CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 maggio 2015
450.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-05660 Matarrese: Iniziative del Governo a tutela del sito di interesse comunitario «Valle Ofanto – lago di Capacciotti».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Le problematiche rappresentate dagli onorevoli interroganti afferiscono alla compromissione della tutela degli habitat e delle specie che caratterizzano l'area in argomento, riconducibili a motivazioni di varia origine, soprattutto ascrivibili, a prescindere da eventuali condotte criminali, al mancato rispetto delle più elementari buone pratiche ambientali.
  Solo di recente, peraltro, la gestione del Parco naturale regionale «Fiume Ofanto», in parte ricompresa nel SIC 1T9 120011 «Valle Ofanto – Lago di Capacciotti», è stata accordata alla provincia Barletta-Andria-Trani (BAT), mentre la gestione del sito Natura 2000 risulta di competenza della regione Puglia.
  Sono queste, pertanto, le autorità pubbliche nei cui confronti sono incardinate le attività di controllo e vigilanza in ordine ai territori posti sotto la loro gestione.
  In merito alle possibili misure di tutela, la regione Puglia ha riferito di aver affidato nello scorso mese di febbraio l'incarico per la redazione delle Misure di Conservazione per i SIC della regione Puglia – ivi incluso il SIC che qui interessa – la cui definizione è prevista entro il termine del corrente anno a livello regionale, per poi proseguire con la fase di designazione dei SIC come ZSC (Zona Speciale di Conservazione) da parte del Ministro dell'ambiente.
  A favore dell'area, è stato inoltre avviato il progetto LIFE NATURA IT/000175 «Aufidus», per un valore economico di oltre 2,3 milioni di euro, il cui obiettivo è quello di realizzare un restauro ambientale globale dell'area di progetto e aumentare la sensibilizzazione delle popolazioni locali al fine di proteggere le zone umide e gli habitat prioritari.
  In ogni caso, rimane fermo e costante l'impegno profuso dal Ministero dell'ambiente nei confronti di tutti i siti Natura 2000, nell'ambito delle funzioni ad esso attribuite, anche favorendo, laddove possibile, un rafforzamento delle attività di controllo a livello locale per contrastare i fenomeni di degrado del territorio, nonché promuovendo iniziative volte al potenziamento di una cultura ambientale che tuteli le zone di maggiore pregio ambientale e naturalistico.

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ALLEGATO 2

5-05661 Zaratti: Sulle modalità di impiego e di ripartizione dei proventi delle aste relative alle quote di emissione di gas a effetto serra.

TESTO DELLA RISPOSTA

  I proventi delle aste di competenza dell'anno 2013, sono così ripartiti in base alla legge:
   a) il 50 per cento, pari a 213,2 milioni di euro, è assegnato al Ministero dello sviluppo economico per il rimborso dei crediti spettanti agli operatori degli impianti ETS (Emissions Trading System) cosiddetti «nuovi entranti». Per tali somme, il Ministero dello sviluppo economico sta procedendo alla liquidazione dei crediti spettanti agli operatori aventi diritto;
   b) il restante 50 per cento, è destinato alle finalità ambientali ed è suddiviso come segue:
    il 70 per cento, pari a 149,2 milioni di euro, è assegnato al Ministero dell'ambiente;
    il rimanente 30 per cento, pari a 64 milioni di euro, è assegnato al Ministero dello sviluppo economico.

