condivisione da parte delle Amministrazioni interessate.
  Per quanto riguarda l'adeguamento dello svincolo di Nova Siri Nord/Rotondella, l'ANAS segnala che le attuali norme non consentono l'immissione della viabilità secondaria su rampe di svincolo.
  Circa la riqualificazione della vecchia sede stradale della SS 106, di cui alla prescrizione «S» della predetta delibera 91/2006, e alla mancata rispondenza tra il progetto definitivo e quello preliminare, ANAS evidenzia di aver recepito completamente le indicazioni del CIPE, sia nel progetto definitivo che in quello esecutivo e che i relativi lavori sono in fase di esecuzione.
  Peraltro ANAS ha in corso uno studio per verificare la possibilità di ricollegare la vecchia sede stradale della SS 106, attualmente interrotta dalla nuova viabilità, mediante un sottopasso. All'esito dello studio, ove fattibile, si procederà alla progettazione e alla richiesta di finanziamento così da bandire nuova gara per l'esecuzione dell'intervento.
  In ordine, poi, al collegamento della viabilità intercomunale di Nova Siri e Rocca Imperiale con il Regio Tratturo, occorre precisare che lo stesso rientra tra le opere compensative inserite nella citata delibera 20/2009. Il primo intervento, di competenza del Comune di Nova Siri, cioè la realizzazione del tratto di collegamento urbano da viale della Libertà all'attuale SS 106, non risulta ancora avviato; il secondo, sempre di competenza del Comune di Nova Siri e relativo all'attraversamento del torrente S. Nicola, risulta particolarmente oneroso a causa delle prescrizioni imposte dalla competente Autorità di Bacino.
  Quindi, il Compartimento ANAS di Potenza si è attivato per lo studio di una soluzione meno onerosa che risulti comunque in linea con le prescrizioni degli Enti Regionali competenti. Per la realizzazione di tale intervento potranno essere utilizzati i fondi ancora disponibili per gli «imprevisti», così come autorizzato dal CIPE nella delibera 20/2009.
  Infine, oltre ai lavori contrattuali, sono in fase di appalto ulteriori interventi per la sistemazione della viabilità arginale del Pag. 117torrente S. Nicola; tali opere consentiranno il collegamento tra il territorio di Nova Siri e quello di Rocca Imperiale attraverso il ponte già realizzato sulla vecchia SS 106.
  Da ultimo, ANAS informa di avere in corso incontri con l'Amministrazione Provinciale di Matera per lo studio di soluzioni volte al miglioramento dei collegamenti sulle direttrici Taranto-Mare e Reggio Calabria-Mare, attraverso la realizzazione di altre due rotatorie.
  Sarà ovviamente a cura dei competenti uffici del MIT la verifica degli adempimenti da parte dell'ANAS nella corretta realizzazione delle opere stradali.

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ALLEGATO 9

5-04637 Burtone: Iniziative del Governo in merito alla realizzazione della strada statale «Bradanica».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riguarda lo stato dei lavori sulla SS 655 Bradanica, la società ANAS riferisce che, ad oggi, l'attività risulta rallentata su tutto il cantiere, ad eccezione del ponte sul torrente Gravina la cui esecuzione è in via di ultimazione. Quanto alle lavorazioni residue, queste non risultano soggette ad alcuna limitazione o interferenza, ad eccezione di due tratti, ubicati all'estremità del lotto, per i quali è in corso la definizione di adeguate soluzioni tecniche.
  A seguito dei confronti istituzionali svoltisi presso la Prefettura di Matera, i rappresentanti dell'impresa Aleandri hanno comunicato che i lavori non saranno interrotti ma procederanno a rilento in attesa di una risoluzione definitiva delle controversie in corso con la stessa ANAS. In merito, poi, alle maestranze impegnate in cantiere, l'impresa Aleandri ha espresso la volontà di confermare i contratti di lavoro in essere e di rinnovare quelli scaduti. Inoltre, la predetta impresa ha informato ANAS che sono in fase di definizione i piani di rientro con i vari fornitori, e ciò permetterà il riavvio dei lavori entro il corrente mese.
  Quanto ai tempi di realizzazione, una corretta organizzazione del cantiere da parte dell'impresa e l'utilizzo di un adeguato numero di lavoratori consentiranno il completamento dell'opera entro la fine del corrente anno.

