CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 maggio 2015
448.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 (COM(2014)910 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015 (10948/1/14 REV 1)).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   concluso l'esame congiunto del Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio (COM(2014)910 final), della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3) e del Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) (10948/1/14 REV 1), assegnati alla Commissione Politiche dell'Unione europea per l'esame ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento;
   preso atto che, in particolare, il Programma di lavoro per il 2015 intende dare risposta concreta alle aspettative dei cittadini europei che chiedono all'Unione una soluzione ai grandi problemi legati all'attuale congiuntura socio-economica, quali la forte disoccupazione, l'elevato debito pubblico, la scarsa crescita e la carenza di investimenti e di competitività a livello mondiale, auspicando al tempo stesso una minore ingerenza dell'Unione nelle questioni quotidiane, nelle quali gli Stati membri possono intervenire più efficacemente;
   rilevato con soddisfazione che per la prima volta la Commissione ha accettato di discutere con il Consiglio il proprio programma prima della sua formale presentazione al Parlamento europeo, dando seguito alle indicazioni emerse dalla riflessione sul funzionamento delle Istituzioni UE promossa dalla Presidenza italiana;
   osservato che il Programma è basato su quattro importanti principi: conformità ai dieci orientamenti politici annunciati da Juncker in qualità di candidato Presidente della Commissione europea il 15 luglio 2014; applicazione della discontinuità legislativa; alleggerimento del carico normativo; modifica dei metodi di lavoro del Parlamento europeo e del Consiglio;
   sottolineato che, per quanto riguarda le azioni rispondenti ai dieci orientamenti della Commissione, rientrano specificatamente nelle competenze della nostra Commissione: la priorità n. 6 (un accordo realistico e equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti); la priorità n. 7 (uno spazio di giustizia e di diritti fondamentali basato sulla reciproca fiducia); la priorità n. 8 (verso una nuova politica della migrazione); e la priorità n. 9 (un ruolo più incisivo a livello mondiale);
   evidenziato che la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015 appare, nel suo complesso, conforme alle previsioni della legge n. 234 del 2012 pur presentando alcune significative lacune;Pag. 40
   osservato che, per quasi tutte le politiche sono indicati, sia pure in termini a volte generici, gli orientamenti generali del Governo e le azioni dell'UE che esso considera prioritarie e viene apprezzabilmente operato un raffronto con le priorità indicate nel Programma di lavoro della Commissione e con quelle della Presidenza lettone del Consiglio, in un quadro di forte attenzione alle iniziative che il Governo intende assumere per dare continuità agli obiettivi perseguiti nel corso del semestre italiano di Presidenza;
   rilevato, al contempo, come in alcuni capitoli siano riportate informazioni dettagliate sulle attività svolte o in corso di svolgimento a livello UE piuttosto che sulla posizione che l'Esecutivo ha seguito o intende seguire al riguardo, rendendo alcune parti del documento di non agevole lettura;
   esprime apprezzamento per le priorità espresse dal Governo in materia di politica estera, di sicurezza e di difesa comune e segnatamente per l'impegno a sostenere un'azione della Unione Europea per la stabilizzazione sostenibile nel vicinato, anzitutto con riferimento alla crisi libica e per una progressiva democratizzazione dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo;
   si condivide l'indirizzo espresso nella Relazione in merito ad un incoraggiamento dell'azione dell'Alta rappresentante per propiziare un cessate il fuoco duraturo a Gaza e a favorire la ripresa del processo di pace in Medio Oriente basato sul principio dei due Stati nonché per sostenere gli sforzi della UE per porre fine alle violenze in Siria, facilitando una transizione politica conforme alle aspirazioni democratiche del popolo siriano;
   preso positivamente atto della particolare attenzione che il Governo intende dedicare in sede europea per un efficace contrasto alle minacce legate al terrorismo ed all'estremismo violento (incluso il fenomeno del «reducismo»);
   condiviso l'impegno del Governo affinché l'Unione europea continui a mantenere un'attitudine politica unitaria di fronte alla crisi ucraina basata sui seguenti principi: sostegno ai principi fondamentali del diritto internazionale in relazione all'integrità territoriale del Paese, non riconoscimento delle autorità de facto emerse nelle regioni orientali, invito alle parti a rispettare pienamente il cessate il fuoco e gli accordi di Minsk, promozione di ogni utile occasione di dialogo diretto fra Ucraina e Russia, anche al più alto livello politico ed esigenza di tenere aperti i canali di dialogo con la Russia, pur riconoscendo la necessità di ripensare strategicamente i rapporti reciproci;
   valutata parimenti in termini positivi l'azione a sostegno della strategia di allargamento dell'Ue verso i Balcani occidentali e la Turchia, in quanto strumento politico essenziale per garantire il consolidamento della democrazia, della sicurezza e della stabilità politico-economica ai nostri confini e per rafforzare l'UE sia sul piano interno che su quello internazionale;
   espressa adesione alla posizione espressa nella Relazione circa l'impegno del Governo a sostenere una particolare, una rapida conclusione dei negoziati per il TTIP attraverso un'intesa bilanciata ed onnicomprensiva, coerente con il mandato negoziale, che sia suscettibile di produrre ricadute positive sulle due sponde dell'Atlantico in termini di crescita economica, occupazione e mobilità,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.