  Proprio con riferimento a queste ultime risorse destinate a finalità ambientali, il Ministero dell'ambiente e quello dello sviluppo economico stanno dando seguito alla realizzazione di programmi per l'efficienza energetica (di cui al decreto legislativo n. 102/2014), la lotta ai cambiamenti climatici e la mobilità sostenibile. In particolare:
   1. per il programma «Miglioramento della prestazione energetica degli immobili della Pubblica amministrazione centrale» sono destinati fino a 20 milioni di euro per l'anno 2014 e fino a 30 milioni di euro annui per il periodo 2015/2020;
   2. per il «Fondo nazionale per l'efficienza energetica» sono destinati fino a 50 milioni annui dal 2014 al 2020;
   3. per il «Programma di promozione delle diagnosi energetiche presso le Piccole e Medie Imprese» sono destinati fino a 15 milioni annui dal 2014 al 2020;
   4. per il «Programma di informazione e formazione per promuovere e facilitare l'uso efficiente dell'energia» sono destinati fino a 1 milione annuo dal 2015 al 2017;
   5. per il «Programma di verifiche e controlli in relazione alla diagnosi energetica per le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia» sono destinati fino a 0,3 milioni annui dal 2014 al 2020;
   6. per il «Il Green Climate Fund (GCF)» è destinata una somma pari a 50 milioni di euro nell'ambito dell'impegno preso dall'Italia;
   7. per il «Fondo mobilità sostenibile» sono destinati fino a 35 milioni di euro (il disegno di legge cosiddetto «Collegato ambientale», come è noto, è in corso di approvazione al Senato).
  In merito all'assegnazione di risorse a Ispra, si rileva che la direttiva comunitaria di riferimento e il decreto legislativo n. 30 del 2013 elencano determinate «attività con finalità ambientale» cui destinare il 50 per cento dei proventi delle aste. Sebbene non sia dunque prevista una assegnazione diretta a enti e istituti, laddove siano individuate attività e programmi specifici rientranti nell'elenco previsto dal citato decreto legislativo, potranno essere stipulati appositi accordi e convenzioni anche con Ispra.

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ALLEGATO 3

5-05662 Segoni: Sull'emanazione delle linee guida in materia di utilizzazione delle risorse geotermiche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Al fine di corrispondere nei tempi previsti agli impegni assunti dal Governo con la risoluzione n. 8-00103 recante «Produzione di energia da impianti geotermici», si sono sin da subito intensificati i contatti e i rapporti tra le competenti Strutture tecniche dei Ministeri interessati.
  Più in particolare, per quanto attiene alla individuazione di «linee guida» che definiscano i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria, all'induzione di micro sismicità, tali incontri informali si sono alla fine concretizzati nell'incontro ufficiale tenutosi lo scorso 18 maggio tra i rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente.
  In occasione di tale incontro – il primo, peraltro, finalizzato alla elaborazione delle «linee guida» – è stato definito un ben preciso programma di lavoro, stabilendo, in particolare, i criteri generali con cui si procederà alla predisposizione del documento, al fine di definire su tutto il territorio nazionale aree idonee per lo sviluppo delle risorse geotermiche, individuando tra i criteri prioritari, lo sfruttamento in sicurezza della risorsa.
  In relazione al cronoprogramma che il «tavolo» si è dato, allo stato non si ritiene di poter dubitare in alcun modo circa il rispetto dei tempi convenuti nella risoluzione richiamata dagli onorevoli interroganti.