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ALLEGATO 10

5-05313 Ricciatti: Sulla realizzazione della galleria «La Franca» e sulla correttezza dei controlli ivi effettuati dalla società ANAS.
5-05323 Gallinella: Iniziative del Governo per verificare il corretto svolgimento dei lavori di realizzazione della galleria «La Franca», sulla strada statale Foligno-Civitanova Marche.
5-05328 Terzoni: Iniziative del Governo in merito alla realizzazione dell'opera infrastrutturale «Quadrilatero» e in particolare della galleria «La Franca», nel tratto tra Foligno (PG) e Civitanova Marche (MC).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente in quanto gli atti trattano analogo argomento.
  Come ho già avuto modo di riferire, il Progetto viario Quadrilatero Marche Umbria si sviluppa su una serie di interventi stradali che comportano un investimento complessivo di oltre 2,2 miliardi di euro approvato dal CIPE con delibera n. 13/2004. La galleria La Franca è parte del potenziamento della strada statale 77 Val di Chienti, tratto Foligno-Collesentino. Dal punto di vista tecnico, la galleria si compone di due canne, una per ciascun senso di marcia, con carreggiata composta da due corsie di 3,75 metri con banchina in destra di 1,75 metri e in sinistra di 0,5 metri. La lunghezza della canna nord è pari a 1.052 metri, dei quali 1.018 scavati in sotterraneo e 34 in artificiale. La lunghezza della canna sud è di 1.075 metri, dei quali 1.033 scavati in sotterraneo e 42 in artificiale.
  In merito ai controlli di quantità e qualità, la predetta Quadrilatero evidenzia che trattasi di controlli determinanti ai fini dell'accettazione dei materiali, svolti nel corso della realizzazione della galleria ai sensi delle norme tecniche vigenti. Infatti, nel corso dei lavori sono stati disposti 770 prelievi di calcestruzzo e, a fronte di una resistenza di progetto pari a 37 MPa (megapascal), le prove effettuate hanno dimostrato valori significativamente superiori, fino a 69 MPa, confermando la rispondenza del calcestruzzo posto in opera alle prescrizioni del progetto esecutivo riguardo la resistenza caratteristica. Per la realizzazione della galleria, sono stati impiegati 53.094,50 mc di calcestruzzo, +2.504,22 mc rispetto al volume previsto nel progetto esecutivo, pari al 4,95 per cento in più, come risulta dal registro dei getti di calcestruzzo contenuti nei Dossier Qualità della società.
  Inoltre, nell'ambito dei protocolli di legalità sottoscritti dalla Quadrilatero con le Prefetture di Macerata e Perugia, sono stati adottati controlli specifici sulla qualità del calcestruzzo condotti dal Gruppo Interforze, tesi a garantire la completa tracciabilità e originalità delle forniture. L'alta innovazione in questo settore, introdotta per la prima volta in Italia dal progetto Quadrilatero, riguarda l'impiego di tecnologie (micro-chip) con le quali è possibile monitorare e registrare i dati relativi ai movimenti dei mezzi e ogni informazione su luogo, data, ora e nominativo del confezionatore, fornendo così la certezza che i cubetti non siano stati manipolati.
  Nel corso dei lavori sono stati inoltre disposti 105 prelievi di terne d'acciaio (controllato in stabilimento) da sottoporre Pag. 120alle prove previste dalle «Norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008. Risultano valori conformi alla normativa sia della tensione di snervamento che del rapporto di quest'ultima con la tensione di rottura.
  Per la realizzazione della galleria, sono state impiegate 405,50 tonnellate di acciaio, +11,16 tonnellate rispetto al peso previsto nel progetto esecutivo, pari al 2,8 per cento in più, come risulta dal registro degli acciai contenuto nel citato Dossier.
  In relazione alle maggiori quantità di materiali impiegati, la Quadrilatero segnala che, come da contratto, i lavori sono contabilizzati «a corpo» e quindi gli importi forfettari delle singole opere previsti nel progetto esecutivo restano invariati.