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ALLEGATO 4

5-05663 Terzoni: Iniziative del Governo per la messa in sicurezza della ex strada statale 452 della Contessa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riguarda il tratto umbro della strada regionale 452 «della Contessa», il problema sembra avviato a soluzione. È stato riferito, infatti, dal Commissario delegato all'emergenza in Umbria che in ordine alla gara indetta dalla provincia di Perugia per appaltare i lavori per ripristinare la fruibilità dell'asse viario, la prossima settimana si provvederà all'apertura delle buste delle offerte e che, prevedibilmente, nella prima metà di luglio verranno consegnati i lavori.
  Il tempo per realizzare l'intervento è di 180 giorni, per cui, salvo imprevisti, le opere saranno completate entro e non oltre il 31 gennaio 2016.
  Le risorse necessarie per realizzare l'intervento sono pari a complessivi 750 mila euro. Di esse, poco più di 530 mila euro sono stati reperiti nell'ambito del primo piano di interventi predisposto dal Commissario delegato e quasi 220 mila euro sono stati stanziati a carico del bilancio regionale.
  Per quanto attiene al tratto marchigiano della medesima arteria stradale, è stato riferito dalla regione Marche che in esito alla richiesta del Commissario delegato all'emergenza dell'Umbria di contribuire economicamente alla sistemazione definitiva dei danni causati dalla frana sull'intero tratto interessato, non è stata ancora adottata nessuna determinazione ufficiale.
  Si è deciso, tuttavia, con legge regionale n. 15 del 2015, di destinare un «Contributo straordinario per la manutenzione delle strade» alle cinque province marchigiane, ripartendo con delibera di giunta l'importo complessivamente stanziato di 2,9 milioni di euro.
  Nei prossimi giorni, con decreto dirigenziale, sarà trasferita alla provincia di Pesaro la somma di circa euro 660 mila euro, parte della quale potrà essere destinata, con decisione autonoma della stessa provincia, ai lavori di sistemazione del tratto di strada interessato dalla frana.

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ALLEGATO 5

5-05586 Braga: Sull'affidamento del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Occorre innanzitutto segnalare che nel settembre 2013 è stata istituita la Commissione prevista dall'articolo 11, comma 8, del decreto-legge n. 101 del 2013, avente il compito di verificare e certificare la corretta esecuzione delle prestazioni dedotte nel contratto SELEX, nonché la funzionalità delle tecnologie componenti l'infrastruttura centrale e periferica, il cui esito si sostanzia nel Certificato di verifica di conformità del 31 dicembre 2013 che riporta le seguenti conclusioni: «La Commissione, a seguito dell'analisi delle registrazioni di collaudo sul funzionamento del sistema SISTRI (...) ritiene che non ci siano difetti e/o carenze tali da precludere l'erogazione dei servizi».
  A ciò si aggiungono le ulteriori verifiche di funzionalità e monitoraggio del sistema condotte da parte dell'Agenzia per l'Italia Digitale sin dal 2013 per valutare lo stato di efficienza, efficacia ed adeguatezza del sistema, nonché per definire eventuali linee evolutive.
  Per quanto attiene all'utilizzo del SISTRI, le analisi dei dati evidenziano un trend di crescita negli ultimi 12 mesi che si attesta, nel marzo 2015, a n. 875.759 schede movimentazioni svolte e n. 923.030 registrazioni cronologiche, a fronte di circa 609.666 utenti attivi, ovvero unità produttive, presenti sul sistema.
  Tale dato tendenziale avvalora la scelta operata dal Governo e formalizzata con le disposizioni normative introdotte con il decreto-legge n. 91 del 2014. La sospensione della operatività del SISTRI, così come la moratoria circa il pagamento dei contributi annuali ed il relativo regime sanzionatorio, è una opzione che è stata a suo tempo considerata ma ritenuta non percorribile, in quanto avrebbe potuto, tra l'altro, indebolire le iniziative volte ad assicurare la tracciabilità dei rifiuti e il loro corretto smaltimento, appunto in relazione alla grave pervasività delle ecomafie nel ciclo dei rifiuti che vogliamo tutti contrastare.
  Con riferimento alle procedure per l'affidamento del servizio, sulla base dell'articolo 11, comma 9-bis, del decreto-legge n. 101 del 2013, nel ricordare che la CONSIP Spa è una società per azioni interamente in mano pubblica che svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell'ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, si precisa che le attività da essa condotte, in qualità di centrale di committenza, si svolgono nel rispetto delle procedure dettate dal Codice degli appalti.
  Si segnala, a tal proposito, che nell'ambito della procedura di definizione del servizio, la CONSIP ha avviato una consultazione quanto più allargata possibile, con l'obiettivo di acquisire informazioni in ordine alle caratteristiche qualitative e tecniche dei beni e servizi oggetto di analisi, e ricevere, da parte dei soggetti interessati, osservazioni e suggerimenti per una più compiuta conoscenza degli aspetti organizzativi, tecnologici e di processo relativi al servizio.
  Nel corso dell'incontro tenutosi lo scorso 15 aprile tra il Ministero dell'ambiente Pag. 70e i rappresentanti del Tavolo di concertazione e monitoraggio del SISTRI, sono state illustrate le linee evolutive del progetto per identificare i requisiti funzionali del sistema e le relative proposte migliorative, tutte in completa adesione alle istanze formulate dalle associazioni di categoria, che una volta messe a punto nella versione definitiva, potranno costituire la base del nuovo contratto di affidamento e del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.

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ALLEGATO 6

5-02468 Mannino: Sull'attuazione della circolare del Ministero dell'ambiente del 6 agosto 2013, relativa ai sistemi di trattamento e conferimento in discarica dei rifiuti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  I dati pubblicati dall'Ispra e riferiti al 2013 evidenziano una situazione diversa rispetto a quella illustrata dall'interrogante. In particolare, solo per le regioni Basilicata, Liguria, Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Marche risultano smaltiti in discarica rifiuti non trattati in misura superiore al 70 per cento, mentre per le regioni Piemonte, Veneto, Campania e Calabria le percentuali sono superiori al 50 per cento.
  Tuttavia, occorre evidenziare che molte delle regioni citate presentano percentuali molto elevate di raccolta differenziata e riciclaggio, tali da essere all'avanguardia a livello europeo e, pertanto, la percentuale dei rifiuti non trattati smaltiti in discarica, sebbene elevata, deve ritenersi una frazione residuale rispetto allo smaltito che le predette regioni producono.
  Inoltre, nel computo percentuale deve tenersi conto che, fino ad agosto 2013, era consentito, ai sensi della circolare del 30 giugno 2009, inviare in discarica i rifiuti che residuavano da una elevata raccolta differenziata senza ulteriore pre-trattamento e le regioni che si sono avvalse di tale deroga hanno necessariamente bisogno di tempo per adeguare i sistemi di gestione alle nuove disposizioni.
  Circa le iniziative adottate dalle regioni e dalle province autonome per adeguare i rispettivi sistemi di trattamento e conferimento in discarica dei rifiuti, si rappresenta che, essendo la competenza in materia esclusivamente regionale senza obblighi di rendicontazione al Ministero dell'ambiente, solo con l'invio da parte delle regioni al Ministero dell'ambiente dell'adeguamento dei piani di gestione si viene a conoscenza delle iniziative adottate per l'obbligo di pretrattamento dei rifiuti inviati in discarica.
  Per alcune regioni (Campania, Lazio, Calabria e Sicilia) c’è invece una attenzione particolare da parte del Ministero (anche correlata al contenzioso comunitario pendente), il quale sta svolgendo un ruolo di indirizzo e coordinamento sollecitando le amministrazioni competenti all'adozione di tutte le misure necessarie all'adeguamento del sistema di gestione dei rifiuti.
  Soltanto con la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea nella causa C 323/13 relativa alla gestione dei rifiuti nel Lazio il Giudice europeo ha fornito una interpretazione autentica del concetto di pre-trattamento dei rifiuti. Lo Stato italiano, con la predetta circolare del 2009, aveva anticipato tale interpretazione autentica fornendo alle regioni lo strumento per l'adeguamento del sistema. Ciò non toglie che il legislatore nazionale potrebbe valutare l'opportunità di inserire tale definizione nella normativa primaria.
  Nel rispetto delle competenze affidate alle regioni, il Ministero sta svolgendo il ruolo conferitogli dall'articolo 195 del decreto legislativo n. 152 del 2006 che è principalmente quello di indirizzo e coordinamento necessario alla corretta attuazione della normativa in materia di rifiuti.

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