  Oltre al calcestruzzo e all'armatura, sono stati sottoposti a prove di controllo, con esito positivo, altri materiali come spritz-beton, centine metalliche e guaine di impermeabilizzazione.
  Oltre ai controlli effettuati in corso d'opera, nel corso del 2013/14 su tutte le gallerie della tratta è stata disposta una indagine integrativa finalizzata alla ulteriore verifica degli spessori e dei volumi di calcestruzzo posto in opera.
  Tale indagine, non obbligatoria in base alle normative vigenti, è stata effettuata con la tecnologia del georadar su circa il 20 per cento di tutte le gallerie naturali (scavo in sotterraneo) del realizzando asse viario al fine di indagare eventuali sottospessori nel rivestimento definitivo.
  In particolare, per la galleria La Franca sono stati ispezionati con tecnologia georadar 240 metri del rivestimento definitivo per ciascuna canna, pari a 4 tratte di 60 metri, circa il 23 per cento della lunghezza. Le risultanze di detti controlli sono state oggetto di valutazione del progettista del Contraente generale e dell'ANAS, in esito alle quali è stato confermato che il rivestimento di calotta presenta spessori conformi rispetto a quelli teorici previsti nel progetto esecutivo approvato.
  A seguito delle segnalazioni anonime divulgate dagli organi di informazione, la Quadrilatero ha esteso tali controlli a tutto lo sviluppo della galleria; il 10 aprile scorso sono stati quindi avviati controlli georadar che hanno riguardato nel complesso cinque punti chiave della galleria (piedritti destra e sinistra, reni destra e sinistra e chiave di calotta) oltre a un adeguato numero di prelievi fisici di calcestruzzo (carotaggi) dalla volta della galleria. I rilievi di campo sono stati completati il successivo 16 maggio e, a partire da tale data, sono cominciate le complesse attività di restituzione e rappresentazione dei dati raccolti.
  Ad esito delle suddette attività, lo scorso 27 maggio la società Quadrilatero ha acquisito la relazione del progettista del Contraente generale dalla quale risulta quanto segue:
   i dati relativi ai maggiori volumi di calcestruzzo impiegati sono stati confermati sulla base delle restituzioni tridimensionali dei rilievi georadar;
   non sono emersi vuoti dietro al rivestimento definitivo;
   per circa il 77 per cento della canna nord e il 68 per cento della canna sud non sono presenti sottospessori significativi del rivestimento definitivo, previsto da progetto in 50 cm;
   nell'ambito dei restanti tratti sono state evidenziate riduzioni di spessore superiori a 5 cm, dei quali complessivamente il 10 per cento circa presenta entità superiore ai 20 cm.

  Nell'ambito di tale 10 per cento e per una quota pari al 3 per cento saranno previsti interventi integrativi, quali ad esempio il placcaggio con lastre di acciaio.
  In particolare, come si evince dalla relazione del progettista, anche in questi ultimi tratti, che rappresentano il 3 per cento del rivestimento complessivo, la problematica statica non coinvolge il breve-medio termine della vita dell'opera. Pertanto saranno effettuati a carico del Contraente generale gli opportuni interventi integrativi puntuali, tali da ripristinare Pag. 121l'efficienza prestazionale del rivestimento nel lungo periodo, prima del collaudo definitivo e dell'apertura al traffico.
  Gli interventi integrativi saranno definiti in dettaglio con una specifica progettazione. Al riguardo la Quadrilatero ha chiesto alla Direzione Lavori di aprire le relative «non conformità» al fine di adeguare l'opera alle specifiche di progetto. Fino alla presa in consegna delle opere da parte della Quadrilatero, ultimate e collaudate, la custodia e la manutenzione delle stesse rimane a carico del Contraente generale, il quale ne sarà comunque garante fino all'approvazione del collaudo, restando a suo esclusivo carico riparazioni, sostituzioni e ripristini per eventuali vizi o difetti costruttivi.